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Autore: Jane The Angel    10/07/2013    2 recensioni
Blaine e Kurt sono amici. O meglio, Blaine è amico di Kurt e Kurt vorrebbe essere molto di più per Blaine. Ma forse un incontro inaspettato al negozio di musica potrà cambiare le cose. Cosa accadrebbe se Chandler facesse la sua comparsa molto prima di quanto del previsto?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Chandler Kiehl, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Wednesday July 10th : What Would You Change?

Come on. We all have that something we would change about what’s happened. Whether or not we all agree on the break up, there are plenty of faux pas from these past few seasons of Glee. So, here is your chance. If you could, what would you change about Klaine’s past? 

 

Titolo: Jealousy

Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Chandler Kiehl

Klaine week – giorno 3

Riassunto: Blaine e Kurt sono amici. O meglio, Blaine è amico di Kurt e Kurt vorrebbe essere molto di più per Blaine. Ma forse un incontro inaspettato al negozio di musica potrà cambiare le cose. Cosa accadrebbe se Chandler facesse la sua comparsa molto prima di quanto del previsto?

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Jealousy

 

-Grazie di avermi accompagnato Kurt, non ho davvero idea di dove sbattere la testa.-

Kurt sorrise, scuotendo le spalle. Non era certo un sacrificio per lui avere una scusa per passare più tempo con Blaine, anche se sapeva che quello non era affatto un pensiero adatto al suo proposito di imparare a considerare Blaine solo come un amico –Sono certo che troveremo la canzone adatta. Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta: ci sono decine di canzoni sul Natale, o sull’inverno in generale.- gli assicurò.

-Ti credo sulla parola. Al momento mi vengono in mente solo… Last Christmas e… All I Want For Christmas Is You.-

-Di sicuro saresti una bellissima Mariah, ma permettimi di bocciare questa idea atroce.-

Blaine scoppiò a ridere mentre entravano nel negozio di musica –Potrei ritenermi offeso, ma per questa volta ti perdonerò. Ritieniti fortunato.-

-Sei un approfittatore.- commentò Kurt, alzando gli occhi al cielo.

-Quando si ha un amico così splendido sarebbe un crimine non approfittarne.- commentò Blaine rivolgendogli un sorriso splendente, e Kurt dovette minacciare sé stesso con particolare violenza per riuscire ad evitare di arrossire. A volte gli sembrava impossibile che Blaine non capisse i segnali del suo volto e del suo corpo: credeva che fosse davvero chiaro anche dall’esterno l’effetto che il suo amico aveva su di lui, ma a quanto pareva non era così.

-Ehm… che tipo è la ragazza con cui canterai, ne hai idea? Soprano, contralto… giusto per orientarci.- balbettò, cercando di portare la conversazione ad un argomento più sicuro per la sua salute mentale e cardiaca.

-Una voce normale direi. Non so, l’ho sentita solo una volta. Forse è meglio non scegliere canzoni troppo complicate.- rispose Blaine stringendosi nelle spalle, senza nascondere la sua mancanza d’interesse –Avrei preferito poter cantare con un ragazzo. Con te avremmo potuto osare una canzone un po’ esplosiva.-

Con te. Con te con te con te con te.

-Credo che il… pubblico non avrebbe apprezzato così tanta… innovazione, direi. Siamo pur sempre in Ohio.- cercò di commentare Kurt in tono forzatamente frizzante. Perché Blaine aveva appena detto che avrebbe voluto cantare con lui e, che diamine, se avesse continuato così non avrebbe più risposto delle sue azioni –Credo… perché non controlli tra i duetti mentre io vedo nella sezione degli assoli? Possiamo adattarne uno, sarebbe originale.- propose e, senza aspettare una risposta, si allontanò a passo spedito cercando di far abbassare la propria temperatura corporea.

