Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: gaia1986    16/07/2013    1 recensioni
Rivisitazione della storia del Port-to-Port killer.
Tony viene rapito dal killer che lo vuole trasformare in un suo adepto in quanto lo ritiene un suo fratello. Leon Vance, Ray Cruz e Philip Davenport saranno nel mirino dei due.
Gibbs, Ziva e il resto del team, nel frattempo, cercheranno di fermarli e farenno di tutto per riuscire a riportare Tony a casa, ma lui non sarà più lo stesso. Questa situazione avrà ripercussioni su tutto il team e sul rapporto tra Tony e Ziva, ma anche con Gibbs. Cosa succederà tra i Tiva? E con Gibbs? Riusciranno a tornare alla normalità? Sta a voi scoprirlo leggendo.
Nella storia compariranno anche la dottoressa Rachel Cranston, EJ e il suo team, Fornell e Sacks.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NdA:
Ecco il nuovo capitolo. Buona lettura a tutti.
Vi lascio anche il link della storia originale:
http://www.fanfiction.net/s/8775213/1/Port-to-Port-Revisited.

CAPITOLO 1.

Tony ed EJ non avevano fatto l'amore, avevano fatto sesso. Era stato energico, sudato e gli aveva fatto dimenticare i suoi guai. Nel  buio della camera da letto di lei, lui aveva dato dentro mentre lei emetteva gemiti, lamenti e pure un paio di grida di piacere soffocate. Erano andati avanti per diverse ore e durante quel tempo lui aveva dimenticato tutto. aveva dimenticato di avere un profilo simile a quello del Port –yo – Port killer, il quale gli aveva mandato un drink con dentro un occhio, che Danny era stato ammazzato dal maggiore Frank Raimey, che aveva cercato di emulare il Port – to – Port killer.
Lui e Danny erano diventati due estranei. Quando aveva scoperto che Danny era un poliziotto corrotto, lui si lasciò Baltimora e la loro amicizia alle spalle per andare a DC2 e all'NCIS. Questo era accaduto più di dieci anni prima. Ora Danny era morto. La sua morte aveva fatto aumentare il senso di colpa di Tony. Lui era diventato un'altra persona a cui teneva che non era riuscito ad aiutare. Danny aveva raggiunto Paula, sua madre e anche Kate. Bellissima e adorabile Kate. C'era pure la sorella di Jason King. Aveva salvato Jason, ma non era riuscito a fare altrettanto con la sorella.
Si stava avvicinando sempre di più all'orgasmo. La sua mente tornò a concentrarci su EJ, mentre lei chiamava il suo nome. «Tony»
Altre quattro o cinque spinte profonde e sarebbe venuto. Lui spinse, spinse forte e si trattenne fino a che non poteva resistere più e si lasciò andare del tutto. EJ urlò la sua approvazione e dopo si rannicchiò accanto a lui.
«Mi sei mancato mentre ero via» disse lei.
«Si, mi sei mancata anche tu» rispose lui.
Gibbs era contrariato riguardo alla sua relazione con EJ. A lui piaceva lei, gli piaceva veramente tanto. Tony sapeva di non amarla, però. Non lui si era veramente innamorato poche volte nella sua vita. Wendy, Kate, Ziva. Sembrava quasi che si innamorasse solo di donne irraggiungibili o di chi l'avrebbe piantato all'altare. Lui non era bravo con l'amore.
«Ho parlato con il Direttore riguardo al fatto che magari potrei restare qui a DC, una volta concluso il caso» disse lei.
Lui improvvisamente si ricordò di CI-Ray. Ray Cruz conosceva EJ.
«Quanto bene conosci Ray Cruz?» chiese cambiando repentinamente discorso.
Lei sapeva cosa significasse qual repentino cambio di discorso. Lui preferiva parlare di Ray Cruz piuttosto che parlare di loro.
«Era il nostro collegamento con la CIA quando abbiamo iniziato a indagare su questo caso» gli rispose. «Perché?»
«Ti fidi di lui?» le chiese.
«Non mi ha mai deluso» replicò EJ. Lei si mise a sedere sul letto e si passò una mano tra i suoi capelli biondi.
«Ti fidi di lui, EJ? È della CIA. Doveva essere a conoscenza dell'Operazione Frankenstein» le fece notare Tony.
«Non mi ha mai deluso» ribadì lei.
«Ti fidi di me?» le domandò Tony.
«Si, mi fido di te» gli rispose.
«Allora ti dico di non fidarti della CIA» le disse.
«Mi fido delle persone, non delle agenzie»
«Sono contento di sentirlo. Quindi ti fidi di lui» disse lui.
«Immagino di si»
Tony sospirò. Fidarsi della CIA era come lasciare la propria donna con Gerard Butler3.
«Allora... questo profilo ti ha fatto andare un tantino fuori di testa?» gli chiese.
«Un po’» rispose lui.
«Forse è da qui che derivano alcune delle stranezze tra te e Vance. Avresti potuto fare parte dell'Operazione Frankenstein» disse.
«Capita anche a me di uccidere» disse Tony.
«Non credo che questi ragazzi abbiano aderito al programma, pensando di diventare degli assassini» constatò lei.
«Suppongo sia così» ammise lui. «Magari una spia con licenza di uccidere, ma non un killer»
Le regalò uno dei suoi migliori e più affascinanti sorrisi. Lei rise. Si, lui non l'amava, ma lei andava bene proprio per quel posto e proprio per quel momento.

