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Autore: The Exalt    15/07/2013    3 recensioni
[Attenzione! Spoiler della storia di Fire Emblem Awakening che va dal capitolo 13 in poi]
In un futuro apocalittico, dilaniato dalla guerra, e dominato dall'oscurità di Grima, il Drago Maligno, un gruppo di valorosi guerrieri cercherà di far prevalere la luce, ma per farlo dovranno avere l'aiuto di eroi dal passato. Combattere per la sopravvivenza, unire quanti più guerrieri per la propria causa e vincere sono i requisiti necessari per sconfiggere Grima.
[Rating arancione per scene di violenza] [Presenza di OC]
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Aether: Future of Despair
"Un solo destino per chi non vince."
 
Capitolo 1: Al rintocco della campana di mezzanotte, l'umanità conobbe l'inizio della fine. Parte 1
 
Un Pegaso nero sfrecciava elegantemente per il buio cielo dell'Ylisse, lasciando dietro a se una scia di piume nere che danzavano indisturbate nell'aria, per poi cadere al suolo con grazia.
Aversa detestava le prede difficili. Perché provare a scappare quando la morte è inevitabile? 
Non riusciva proprio a capirlo, non avrebe mai voluto neanche capirlo.  Non aveva bisogno di pensare come loro, lei era una prescelta, una Leale a Grima, una delle poche persone che avrebbero avuto l'onore di essere risparmiate da quell'inferno, una delle poche che non sarebbe diventata un Risorto, quella sottosecie di marionetta senza vita, che non fa altro che obbidire al suo padrone, compiendo tutto il necessario per appagarlo.
Risorti, se non altro le obbedivano, anche se non ne capiva il motivo.
La prima volta che li vide, quando era solo una bambina, li temeva. Temeva che potessero farle del male, temeva che sarebbe potuta diventare come loro, ma forse aveva paura del loro essere anche adesso, un timore che si avvicina più ad un provare pietà, pur non trattandosi della paura di perdere la propria coscienza, il proprio aspetto o le proprie abilità... non voleva diventare una schiava, non voleva perdere la libertà come loro.
 
