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Autore: unapplausoacolgate    10/07/2013    3 recensioni
''«Esprimi un desiderio,Emma»''
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 ANNI DOPO
 
 
«Si,si, mamma ho capito. perchè mi ripeti sempre le stesse cose? E poi che senso ha chiamarmi se tra poche ore ritorno a casa? Lasciami preparare la valigia e poi ti richiamo.»
 
Nonostante adesso avessi 19 anni mia mamma non era cambiata, non aveva ancora capito che ormai ero abbastanza grande da prendere un aereo. La cosa che mi faceva ridere è che lo faceva spesso, sapevo come prendere un aereo ma lei era sempre lì, pronta a chiamarmi.
 
squillò di nuovo il cellulare.
 
«Mamma,per l'amore del cielo,perchè non mi lasci preparare questa maledetta valigia?»
«Dolcezza stiamo calmine.»
non potei non sorridere a quella voce.
«Aah Liam, ciao! Come stai?»
«Io? Un pò stanco, il tour in America mi sta uccidendo, mi manca la mia famiglia e mi manchi tu.»
Come si faceva a non sorridere quando mi diceva cose così?
«Ho parlato con tua mamma, prima. Le manchi tantissimo anche tu, manchi tantissimo anche alle tue sorelle ma le ho fatto forza, adesso si è ripresa.»
«Grazie Emma, menomale che ci sei tu. E poi perchè stai preparando la valigia?»
Ah,già! Lui non lo sapeva.
«Liam torno in America per le vacanze, resterò tutti e tre i mesi lì
 
 
Dall'altra parte sentì Liam sorridere eccitato.
«non ci credo, davvero? Dopo mesi finalmente ti rivedrò,di nuovo»
«Già! Adesso preparo la valigia e tra un'ora parto. Ti chiamo quando sono arrivata. Ciao!»
«Ciao Emma!»
 
********************************
Dopo quella sera di tre anni fa erano cambiate alcune cose. Dopo pochi giorni dal 'chiarimento' lui dovette partire di nuovo e lasciarmi sola. Avevo paura di ricadere nella depressione ma quei mesi senza lui andarono bene soprattutto perchè mi chiamava spesso. Il fatto che io sentissi la sua voce anche per pochi minuti mi faceva continuare la giornata con il sorriso stampato in faccia. Le mie giornate erano piene, lavoravo sempre da John e Taylor era sempre con me.
Nicholas,invece, non lavorava più con me. Si era trasferito e quando un anno fa mi diede la notizia non potei non piangere, mi sarebbe mancato un casino e ancora sentivo la sua mancanza anche se mi chiamava spesso.
 
Il rapporto con Liam si era rafforzato, la sera prima di andare a dormire potevo vederlo sorridere grazie alle chiamate tramite skype. Il tour lo teneva impegnatissimo e lui, lui era conosciuto in tutto il mondo, famoso in tutto il mondo. Ogni tanto mi piaceva leggere quello che scriveva sul suo profilo Twitter e lo vedevo,vedevo come amava ogni singola fan che lo seguiva.
Non potevo non sorridere, ero così fortunata a conoscere una persona così, con i piedi a terra. A lui non importava essere famoso, lui voleva essere felice e ogni volta che sorrideva lo facevo anche io.
 
 
Adesso io dovevo ritornare a casa. Mamma,papà e James mi mancavano tantissimo. Taylor sarebbe rimasta con Tom in Inghilterra, era un pò triste quando ci eravamo salutate ma le avevo promesso di chiamarla. Lei era troppo importante,mi sentivo male se non la sentivo per un giorno.
 
La valigia era pronta, presi le ultime cose e prima di chiudere la porta feci un gran sorriso.
Ne avevo passate fin troppe qui dentro per poter lasciare questa casa.
 
***************************************
 
15:00
 
Eccolo lì, il mio volo era stato chiamato, presi le valigie e mi diressi verso l'hostess a consegnare il mio biglietto e salire in aereo.
 
'sto partendo adesso, arriverò lì tra 3 ore circa' Emma 
mandai un messaggio veloce a Liam prima di spegnere il cellulare sotto richiamo dell'hostess che mi aveva detto di allacciare le cinture perchè stavamo per decollare.
 
