Mentre aspetto recensioni, posto il piccolo secondo capitolo...

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La figura incappucciata si sedette contro la parete mentre i pirati la circondavano, in attesa.
-Vediamo… uhm... Da dove cominciare… In questo mondo, come già sapete, ci sono due grandi fazioni che si fronteggiano da anni, pirati e marines. Tuttavia, esattamente nel mezzo, la bilancia che li sostiene e compara, è rappresentata dagli informatori. Sotto compenso, qualsiasi informazione il cliente desideri, l’informatore deve averla e consegnarla, con ogni mezzo possibile, anche l’omicidio.- Fece una piccola pausa, controllandoli. -Io faccio parte di questa fascia neutrale, quindi, Mugiwara, non posso diventare un tuo nakama. E non ho motivo di uccidervi, non siete il mio obiettivo. Anzi, mi avete salvato la vita, se non ci foste stati voi, il mare mi avrebbe ucciso. Avete la mia gratitudine.- Smise di parlare, e la nave piombò nel silenzio.
I pirati lo guardavano, non del tutto convinti. Zoro aveva ancora la spada sguainata e ciò spinse lo sconosciuto a parlare ancora.
-Capisco che fidarsi di me sia un’impresa ma non posso dirvi il mio nome, perché per me è importante mantenere l’incognito in ogni situazione… Mi dispiace.-
Law sospirò e si allontanò dagli altri. Zoro decise di rinfoderare la spada e di mantenere i sensi all’erta, per il momento. Sanji girò i tacchi e andò in cucina. Gli altri restarono immobili. Luffy si sedette a gambe incrociate di fronte alla figura incappucciata e disse: -Togliti il cappuccio.-
L’altro ci pensò un po’, in silenzio. -Sapete…- Cominciò rivolto a tutti. -Io so tutto di voi, ogni più piccolo dettaglio della vostra vita, prima e dopo l’incontro che vi ha fatto diventare pirati. Non posso proprio dirvi il mio nome… Però il mio viso è sconosciuto a tutti e le vostre imprese... o malefatte mi portano a fidarmi completamente del vostro capitano, e di voi…-
Portò le mani al cappuccio e lo calò sulle spalle, svelando il viso di una giovane donna con lunghi capelli neri e occhi ambra. Sfilò la sacca e si tolse completamente il mantello, leggermente bagnato, e lo piegò sulle gambe, causando qualche tintinnio lieve. Si guardò intorno e notò le espressioni di sorpresa, quindi sorrise.
-Ah, già… Sì, sono una donna.-
Le sue forme femminili erano ora visibili. Indossava un corpetto di colore nero su una camicia grigia e dei pantaloni in pelle, anch’essi neri, con quache strappo qua e là. Gli stivali scuri arrivavano al ginocchio, legati con dei lacci.
Sanji uscì dalla cucina con una tazza fumante e, avvicinandosi, la porse alla ragazza.
-Sanji…- Lo chiamò Nami. -Tu l’avevi capito??-
-Certo, la sua voce, il suo comportamento…Era ovviamente una donna…-
“Solo tu avresti potuto capirlo così…!!” Pensò la ciurma all’unisono.
Nami si voltò verso Robin, ma notò il suo sorriso e non ebbe bisogno di chiedere per capire che anche l’archeologa lo aveva capito fin dall’inizio. Sospirò poi e chiese: -Quindi, che intenzioni hai?-
La sconosciuta stava sorseggiando la cioccolata calda che gli era stata offerta dal cuoco. -Grazie, gamba nera, dà calore.- Gli sorrise e poi si rivolse a Nami. -Se me lo permetterete, starò su questa nave fino a domani sera, quando la mia tartaruga marina arriverà. E’ già in viaggio.- Si girò verso il capitano. -Allora Mugiwara, ti fidi di me?-
 

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Nella speranza di future recensioni, avviso che farò aggiornamenti settimanali, ogni mercoledì, ciao ciao!!