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Autore: mistressjane    12/07/2013    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Hermione Granger fosse sempre la stessa persona, sempre la stessa Grifondoro, ma se fosse nata 28 anni prima? Esattamente lo stesso anno di Lily, James, Sirius e di Bellatrix Black? Ecco la mia versione dei fatti in questa fanfiction! Alcuni personaggi saranno un po' OOC. Attenzione femmslash!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Hermione Granger, Lily Evans, Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ecco qui il secondo capitolo, spero che vi piaccia.


Capitolo 2: Chiacchiere con un’amica

Era passata una settimana dall’inizio della scuola. Tutto procedeva normalmente tranne per il fatto che James e Sirius non erano ancora stati messi in punizione.

Io e Lily stavamo entrando in Sala Grande quando li abbiamo visti farci segno di avvicinarci a loro.

“Che cosa state combinando?”

Conoscevo fin troppo bene quell’espressione sui loro volti per non sapere che stava per succedere qualcosa.

“Noi? Ma Hermione, come puoi pensare che non vogliamo solo salutarvi come fanno gli amici?”

“Diciamo che bastano i vostri nomi per farcelo pensare” rispose Lily.

Non sentii la risposta di James perché in quel momento una chioma di folti ricci ci passò davanti per entrare nella sala.

Bellatrix Black ci passò così vicina che riuscii a sentire il suo profumo. Un intenso e delizioso aroma di viole e un qualcosa che potevo descrivere solo come “Aroma di Bellatrix”. Nessun’altro poteva imitarlo.

La seguii con lo sguardo mentre prendeva posto al tavolo di Serpeverde, lontano dagli altri studenti.

Un’altra cosa su di lei che avevo notato questa settimana era che passava molto tempo da sola. Le uniche volte che la vedevo con altre ragazze all’infuori delle sue sorelle, erano quando era in classe. Durante i pasti non la vedevo mai parlare, cenava presto, da sola, e poi se ne andava.

Ok non sono una stalker, però è un comportamento molto strano!

“Hermione vedi qualcosa che ti piace?” chiese Sirius seguendo il mio sguardo che lo condusse direttamente a Bellatrix.

“NO! No…” gridai “Ero solo persa nei miei pensieri… sapete Storia della Magia…” mi affrettai a trovare una scusa “Cosa stavate dicendo?”

“Guarda il tavolo dei Serpeverde, lo vedi Piton?” chiese James.

Annuii.

“Cosa gli avete fatto?”

“Avete fatto? Non ancora… ma guarda quando beve dal suo calice”

In quel momento il povero Serpeverde si portò il bicchiere alle labbra e bevve. Quando lo riappoggiò era diventato tutto blu.

“Piton che ti è successo?” urlò un Serpeverde seduto accanto a lui.

James e Sirius scoppiarono a ridere e Lily li guardò infuriata.

“Che cosa gli avete fatto?!”

“Solo un piccolo incantesimo al suo succo di zucca… conosciamo un elfo nelle cucine che ci ha dato una mano…” spiegò Sirius.

Le risate si sparsero per tutta la sala, Lily corse da Piton per accompagnarlo in infermeria.

Mentre Sirius era troppo occupato a ridere ne approfittai per lanciare un’altra occhiata a Bellatrix.

Stava osservando Lily e Piton uscire dalla sala con un sogghigno. In quell’istante riconobbi la Bellatrix degli altri anni, ma appunto, fu solo per un istante.

All’improvviso i nostri sguardi si incrociarono. Il ghigno lasciò il posto ad un’espressione tormentata prima di essere nascosta anch’essa dietro la maschera vuota degli altri giorni.

Io fui la prima a interrompere il contatto visivo e abbassai la testa arrossendo. Subito dopo Bellatrix si alzò dal tavolo e lasciò la Sala Grande.

“Hermione dove stai andando?” chiese James quando mi vide allontanarmi.

“In biblioteca. Ci vediamo dopo”

La biblioteca era quasi completamente vuota, scelsi comunque il mio solito tavolo in uno degli angoli più tranquilli ed estrassi un libro a caso dalla mia borsa.

Iniziai a leggere un po’ di Trasfigurazione ma non riuscivo a concentrarmi. La mia mente era piena di pensieri, tutti della stessa persona. Indovinate chi?

Si proprio lei. Perché aveva sostenuto il mio sguardo così a lungo? Perché se ne sta sempre per i fatti suoi? Cosa era cambiato in lei?

Sospirai e appoggiai la testa sulle braccia chiudendo gli occhi.

