Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: intoyourjeans_x    16/07/2013    1 recensioni
Sono distrutta, sono scalfita dalle parole e dai fatti e non penso che riuscirò a risollevarmi, penso che da qui non ci sia via di uscita. I ricordi affiorano e mi uccidono di giorno in giorno e peggiorano la situazione che è già orribile. Questi che dovrebbero essere i migliori anni della mia vita sono gli anni peggiori che io abbia mai vissuto. Sto cercando di ricomporre i pezzi come un puzzle ma manca una tessera, una tessera che sto cercando nella mia esistenza, nelle parole, nei fatti e nel destino. Forse non troverò mai quella tessera, oppure ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a cercarla, ma qui tutti ti aiutano per la discesa. Sto cercando di farmi trascinare dalla onde, dentro di me c’è un deserto arido, senza un oasi con delle ossa sparse qua e là che rappresentano che c’è stata la vita o qualcosa di simile. Non riesco più a fidarmi di nessuno, vorrei ma non ce la faccio. Sono Candance ho 18 anni e la mia vita è un inferno
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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There's a boy, lost his way, looking for someone to play
There's a girl in the window tears rolling down her face
We're only lost children, trying to find a friend
Trying to find our way back home

 



Il resto della giornata che ci resta, lo trascorriamo in giardino. Rimango abbracciata ancora a Conor, mi sento al sicuro tra le sue braccia.
Ho smesso di piangere da un po’ ma il dolore resta costante, oramai è un mio compagno d’avventure da cinque lunghissimi anni. Sono così assorta nei miei pensieri che non mi accorgo che siamo rimasti in silenzio da quando siamo arrivati qui.  
«Se hai bisogno di qualcuno ricordati che puoi contare su di me, anche se ci conosciamo solo da oggi» Rimango ancora in silenzio , non so che rispondere  « Ehi Candance dobbiamo andare è suonata l’ultima ora proprio adesso» Mi aiuta ad alzarmi e ci incamminiamo verso l’uscita e mi sento sicura di me stessa,per la prima volta sento che posso continuare a lottare. Stiamo per varcare la porta quando vedo che fuori dalla scuola Josh e il suo amico stanno picchiando un’altra ragazza, le hanno lanciato lo zaino e le hanno strappato tutti i quaderni. Vorrei fermare tutto, correre lì e farmi picchiare io al posto suo ma Conor mi ferma e mi chiede dov’è l’usita laterale. Usciamo dal retro e corriamo fino a quando non abbiamo più il fiato  « Dove abiti?» MI chiede lui mentre mi prende lo zaino e se lo mette sulle spalle  « A te che ti frega?» «Ho intenzione di accompagnarti tutti i giorni a scuola e di venirti a prendere sotto casa » Rimango sconvolta, nessuno si comporta così con me  « Abito alla via parallela a quest’altra, ma non ho bisogno di una guardia del corpo» «Prendila con filosofia, sarò il tuo angelo custode per evitare che ti succeda qualcosa» Angelo custode,  queste parole mi rimangono impresse nella mente, qualcuno lassù aveva ascoltato finalmente. Stiamo sulla porta di casa, prima di entrare mi abbraccia e se ne va. Per la prima volta mi sento felice, sento che qualcuno mi vuole bene.