Non poteva continuare così, sarebbe esploso. O avrebbe baciato Blaine, e non era sicuro di quale delle due opzioni fosse la meno dolorosa, perché era ovvio che Blaine non l’avrebbe mai visto come un ragazzo e non poteva pensare di perdere la sua amicizia. Doveva fare qualcosa, aveva bisogno di trovare un metodo per smettere di pensare a lui in quel modo.

Iniziò a frugare distrattamente tra gli spartiti, esaminandoli alla rinfusa senza davvero concentrarsi su ciò che stava facendo.

-Oh mio Dio, riesci a fare quella canzone?- domandò all’improvviso una voce un po’ squillante. Alzando lo sguardo Kurt si trovò di fronte un ragazzo biondo, con dei grossi occhiali un po’ da hipster e un sorriso decisamente colpito sul volto. Lanciò un’occhiata allo spartito che si era trovato tra le mani e ridacchiò tra sé, trovandosi davanti una vecchia conoscenza: Defying gravity –Beh, in realtà sì, ma non è quello che stavo cercando al momento.-

-Uh là , credo che sia la prima volta che incontro un ragazzo in grado di fare una canzone del genere! Devi avere una voce spettacolare.- continuò lo sconosciuto facendo il giro dell’espositore fino a raggiungere il suo lato –Mi piacerebbe sentirti cantare, un giorno.-

-Oh ehm… grazie. Comunque… sono Kurt, piacere.-

-Io sono Chandler. Vai alla Dalton vero?- domandò, accennando alla divisa –Conosco un paio di ragazzi che ci vanno. James Fillen e Ronald Ryan, li conosci? Ma no, immagino che tu frequenti quelli del Glee Club, com’è che si chiamano? I passerotti?-

-Usignoli.- lo corresse Kurt ridacchiando. Quel Chandler era decisamente scoppiettante e non gli dispiaceva –Sì, infatti ne faccio parte.-

-Avete un’esibizione la settimana prossima, vero? Per Natale? Non pensavo di andare a vederla, James e Ronald mi avevano invitato ma… beh, magari potrei venire. Sono davvero curioso di sentirti cantare.-

-Ah, io non… non sono un solista, insomma. Ma sarà una bella esibizione.- aggiunse, decisamente lusingato dell’interesse per nulla malcelato che il ragazzo gli rivolgeva. Era una piacevole novità.

-Cosa?- sbarrò gli occhi Chandler –Hanno uno che sa cantare Defying Gravity e non è un solista? Cos’hanno esattamente che non va questi Usignoli? Senti… perché non mi lasci il tuo numero? Così se passo ti mando un messaggio e magari ti offro un caffè, dopo.-

-Ehi, Kurt, ho trovato un paio di possibilità, ti va di dare un’ occh…- Blaine, comparso al fianco di Kurt, si interruppe quando i suoi occhi si posarono sulla figura di Chandler –Oh, scusate. Sei un amico di Kurt?- domandò, gentile come al solito.

-Non ancora.- sorrise Chandler con entusiasmo –Ci stavamo per l’appunto scambiando i numeri, giusto?- domandò poi rivolgendosi all’altro ragazzo.

-Cosa?- domandò Blaine con un tono di voce che Kurt non gli aveva mai sentito. Sembrava… nervoso?

-Già.- confermò Kurt, incerto. Blaine si era avvicinato a lui ed era come se il suo corpo inviasse scariche di elettricità. Improvvisamente i suoi occhi si posarono su Kurt e l’intensità del suo sguardo lo fece quasi sobbalzare –Credo che sia ora di tornare alla Dalton, Kurt.-

-Oh ma… il… gli spartiti?- esitò il controtenore, sempre più confuso.