Ed eccomi lì, su un aereo per ritornare a casa, appoggiai la testa al finestrino e potevo vedere perfettamente l'aereo salire sempre più verso il cielo e guardare Wolverhampton farsi sempre più piccola, salivamo,salivamo ancora. Adesso volavamo e il Regno Unito stava diventando così piccolo sotto i miei occhi.  Mi venne da sorridere, ero così affezionata a quel 'pezzo di terra', ne avevo passate così tante, io ero cambiata, tanto cambiata in quei tre anni, sapevo di essere maturata,maturata un pò troppo per avere 19 anni ma lo sono sempre stata, almeno credo, da quando misi piede a Wolverhampton. Ero cresciuta con la felicità, con i pianti, con la vulnerabilità che mi portavo ancora, ero cresciuta combattendo la paura, quella paura che mi ha fatto superare serate dove dovevo solo gettarmi su un letto,piangere e rimanere lì.
 
D'istinto portai la mia mano sulla guancia sinistra,accarezzandola. Come ogni volta che mi toccavo, le mie dita si fermavano sempre lì, sulla maledetta cicatrice che mi portavo ancora dietro da tre anni, non credo sarebbe mai andata via. Era l'unica cosa,credo,che mi rendeva vulnerabile quando mi guardavo allo specchio. Odiavo quella parte di pelle rovinata da uno schiaffo pesante, odiavo quel taglio profondo che la mia pelle si sarebbe portata dietro fino alla morte, odiavo quella maledetta cicatrice. 
A volte mi chiedevo se odiavo più quel segno o la persone che me l'aveva fatto. Portavo odio verso quella persone che non sapevo nemmeno più riconoscere, portavo odio verso una persona che forse mi era passata tante volte davanti senza riconoscermi anche se sapevamo entrambi cos'era successo quella sera.
 
Ed eccomi, di nuovo vulnerabile.
 
Sentì il naso pizzicare e gli occhi bruciare così scacciai quel pensiero cercando di dormire.
 
*****************************
 
«Signorina,signorina si svegli stiamo per atterrare.» 
dopo varie colpi alla spalla e dopo aver maledetto l'hostess finalmente ero riuscita ad aprire gli occhi. Mi rimisi comodamente al mio posto, aspettando che l'aereo atterrasse. Ovviamente ogni volta che dormivo e mi svegliavo un dolore fitto invadeva il mio collo. Ancora mi chiedevo come,cavolo, dormivo ogni volta che viaggiavo.
 
********
 
Ed eccomi qui, all'aereoporto di Manhattan,respirando aria americana, l'aria che invadeva i miei polmoni da quando ero piccola, con le valigie in mano,l'aria stanca e il vento che scompiglia i miei capelli,guardandomi intorno.
Pensavo fosse venuto qualcuno a prendermi poi mi venne in mente che non avevo avvisato ancora i miei e feci per prendere il cellulare e accenderlo.
 
 
«Emma! Emma!»
tolsi lo sguardo dal cellulare che si stava accendendo e lo alzai quando sentì il mio nome.
«Hey Emma! Qui,sono qui!» 
mi guardai intorno confusa, non sapevo da che parte guardare, c'era gente che camminava avanti e indietro.
Poi vidi una mano alzarsi e muoversi animatamente per attirare l'attenzione.
«Qui! Dai,Emma»
guardai più in fondo e in effetti c'era Liam che si agitava per attirare la mia attenzione. Una volta che riuscì a incrociare il suo sguardo mi sorrise. Non potei non essere felice.
 
Lasciai le valigie a terra e cominciai a correre verso di lui. Liam mi venne incontro con passo svelto e allargando le braccia. Gli gettai le mani al collo e lui mi strinse.
Solo io sapevo cosa si provava a stare tra le sue braccia, io mi sentivo protetta, non facevo altre che respirare velocemente,facendo attenzione a non perdermi nemmeno per un secondo l'odore delicato della sua pelle che si portava dietro e poi io mi sentivo protetta, protetta ogni volta che mi stringeva e appoggiava la sua testa sulla mia spalla. Era una sensazione unica ogni volta che ci vedevamo.
 
 
«Emma, come stai?» 
mi sorrise raccogliendo una ciocca dei miei capelli guardandomi meglio negli occhi.
«Adesso sto bene»
lo guardavo e sorridevo, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, anche lui sorrideva e non faceva altro che massaggiarmi con delicatezza la guancia.
 
Lo faceva sempre, ogni volta che mi vedeva.Mi guardava per qualche minuto sorridendo e intanto massaggiava quella guancia 'ferita'. Non so perchè lo faceva anche se ho sempre ipotizzato che si sentisse in colpa, come se fosse stato lui la causa di quel male e massagiandomi è come se si sentisse meglio, ma non sapeva che ogni volta che lo faceva ero io a star mille volte meglio, non lo sapeva che ogni volta che mi toccava la guancia è come se dimenticassi per un giorno di aver quel segno 'scavato' in faccia.
 