 « Conor  penso che dovresti fare un corso accelerato di chimica sei proprio un imbranato»  « Grazie per il complimento Cand» Ridiamo per l’ennesima volta uscendo dall’aula di chimica per andarci a sedere sulle scale. Oramai è passato un mese da quando conosco Conor ed è il mio migliore amico, gli voglio troppo bene ed è diventato importante come l’aria. Mentre ridiamo e scherziamo sulle scale ,qualcuno mi spinge e rotolo giù. Alzo lo sguardo e vedo Josh che ride, dovevo aspettarmelo che fosse stato lui. Prima che realizzi cosa sta succedendo, vedo Conor alzarsi di scatto e sollevarlo per la maglia, sbattendolo al muro  « Tocca ancora Candance e vedi cosa ti succede» Josh se ne va e Conor si dirige verso di me aiutandomi a mettermi in piedi  « Tutto ok ?»  « Mi fa male tutto non riesco a stare in piedi» Non finisco di pronunciare queste parole che  Conor si mette su una spalla il mio zaino e poi mi prende a mo’ di sposa  « Conor mettimi giù, ci stanno guardando tutti’ Si gira verso delle ragazze che ci guardano male e gli dice  « Siete invidiose eh?»  E rido come non avevo mai fatto. Mi accompagna fino all’aula di inglese e poi se ne va. L’ora passa velocemente e mentre mi sto dirigendo con molta fatica verso l’uscita mi ritrovo il mio amico che mi aspetta fuori dall’aula  « Ma non hai niente da fare piuttosto che stare appresso a me?»  « Fammi pensare, no Cand» Andiamo in giardino e ci sdraiamo sull’erba fissando entrambi il cielo nuvoloso . Rimaniamo molto tempo in silenzio, le nostre menti viaggiano lontano da Londra da quel posto e si soffermano sui ricordi. « Mi ricordo che quando che quando diluviava a Brighton, io e mio fratello Jack leggevamo delle fiabe ad Anna per non farle avere paura. Ti sarebbe piaciuto conoscerla, è una bambina tanto amorevole» Vedo il suo sguardo incupirsi e lo abbraccio forte sapendo che sarebbe scoppiato a piangere, qualche volta anche i più forti hanno bisogno di essere confortati.
 Quando oramai ha smesso di piangere mi sussurra« Oggi pomeriggio devo fare i compiti di chimica, ti va se li facciamo insieme? A casa mia»  « Ma io non so dove abiti» «Vengo a prenderti a  casa tua, fatti trovare pronta per le tre, adesso andiamo a casa» Lancio un rapido sguardo al cielo, tempo di pochi minuti e avrebbe incominciato a piovere  « Conor hai un ombrello?»  « No perché?» Una goccia cade sulla sua giacca di pelle, poi due, tre, quattro,cinque,sei fino a scatenare un diluvio universale. Iniziamo a correre e a ripararci sotto i balconi. Sto tremando di freddo e ho i vestiti tutti bagnati  « Casa mia è più vicina, ti va se anticipiamo i compiti di chimica?» Acconsento e ci incamminiamo verso casa Maynard  tutti e due infreddoliti con i denti che ballano.   « Avviso mio fratello che stiamo arrivando così ti cerca dei vestiti puliti e prepara un thè caldo» Mentre compone il numero di Jack, mi abbraccia per riscaldarmi, ma con scarso successo, dato che abbiamo freddo tutti e due. Rimaniamo abbracciati anche in ascensore. Per ringraziarlo del gesto penso di dargli un bacio sulla guancia. Mentre mi avvicino sempre di più alla gota , Conor sposta il viso e mi ritrovo a baciarlo in bocca, a stampo. La mia mente dice di staccarmi da lui ma i miei muscoli restano immobili e rimaniamo così per una manciata di secondi che per me sono anni. Del resto anche Conor è immobile, sento il suo cuore scoppiare dalla gabbia toracica. Le porte dell’ascensore  si aprono e ci salvano da eventuali spiegazioni. Mentre usciamo dall’ascensore siamo mano nella mano, come degli amici, o forse no.
***
 « Lui è Jack, Jack lei è Candance» 
Devo dire che la figaggine di casa Maynard è indiscutibile, forse dovrebbero donare un gene all’umanità, così nessuno ricorrerebbe alla chirurgia plastica.
 « Conor mi ha parlato molto di te, accomodati sul divano. Tu, fratellone vieni a darmi una mano» Rimango da sola e osservo l’ambiente in cui mi trovo . La casa è molto grande e moderna, si vede che è abitata da dei ragazzi, anche perché è molto disordinata, ma non importa, tutte le case sono disordinate a modo loro.
La mia mente si posa su una fotografia che sta accanto al divano. C’è raffigurata una bambina che suona il pianoforte e un ragazzo, indiscutibilmente Conor, che ha un microfono in mano
 « Quella è nostra sorella Anna, è un prodigio, un piccolo Mozart»  Sento un pizzico di orgoglio e un velo di malinconia nelle parole di Jack, deve mancare molto pure a lui. «Ti ho portato dei miei vecchi vestiti, so che forse ti staranno larghi ma sono gli unici che ho trovato, se ti vuoi fare una doccia, il bagno è alla tua sinistra» Mi alzo e vado in bagno, una doccia è quello che mi serve.
Dopo la doccia, mi infilo i vestiti, e come previsto, mi stanno enormi, ma non importa. Ritorno in salone, dove trovo Conor che ride e scherza con Jack
 « Abbiamo aspettato te per il the e dopo ci mettiamo a fare chimica promesso»  
 « Sai quante volte hai detto così e ci siamo ridotti alle due di notte a fare i compiti al telefono?’  
« Ok, forse hai ragione, meglio non promettere hahahahah» Mentre  ci accomodiamo tutti e tre sul divano,squilla il telefono  « Vado a rispondere io ho capito» Dice Jack facendo una corsetta per rispondere in fretta al telefono. Rimaniamo da soli io e Conor e la situazione si fa molto imbarazzante.  « Candance, è stata una cosa tra amici, nulla di serio, non preoccuparti»  « Ok ti voglio un mondo di bene amico mio» Ci stiamo per abbracciare quando Jack urla  « CONOR E’ PER TE » Lui si alza e dal salone io e Jack, che nel frattempo è ritornato, ascoltiamo tutto quello che dice
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<< Sabato? Si per me va bene a che ora?>>
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<< Ok, devo solo chiedere ma penso che lei accetterà>>
<< Ci vediamo davanti a casa mia>>
<< Non so se viene anche Jack ha molto da fare con la scuola>>
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 « Non promette nulla di buono» Sussurra Jack. Entra Conor abbastanza soddisfatto

 « Ehi Candace ti andrebbe di venire con me a Brighton Sabato mattina?» O Cazzo



Spazio Autrice

Buonasera bellas c:
Inanzitutto volevo chiedervi scusa per il ritardo clamoroso ma ho dovuto affrontare gli esami e una piccola vacanza post-esami ci voleva proprio.
Già dal capitolo 2 scoppiano le scintille tra Candace e Conor, come andrà a finire?
Nel prossimo capitolo si scopriranno molte cose sul passato di Conor e Jack.
Vi avviso che molto probabilmente Conor non sarà l'unico ''famoso'' nella ff.
 Lo scoprirete leggendo
Sciaoooooo
Recensiteeeeee c:
P.S. Chiedo scusa per eventuali errori 

  
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