-Possiamo cercare qualche video insieme stasera e tornare quando avremo le idee più chiare.- propose Blaine, e sembrava sempre più strano ad ogni parola. Era come se nelle sue frasi ci fosse un qualche sottotesto che non riusciva a cogliere –Va… bene, ok.- annuì, poi tirò fuori il suo cellulare e lo porse a Chandler con un sorriso –Scrivimi il tuo numero e ti faccio uno squillo, ok?-

Blaine ebbe un lieve sussulto e quando si voltò verso Chandler sembrava aver perso il suo solito atteggiamento accomodante e gentile. Sembrava sempre più nervoso e Kurt proprio non capiva cosa gli fosse preso, così decise di non curarsene, non per il momento. Avrebbe avuto tempo di indagare durante il viaggio di ritorno, per il momento voleva godersi le attenzioni che Chandler gli stava rivolgendo. Era un ragazzo gentile e sembrava interessato a lui, come ragazzo e non come amico. Il che, per lui, era decisamente una novità. Recuperò il suo cellulare e fece immediatamente uno squillo al numero appena salvato.

-Immagino che salvarti come Voce d’Angelo sia fuori luogo?- sorrise Chandler, guardandolo di sottecchi.

-Sì, decisamente.- sbottò Blaine prima che Kurt avesse il tempo di dire alcunché. Chandler lanciò uno sguardo divertito al solista degli Usignoli, dopodiché si rivolse a Kurt –Allora ci sentiamo per qual caffè?-

-Certo, volentieri.- annuì Kurt, e con un occhiolino Chandler se né andò tranquillamente. Quando fu scomparso dal loro campo visivo Kurt si voltò verso l’amico, incuriosito, e per un attimo rimase incerto davanti al suo sguardo intenso. Poi, senza preavviso, Blaine si voltò e si incamminò verso l’uscita.

-Ma… ehi, aspettami!- lo chiamò Kurt, e Blaine rallentò permettendogli di affiancarlo. Non dissero nulla fino a metà tragitto quando, in auto, il controtenore decise che l’atmosfera stava diventando troppo pesante –Blaine, si può sapere cos’hai?-

-Non ho niente, Kurt, perché pensi che abbia qualcosa?-

-Non lo so, siamo tipo scappati dal negozio, non mi hai rivolto la parola e hai spento la radio. Ce l’hai con me? Ho detto qualcosa di sbagliato?-

Blaine si morse con forza il labbro inferiore e per un attimo Kurt fu certo che avrebbe risposto.

-No, niente. Ero nervoso per la canzone e il Natale che si avvicina, non è proprio la mia festa preferita. Non avrei dovuto prendermela, scusa.- disse rapidamente senza guardarlo.

-Non c’è altro Blaine?-  domandò l’amico, sentendo distintamente il nervosismo che Blaine non riusciva a nascondere.

-No, non c’è altro Kurt.-

***

 

Blaine si appoggiò allo stipite della porta, le dita strette sullo spartito e gli occhi fissi su Kurt. Accoccolato su una delle poltrone scarlatte, vicino al fuoco, aveva un libro sulle gambe ma lo stava bellamente ignorando. Lo vide ridacchiare mentre leggeva qualcosa sullo schermo del cellulare e non poté evitare di scivolare alle sue spalle, silenzioso, e gettare un’occhiata.

“Cantami qualcosa, ti va? Voglio la tua voce come suoneria! –Chandler”

-Ehi, posso distrarti dalla tua sessione di studio?- domandò d’impulso, necessitando di fare qualcosa per sciogliere la dolorosa sensazione di vuoto che gli si era aperta nel petto. Kurt sobbalzò e si voltò verso di lui –Oh sì, per favore. Non ne potevo più di Carlo Magno.- rispose con un sorriso.