§ 

Quando Tony arrivò in ufficio trovò Mike Franks intento a parlottare con Gibbs. Sembrava più pallido del solito, un po’ pallido e malaticcio. Gibbs non gli prestò nemmeno attenzione. Tony si sedette. Uno dei vantaggi di dormire da EJ era che riusciva ad arrivare al lavoro presto. Si aggiustò la cravatta di seta rossa e si raddrizzò la giacca Brioni grigio antracite.
Ziva e McGee arrivarono insieme. Si tenevano a distanza. Lui alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Ziva per un secondo. Lei distolse subito lo sguardo da lui e guardò Mike e Gibbs. Mike interruppe la sua conversazione con Gibbs e si avvicinò a Ziva, a cui diede un abbraccio.
«Ciao tesoro» disse. «Ti trovo bene come sempre»
Tony si morse la lingua. Sapeva che era meglio non intromettersi in quella conversazione. Proprio in quel momento le porte dell'ascensore si aprirono e ne uscì EJ. Aveva con sé due caffè e un sacchetto con delle ciambelle. Si era scordato che lei aveva detto avrebbe preso lei la colazione per loro due. Non avevano avuto tempo quella mattina a causa del sesso sotto la doccia.
«Beh guarda questa puledrina!» esclamò Mike.
«Ciao» replicò EJ. Poi si fermò davanti alla scrivania di Tony e, dopo avervi posato sopra i caffè, tirò fuori dal sacchetto una ciambella e della crema al formaggio appoggiandole sul tavolo.
«Hai bisogno di energie dopo questa mattina» sorrise e si allontanò. Tony nonostante avrebbe voluto evitarlo si sentì arrossire. Mike ridacchiò.
«DiNozzo, tu mi ricordi Gibbs quando era più giovane. Aveva una ragazze nuova ogni settimana. Le donne erano affascinate da quella stronzata della tranquillità dei Marines, ma con te non può essere altro che il fascino italiano» rise Mike.
Gibbs guardò verso Tony. L'Agente anziano sapeva che quello sguardo era dovuto al fatto che il Capo volesse che lui rompesse con EJ. Bevve un sorso di caffè, leggero e dolce, proprio come piaceva a lui. EJ non aveva mai avuto problemi con il suo caffè e non aveva mai cercato di convertirlo al tè. Tony ignorò Gibbs. Prese la ciambella e le diede un morso.
Ziva si sedette alla sua scrivania di fronte a quella di lui e lo fissò per un momento. Lui ignorò pure lei. Se fosse stato fortunato, quel giorno sarebbe riuscito ad ignorare tutti.
«Tony» disse McGee «Quella sembra essere davvero un'ottima ciambella. Da dove arriva?»
«Dovresti chiedere a EJ, McCuriosone» rispose lui.
Fu allora che vide EJ e i suoi due agenti, Levin e Cade, alzarsi, afferrare i loro cappotti e allontanarsi. Era l'inizio di una nuova ricerca sul P2P killer.
«DiNozzo» sbraitò Gibbs.
«Si, capo» rispose Tony.
«Trovami Kort» gli disse Gibbs.
Era venuto fuori che il bulbo oculare apparteneva a Trent Kort. Ancora una volta la CIA, lo stomaco di Tony si contorse. La CIA e lui non avevano la migliore delle relazioni. Si alzò in piedi, afferrò il suo cappotto e poi guardò McGee.
«Dai McRinforzi» disse per poi dirigersi verso l'ascensore, ingnorando lo sguardo di Ziva mentre se ne andava.

