Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: evilqueen82    16/07/2013    1 recensioni
Sara Alyson Angels e Amanda Melody Rubens frequentano il penultimo anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
La prima risiede nei Corvonero, è intelligente e studiosa , l'altra invece è una tassorosso impulsiva e un po' pasticciona.
Sarah pensa allo studio e finisce per una serie di rocambolesche circostanze nel mirino dell'interesse di Malfoy: il giovane Serpeverde che lei detesta non troppo cordialmente.
Mandy invece è innamorata senza speranza di Harry Potter che, tuttavia, sembra completamente ignorarne persino l'esistenza..
Tra complotti, bugie, incantesimi e gravi pericoli ,le vite dei quattro stanno per cambiare indissolubilmente e legarsi e cambiare per sempre.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aprile – 1997.

La vendetta di Draco.


(Pov Draco)

Il momento della vendetta stava per giungere.

Dopo San Valentino, avevo fatto i salti mortali per conquistare Sarah Angels.
Con l’aiuto estorto alla Rubens, ero riuscita a sapere tutti i suoi gusti e le abitudini.

Le avevo mandato un’infinità di regali : oggetti che sapevo le sarebbero piaciuti ma lei non accettò nulla e mi rispedì i doni senza neanche averli aperti.

Le avevo scritto dei messaggi durante l’ora di Storia della Magia che frequentavamo assieme .

Ma lei li aveva strappati senza neanche leggerli così come probabilmente aveva strappato tutte le lettere che le avevo scritto in cui le avevo chiesto di darmi un’altra occasione e le avevo giurato di comportarmi bene.

Avevo provato a parlarle anche di persona ma era fuggita ogni volta prima che io fossi riuscito ad avvicinarmi.

Poi un giorno quando finalmente ci trovammo faccia a faccia mi urlò davanti a tutta la scuola che le facevo schifo e che non si sarebbe messa mai e poi mai con me.

Questo era stato davvero troppo.


Era la sera del 15 aprile e presto Sarah Angels si sarebbe pentita di essere nata.
Chiamai la Rubens mentre stava tornando al suo dormitorio, le chiesi di portarmi il diario di Sarah.

L’avevo costretta a dirmi se ne aveva uno con la maledizione Imperius e quando la ragazza si rifiutò di obbedire usai nuovamente la maledizione per costringerla a prenderlo.
Sapevo che se mi avessero beccato sarei finito nei guai ma ero al sicuro con Silente lontano e la protezione di Piton.

Mi sentivo un Dio invincibile.

L’unico cruccio era il non sapere perché molto spesso la mattina mi risvegliavo nella Stanza delle Necessità.

Ero quasi certo che fosse colpa del medaglione di Serpeverde trovato mesi prima.


 

Finalmente Amanda Rubens mi portò il diario di Sarah: lo lessi tutto d’un fiato per strappare eventuali pagine che mi riguardavano.

Ma non ne trovai.

La cosa mi irritò e mi dette ancora più determinazione per completare la mia vendetta.
Consegnai il diario al mio gufo e lo feci consegnare al mio elfo personale Fozzy, con l’ordine preciso di stamparne tante copie quanti erano i studenti di Hogwarts.

La mattina del 20 Aprile,il gufo arrivò in Sala Grande all’alba.

Lo aspettai lì e ordinai a Tiger e Goyle di sistemare le copie del diario su tutti i tavoli posto per posto.

Quando dopo un’ora gli studenti arrivarono trovarono i diari e iniziarono a leggerli.
Avevo fatto in modo che la Rubens facesse fare tardi a Sarah e quando le ragazze entrarono in Sala Grande, tutti gli occhi erano puntati su di loro.

Tutti quanti conoscevano i segreti di Sarah Angels.

Ma il bello doveva ancora venire…


 

(pov Sara)

Se quel disastroso appuntamento, secondo le mie speranze, avrebbe dovuto placare i tentativi di Draco Malfoy, la mia fu solo l’ennesima illusione.

Non solo continuava con quel suo atteggiamento fintamente romantico e pateticamente sdolcinato con il solo scopo di aggiungermi alla collezione di concubine; negli ultimi tempi aveva preso a mandarmi regali almeno tre volte la settimana.

Regali che io rimandavo puntualmente al mittente.

Io avevo ripreso le mie solite misure di sicurezza: non sostavo mai troppo nei corridoi e durante i pasti ne evitavo lo sguardo ma ciononostante non si dava per vinto.

Continuava anche durante le lezioni di Ruf a mandarmi bigliettini ma ero giunta alla soglia dell’esasperazione isterica: lo guardavo dritto negli occhi e li strappavo con una smorfia sprezzante perché non si facesse più uno dei suoi sogni mentali.