 
"Blocca le uscite a Est, a Sud e ad Ovest. Usciremo da quelle a Nord." Disse una donna camminando nervosamente nella sala in cui si trovava.
Davanti a lei c'era un uomo, era molto alto e indossava una possente armatura celeste.
I suoi occhi erano neri come la pece, mentre i capelli erano di un colore più chiaro e tendendente al castano.
"Mia signora" Si rivolse alla donna "Mi duole comunicarle che l'uscita a Nord è stata già presa dall'armata nemica, lo stesso vale per quelle a Sud e ad Est."
"Frederick, smettila di chiamarmi 'mia signora', comunque... non possiamo evaquare l'edificio da ovest?" chiese la donna toccando nervosamente una delle sue ciocche biondissime e costantemente spettinate.
"A rigor di logica sì, Lissa, ma ormai le fiamme divampano furiose in tutta Ylisstol, e di certo il bosco non è un luogo sicuro." rispose Frederick impassibile, con una freddezza che aveva ben poco di umano.
Lissa sospirò, com'era solita fare, mentre si lasciava cadere, sfinita, in un comodissimo divanetto di un tessuto color cremisi, dalle eleganti rifiniture in oro. Il pensiero della donna era costantemente rivolto al suo popolo. Sapeva benissimo di non essere stata una buona sovrana come sua sorella Emmeryn o suo fratello Chrom ed, anche se aveva fatto del suo meglio, non era riuscita a salvare gli Yissiani.
Era un'Eletta inutile, una sola pedina bianca in mezzo ad una scacchiera circondata da molteplici pedine nere, aspettando tristestemente il fatidico scacco matto. Sospirò di nuovo "Frederick, sei sicuro che non possiamo fare davvero nulla?"
Il cavaliere ammutolì. Era perfettamente conscio della tristezza della sua padrona e in que momento malediva quell'empatia che si era creata con Lissa in tutti quegli anni.
Nel frattempo la donna era immobile, contemplando, forse per l'ultima volta, la magnifica stanza in cui si trovava.
Quel maestoso pianoforte in ebano, quella toilette che veniva sempre usata dalla sorella Emmeryn, i numerosi tappeti colorati provenienti da Valm, i magnifici vasi dei Regna Ferox e quel busto del Re Eroico che aveva perso metà faccia durante gli allenamenti di Chrom.
Sorrise, Chrom rompeva sempre tutto quando si allenava. Come anche quel muretto nel cortile, che non era mai stato riparato.
E che in quel momento poteva salvarli tutti.
"Per Naga..." Disse Lissa a voce mozzata "Ho trovato una via di fuga!"
L'uomo strabuzzò gli occhi, sguainò una spada d'argento dal fodero e si diresse in corridoio, aspettando con pazienza la sovrana.
"Frederick, aspetta un attimo!" Esclamò la bionda, per poi affacciarsi dal terrazzo.
I palazzi erano circondati da numerose lingue di fuoco, mentre numerosi Risorti si avventavano contro i civili, senza lasciargli scampo.
La donna digrignò i denti a quella visione, non poteva fare niente e anche solo l'esporsi ad una possibile freccia nemica, metteva in serio pericolo la sua vita, ma doveva farlo.
Alzò il bastone in cielo, mentre ai suoi piedi comparve uno strano cerchio magico.
A quel punto urlò, con voce forte e determinata la parola "Soccorso!" e Lucina si teletrasportò nel palazzo reale subito dopo.
"Tutto bene tesoro?" Le chiese premurosamente la zia, che l'aveva appena salvata da morte certa.
"Una meraviglia." Rispose sarcasticamente la giovane per poi chiedere preoccupata "Ma dov'è Frederick? Non è morto vero?"
Lissa sorrise, rassicurando la nipote "Frederick è là fuori che ti aspetta. Devi sapere che una volta, durante i suoi allenamenti, tuo padre ha accidentalmente rotto un muretto, nel cortile posto a Nord, creando una breccia da cui puoi passare senza problemi. Non l'abbiamo mai detto a nessuno, quindi non è mai stata riparata. Buona fortuna."
L'espressione di Lucina si fece sorpresa, perché dovevano scappare solo lei e Frederick?
Notando lo sguardo della principessa, la donna disse "Il mio posto è questo. Non posso scappare e lasciare che gli Ylissiani periscano da soli."
"Morire senza far nulla sarebbe meglio?" Ribatte insolentemente la giovane.
Lissa guardò in basso, non potendo sostenere lo sguardo sprezzante della nipote, mentre si sforzava di pensare ad un piano per salvare Frederick e Lucina.
Dopo un silenzio quasi interminabile, la bionda disse "Lucina, voglio che lo porti in salvo."
"Frederick si salverà zia!" Rispose la ragazza.
"Non sto parlando di Frederick."
"E allora chi dovrei salvare?"
"...Owain." Le sussurò Lissa col fiato mozzato.
Effettivamente era ovvio. Owain era il cugino di Lucina, figlio di Lissa e di Lon'zu un abile mirmidone morto mentre cercava di proteggere il figlio.
"Lo salveremo insieme zia Lissa!" Esclamò quasi irritata la principessa.
"Io non posso. Non lascerò questo castello, non lascerò l'Ylisse. Tu ed Owain avete una missione molto più importante." Controbatté decisa la bionda.
Sembrava uno scontro fra fuoco e ghiaccio. Il fuoco scoglieva il ghiaccio, ma l'acqua di quest'ultimo spegneva il fuoco. Nessuna delle due aveva totalmente ragione.
La donna continuò a parlare "Dovete dirigervi ad ovest dell'Ylisse, navigando nel vasto oceano fino ad arrivare nelle terre Valmee. A quel punto dovrai cercare Tiki, l'oracolo di Naga"
"Mi rifiuto, mi stai affidando una responsabilità troppo grande per me. Troppo grande per chiunque"  Replicò stizzita Lucina "Non posso proprio farlo."
Un grido disumano ruppe quella crisi che si era creata fralle due donne , mettendole all'allerta.
Subito dopo un boato, che in pochi secondi si traformò in qualcosa di concreto: il caos.
Il profondo marciare dell'esercito nemico veniva udito dappertutto, mentre le numerose grida dei Risorti e dei soldati Ylissiani facevano da "sottofondo" a quella catastrofe.
Lissa avvicinò la nipote a se, aspettando che finisse quel rumore infernale.
Ad un certo punto, dal corridoio si udì una voce e, subito dopo venne il silenzio, quella era sicuramente la voce di Frederick. Aveva urlato la parola "Luna", perciò aveva probabilmente usato la sua abilità, ma il suo tono non era impassibile come al solito, anzi, Lissa era convinta che celasse una tristezza che aveva già conosciuto nell'uomo a causa della morte di Emmeryn e di quella di Chrom.
Aprì titubantemente la porta, che era stata chiusa da Frederick per mantere la privacy delle due, mentre Lucina le stava dietro, percependo la sua preoccupazione.
La bionda venne per poco investita da una coltre violacea e fitta, fortunatamente innoqua, ma a quel punto lo videro.
Frederick era accasciato supino sul pavimento, il suo sguardo era stanco ed era pallido.
Lissa riusciva a sentirlo, sentire il respiro dell'uomo deventare sempre più flebile, quasi come un sospiro sofferto.
Nell'addome dell'uomo era conficcata un'ascia d'acciaio, da cui il sangue usciva copiosamente.
Lucina si avvicinò all'uomo, che sorrise, le ricordava così tanto sua figlia, poi poggiò la mano sulla sua pelle, che stava lentamente perdendo calore.
Gli occhi della giovane si inumidirono "Sei sempre stato un ottimo servitore..." il moro sorrise, "Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto." aggiunse infine la principessa, mentre sperava in un miracolo che potesse salvare Frederick, un miracolo che tardava ad arrivare.
Un miracolo che non sarebbe mai arrivato.