Perché proprio lei? Non potevo avere una cotta per Sirius? Tutte le ragazze avevano una cotta per lui… Ma era davvero una cotta quella che avevo per Bellatrix Black o era qualcosa di più? O qualcosa di meno?

“Ciao Hermione”

Alzai la testa dalle mie braccia e sbattei le palpebre un po’ di volte. Mi stavo quasi addormentando.

Quando vidi la persona che mi aveva salutato quasi mi venne un colpo.

No, non era lei, ma era la persona che forse sapeva rispondere alla mie domande. Le domande che però, tuttavia, non avevo il coraggio di porre. Cosa le avrei detto?

Ciao Andromeda… dimmi un po’ stavo osservando tua sorella Bellatrix e mi chiedevo perché si comporta in modo strano, sai com’è, non sapevi che ho una cotta per lei?

No, non potrei mai.

“Ciao Andromeda” le sorrisi.

“Stavi facendo Storia della Magia per caso? Ho visto che ti stavi per addormentare”

“Ahahah! No, è che ho dormito poco”

Andromeda prese posto nella sedia di fronte alla mia.

“Si è dura abituarsi ad essere di nuovo a scuola…”

“Già… come hai passato il resto delle tue vacanze, Dromeda? Non hai risposto alla mia ultima lettera…”

“Ah si, scusa. Non ho risposto perché mio padre l’ha quasi trovata. Ha detto che se scopriva che avevo qualche corrispondenza con dei Nati Babbani mi avrebbe punito… sai come sono fatti” spiegò guardandosi le scarpe.

“Si capisco, non ti preoccupare Dromeda. Avevo immaginato che fosse per un motivo simile. Mi dispiace di averti messo nei guai”

“Non fa niente. Non ci crederai mai ma quando mio padre mi ha sgridato ero molto scossa, ma quando sono entrata in camera mia Bellatrix era lì, e indovina?”

Il nome di Bellatrix aveva richiamato la mia completa attenzione cosi incoraggiai Andromeda ad andare avanti.

“Lei mi ha confortato! Ha detto che non dovevo prendermela e che lei ci sarebbe sempre stata per me, anche se avevo degli amici Nati Babbani!”

Penso che la mia faccia, appena ebbe finito di parlare, sembrava quella di un pesce con la bocca aperta.

“Ho sentito bene? Tua sorella Bellatrix?”

“Ahaha! Si lo so, anche io non potevo crederci. Una cosa del genere me la sarei aspettata da Narcissa… Ultimamente però, Bella è strana. Anche durante l’estate non si comportava come al solito” disse Andromeda mentre io ascoltavo attentamente.

Non potevo essere così fortunata. La piccola Dromeda stava parlando proprio di ciò che non avevo il coraggio di chiederle!

“Forse però non dovrei annoiarti con queste cose Hermione. So che non sei proprio in buoni rapporti con mia sorella…”

In quel momento vidi l’occasione e la presi al volo.

“No non preoccuparti Dromeda, non mi stai annoiando. Sai che se hai bisogno di parlare con qualcuno io sono qui” diedi una breve occhiata attorno “Siamo sole, nessuno vedrà parlare tranquillamente una Serpeverde con una Grifondoro”

Le feci l’occhiolino per rassicurarla. Ero sincera quando ho detto che poteva parlare con me. Mi importava di Andromeda, era mia amica. Non era solo perché in quel momento mi voleva, inconsapevolmente, rispondere alle domande che avevo su Bellatrix.

“Grazie Hermione. Spesso gli altri Nati Babbani non mi parlano per colpa del mio cognome e non posso raccontare queste cose ad altri Serpeverde perché so che non terrebbero la bacca chiusa e Bellatrix lo verrebbe a sapere”

“Io non dirò una parola. Puoi sfogarti Dromeda” la rassicurai ancora.

Non doveva essere facile, per una persona con il suo carattere, essere Black di cognome.

“Vedi Hermione, sono un po’ preoccupata per lei. Negli ultimi giorni sta sempre da sola, a volte sta in un angolo della Sala Comune e guarda fuori dalla finestra con lo sguardo vuoto, altre volte esce la sera, quando c’è buio, penso che vada in riva al lago nero. È così strana, non è per niente da lei. Pensa che non ha ancora fatto degli scherzi a quelli del primo anno o a Piton!” non riuscii a trattenere un sorriso quando nominò il ragazzo che ora si trovava in infermeria tutto blu.

“Secondo te quando ha iniziato a comportarsi in modo diverso?”

Andromeda si fermò a rifletterci.