Così avevo trascorso il mese tra la fine di Febbraio e gli inizi di Marzo quando aveva iniziato a mandare regali.

Ormai la mia pazienza era giunta al limite e fu proprio all’inizio di Aprile che passò ogni limite cercando di attaccare bottone con me davanti a tutta la scuola forse coltivando l’illusione che sarei stata meno astiosa nel negarne le premure.

Fu allora che non ne potei più e mi voltai verso di lui, gli urlai imprecandogli contro e sopratutto intimandogli di lasciarmi in pace, dopodiché mi ero voltata e me n’ero andata, ignorando il silenzio teso che avevo lasciato alle mie spalle.

E’ finita.

Mi dissi quella sera mettendomi a letto e finalmente ritrovai un po’ di pace e i giorni successivi sembrarono darmi conferma perché smise di mandarmi regali e anche di cercare di parlarmi.

Finalmente posso pensare solo agli esami di fine anno.

Questo era ciò che pensavo quel mattino entrando in Sala Grande e sentendomi libera come non mai ma fu con gran stupore che tutti si voltarono in mia direzione.

Sventolarono un foglio di pergamena, mi guardarono e scoppiarono tutti a ridere, specialmente il tavolo di Serpeverde e al centro vidi Draco Malfoy che mi osservava con selvaggio divertimento e soddisfazione.

Irritata e confusa presi uno dei fogli e quando riconobbi la mia calligrafia dovetti appoggiarmi alla panchina per non svenire: il mio diario.

Tutti i miei sfoghi, le mie paure personali, la mia solitudine, la mia tristezza resi pubblici.

Il brusio si fece crescente e così le risate di scherno e mi voltai verso Amanda quasi tremante, scuotendo la testa.

C-Come?”.

Mi riuscì solo a sussurrare, non potendo capire come avesse potuto fare una cosa simile.

Perché ero sicura fosse una vendetta del biondino ma COME era entrato in possesso del MIO DIARIO PERSONALE?


 


 

(Pov Harry)

Quel giorno sulla pista di pattinaggio gli era rimasto scolpito nella memoria: ogni sera quando si coricava gli sembrava di scorgere di nuovo gli occhi lucidi della Rubens e quel momento in cui lo aveva cinto ricercandone il calore e la presenza.

Gli pareva ancora di ricordare esattamente il calore del suo corpo e la pienezza delle sue forme femminili premute contro di lui e il solo pensiero gli faceva seccare la gola e sudare le mani.

Si era sorpreso sempre più spesso a ricercarne lo sguardo in Sala Grande e aveva notato, con gran dispiacere, che appariva sempre più pallida, emaciata, sola e sofferente: lo sguardo sempre vacuo e talvolta lucido.

Aveva provato anche a riavvicinarsi con il pretesto delle lezioni in comune ma la ragazza era divenuta più scostante, sempre più distante e sembrava evitarlo quasi con disperazione, scoraggiando ogni suo tentativo.

Ma non erano solo questi i pensieri che gli erano frullati negli ultimi due mesi.

Sì perché aveva continuato a ricevere i bigliettini della sconosciuta ammiratrice e aveva constato che con il passare del tempo erano divenuti sempre più appassionati: dapprima sognando di parlare con lui e scoprire la sua identità, fino a confessioni più intime.

Nell’ultimo, in particolare, gli aveva confessato che ogni notte si rannicchiava sotto le lenzuola e sognava un suo abbraccio, sognava di addormentarsi cullata dal suo respiro, le sue carezze, il suo cuore e di addormentarsi e svegliarsi dopo un suo bacio.

Quel biglietto lo aveva scosso dentro: soprattutto la tenerezza, la delicatezza e la solitudine di cui sembrava intriso.

Se una parte di lui continuava a cercare il volto di Amanda Rubens, l’altra metà si domandava sempre più insistente chi fosse questa misteriosa ragazza e il dubbio continuava a dilatarlo.

Si sentiva spaccato più che mai.


 


 

(pov Amanda)

Dopo San Valentino passai un periodo terribile ,sommersa dagli studi per gli esami ormai imminenti e non solo.
Con Harry fui scontrosa: lo evitai e ne respinsi ogni approccio, auto- convincendomi che fossi indegna di lui e che l’unica persona meritevole del suo affetto fosse Ginny Weasley.
Tuttavia continuai a mandargli messaggi firmandomi la sua ammiratrice segreta
M. R.
Messaggi che diventarono sempre più frequenti in cui gli confessavo quanto fossi perdutamente innamorata di lui e bisognosa del suo affetto.
Poi c’era la questione di Draco Malfoy.
In quei due mesi, quel perfido bastardo mi aveva costretta ad aiutarlo estorcendomi tutte le informazioni su Sarah: dalle più futili alle più personali, compreso il fatto che la ragazza tenesse un diario su scriveva tutti i suoi sogni e desideri.
Usò le mie informazioni per coprirla di regali e lusinghe al solo scopo di sedurla.
Per fortuna, però, Sarah non si fece incantare da quei gesti e un giorno lo respinse davanti a tutta la scuola.