§

Kort si trovava in pub a Georgetown, quando finalmente lo riuscirono a rintracciare. Un amico di Tony al NIA4 aveva fatto un paio di telefonate e lo aveva rintracciato. Kort stava sorseggiando dello scotch quando Tony e McGee si unirono a lui nel suo separé.
«Trent, mi piace la tuabendasull'occhio. Fa molto Johnny Depp» disse Tony.
«DiNozzo e l'altro agente dell'NCIS. Che fortuna!» replicò Kort.
«Gibbs ti vuole parlare, Trent» disse Tony.
«Non voglio parlare con lui»
«Owww, che peccato» sorrise Tony. «Dov’è il tuo occhio Trent? Forse se l'è portato via il Port – to – Port killer?»
«Sai benissimo che è stato lui e sai anche che la CIA si risolve da sola i propri casini» rispose Kort.
«Non sul suolo americano, Kort» replicò McGee.
«Ben detto, McConciso» disse Tony. «Chi è? Chi è questo bastardo?»
«Ray Cruz non ve l'ha detto? Avrebbe dovuto farlo!» esclamò Kort. «Il Port – to – Port killer è Jonas Cobb, ex tenente della Marina e killer della CIA. Ero il suo addestratore nella CIA»
«Cruz avrebbe dovuto dircelo» constatò Tony.
«Già, avrebbe dovuto dirlo a voi dell'NCIS, ottenendo così il vostro licenziamento mentre noi lo recuperavamo» disse Trent.
«McGee, metti al corrente il Capo, ora!» disse Tony.
McGee uscì dal separé e si allontanò dai due per chiamare Gibbs. Tony e Kort rimasero seduti, uno di fronte all'altro, e si fissarono.
«Perché non ti ha ucciso Kort?» chiese Tony.
«Perché è un crudele bastardo. Sai cosa sono io ora per la CIA, senza due occhi funzionati?» chiese lui.
«Che cosa?» sogghignò Tony.
«Un bamboccio da scrivania. Io non sono un bamboccio da scrivania, DiNozzo» disse con rabbia Kort.
McGee tornò al tavolo e si fermò lì. «Gibbs vuole parlare con te, Kort»
«Non è fantastico?» chiese ironicamente Kort.

