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Autore: RomanticaLuna    13/07/2013    0 recensioni
La famiglia Malfoy, rispettata da generazioni e temuta, ha la "sfortuna" di accrescere con un nuovo componente "diverso". Una nuova avventura tra maghetti, una ripresa della vecchia storia dei Malandrini, una FF di amicizia, amore e divertimento. =)
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria, Lucius/Narcissa, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Settembre. Le foglie che iniziavano a cadere e ricoprire l’erba verde, il vento che si alzava, le giornate che si accorciavano. Il sole era appena sorto in quella giornata autunnale e decine di voci esultavano eccitate per il lieto evento.
Un gazebo bianco era stato piantato nel giardino della Tana, sedie e fiori bianchi erano sparsi in giro per il prato, dove un tavolo antico avrebbe fatto d’altare. Una cerimonia intima, tra gli invitati solo le poche persone scelte che avevano permesso a Rose e Scorpius di continuare la loro storia.
I due si svegliarono nello stesso istante, riuscirono a darsi un lieve bacio a stampo prima che la piccola Astoria iniziasse a piangere. Sembrava così minuscola in quella culla di vimini, tra le lenzuola rosa e bianche. Era nata da poco e troppo presto rispetto al termine. Stringeva le manine e, rossa in viso, singhiozzava.

“Ciao ometto. Ti presento la tua sorellina, Daphne. Il tuo compito sarà quello di proteggerla e di insegnarle tutto ciò che noi abbiamo insegnato a te. Sei suo fratello maggiore e dovrai essere forte per lei!”

Era stato un padre per sua sorella ed ora doveva esserlo per sua figlia. Era certo che avrebbe fatto un lavoro perfetto, ma non sapeva da dove cominciare, aveva paura di sbagliare tutto.
“Ci vediamo dopo” lo salutò la sua futura moglie con un bacio e la bimba in braccio. Appena chiuse quella porta, Scorpius restò solo con il peso della paura che gli attanagliava lo stomaco. Stava per sposarsi con la donna più bella e magnifica che avesse mai conosciuto, Daphne sarebbe stata il suo testimone, e con lui sarebbero stati presenti i suoi amici, la sua famiglia.
Eppure mancava un tassello del puzzle, uno veramente importante e senza il quale l’immagine finale risulta comunque incompleta.

**


Daphne si svegliò stropicciandosi gli occhi e vide James girarsi dall’altro lato. Spiragli di sole filtravano dalle persiane chiuse, il grande giorno era arrivato.

“Daphne, devi aiutarmi” poche parole pronunciate con paura dal fratello solamente qualche mese prima, qualche giorno dopo il famoso litigio con il padre.
“Che c’è?”
“Voglio chiedere a Rose di sposarmi”. Era da un po’ che gli ingranaggi giravano in quella testolina bionda, ma pensava avesse lasciato nascere la bambina prima di fare il grande passo. Ma non aveva rifiutato. Pronta ed allegra come sempre si era data da fare per aiutare il fratello, avvisare i parenti, cercare l’anello giusto ed organizzare la cerimonia dopo quel fatidico “si”.

Alzatasi, indossò in fretta una tuta e scese in cucina, dove trovò un’indaffarata signora Weasley già ai fornelli. Nonostante la veneranda età era ancora energica ed il lieto evento la rendeva un poco irascibile.
“Oh, ciao cara, ben alzata! Ti prego, porta questo sotto il gazebo, non sia mai che manchi qualcosa!” le disse appoggiandole un vassoio tra le braccia. Daphne uscì all’aria fresca, il cielo era limpido: era la giornata perfetta per un matrimonio! Appoggiò il vassoio sull’altare, ripercorrendo i passi delle prove, le preghiere che doveva recitare, le letture. Controllò gli anelli appoggiati sul cuscinetto bianco come il latte, due semplici fedi d’oro con i nomi e la data del matrimonio incisi al loro interno.
Rose le piaceva davvero tanto, la sentiva come sua sorella ed era davvero felice che quell’unione sarebbe stata celebrata tanto presto. Eppure sentiva che mancava qualcosa in quella giornata… le dispiaceva sapere che il padre non sarebbe stato alla cerimonia.