Non avrei mai potuto immaginare quanto terribile sarebbe stata la sua vendetta.
Una sera di aprile, stavo rientrando nella Sala Comune della mia casa, quando quel viscido verme mi chiamò facendomi segno di seguirlo.
Mi chiese di rubare il diario di Sarah.
Rifiutai.
Dopo qualche giorno mandò uno dei suoi scagnozzi a ordinarmi che dovevo far ritardare Sarah a colazione .
Non ne capii il motivo ma sentivo che stava per accadere qualcosa di brutto.
Entrammo nella Sala Grande e con grande stupore mio e di Sarah tutti gli occhi dei presenti si posarono su di noi .
Un improvviso silenzio, seguito prima da un brusio e poi da un boato di risate di scherno.
Tutti gli studenti ridevano e sventolavano un foglio in mano..
Cosa erano quei fogli?
Sia io che Sara ne prendemmo uno in mano e con grande orrore scoprimmo che si trattava della fotocopia suo diario segreto.
Impallidimmo entrambe mentre le risate di scherno si accentuavano sempre di più.
Sopratutto le risate di Draco Malfoy.
Vidi Sara girarsi verso di me con aria accusatoria.
“C- Come?”.

Perché mi guardava in quel modo?
Mi stava forse accusando?
La cosa era semplicemente assurda .
Io non c’entravo .
Io non avevo preso il suo diario .
Io mi ero rifiutata… io.

All’improvviso compresi tutto.
Quel bastardo aveva usato la maledizione Imperius su di me per costringermi a rubare il suo diario e mi aveva cancellato il ricordo per non farmi ricorrere ai ripari.
Poi quella mattina aveva fatto in modo che facessi ritardare Sarah, per far sì che, quando fossimo arrivate in Sala Grande, tutti quanti avessero già letto le pagine del suo diario e l’ umiliazione sarebbe stata totale .
A quella consapevolezza mi sentii mancare: mi ero resa complice involontaria di una delle azioni più bieche e infami che si potessero fare a una ragazza.
“S- Sarah – riuscii a balbettare mentre le lacrime iniziavano a rigarmi il viso – i-io, mi dispiace, non volevo io…”.

Feci un passo indietro.

E’ stato lui, mi ha costretta”. Conclusi alzando il braccio e puntandolo su Malfoy.


 


 

(Pov Draco)

La mia vendetta era compiuta ,ma solo a metà .
Era il turno della Rubens.
Finalmente avrebbe pagato per avermi rovesciato la pinta di burro-birra in testa ai tre manici di scopa.
Sì, è vero erano passati dei mesi.
Ma io sono uno che non dimentica, né perdona e come dice il proverbio: “la vendetta è un piatto che va consumato freddo”.
Vidi la ragazza puntarmi il dito contro e Sarah Angels guardare in mia direzione.
Sogghignai alzandomi da tavola e andando verso le due.

Le braccia incrociate sul petto e il viso inclinato da un lato.
L’espressione di puro divertimento.
“Angels, perché guardi me?!- dissi a Sarah avvicinandomi a lei – è stata la tua amica Amanda , lei ti ha rubato il diario”
.

 

(pov Amanda)

SEI UN BASTARDO!”. Lo insultai piena di sdegno.

Sono stata io è vero ma tu mi hai costretta a farlo : mi hai fatto un INCANTESIMO!”

Esclamai con disperazione gridando l’ultima parola e continuando a guardare Sarah: vedere i suoi occhi pieni di lacrime era già abbastanza lacerante ma volevo comprendesse le circostanze reali in cui era avvenuto quel misfatto.

 

 (pov Sara)

Mi ero voltata verso la mia migliore amica: lo sguardo smarrito di chi cerca spiegazione a qualcosa di incomprensibile ma dannatamente reali come quelle risatine che si facevano sempre più acute e gli sguardi divertiti puntati su di me.

La mia vita è diventata una barzelletta, la barzelletta del momento su cui ogni studente di Hogwarts aveva il diritto di metter becco, di giudicarmi, di deridermi per quei sfoghi scritti in momenti di particolare tristezza o solitudine.

Come era possibile che lui avesse avuto il mio diario, com’era possibile che ne fosse a conoscenza così come di tutti i miei gusti e delle mie debolezze?!

La giovane sembrò quasi tremare sotto il mio sguardo come vi leggesse un’inconscia e inconsapevole accusa che io le stavo rivolgendo solo cercando in lei un appiglio per comprendere cosa era appena successo.

