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Autore: _Babsi_    10/07/2013    3 recensioni
Adolescenza, droga e prostituzione sono le tematiche principali del famoso libro "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", dove Christiane F. racconta la storia della propria tossico-dipendenza.
La protagonista di questa FF sarà Babsi (Babette Döge, la più giovane vittima dell'eroina, morta nel 1977 all'età di soli 14 anni), amica di Christiane e perciò una dei personaggi del libro.
Immaginerò la vita di Babsi in parallelo con quella di Christiane. Una seconda storia dietro le quinte dell'eroina.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Per tre settimane in quel caldo maggio del 1976 io e Stella avevamo fatto le vagabonde, l'unico modo per ricavare un po' di grana era andare a fare marchette per strada. Andavamo sulla Kurfurstenstrasse, quel marciapiede era pieno di ragazzine come noi, di circa 13-14 anni, che battevano.
All'inizio avevo paura di andare con gli automobilisti, l'unica cosa che mi tranquillizzava era che con me c'era Stella e ci guardavamo le spalle a vicenda; se una delle due dopo un po' di tempo non vedeva tornare l'altra scattava l'allarme, ma per fortuna non successe mai nulla. 
Io abbordavo molti clienti, perché avevo davvero il corpo e la faccia di una bambina, quei porci ci andavano pazzi...
Con gli automobilisti non ci scopai mai, facevo solo seghe e a volte alla francese. Stella, invece, più di una volta ci fece sesso.
Naturalmente i soldi che guadagnavamo ci servivano per il cibo e per l'ero.
Per le prime due settimane non mi bucai, la prima volta mi ero sentita male e quindi preferivo sniffare, a differenza di Stella che si bucava sempre e presto ne divenne dipendente. Lei ormai era arrivata, litigavamo più spesso del solito per colpa dell'eroina e perché non riuscivamo mai a dormire abbastanza, andavamo d'accordo solo quando si trattava di guadagnare.
La terza settimana cominciai a bucarmi anche io. Una sera, mentre Stella si stava preparando la sua dose, ebbi l'impulso di farmi un buco... Dopo che Stella ebbe finito, presi la sua siringa e preparai un buco anche per me; non mi ero mai sentita così, ero proprio sballata, in quel momento avrei potuto volare...
Non passò molto tempo ed ero arrivata anche io.
Intanto Stella mi raccontò di aver tovato un uomo vecchio di nome Heinz che le aveva proposto di diventare suo cliente fisso, le avrebbe dato direttamente l'eroina e lei doveva solo andare a casa sua. Mi disse che voleva provare, perché le cose sarebbero state più semplici e che forse era meglio per entrambe se tornavamo a casa... 
Così tornammo alla vita di sempre, naturalmente mia nonna era furiosa, ma ormai non perdeva più tempo a farmi la predica, aveva capito che non c'era più nulla da fare con me, ero una causa persa in partenza, fin da quando ero piccola e lei mi aveva presa sotto la sua custodia, perché mia madre non poteva badare a me a causa del suo lavoro all'estero... 
Mi mancava la mamma, quando mi bucavo mi sembrava di esserle più vicina, mi ricordavo di quando ero piccola e inspiravo il suo profumo... Non potevo più fare a meno dell'eroina, ma non potevo più andare a battere per strada. Mi facevo portare le dosi da Stella, che ne aveva sempre in abbondanza, grazie a questo Heinz. Andava da lui ogni pomeriggio, però non mi voleva mai dire che cosa facevano.
L'eroina mi stava distruggendo, ero magrissima, non avevo nenche un po' di seno e il mio sedere era quasi scomparso; sembravo uno zombie, ero diventata anche io un cadavere. 
Passò l'estate e iniziò la scuola, dovevo andarci regolarmente, mi ero stufata di scappare.
Un pomeriggio mi trovavo in giro con Stella e mentre stavamo mangiando qualcosa arrivò il famoso Heinz. Voleva vederla e vide anche me; capì subito che ero un'eroinomane e mi propose se volevo incontrarlo... Era davvero vecchio, mi faceva schifo, ma accettai lo stesso, avevo bisogno della droga, ormai tutto girava intorno all'ero e poi non dovevo per forza andarci a letto.
Qualche giorno dopo fregai il cliente fisso a Stella. Ogni pomeriggio andavo da Heinz, all'inizio non ci scopai, ma con il passare del tempo si arrivò anche a quello. La cosa, però, era comoda: dormivo ogni notte a casa mia, la mattina andavo a scuola e il pomeriggio stavo da lui. Mia nonna non scoprì mai nulla, ma credo che non le importasse più di tanto.
Un giorno, per caso, mi trovai in quello squallore del Bahnhof Zoo, dove c'era la peggiore gentaglia. Da lontano vidi una ragazza, assomigliava incredibilmente a Christiane, ma non ne ero certa; mi avvicinai di più, finché non me la trovai accanto. Ci guardammo, eravamo entrambe arrivate; ci abbracciamo, ero felicissima di averla ritrovata. Con lei mi trovavo bene, avevo solo due amiche: Stella e lei.
Con Christiane non avevo mai litigato, c'era un legame tra le nostre anime di cui non sapevamo neanche l'esistenza.
Chiacchierammo a lungo, le raccontai del mio cliente fisso e di come stavano andando le cose, non ebbi il coraggio di dirle che lo facevo con Heinz.
Lei mi raccontò del suo ragazzo, Detlef. Un po' la invidiavo, lei aveva qualcuno con cui parlare di ogni cosa, si volevano bene... Io ero praticamente sola. Quando fai marchette non puoi farti amiche, c'è troppa rivalità.
  
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