***


Dall’altro lato di Londra, in una solitaria villa, Draco Malfoy si torturava i capelli che iniziavano a diradarsi mentre osservava l’invito scritto a mano, arrivato via gufo una settimana prima. Avrebbe riconosciuto tra mille quella grafia aggraziata, quella di sua figlia Daphne.
Da quanto tempo non vedeva più i suoi figli? Da quello stupido litigio di aprile!
Ed i mesi l’avevano reso solo più vuoto, mostrandoli le sue colpe, ma non gli avevano mai dato il coraggio per andare da loro. Li aveva abbandonati a loro stessi, come loro avevano fatto con lui.
Rilesse per la decima volta la data del matrimonio: 27 settembre, ore 10:00. Gli sarebbero bastati dieci minuti per cambiarsi ed arrivare in tempo al matrimonio di suo figlio, poter baciare e conoscere quella nuora che aveva sempre rifiutato, assistere alla loro felicità.
Rilesse il luogo: casa Weasley senior. No, non sarebbe mai entrato nella tana del nemico. Nonostante suo padre fosse morto e, con lui, tutte le sue inimicizie, Draco Malfoy non si sarebbe mai avvicinato ad un Weasley, figuriamoci entrare nel loro territorio. Buttò l’invito nel cestino e riprese la bottiglia di whisky che aveva lasciato a metà sul tavolino di vetro.


***


Rose, splendida nel suo abito bianco, aveva cominciato ad incamminarsi traballante verso l’altare, il suo braccio intrecciato in quello del fratello Hugo.
Scorpius fremeva, il suo sorriso non era mai stato tanto luminoso nel vedere una donna. I loro occhi brillavano e la loro felicità era tangibile.
Daphne, vestita con un semplice abito azzurro, stretto quel tanto da mostrare le sue forme sinuose e lungo fino a terra, reggeva il bouquet della sposa.
Teneva la mano di suo fratello, sorridendo insieme a lui. Baciò Rose sulle guance, le porse il bouquet e si allontanò per tornare a sedersi vicino a James, elegante nel suo frak celeste. Dall’altro lato, Albus e Lily sarebbero stati i testimoni della ragazza.
Il sacerdote iniziò la celebrazione e gli invitati si sedettero sulle sedie bianche, aprirono i libretti della cerimonia, cantarono inni di lode ed applaudirono al momento del bacio.
Erano sposati e nessuno li avrebbe mai divisi. Quei due anelli che brillavano alle loro dita lo confermavano, la loro bimba che piangeva tra le braccia di nonna Hermione lo confermava: erano una famiglia. Gli sposi novelli ed i testimoni si avvicinarono ad un grosso libro con la copertina bianca, linda quanto le pagine interne. Le firme dei giovani stavano a testimoniare l’unione appena avvenuta, così che anche per l’intero Stato della Gran Bretagna, Scorpius Malfoy e Rose Weasley fossero una coppia a tutti gli effetti. Un documento Babbano tanto quanto la cerimonia, richiesta appositamente dalla ragazza che amava quel mondo così semplice e senza magia.
Le mani degli sposi si unirono a quelle degli invitati dai quali ricevettero calorose pacche ed abbracci, con i quali sorrisero e risero e parlarono.
Daphne non ricordava di aver mai sentito parlare tanto suo fratello. Mano nella mano con James era pronta a Smaterializzarsi per andare al ristorante prenotato per i festeggiamenti.
“Duffy duck” sentì dire da una voce talmente famigliare da farle perdere un battito. Suo padre era venuto alla cerimonia, aveva accettato l’invito. Lo guardò, o meglio lo squadrò, e le sembrò che quei pochi mesi l’avessero fatto invecchiare di un decennio: aveva iniziato a stempiarsi, aveva grosse borse sotto agli occhi e sembrava molto stanco. Glielo leggeva negli occhi.
“Torno subito” bisbigliò a James, baciandolo dolcemente e lasciandogli la mano. Si avvicinò a suo padre, lo fece sedere, lo lasciò parlare.
“Si sono allungati di nuovo” disse l’uomo, toccandole quei boccoli che ora arrivavano nuovamente alle spalle. La ragazza sorrise, era strano che si accorgesse di particolari come quello.
“Mi dispiace, sono stato un inetto. La mia mentalità è chiusa, ancorata a quelle tradizioni che mi hanno tolto anni di libertà. Sapevo che voi preferivate qualcosa di diverso, ma pensavo vi sareste abituati come feci io alla vostra età” spiegò, la voce poco più di un sussurro, l’alito che puzzava di alcol.
Daphne lo abbracciò, non riusciva a vederlo così diverso, né a sentirlo così triste. Nonostante una parte di lei lo odiasse, gli faceva male vederlo in quello stato di trasandatezza.
“Andiamo! È ora di pranzo!” e allungò la mano verso il padre, che la prese leggermente timoroso.
Tornò da James che parlava animatamente con i fratelli; era lei a sapere dove si trovava il ristorante, lei sapeva come arrivarci e dove Materializzarsi per non farsi vedere dai Babbani e gli altri non potevano muoversi senza di lei. I ragazzi osservarono quell’imitazione invecchiata di Draco Malfoy. Poi Lily lo prese per un braccio, sorridendogli gentilmente. E poi via, il gazebo e la Tana Weasley sparirono e vennero sostituiti da uno splendido agriturismo, perso nella natura.
Si trovavano in Italia e Daphne ricordava cosa significasse quel posto per la giovane coppia di sposi, per questo aveva prenotato senza troppi ripensamenti. Il cielo azzurro, il mare che si infrangeva in lontananza, il cinguettio degli uccellini e l’odore di aria pura. Tutto quello che in città non potevano permettersi.
In pochi minuti, la comitiva fu completa, nessuno li vide comparire dal nulla. Quattro lunghe tavolate erano state riservate esclusivamente per loro e, per gli sposi, era stato allestito un piccolo tavolo centrale, coperto da una tovaglia blu e ricamato con piccole conchiglie. I due giovani erano splendidi e fatti l’uno per l’altra, Draco lo vedeva, lo ammetteva a sé stesso. Avrebbe dovuto avvicinarsi a loro, parlare a suo figlio, chiedere scusa, ma non voleva disturbare quel loro momento di intimità. Rose era bellissima, sebbene fosse la figlia di Ronald Weasley. Assomigliava molto a sua madre, gli stessi lineamenti delicati, l’espressione calcolatrice negli occhi, i capelli ribelli.
“E così, dopo anni ed anni di continue lotte, siamo diventati consuoceri!” disse una voce femminile, dolce ed accomodante. Hermione Granger teneva stretta al petto formoso una bimba piccolissima che somigliava tanto a Daphne quando era nata. Piccola e brutta uguale.
“Lei è Astoria…Astoria Malfoy!” la presentò la donna, accomodandosi di fianco al vecchio nemico, intavolando una discussione, finché anche gli occhi di Draco riuscirono a rivedere la vita. Cominciò a giocare con la nipotina appena nata, le parlava, la faceva ridere: cose che non aveva mai effettivamente fatto con i suoi figli.
Stava cambiando ed era stata la caparbietà di Daphne a cominciare questo mutamento.
Passava il suo sguardo dal figlio, che parlava a bassa voce insieme alla moglie, alla ragazza, seduta tra le braccia del suo Potter. Come aveva potuto anche solo pensare di riuscire a maritarli contro la loro volontà?
Champagne e digestivi a basso contenuto alcolico venivano serviti dopo ogni portata ed in quelle pause gli invitati si alzarono per andare a parlare con i consuoceri, per congratularsi con loro dei figli e della splendida cerimonia che nessuno dei due aveva organizzato.