§

Tony e Ziva erano nella sala d'osservazione a guardare Gibbs mentre interrogava Kort. Stava insistendo per avere informazione su Jonas Cobb prima e su Ray Cruz poi.
«Dov'e Cruz ora?» chiese.
«Non lo so, Gibbs. Potrei indovinare se vuoi» rispose Kort.
«Indovina, allora!» esclamò Gibbs.
«Ha un complesso dell'eroe. Così, probabilmente, è là fuori a dare la caccia a Cobb. Direi che o è morto o sta facendo da esca» rispose Kort.
«Lo conosci bene» disse Gibbs.
«Come ho già detto a DiNozzo, l'ho addestrato io per la CIA. Ho preso quello che aveva iniziato la Marina e l'ho concluso» rispose.
Tony poteva sentire la tensione che si diffondeva via a via in Ziva. Era preoccupata per il suo ragazzo.
La porta della sala d'osservazione si aprì e EJ e Vance entrarono nella stanza. Tony si spostò di alcuni passi, in modo che EJ potesse stargli accanto.
«Ci ha dato qualche indizio?» chiese EJ.
«Jonas Cobb è il nostro killer. Ha fatto parte dell'Operazione Frankenstein» rispose Tony per poi guardare Vance. Vide gli occhi del Direttore farsi più scuri per il rammarico.
«DiNozzo, venga con me» disse Vance.
«Si, Direttore» rispose Tony.
Vance e Tony uscirono dalla stanza e Vance si voltò verso di lui. «So che Gibbs è abituato a farle condurre colloqui e interrogatori. Ho visto con i miei occhi come ha fatto lo sgambetto al Direttore del Mossad, Eli David. Ora andremo in sala conferenze e lei mi interrogherà sull'Operazione Frankenstein» disse Vance.
«Si, signore» rispose Tony.
Proseguirono lungo il corridoio, attraversarono il bullpen fino alle scale del soppalco e poi arrivarono alla sala riunioni. Tony afferrò un penna, un blocco di carta e un registratore. Accese il registratore e iniziò a scarabocchiare.
«Questa è la sua festa, Direttore, quindi inizi a parlare» disse Tony.
Vance spiegò che aveva avuto questa idea di prendere ufficiali e sottoufficiali della Marina e renderli invulnerabili ai momenti di crisi, utilizzando la modifica comportamentale, mentre era al Navy War College del Rhode Island. Lui aveva dato l'autorizzazione alla sperimentazione. Loro avevano elaborato un protocollo e trovato sei candidati. Quattro non erano arrivati in fondo, due si. Loro erano imperturbabili anche nelle peggiori condizioni. Fu allora che la CIA li affiancò nell'Operazione Frankenstein, l'attuale Segretario della Marina aveva voluto il coinvolgimento della CIA. I due candidati vennero trasformati in assassini. Uno era morto, l'altro era Jonas Cobb.
«Lei è pentito di avere avuto questa idea, vero Direttore?» chiese Tony.
Vance con gli occhi marroni oscurati dal rimpianto rispose: «Si, DiNozzo»
«È stata una stupida idea del cazzo. Se un uomo non è in grado di gestire una crisi in qualche modo, ne verrà poi fuori naturalmente. Questo ha trasformato Cobb in un assassino» disse Tony.
Prima che Vance potesse replicare a DiNozzo, la porta della sala si aprì e vi entrò Gibbs.
«Avete finito voi due qui?» chiese
«Abbiamo concluso» replicò Vance amareggiato.
«Dobbiamo parlare, Direttore» disse Gibbs, che poi si rivolse a Tony. «Trova Cruz»
«Si, Capo. Tirerò fuori un coniglio dal mio cilindro» disse Tony, ironicamente.
Trasalì giusto qualche secondo prima di sentire lo scappellotto su tutta la sua nuca.
«Trovalo, DiNozzo» ringhiò Gibbs.