-Bene, allora molla il libro e il cellulare.- ordinò, sottraendoglieli con un sorriso e poggiandoli lontano da lui –E aiutami col duetto.-

Kurt sollevò un sopracciglio, sorpreso –Oh, l’hai scelto da solo alla fine.-

-Non proprio. In realtà l’ho scelto pensando a te, insomma alla tua voce. La tizia dell’altra scuola si adatterà.- commentò, stringendosi nelle spalle e notando con soddisfazione come le guance di Kurt si tingevano di rosso alle sue parole –Allora? Ti va di darmi una mano?-

-Perché no.- annuì Kurt, lanciando un’occhiata al titolo. Immediatamente un sorriso sorpreso gli illuminò il viso –Oh wow. È una canzone piuttosto…-

-Piuttosto?-

-Maliziosa.-

-Sì, lo è.- confermò Blaine con un occhiolino per poi far partire la base. Senza riuscire a trattenersi, Kurt iniziò a cantare.

 

I really can't stay - But baby it's cold outside

 

Non era la prima volta che cantavano insieme, ma Kurt non poteva evitare di stupirsi ogni volta per la perfetta melodia che creavano le loro voci insieme.

 

I've got to go away - But baby it's cold outside

This evening has been - Been hoping that you'd drop in

So very nice - I'll hold your hands, they're just like ice

 

Blaine gli sfiorò appena la mano e Kurt si sentì davvero rabbrividire, anche se il freddo di cui parlava la canzone c’entrava poco. Balzò di lato, sfuggendo al suo tocco con espressione furba.

 

My mother will start to worry - Beautiful, what's your hurry?

My father will be pacing the floor - Listen to the fireplace roar

So really I'd better scurry - Beautiful, please don't hurry

Well maybe just a half a drink more - Put some records on while I pour

 

Continuava a scostarsi, e Blaine continuava a seguirlo sorridendo con malizia. Si sfioravano, si sorridevano, scivolavano appoggiandosi ai mobili. I loro sguardi non si lasciavano mai: anche quando Kurt ruotava su sé stesso per sfuggire alla presa dell’altro ragazzo, non appena si voltava di nuovo trovava gli occhi di Blaine e li incatenava ai suoi.

 

The neighbors might think - Baby, it's bad out there

Say, what's in this drink? - No cabs to be had out there

I wish I knew how - Your eyes are like starlight

To break the spell - I'll take your hat, your hair looks swell

I ought to say no, no, no, sir - Mind if I move in closer?

At least I'm gonna say that I tried - What's the sense in hurting my pride?

I really can't stay - Baby don't hold out

Oh, but it's cold outside

 

Blaine indicò a Kurt il divano, invitandolo ad accomodarsi tra il galante e l’ammicante. Kurt esitò, anzi finse di esitare, perché anche se la cosa lo spaventava sapeva bene che non avrebbe mai detto di no a un Blaine con quell’espressione sul viso. Non avrebbe mai detto di no a Blaine qualsiasi espressione avesse, in effetti.

 

I simply must go - But, baby, it's cold outside.

The answer is no - But, baby, it's cold outside.

 

Blaine fece passare un braccio attorno alle spalle dell’amico, che scivolò a lato e balzò in piedi andando verso lo schienale del divano. L’altro gli fu accanto in meno di un istante.

 

This welcome has been - How lucky that you dropped in.

So nice and warm - Look out the window at that storm.

My sister will be suspicious - Gosh, your lips look delicious.

My brother will be there at the door - Waves upon a tropical storm.

My maiden aunt's mind is vicious - Oh, your lips are delicious.

Maybe just a cigarette more - Never such a blizzard before.

 

Blaine poggiò le mani ai lati del corpo di Kurt, impedendogli una nuova fuga. Il ragazzo dovette sforzarsi molto per riuscire a far uscire la voce per le ultime strofe con Blaine tanto vicino a lui.

 

I've got to go home - But, baby, you'll freeze out there

Say, lend me your coat - It's up to your knees out there

You've really been grand - I'm thrilled when you touch my hand

But don't you see - How can you do this thing to me?