 
«Grazie per essermi venuto a prendere.»
sorrise di nuovo.
«Dai,ti aiuto a prendere le valigie,che ti accompagno a casa
Prese la valigia più grande e mi porse la mano,ricambiai la stretta e ci dirigemmo verso l'uscita.
 
Mentre camminavamo mi fermai e mi guardai indietro. Volevo tornare indietro? certo che potevo farlo, bastava riprendere l'aereo e in poche ore sarei ritornata di nuovo a Wolverhampton. Ma perchè farlo?  
 
«Emma sei sicura di star bene?»
ritornai di nuovo alla realtà.
«Credo di si»
guardai Liam negli occhi e gli strinsi più forte la mano, lui portò lo sguardo verso le nostre dita incrociate e poi,di nuovo,verso di me, con aria interrogativa.
 
«Ti voglio bene,Liam»
gli tenevo ancora stretta la mano e poi gli sorrisi.
«Andiamo?»
stavolta fu lui a stringermi la mano e poi sorridermi.
 
 
 
 
Tornavo a casa ma non per molto, anche se era meglio così, dovevo dedicarmi alla mia famiglia che non vedevo da un pò.
 
'pensa alle loro facce non appena mi vedono a casa' pensai. 
 
 
 
Quella casa in Inghilterra sarebbe rimasta 'sola' per tre mesi ma non mi preoccupavo perchè sapevo che una volta ritornata avrei trovato il calore che la invadeva, non mi preoccupava perchè quella casa non era rimasta del tutto silenziosa: l'eco del dolore,del freddo,del calore,dell'amore,dell'amicizia,dei pianti, della rabbia,delle risate e dei sorrisi che avevo condiviso lì dentro per tre anni avrebbero fatto eco ancora per un pò.
 

______________
Ciao ragà!
Finalmente ho aggiornato. Ecco a voi L'ULTIMO CAPITOLO, finalmente ho finito con la storia. Prima di tutto vorrei dirvi che amo particolarmente questo capitolo,soprattutto l'ultima parte,fghgfgewghjg l'adoro. Non so se vi aspettavate o meno un Liam che si innamorasse di Emma o viceversa ma non era mia intenzione già dal primo capitolo. Se l'avete capito bene se non l'avete capito mi dispiace per chi ho fatto illudere, ma non mi sembrava il caso di farli mettere insieme visto che erano così teneri nel loro 'volersi bene'.
All'inizio volevo che Emma conoscesse Louis e che si innamorasse ma la storia sarebbe stata troppo lunga quindi ho tagliato questa parte.
Mmh avevo intenzione di fare un LUUUUNGOOO discorso ma giuro che ho dimenticato tutto ahahahha :)
Nonostante questa storia non sia stat un successo, soprattutto per i miei gusti, ci tengo a ringraziare varie persone:
- ringrazio chi ha seguito e letto la storia ad ogni mio aggiornamento;
- ringrazio a chi ha gradito la storia e l'ha trovata adorabile;
- ringrazio OGNI persona che ha recensito, che sia stata buona o cattiva, gli sono grato perchè mi permettete di migliorare e continuare a scrivere, la cosa che amo di più;
- ringrazio chi ha messo la storia tra i seguiti,ricordate e preferiti;
- ed infine ringrazio tutte le persone che hanno letto la mia storia in silenzio, ne siete stati tanti e non mi aspettavo che il primo capitolo arrivasse a 1000 e passa visualizzazioni.
GRAZIE,GRAZIE E GRAZIE ANCORA!
E' stato divertente pubblicarla e condividerla con voi. Prometto che ne scriverò altre perchè ho già in mente alcune trame ed una è in stile 'DARK' ma non la stessa cosa,che sia chiaro.
 Se vi piace come scrivo, passate nel mio account,magari troverete la 'sorpresa' lol
Okay, con questo mi dileguo e vi saluto per un pò ma ritornerò,promesso. Magari se lasciate una recensione ne sarei felice. Almeno mi dite come vi è sembrata la storia e tutto :)


CIAO A TUTTI E GRAZIE ANCORA!
UNAPLLAUSOACOLGATE VI SALUTA :)

Love you all!
Su twitter sono @xcolgate
 
 
   
 
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