***


Era quasi mezzanotte quando i primi invitati, gli zii della sposa ed i parenti alla lontana, iniziarono a lasciare la coppia per tornare alle loro case. Il gruppo che rimase alla fine era composto dai novelli sposini, i loro genitori e, ovviamente, i Malandrini con i loro partner. James stringeva Daphne mentre si avvicinava al signor Malfoy, Lily discuteva con Lysander, Fred e Paul si lanciavano incantesimi da una parte all’altra della stanza.
“Ma ciao, piccola Astoria! Vieni da zio James!” esclamò il ragazzo moro che si era avvicinato alla coppia di nonni, prendendo tra le braccia la bambina che si rimise a piangere.
“Non ci sai proprio fare con i bambini!” lo riprese Daphne, ridendo e prendendo sua nipote. Le piaceva fare la zia e voleva sfruttare al massimo quell’occasione.
“Giusto, a proposito di bambini….” Iniziò il giovane, le guance avevano preso un colore rossiccio, le mani frugavano veloci nelle tasche della giacca. Fece accomodare la fidanzata, la bimba che muoveva le manine paffutelle ed emetteva piccoli versi.
Riuscì ad estrarre con fatica la scatoletta rossa, si mise in ginocchio e prese la mano della sua amata “Bene, allora…” continuò guardando il fratello dall’altra parte del tavolo con cui aveva fatto le prove. Albus e Lily lo incitavano a continuare, era il momento giusto “Allora…Daphne Malfoy…vuoi continuare a sopportarmi per il resto della vita?” chiese in un moto di coraggio. La ragazza guardò di scatto il fratello, i suoi occhi grigi che la invitavano a dare una risposta.
“Papà, mi accompagnesti all’altare?” si rivolse all’uomo, sempre più sorpreso, che aveva di fronte.
“Certo, tutto per la mia principessa”.
Le brillarono gli occhi quando annuì a James e ricambiò con passione il suo bacio mentre la luna argentata risplendeva ed illuminava il parco dell’agriturismo.


***
E questa storia è finita...come vi è sembrata...posso continuare a scribacchiare o devo farla finita con tutte queste scemenze?? =) Aspetto vostri commenti e nel frattempo vi mando un grosso bacio, ringraziando tutti voi che avete seguito questa FF. =)

 

  
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