§

Ziva sembrava preoccupata e la cosa preoccupava Tony. lei tendeva a chiudersi quand'era preoccupata per qualcuno. Lui non intendeva lasciarglielo fare. Mentre lei contattava ognuno dei suoi contatti, lui faceva lo stesso. McGee stava tracciando lo smartphone di Cruz, ma era spento.
Tony vide gli occhi di Ziva diventare sempre più determinati. Stava per fare qualcosa di stupido e lui lo sapeva.
«Ziva, non vai da nessuna parte senza dei rinforzi» le disse.
«Non sei Gibbs, Tony» replicò lei.
«Ma sono l'Agente Anziano» disse, poi uscì dal bullpen, prima di dire qualcosa di cui si sarebbe pentito.
Quando Tony tornò cinque minuti più tardi con delle caramelle, Ziva se n'era andata. McGee cercò di non guardare Tony.
«Dov'è lei, McGee?» chiese.
«Se n'è andata. Ha detto di dirti che ha avuto un'idea» rispose McGee.
Tony respirò lentamente per evitare di perdere le staffe. C’erano delle volte in cui avrebbe voluto essere ancora un poliziotto. «Troviamola, Tim» disse.
McGee annuì. Tony afferrò la fondina da fianco con la sua arma dentro e il suo cappotto, poi aspettò che McGee facesse lo stesso. McGee stava fissando con attenzione il suo smartphone.
«GPS del telefono?» chiese Tony a McGee.
«Si» rispose quello sorridendo.
«Andiamo MCIspettore Gadget» lo prese in giro Tony.

§

Mentre erano fuori alla ricerca di Ziva, ricevettero una telefonava che li informava che EJ e la sua squadra erano stati assaliti. Cade era in ospedale, Levin era morto ed EJ era stata picchiata e si trovava anche lei in ospedale in quel momento ed era in stato di shock. Tony si era fatto lasciare fuori dall'ospedale. Dopo aver chiesto alla reception, aveva trovato la sua stanza. Aprì la porta ed entrò e sentì singhiozzare nel buio.
«EJ» disse mentre si avvicinava al letto per poi sedersi sul bordo.
«Tony, Cobb è un mostro. È freddo e indifferente. Ha sparato a Levin e Cade per farsi seguire da me e poi si è preso gioco di me solo per darmi un messaggio»
Lui la guardò nei suoi occhi azzurri ora tristi. «Qual era il suo messaggio» le chiese.
«Non lo fermeremo finché non vorrà essere fermato» gli rispose. «Io gli credo»
«Nessuno è inarrestabile, Erika Jane. Non preoccuparti lo fermeremo» Tony le sorrise per poi baciarla in fronte.
Il suo telefono suonò. Tony sospirò, poi lo tirò fuori dalla tasca e rispose. «Si, McGee»
«Cruz si è finalmente fatto vivo. Ha quasi preso Cobb che lo aveva usato per tendere una trappola a Ziva» gli comunicò McGee.
«Lei come sta?»
Il linguaggio del corpo ed il tono di Tony, cambiarono nell'istante in cui pensò che Ziva fosse nei guai. Era pronto ad uccidere.
«Tutto quello che ha fatto Cobb è stato metterla KO, legarla e lasciare un messaggio. Dice: "Nessuno è al sicuro, a meno che io non decida che lo è"» disse McGee.
«Che cosa ne pensa Gibbs di tutto questo?» chiese lui.
«Tony, Gibbs è fuori dai giochi per il momento. Vedi...» McGee fece una pausa.
«Che c'è McGee?» ringhiò. Odiava quando il Pivello aveva paura di dire quello che aveva da dire.
«Cobb ha ucciso Mike Franks fuori dalla casa di Gibbs» disse McGee. «È giù nella camera mortuaria con il corpo»
Tony chiuse la chiamata. «Oh accidenti!»
«Tony è tutto a posto?» chiese EJ.
«Si, certo» disse per poi tornare sul letto e baciarla sulla fronte. «Devo solo tornare al lavoro»
«Stai attento» disse lei.
«Lo sarò» sorrise.

§

Note di fine capitolo:
2DC è l’abbreviazione con cui viene indicata Washington DC.
3Ho tradotto la frase in modo che avesse senso, non ho ancora capito che senso abbia L
4NIA sta per National Intelligence Agency che è una sub-divisione della CIA in cui lavorano sia civili che membri dei corpi militari degli Stati Uniti d'America (almeno stando a quanto dice Wikipedia)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: gaia1986