There's bound to be talk tomorrow - Think of my life long sorrow

At least there will be plenty implied - If you caught pneumonia and died

I really can't stay - Get over that hold out

Ohhh, baby it's cold outside

 

Non appena la musica terminò Kurt sorrise timidamente, riuscendo a sostenere lo sguardo di Blaine solo pochi istanti prima di abbassare il viso –Sei perfetto. Cioè, voglio dire… la voce. Per la canzone… andrà benissimo.- riuscì a balbettare a fatica.

Blaine era così vicino che poteva sentire il calore della sua pelle e, mentre una parte di lui avrebbe voluto scappare lontano, il più lontano possibile, un’altra avrebbe voluto passare lì accanto a lui tutto il resto della sua vita.

-Non sarà la stessa cosa cantarla con qualcun altro.- la voce di Blaine era appena un sussurro e Kurt non poté evitare di alzare lo sguardo, incuriosito da quel comportamento decisamente stravagante –Blaine…-

Prima che potesse dire altro, il cellulare di Kurt suonò rumorosamente. Si aspettava che l’altro si sarebbe spostato, invece Blaine non si mosse di un millimetro –Ehm… dovrei rispondere…- mormorò con poca convinzione.

-Mmmh, è tuo padre?-

-Non credo…-

-Quel Chandler?- domandò ancora Blaine con una punta di fastidio, avvicinandosi ancora al ragazzo senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi che ormai erano spalancati.

-Non so, io… è pos… Blaine, che stai facendo?- la voce di Kurt era quasi un pigolio ora. Si sentiva strano, come se si fosse trovato in un sogno da cui non voleva assolutamente svegliarsi ma che era, inevitabilmente, troppo bello per poter durare.

-Mi sono reso conto di essere stato un vero idiota, Kurt, e ora cerco di rimediare.- rivelò Blaine, sfiorandogli il volto con le dita calde. Kurt sentì l’impulso di chiudere gli occhi per godersi quel tocco, ma non lo fece: non poteva smettere di guardare quegli occhi dolci che lo fissavano trasmettendogli un’emozione che non riusciva a comprendere del tutto. Il telefono intanto continuava a squillare –A meno che… a meno che non sia troppo tardi.-

-Non lo è.- esalò immediatamente Kurt, e prima che riuscisse a trattenersi le sue mani erano corse a stringere il blazer di Blaine. Il ragazzo si illuminò in un sorriso che profumava d’estate e la sua mano si aprì sulla guancia di Kurt. Il tempo di scorgere un sorriso lieve sulle sue labbra e poi, un istante dopo, le stava sfiorando con le sue.

Kurt strinse con più forza le mani sulla giacchetta blu scura dell’altro e sorrise mentre quel bacio si approfondiva e lui sentiva ogni cellula del suo corpo tendersi verso Blaine. Gli strinse le braccia dietro al collo tirandolo di più a sé mentre il cellulare riprendeva a squillare, inascoltato.

Chandler, suo padre, Rachel o chiunque fosse, avrebbe aspettato. Perché in quel momento il mondo di Kurt si era fermato attorno a lui e Blaine e nemmeno una guerra nucleare l’avrebbe distratto da quell’attimo di paradiso.

 

 

_____________L’angolino di Jane

Eeeed eccoci al giorno 3! Nonostante io sia soddisfatta del first kiss, credo che ci siano state altre mille occasioni in cui sarebbe potuto accadere e Baby it’s cold outside è… così maliziosa! E loro avevano delle espressioni così sbavvvv che… beh. Insomma, non potevo non provare!

La mia Klaine week fin ora:

Giorno 1: Gap attack http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1977871&i=1

Giorno 2: You, my eternity http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1982000&i=1

Eeeee come al solito, se vi va di lasciare un segno del vostro passaggio mi fa piacere!

Ah me ne scordo sempre: se volete sono su fb (https://www.facebook.com/janetheangel.efp), tumblr (http://theroseandtheangel.tumblr.com/) e twitter (https://twitter.com/JTheAngel).

E detto ciòòòò… a domani!!

Jane

  
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