I suoi occhi si riempirono di lacrime e sussurrò con voce tremante e appena percepibile per me che ero a ravvicinata distanza.

Sentii un sordo balzo nelle viscere e il mio cuore sembrò pesare come un macigno mentre quella verità raggelante sembrava inondarmi in tutta la sua potenza.

Improvvisamente fu tutto silenzioso, non c’erano più le altre persone, le loro risate di scherno, il loro additarci senza neppure curarsi di non essere visti.

Scossi la testa perché il mio cuore non poteva reggere otre.

Non era possibile.

All’umiliazione pubblica e la consapevolezza che l’intento era semplicemente quello di ferirmi intimamente; non potevo aggiungere l’idea che fosse stata proprio la mia migliore amica a prestare il servizio che aveva scatenato tutto questo.

La sentii alludere ad un incantesimo e mi volsi a guardare il ragazzo seduto tra i Serpeverde che ci si avvicinò con flemma demoniaca, rivolgendosi alla mia amica e litigando tra loro.

Guardai in quegli occhi di ghiaccio che mi avevano illuso più di una volta di una parvenza di calore, di tenerezza e il mio errore sembrò urlarmi contro a pieni polmoni, mentre indietreggiavo e gli occhi mi si riempivano di lacrime mentre le risate riprendevano ad echeggiare nel mio udito.

Scossi il capo e mi passai una mano tra i capelli, le labbra tremavano e sentivo un terribile nodo in gola.

COME HAI POTUTO. AVREI VOLUTO GRIDARGLI.

SE DAVVERO SI TIENE AD UNA PERSONA NON SI PUÒ SCENDERE A TANTO PER AMORE DI ORGOGLIO.

UNA PERSONA COME TE NON POTRÀ MAI ESSERE AMATA.

SEI SOLO UN MOSTRO.

Vidi Amanda muovere un passo in mia direzione e scossi il capo con fermezza distogliendo lo sguardo e cercando di trattenere un singhiozzo.

Cercò di dire qualcosa ma le gettai uno sguardo risentito che la immobilizzò e dopo aver lanciato un altro sguardo ad entrambi, mi voltai per uscire dalla Sala Grande prima che mi fosse impossibile trattenere le lacrime.

Sapevo che Amanda non aveva colpe, sapevo che non mi avrebbe mai ferita di proposito ma ciononostante in quel momento sentii di essere sola come mai in vita mia.

Potevo solo rifugiarmi in me stessa e in quell’anima che qualcuno mi aveva spogliato e violentato.


 

(Pov Harry)

Quando quella mattina entrò in Sala Grande coi suoi amici sembrava una giornata normale come tante altre ma arrivati al loro tavolo notarono che tutti gli studenti erano concentrati nel leggere qualcosa.

Probabilmente era un articolo della Gazzetta del Profeta su una vicenda di gossip o qualche notizia del Ministero della Magia particolarmente grave.

Scambiò un’occhiata perplessa con i suoi amici e presero anche loro i fogli ma quando cominciarono a leggere si scambiarono un’occhiata perplessa, per via del contenuto.

E’ un diario personale… chi mai vorrebbe renderlo pubblico?”.

Sentì commentare Hermione confusamente ma la risposta non tardò ad arrivare perché dalla tavola di Serpeverde si levarono alte risa e tutti guardavano in direzione del biondino.

Harry lesse il nome alla fine della pagina e si sentì raggelare: la migliore amica della Rubens.

Di fronte agli occhi gli apparvero le immagini di quel rientro a scuola con il tentativo di Malfoy di segregare la ragazza in un vagone per farle chissà cosa prima che quest’ultima – ancora non ne aveva capito il motivo! – si rifiutasse di denunciarlo.

Assottigliò gli occhi turchesi e rifilò un’occhiata disgustata al biondino.

Ne aveva compiute tante di carognate soprattutto ai suoi danni e ancora una volta aveva dato dimostrazione di quanto potesse scendere in basso.

Ma il momento culminante fu quando la giovane entrò in Sala Grande seguita da Amanda e entrambe compresero fin troppo presto cosa fosse successo.

Come il resto della scuola si ritrovò a fissare la scena, come uno spettacolo improvvisato ma di irresistibile fascino, e si incupì quando lo sguardo di entrambi si posò su Amanda i cui occhi erano più lucidi che mai e sembrava lì lì per crollare.

La sentì urlare contro Malfoy e quando comprese che era stata costretta a rubare il diario dell’amica sentì un moto di nausea e si ritrovò a mettersi in piedi, avvicinandosi ai tre.

Vide la biondina voltarsi per andarsene e Amanda tentò di seguirla ma gentilmente la prese per il braccio per trattenerla.

Lasciala andare, è sconvolta”.