“Quest’estate. Quando ha sentito nostro padre urlarmi contro perché avevo degli sporchi Mezzosangue come amici” disse alzando gli occhi al cielo quando ripeté le parole di suo padre.

“E Narcissa ha notato questi cambiamenti?

Andromeda annuì tristemente.

“Si. Lei è distrutta, soffre a vedere sua sorella in questo stato. Una sera l’ha fermata quando stava per uscire e le ha chiesto se andava tutto bene. Bella non si è neppure girata, gli ha detto di si ed ha continuato a camminare”

“Beh, questo è strano. Sei sicura che vada al lago nero?”

“Immagino vada lì. Anche gli altri anni quando voleva stare da sola andava in riva al lago, ma mai così spesso. Ci va quasi tutte le sere!”

“Non hai mai provato a seguirla?”

Andromeda rise amaramente.

“Seguirla? No, Bella se ne accorgerebbe e questo peggiorerebbe solo le cose”

“Signorine, non è ora di tornare nel dormitorio?”

Madama Pince si stava avvicinando al loro tavolo con un’aria autorevole. Guardai l’orologio ed ebbi un colpo nel vedere che erano quasi le nove.

“Si Madama Pince, stavamo giusto andando” dissi mentre raccoglievo le mie cose dal tavolo.

“Signorina Granger, stava ancora studiando? Deve riposarsi di più… Ah bene, signorina Black ho giusto qui il libro che ha chiesto ieri”

“Grazie Madama Pince”

“Ora andate che è tardi! Signorina Granger confido che lei, in qualità di Prefetto, abbia voglia di riaccompagnare la signorina Black al dormitorio dei Serpeverde, così che se il signor Gazza dovesse trovarsi nella zona non la metta in punizione visto che è stata in biblioteca tutto il tempo”

“Certo Madama Pince, arrivederci” dissi mentre ci dirigevamo verso l’uscita.

Io e Andromeda stavamo per passare davanti al portone d’ingresso quando qualcuno lo aprì per uscire.

“Guarda Hermione” sussurrò Andromeda indicando la figura che non riuscivo a riconoscere nell’oscurità “è Bella. Sta uscendo di nuovo”

Per un attimo fui tentata di seguirla ma Dromeda sembrò leggermi nel pensiero:

“No Hermione. Non la puoi seguire, ti vedrebbe subito. Bellatrix è abituata all’oscurità, pensa che a volte a casa gira per i corridoi al buio”

Annuii rinunciando al mio piano.

In poco tempo fummo davanti al muro che conduceva alla Sala Comune di Serpeverde.

“Dromeda, se vuoi parlare ancora, sai dove trovarmi” dissi mettendole una mano sulla spalla.

“Grazie Hermione, davvero. Ti terrò informata sulla situazione”

Le sorrisi: “Buonanotte”

“Buonanotte Hermione”

Appena arrivai nella Sala Comune scorsi subito Lily in un angolo.

“Ehi Lily, qualcosa non va?”

La rossa scosse la testa.

“No è solo che mi dispiace per Severus. James e Sirius l’hanno messo in imbarazzo davanti a tutta la Sala Grande”

“Dai Lily, sai come sono fatti! E poi non tutti se ne sono accorti”

Ok forse non era di grande conforto ma la verità era che Piton non mi stava molto simpatico.

“Ah guarda chi si vede! Ciao Mione, dove sei stata tutto questo tempo?” chiese Sirius scendendo dalle scale seguito da James e Peter Minus.

“Già, dov’eri? Peter si stava preoccupando!” aggiunse James sedendosi su una poltrona.

“Sono stata in biblioteca, ho incontrato qualcuno e ci siamo fermate a chiacchierare” spiegai aspettando con ansia la frecciatina di Sirius.

Questa volta avevo deciso di stare al suo gioco.

“Ahhh… Ed era qualcuno di interessante?” chiese Sirius puntuale come un orologio.

“Ohh si, tua cugina in verità” sorrisi quando lo vidi sbiancare, non se l’aspettava.

“M-mia c-cugina??” chiese incredulo.

“Si, è molto simpatica Andromeda”

Sorrisi ancora di più quando lo vidi tirare un sospiro.

“Ahhh! Andromeda!”

A quel punto non riuscii più a trattenere le risate.

“Ahahahah! Certo Sirius! Chi ti aspettavi??”

Stavo ancora ridendo alla faccia che aveva fatto mentre salivo le scale per il mio dormitorio.

Penso che questo lo metterà a tacere per una settimana!

 
Angolo Autrice:

eccoci alla fine del secondo capitolo. Spero vi sia piaciuto e che me lo farete sapere! A presto!!
  
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