Commenti autore:
Ok, devo spiegavi tante cose adesso eh?
Intanto... immagino già la vostra reazione, riassumibile con il meme: "WTF did I just read?"
Sì lo so, anche io pensavo che quel tema di prima media "storico" fosse la cosa più terribile che avrei scritto in tutta la mia vita, ma questo capitolo di Aether mi ha fatto ricredere. Quindi, innanzitutto scusatela bassa qualità della seconda parte del primo capitolo. Il fatto è che di solito dopo aver finito di scrivere un capitolo lo posto dopo quattro o cinque giorni per correggerlo, ma questa volta ci tenevo a non ritardare oltre.
E, a questo punto, tocchiamo un altro tasto dolente: Il ritardo.
E' passato più di un mese dalla prima parte, lo so bene.
Non sarebbe neanche poi così grave, potrebbe anche essere una fan fiction con capitoli che escono a cadenza mensile. Purtroppo Aether è nata come fan fiction con capitoli a cadenza SETTIMANALE, (Quindi ho miseramente fallito nel mio intento) anche perché ho intenzione di finirla entro la fine delle vacanze estive.
Comunque il ritardo è stato causato soprattutto da una vacanza che mi ha tenuto impegnato per circa quattro settimane.
Poi, scusate anche per le metafore, perdonate il termine, ad minchiam, ma il caldo mi ha fatto venire strane idee, e tutte quelle serate passate a leggere Camilleri fino a notte fonda non mi hanno di certo aiutato. (Immaginatevi Aether scritta con un dialetto Siciliano e rabbrividite )
Per cos'atro dovrei scusarmi...? Ah già! Per il fatto che questo "flashback" di Lucina non sia ancora giunto al termine, chiedo inoltre venia per la qualità in se del capitolo... di nuovo.
Bon, penso, credo, spero di aver finito.
Quindi ci vediamo al prossimo capitolo, che spero riesca a postare prima di  laurearmi, e ricordatevi che accetto molto volentieri anche recensioni neutre o critiche!
Non preoccupatevi, siate pure cattivi, sfogatevi pure con il vostro The Exalt! XD
  
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