Le sussurrò gentilmente facendole comprendere che a nulla sarebbe valso il tentativo di farla ragionare, in quel momento.

Osservò quegli occhi smarriti e feriti, il suo corpo che tremava e provò l’impulso di stringerla tra le braccia per rassicurarla.

Allungò una mano per sfiorarle la guancia e scostarle le lacrime ma si irrigidì al sogghigno di Malfoy e si voltò in sua direzione.

Lo trafisse con uno sguardo disgustato e la sua mano istintivamente ricercò la bacchetta.


 

(Pov Draco)

Bene, bene!”.

Gongolai con una risata a stento trattenuta: non era neppure occorso voltarmi verso le fecce Grifondoro.

Potter con il suo nobile animo da Eroe, non avrebbe certo potuto assistere alla scena senza offrire i suoi servigi da cavaliere senza macchia e senza paura.

Ma questo giocava a mio favore.

Potter, il difensore dei deboli, il paladino della giustizia è arrivato! – ridacchiai del suo sguardo interdetto e delle sopracciglia aggrottate e schioccai la lingua sul palato – Ma è meglio così: questa storia riguarda anche te, non sei curioso?!”.


 

(Pov Harry)

Rivolse al biondino un’occhiata sprezzante quando lo apostrofò in quel modo salvo aggrottare le sopracciglia a quel commento finale.

Lanciò un’occhiata ad Amanda che parve impallidire ulteriormente – il che era tutto dire – e tornò a fissare il Serpeverde con fare diffidente.

Cosa diavolo vuoi dire, Malfoy?”.

Ne pronunciò il cognome come si fosse trattato di un insulto.


 

(pov Amanda)

STA ZITTO MALFOY!”. Gridai in sua direzione, ignorando Harry.

Avevi promesso di non dire nulla… se ti avessi aiutato con Sarah!”. Gli ricordai debolmente anche se era un paradosso pretendere che lui rispettasse quel ricatto.

 

(Pov Draco)

Esatto! – ridacchiai divertito – E infatti ho mantenuto il tuo segreto finché mi hai aiutato”.

Scrollai le spalle e la guardai con crudele divertimento.,

Ma dimentichi un piccolo particolare…”.

 

(pov Amanda)

Di che cosa stai parlando?”. Domandai nervosamente.

 

(Pov Draco)

L’ultima volta ti sei rifiutata di obbedirmi e ho dovuto ricorrere alla maledizione Imperius e comunque carina – sorrisi ed inclinai il viso di un lato – non mi sembrava di averti promesso di mantenere il segreto, una volta finiti i tuoi servigi”.

Vidi i suoi occhi sgranare e risi divertito.


 

(pov Amanda)

SEI UN… UN INFAME!”. Lo apostrofai con voce con voce rotta.


 

(Pov Draco)

Sogghignai quanto mai divertito a quel insulto.
“Credevi davvero che te l’avrei fatta passare liscia ,dopo che mi hai rovesciato la burro-birra in testa?”. La guardai sprezzante.

Nessuno può sperare di farla franca, dopo avermi umiliato.”


 

(pov Amanda)

Iniziai a tremare come una foglia, mentre le lacrime iniziarono di nuovo a solcarmi il viso .
Avrei voluto uccidere Malfoy e sparire dalla faccia della terra e invece non potevo fare nulla.

Dovevo stare lì ed assistere alla mia umiliazione .


 

(Pov Draco)

Caro Potter è arrivato il momento che tu sappia la verità – continuai perfettamente incurante del suo sguardo interdetto e un po’ ebete e, ancora meno al fatto che tutta la Sala Grande ci osservasse – ho ricattato questa ragazzina per mesi”.

Scrollai le spalle.

L’ho costretta a darmi tutte le informazioni che conosceva sulla sua amichetta Angels, minacciandola di rivelare il suo segreto se non lo avesse fatto – sorrisi malizioso e mi fermai come per dare enfasi a quelle parole – non sei curioso di sapere di che segreto si tratta?”.


 

(Pov Harry)

Li aveva guardati perplesso e confuso durante quel breve scambio di parole, voltando il capo ora verso l’uno e ora verso l’altro come stesse seguendo una partita sul campo di Quidditch e la pluffa schizzasse ai due estremi opposti.

All’inizio aveva pensato si trattasse di un bluff, di un trucco subdolo del Serpeverde che avrebbe calunniato Amanda per vendicarsi delle sue intromissioni durante i suoi tentativi di conquistarne l’amica.

Volse lo sguardo alla ragazza le cui espressioni erano mutate in una sequenza rapida: dalla gelida rabbia e il timore fino al panico e al puro dolore.

Probabilmente, a giudicare da quanto tremava e guardava angosciata il biondino, avrebbe voluto fuggire ma qualcosa glielo impedì.

