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Autore: Evelyn Doyle    17/07/2013    2 recensioni
C’è Edoardo De Santis, nuovo alunno del terzo anno al liceo scientifico Manzoni.
Definito “particolare”, “strano” o addirittura “pseudo nerd” per le sue folli passioni per la letteratura classica, per i videogame, per le saghe fantasy e fantascientifiche.
Un po’ pignolo e orgoglioso e, come se non bastasse, anche asso nello studio e con un’ossessiva collezione di sneaker fluo e di maglie con stampato “Star Trek” a caratteri cubitali.
E poi c’è Natalia Mari, terzo anno liceo scientifico Manzoni.
Un uragano di ironia e sarcasmo, bassa, bionda, cinica, saccente, schietta, orgogliosa e pungente. Ben dotata per le materie scientifiche, ma anche per quelle linguistiche e artistiche.
Due anime completamente differenti.
Tra i due vige odio sin da quando si sono visti e parlati la prima volta, ma un destino un po’ avverso li farà stare molto vicini.
Tra colpi di scena, amici, nemici, amori e non amori, lezioni e intervalli la “guerra fredda” fra i due potrà trasformarsi in altro?
* * * * *
Una storia pensata in un momento di noia e, chissà, magari anche di follia, un po’ diversa da quelle che ho scritto (e che non ho terminato xD) fin ora, senza troppe pretese ma, spero, di vostro gradimento.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Così lontani eppure così vicini

By PoppyAnnie

Capitolo 6: Questa è guerra?

Natalia Mari non si innamorerà MAI e, ripeto, mai, di un nerd odioso ossessionato dalla fantascienza.
{Cit. dal testo}

 [Dal capitolo precedente:]
“Credo proprio che oggi Edo mi farà una bella sfuriata a casa. Sai, non si direbbe, ma a volte diventa isterico quando s’arrabbia così” mi dice poco prima che arriviamo a casa mia
“Un buon calmante gli farebbe bene” sbotto ironica
“Però, se vuoi il mio modesto parere... non so, secondo me è... geloso” cosa cosa? Geloso? E di chi? Come? Perché?
“Geloso di chi? Perché?” chiedo io disorientata
“E’ una mia supposizione e basta... mi è parso un comportamento dettato dalla gelosia, da come ci ha trattato... insomma, non è successo nulla e lui era così nervoso invece” il suo ragionamento non fa una piega... ma una domanda mi sorge: perché mai dovrebbe essere geloso?

In fondo noi non ci sopportiamo, siamo come l’URSS e gli USA al tempo della guerra fredda.



*Natalia*

Gelosia... gelosia... no, non è possibile, eppure le parole di Mattia erano chiare e se lui che è suo fratello e lo conosce bene dice così, forse... no! Non può essere, basta Natalia, basta pensare a queste sciocchezze. Lui è uno stupido nerd isterico che devo tollerare ad ogni lezione...
“Ehm, Edoardo?” so che chiederglielo direttamente non è la scelta giusta, perché probabilità di nove su dieci mi mentirà
“Che vuoi?” mi chiede senza nemmeno guardarmi, immerso a pensare a chissà cosa
“Perché hai reagito così ieri?” senza giri di parole o esitazioni vado al punto, lui si volta e mi guarda come se nulla fosse
“Cosa ti importa? Come mi hai detto tu ieri, ti rispondo usando quattro semplici parole: non sono affari tuoi” come osa ripetere ciò che ho detto io? E io che sono stata anche gentile, bah, è una causa persa questo qua. Però... potrei fare a modo mio per scoprirlo.
“Eri geloso, non nasconderlo” ridacchio, aspettando una sua reazione che non tarda ad arrivare
“Ti prego non dire idiozie, noi non andiamo nemmeno d’accordo...” se sta mentendo lo fa molto bene, altrimenti è serio e ciò vuol dire che non era geloso... peccato.
Aspetta, ho davvero pensato che sia un peccato? Dai, Natalia, sii coerente! Mi sento un’idiota a parlare nella mia testa da sola, seriamente.
Che sia un peccato o no, all’intervallo decido di “indagare” sulla capacità di mentire di “Dedo” e chi meglio di Mattia può aiutarmi?

