Frammenti





 

  A lungo hai creduto che non rappresentasse nulla per te. A lungo hai pensato che per il tuo cuore lui non fosse che un vecchio professore. A lungo hai scambiato quella piacevole sensazione che ti cresceva nel petto con la stima, l’affetto e l’amicizia.
 

A lungo hai errato. E cosa ancor peggiore, quando hai capito di sbagliare, non hai fatto nulla per correggere il tuo errore.
 

Adesso, davanti alla sua lapide bianca, con gli occhi asciutti come si confà ad una professoressa, la stima, l’amicizia e l’affetto sono tutti scomparsi in una nera voragine: il vuoto della sua perdita, dell’amore mai vissuto, della felicità mai sfiorata.
Gli alberi frusciano dolcemente attorno a te, riempiendo l’aria con le loro voci, nell’interminabile dialogo con il vento.
La luna è calata da tempo, ormai, e il suo bagliore argentato non brilla più in cielo.
La pallida e grigia luce dell’alba scintilla attorno a te, mentre la nebbia si dirada.

Ma oggi non sorgerà il sole dentro di te.

Non vi sarà più luce nella tua anima, poiché è scomparsa assieme al suo sorriso, svanita per sempre nella fredda ed eterna Oscurità.
Mai il sole che sorge ad Oriente ti è parso più triste, mai la sua luce più fredda; mai un’alba ti è sembrata più dolorosa di quella che sta inondando il mondo questa mattina.

Un nuovo giorno si appresta ad iniziare il suo ciclo e, incurante delle disgrazie e delle sofferenze degli uomini, insensibile al dolore che pervade la Terra intera, esso compirà il suo corso e poi sorgeranno le stelle e la luna, e anche la notte inizierà e terminerà, poiché il tempo non concede riposo, non attende, prosegue inarrestabile per la sua via, conducendo con sé, nel passato, tutto ciò che questa Terra ha vissuto, e nulla potrà indurlo ad attardarsi, a rallentare, né la gioia né il dolore, perché esso è la più forte e intoccabile potenza che gli uomini conoscano.
 

Perché la vita è una lunga e interminabile partita a carte, e ad ogni giro i giocatori possono scoprire una sola carta. Le altre? Nascoste, fin quando non giungerà il tempo di rivelarle.
E il tempo ha rubato il tuo sorriso, ti ha sottratto la gioia, e, nonostante tu sia una potente maga, non puoi far nulla per indurre la sua ruota a compiere un percorso inverso.

Quello che è passato non rivivrà più, se non nei tuoi ricordi, vivido, forse, ma non più reale.

Sarà sempre null’altro che un ricordo, un riflesso chiaro e nitido, ma che portai afferrare solo con la mente, in eterno verde ma non tangibile.

E non ti resta che raccogliere i frammenti del tuo cuore, della tua vita, e accettare il destino che è stato scritto per te, poiché non sempre la rassegnazione è malvagia. Posi una rosa bianca sulla sua tomba, pura come il tuo amore mai confessato.

È simbolo di un nuovo inizio, quel fiore delicato, perché solo questa notte hai cominciato ad accettare la sua scomparsa, ma non tutti gli inizi sono colmi di gioia, non tutti si aprono su una distesa di fiori ricoperti di rugiada scintillante, che splendono sotto un cielo azzurro e un sole dorato.