Si riscosse quando il suo storico rivale gli rivolse quella domanda con sguardo che dardeggiava di malizia e l’espressione perfidamente divertita.

Strinse maggiormente la presa sulla bacchetta e ne sentì le scintille quasi incendiargli la tasca della sacca.

Avrebbe voluto gettarsi su di lui e tramortirlo contro il pavimento ma non era una mossa molto attuabile con gli occhi degli studenti – e adesso anche degli insegnanti sconcertati che si stavano avvicinando per capire – e suo malgrado il tarlo del dubbio si fece insinuante.

Guardò il ragazzo disgustato e gettò un’altra occhiate alla ragazzina che sembrava sull’orlo di prorompere in un pianto isterico.

Quell’immagine lo fece ribollire di rabbia ed estrasse la bacchetta dalla tasca, incurante di tutto e di tutti.

Sta zitto, Malfoy o sarò io a farti tacere”.


 

(Pov Draco)

Ma come Potter, mi deludi!”.

Risi ed ignorai la sua bacchetta sguainata minacciosamente.

Una volta tanto che ti faccio un favore… tsk!”.

Scossi la testa, fingendomi offeso salvo poi sorridere e continuare come nulla fosse.

Una notte, appena tornati dalle vacanze di Natale, ero a fare il mio solito giro di ronda quando casualmente vidi entrare la signorina qui presente…”.


 

(pov Amanda)

NOOOOOO!”. Gridai con disperazione.


 

(Pov Draco)

Scrollai le spalle come non l’avessi sentita, continuando a guardare il mio nemico.

Stavo dicendo ..vidi entrare la signorina nella gufiera, la seguii e rimasi nascosto, aspettai che uscisse e presi una lettera che aveva lasciato al suo gufo e la lessi…”.

Ridacchiai e mi interruppi per dare enfasi a ciò che stavo per svelare.

Provai un senso di disgusto e allo stesso tempo di ilarità, per le dolci parole d’amore che c’erano scritte.

Decisi di stare zitto e tenere questo segreto per me.

Poi la notte di San Valentino, come era prevedibile, la ragazzina è tornata nella gufiera: ha lasciato un altra lettera e un pacco credo che ci fosse una torta dentro, non saprei non ho guardato”.

Scrollai le spalle come quello fosse un futile dettaglio.

Comunque a quel punto sono uscito allo scoperto e ho iniziato a ricattarla.
Sai per chi erano quelle lettere?”.

Sorrisi e lo guardai con le sopracciglia inarcate e il sorriso beffardo: l’espressione incredula del ragazzo mi fece comprendere che il dubbio era stato insinuato.


 

(pov Amanda)

Scoppiai in un pianto dirotto coprendomi il viso con le mani ,avrei voluto fuggire e invece ero lì, ferma e paralizzata dal terrore .


 

(Pov Draco)

Erano firmate M. R. ? – non attesi risposta e continuai – Amanda, o meglio dovrei chiamarti con il tuo nome di battesimo. Aspetta come era? Ah si! Melody… Melody Rubens!”.

Sorrisi ancora più divertito.

Caro Potter la tua amichetta non voleva che ti dicessi che era lei la tua misteriosa ammiratrice”. Conclusi con uno scrollo di spalle.


 

(Pov Harry)

Suo malgrado era rimasto coinvolto dalla risposta di Malfoy e dall’enfasi con cui veniva pronunciata: all’inizio era tutto confuso e astratto ma a poco a poco la verità cominciò a fluire nella sua coscienza sempre più intensamente.

Quando lo sentì fare allusione ad una prima lettera, ebbe un guizzo all’altezza del petto, un prurito improvviso alla nuca quasi una parte di lui avesse già compreso ma non fu necessario sentire le ultime parole, l’allusione ad M.R perché quella parte di lui, che nei mesi precedenti si era sentita dilaniare, aveva già compreso.

Restò semplicemente inebetito e frastornato per qualche istante: una miriade di pensieri e di immagini confuse e non riuscì a percepire esattamente il suo stato d’animo.

Come un dedalo multiforme di colori, non sembrava possibile distinguere ora la meraviglia, l’imbarazzo, l’incredulità da un crescente sentore di verità, di comprensione ora che finalmente aveva sciolto quel tarlo che lo aveva tormentato da quelle vacanze di Natale.

Quando tutto era iniziato.

In un flash rapido rivide tutti i momenti vissuti con quella ragazza e ricordò il suo stupore e sconcerto iniziale per la rabbia e l’arroganza con cui gli si rivolgeva, apparentemente immotivate, ma che adesso apparivano sotto una luce diversa.