*  *  *

“Mattia! Devo chiederti una cosa!” dico (anzi, urlo) mentre corro verso di lui, che sta parlando con un ragazzo, quel “Leo” dell’altro giorno
“Ciao anche a te, è un piacere anche per me vederti” mi dice sarcastico, facendomi notare la mia educazione “Comunque, Natalia, lui è Leonardo, e, Leo, lei è Natalia” mi presenta il suo amico
“Sì, sì, molto lieta di conoscerti eccetera” okay, a volte sono molto maleducata, ma in questo momento ho altro a cui pensare, il suo amico poi viene chiamato da altri due e se ne va, lasciandoci soli.
“Mattia, rispondi ad una domanda: tuo fratello è bravo a mentire o è uno di quelli che capisci che mentono perché sono impacciati, balbettano e fanno cose simili?” chiedo tutto d’un fiato
“Dedo? Ah, non so... non siamo esattamente amici...” ottimo, Natalia! Un altro buco nell’acqua! “Perché me lo chiedi?” continua lui
“Allora, oggi gli ho chiesto il motivo preciso della sua reazione di ieri, ma mi ha risposto molto gentilmente di farmi gli affari miei... così gli ho chiesto direttamente se era geloso, ma mi ha detto di no in modo molto convincente...” Mattia mi guarda in modo strano perché, senza rendermene conto, ho detto la frase quasi come se non fosse terminata, quasi come se ci fosse dell’altro...
“E a te dispiace?” no! Come fa a dispiacermi?! Insomma, tra noi c’è gelo assoluto, guerra, ostilità...
Mi metto a ridere per la sua domanda, in modo da fargli capire quanto mi dispiaccia (ovvero, nulla) e ride anche lui. In realtà ora che lo guardo bene devo ammettere che non è male, l’unica pecca è che quando ci devo parlare devo allungarmi perché gli arrivo a malapena all’altezza delle spalle, ha i capelli color grano corti e arruffati, con vari ciuffi che ricadono sul viso e gli occhi verdi simili a quelli di Edoardo. Passiamo il tempo a chiacchierare dei nostri hobby e cose simili e vengo a sapere che è anche tremendamente bravo negli sport e se la cava a scuola... ma, accidenti, cos’è? La perfezione fatta persona?
No, a parte gli scherzi, io sono una persona piuttosto scettica nel definire qualcuno la “perfezione”... non sono il solito cliché che sbava dietro a dei tizi che saranno anche belli, ma di cui metterei in dubbio le capacità intellettive, ho un brutto carattere, almeno questo è quello che mi dicono, ma io sono così e devo ammettere che mi piace.
Mi piace fare del sarcasmo, non so, è come se mi desse soddisfazione vedere gli effetti delle mie battute sulla gente, soprattutto quando ci restano male... sarò leggermente sadica, ma è così.
Mentre io e Mattia ridiamo ad una sua battuta, vedo con la coda dell’occhio, qualcuno che mi osserva... indovinate, chi è?
“C’è  Edoardo che ci sta guardando con una faccia assassina” prorompo io tornando seria
“Lascialo perdere... te l’ho detto che è geloso” Mattia scrolla le spalle
“Ma di cosa?!” allora non resisto, faccio segno a Mattia di stare dov’è e mi dirigo verso “Dedo” che intanto fa finta di nulla.

*  *  *

“Hai tre secondi per rispondere: perché ci stavi osservando?” chiedo cercando di mantenere a stento la calma
“Cosa?” fa finta di nulla, ma tanto l’ho visto
“Non negare l’evidenza. Ti ho visto” lo informo incrociando le braccia in attesa di una sua valida spiegazione
“Okay, okay. Mi dà fastidio che tu e mio fratello siate amici, ecco” dice lui, come se gli stessi infliggendo un torto infernale
“E perché mai ti darebbe fastidio?” gli chiedo piuttosto seccata
“Mi dà fastidio e basta” faccio un respiro profondo per calmarmi
“Okay, non capisco il motivo del tuo fastidio né lo rispetto, ma da oggi sappi che ho finito di essere gentile con te “Dedo”, avrò anche molta pazienza, ma come tutte le cose, anche essa ha un limite. Quindi tu sei invisibile per me, non esisti” sbotto quasi indignata
“Prima di tutto, non chiamarmi Dedo. Secondariamente sì, per una volta sono d’accordo con te, Natalia, noi non ci conosciamo” siamo sul piede di guerra e fortunatamente non abbiamo a disposizione armi vere... perché non vorrei sapere cosa accadrebbe altrimenti.
Lo insulto mentalmente, per non sembrare volgare e gli sorrido beffardamente.

*  *  *

Ritorno da Mattia, che ha capito ben poco di cosa è successo, così gli racconto la “piacevole” e “gentile” conversazione avuta con Edoardo, lui ride e io non capendo come mai gli chiedo cosa ci sia di divertente.
“Mi sembra uno dei soliti cliché che si leggono nei libri: prima si odiano dopo si piacciono follemente per qualche strano motivo” cosa? Io un cliché? Ma stiamo scherzando?! Non potrebbe mai piacermi uno come Edoardo...
“Non dire idiozie, Mattia. Tuo fratello è la persona più odiosa che abbia incontrato fin ora nella mia, seppur breve, vita. E io NON sono lo stereotipo di ragazza che si innamora perdutamente del suo più acerrimo nemico per qualche strano motivo” sono stizzita, odio essere paragonata ad uno stereotipo, è una cosa indignante per me
“Dai, non ti arrabbiare così, non voglio offenderti. Però... vedremo quanto resisterete” quanto resisteremo per cosa? “Alla fine è sempre così, Natalia. Tu credi di odiare una persona, invece te ne innamori perdutamente” mi spiega come se fosse la cosa più normale di questo mondo
“Taci! E tu dovresti essere mio amico?” dico arrabbiata con una punta di sarcasmo, mentre lui ride per qualcosa che non trovo affatto divertente.
Beh, Mattia la pensa così, okay. Gli dimostrerò che è tutto il contrario: Natalia Mari non si innamorerà MAI e, ripeto, mai, di un nerd odioso ossessionato dalla fantascienza.
 

*Note autrice*

Buongiorno a tutti! Allora premetto che questo è un capitolo che serve da tramite per gli altri.

Passando alla storia: in questo capitolo abbiamo visto una Natalia infuriata e un Edoardo piuttosto nervoso per la seconda volta... gatta ci cova?

O è solo fastidio nel vedere Natalia e il fratello parlare da vecchi amici, come dice lui?

In più abbiamo visto i protagonisti dichiararsi guerra ufficialmente... come si comporteranno più avanti?

E, soprattutto, chi avrà ragione fra Mattia e Natalia?

Lo scopriremo più avanti...

Grazie per aver letto e grazie a chi recensirà *-*

Annie
   
 
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