Non era in torto quando aveva colto nel suo rossore e negli occhi lucidi un alone più dolce e fragile, lo stesso che aveva lasciato emergere in quelle lettere dove gli aveva schiuso il suo cuore.

Dunque non era mai stato realmente spaccato in due ma il suo inconscio era stato colpito da due sfaccettature apparentemente opposte.

Due lati di una stessa medaglia.

La ragazzina dalla risposta pronta ed arrogante, scostante e irriverente.

E quella sognatrice che lo osservava in silenzio con tenerezza struggente.

Amanda Melody Rubens.

Quella era la risposta.

Tutto il resto in quel momento di realizzazione sembrava essersi dissolto e ancora frastornato – ignorando gli sguardi avidi e curiosi degli studenti e quello sconvolto degli insegnanti – sentì il bisogno di incrociare lo sguardo della ragazza.

Ma quando ne vide il viso bagnato dalle lacrime, il corpo tremante, provò una grande rabbia e l’insano impulso di gettarsi su Malfoy e togliergli quel ghigno dalla faccia e quel sorrisetto insopportabilmente sicuro di sé.

Dopotutto era legittimo che lei fosse ferita: si era nascosta dietro quelle lettere, quei gesti gentili e pacati e gli aveva mostrato solo una facciata più composta e apparentemente indifferente.

Non ebbe tempo di chiedersi il perché ma sapere che era stata ferita e da quel lurido verme, lo fece quasi tremare mentre gli rivolgeva uno sguardo carico d’odio.
“Me la pagherai, Malfoy”.

Sibilò estraendo la bacchetta, pronto a lanciargli il primo incantesimo che gli fosse passato per la mente.


 

(pov Amanda)

La verità era venuta a galla.

Harry sapeva e si voltò a guardarmi sconvolto .

Tremai, scossa dai singhiozzi.

Mi sentivo umiliata, sconvolta, ferita e lacerata nell’animo.

Non mi restò che fuggire mentre Harry si era distratto per colpire Malfoy.
Uscii dalla Sala Grande a gran velocità senza guardarmi indietro ,senza sapere dove andavo.
Veloce lontano da tutto e da tutti.


 

(Pov Draco)

Come? Io ti faccio un favore e tu reagisci così?”.

Il biondino sogghignò ed ignorando il medaglione che sembrava pulsare all’altezza del petto, estrasse a sua volta la bacchetta contro Harry Potter.

Sentì il legno della bacchetta molto più potente del solito e una parte inconscia di lui sembrava presagire che se l’avesse colpito in quel momento con un incantesimo, sarebbe stato letale.

Il sogghigno malizioso e la risata perfida perché in pochi secondi avrebbe preso rivincita da tutte le umiliazioni patite a causa di quell’odioso maghetto dalla cicatrice e gli occhiali.


 


 

(Pov Harry)

Si rese appena conto della reazione di Amanda che profondamente addolorata e segnata da quell’umiliazione era corsa fuori dalla Sala Grande.

Sentì un odio ribollente, più intenso che mai scorrergli nelle vene ed incurante della reazione provocatoria e sogghignante del biondino, strinse più salda la bacchetta.

Gliela puntò contro e per qualche istante sembrò scegliere la parte del corpo dove il sortilegio sarebbe stato più violento.


 

(Pov Draco)

La tensione era altissima: tutti gli studenti avevano abbandonato il loro posto e si erano avvicinati per assistere meglio all’imminente duello: i miei amici Tiger ,Goyle e Pansy schierati al mio fianco.

Sentivo la magia scorrere nel mio sangue, forte come mai in quel momento.

La vittoria in pugno ma mentre mi apprestavo a colpire l’odiato Potter, una voce proveniente dal medaglione che portavo al collo mi ordinò di fuggire.

Provai a ignorarla ma, un potere più forte fece deviare l’ incantesimo che avevo lanciato contro Potter addosso alla porta la porta della Sala Grande, disintegrandola.

Ci fu un boato terribile e alcuni studenti si diedero alla fuga.

Quelli rimasti si allontanarono dall’aria di tiro.

La professoressa McGrannith cercò di fermare lo scontro ma il professor Piton glielo impedì .
Iniziò tra loro un violento diverbio verbale a cui si unirono anche gli altri professori.

In quel parapiglia provai nuovamente a colpire il mio rivale.

Il colpo fu deviato di nuovo.

La voce dal medaglione continua a gridarmi:

POTTER È MIO, POTTER È MIO… FUGGI È UN ORDINE!!”

Ignorai di nuovo e provai a colpire ancora e poi ancora , ma una forza invisibile spostava il mio braccio in un altra direzione .

Potter mi guardava, dapprima arrabbiato poi sempre più confuso.
In piedi davanti a me, immobile.

Ero accecato dalla rabbia.

Provai a colpire un’ultima volta.

Inutilmente.
Non mi restò che fuggire .

Gettai un incantesimo contro il grande lampadario distruggendolo e, approfittai della confusione per scappare.

Mentre ero inseguito dai professori, da Potter e una buona parte degli studenti, la voce mi gridava che dovevo andare alla Stanza delle Necessità.

Obbedii e una volta al sicuro lì dentro la voce cessò di parlare.

Adesso avevo finalmente capito cosa dovevo fare.


 

(Pov Harry)

In men che non si dica, il ragazzo estrasse la bacchetta e me la puntò contro: tra i nostri sguardi scoccavano scintille che sembravano infiammarci gli animi.
Soprattutto lo sguardo di Malfoy solitamente glaciale e gelido sembrava acceso di una luce quasi maniacale: la bacchetta sembrava bruciargli dalle dita mentre scoccava incantesimo su incantesimo con una tale energia e determinazione da lasciarmi senza fiato nei miei tentativi di difendermi.

Mi stupii per come la sua abilità nel duello era innaturalmente accresciuta, tanto che mi parve di scorgere uno scintillio rossastro nelle iridi ma fu solo un istante confuso in cui gocce di sudore perlato mi scivolarono lungo le tempie.
Cercai di parare colpo su colpo sentendo una pesantezza e stanchezza che non mi avevano mai assalito durante un duello contro un mio coetaneo, fino a quando gli assi dell’equilibrio mutarono.

Quella luce quasi folle nello sguardo di Malfoy sembrò farsi più opaca e i suoi movimenti meno fluidi e precisi mentre una forza misteriosa sembrava dominarlo e poi prendere il sopravvento su di lui.

Sembrava non avere più controllo della sua mente e del suo corpo, mentre il suo braccio si spostava involontariamente e quasi con rabbia vendicativa mi sferrò contro una maledizione Cruciatus che evitai scivolando sul pavimento.

Un guizzo rapido.

Provai a rimettermi in piedi ma fece cadere il grandissimo lampadario e le schegge dei diamanti si irruppero con forza, sfracellandosi contro il pavimento di pietra.

Mi riparai con la mano per non essere colpito al volto ma quando finalmente fui in piedi e scattai fuori dalla Sala Grande, lo vidi già sulle rampe per il settimo piano.

Imprecai quando compresi il suo scopo e quando mi trovai nella zona della Stanza delle Necessità provai a compiere il tragitto tre volte, pensando a tutte le opzioni possibili.
Ma la stanza non si aprì.

Più tempo passava e più ero consapevole che Malfoy, là dentro, da solo stava tramando qualcosa.
E io non potevo evitarlo.

Imprecai ma vani furono tutti i miei tentativi.

Non c’era nulla fa fare per fermare Malfoy, qualunque cosa stesse facendo: che stesse cercando di prendere tempo per evitare l’interferenza dei professori o organizzando qualcun’altra delle sue diavolerie.

Scesi al piano di sotto, correndo a perdifiato e non sapendo neppure io cosa fare esattamente.
Mi ricordai che Amanda era fuggita fuori dalla scuola e avrei fatto meglio ad avvertirle entrambe che non era il caso di indugiare all’esterno, senza la protezione di un insegnante.

Corsi fuori dal parco e cominciai a far vagare lo sguardo un po’ ovunque imprecando sommessamente quando non la trovai, salvo trasalire quando mi apparve di fronte il Preside con un’insolita aria grave sul volto.

Professore, Malfoy… si è rifugiato nella stanza delle Necessità…”.

Continua....


 


 

Salve gente, scusate il ritardo ma dopo quello che è successo, ieri non me la sentivo di postare il capitolo.

Ho passato l'intero pomeriggio a guardare video di glee, non riesco a capacitarmi della morte di Cory è assurda. anche se devo ammettere di non essere mai stata fan della coppia Finchel , non posso negare che Finn fosse l'anima del telefilm, senza di lui non so se avrà senso continuare, staremo a vedere.

Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, e vi abbia fatto distrarre almeno quei 10 minuti che ci sono voluti per leggerlo.

Spero che pensiate ne sia valsa la pena.

Personalmente mi piace il modo in cui con Kiki87 abbiamo orchestrato la storia, soprattutto Draco.

É uscita fuori la sua malvagità e il lato più oscuro ma per quanto perfido, non è completamente marcio e presto avrà modo di dimostrare il suo valore.

Vi saluto e vi rimando l'appuntamento alla prossima settimana.

Grazie a tutti voi che mi avete seguito fin qui, soprattutto alla mia Angels, Kiki87. Se la storia vi sta piacendo almeno un po' è anche merito suo.

Ci vediamo lunedì prossimo e speriamo senza altre orrende sorprese.

Buon proseguimento vacanze.


 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: evilqueen82