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Autore: realpandora    17/07/2013    6 recensioni
Questa è la mia prima McDanno, anzi... E' la prima storia che scrivo da 15 anni a questa parte; quindi cercate di avere pietà.
Questo capitolo inizia una settimana dopo la season finale della 2^ stagione, quindi attenzione agli spoiler per chi non l'ha vista.
Steve torna al quartier generale... Non da solo.
Grazie a babycin per avermi fatto da beta. Ti adoro, babe! E voi non odiatemi. Posterò un capitolo a settimana. Se riesco a tirarne fuori di più,sarete i primi a saperlo. ;P
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! Scusate per l'attesa, ma è stato un periodo un po' così. 
In più la mia musa non voleva saperne di farsi sentire.
Anyway, vista l'insistenza non sempre proprio pacifica di una persona... ehm ehm... Mi sono messa d'impegno e alla fine, invece di un solo capitolo finale, me ne sono usciti fuori tre... XD
Ne posterò uno al giorno (stavolta non vi faccio aspettare! ;p)
Enjoy!

 

Capitolo nove: Love and Lust.

  

Dopo qualche minuto, il bisogno d’aria li fece separare.

Steve guardò Danny, spostò le mani dalle spalle su cui le aveva tenute sino a quel momento e portò le braccia intorno alla vita del detective, stringendoselo contro il più possibile, facendolo quasi cadere dall’Adirondack, e nascondendo il viso contro il collo dell’altro uomo.

Danny sentì un brivido percorrergli la schiena quando le labbra del SEAL vennero a contatto con la pelle tra collo e spalla, lasciandosi sfuggire poi un mugolio di piacere quando Steve leccò lo stesso punto, avendo capito che era una zona erogena per il partner.

Il Comandante si staccò dalla spalla dal compagno, non senza mormorii di protesta da parte del detective, e appoggiò la fronte contro quella di Danny, cercando di respirare in modo controllato e ridurre un po’ il desiderio che provava per l’uomo che aveva tra le braccia. Non voleva che la loro prima volta, perché era quasi sicuro che ci sarebbe stata, se il turgore che sentiva contro lo stomaco attraverso i boxer di Danny era una indicazione di come sarebbe finita quella nottata, fosse su una sedia di legno sulla spiaggia dietro casa sua.

Come se il detective gli avesse letto il pensiero, si scostò leggermente dal SEAL e, mettendogli le mani tra i capelli, massaggiandogli la nuca, chiese, con un sorriso che non faceva niente per mascherare la voglia che sentiva ogni secondo crescere più forte per quell’uomo che aveva davanti: “So che per te, essendo un uomo di Neanderthal, andrebbe bene anche rimanere qui, ma visto che io sono un uomo civilizzato, e odio avere la sabbia in posti in cui non dovrebbe andare, che ne dici di portare tutto questo in camera tua? Direi che un letto è molto più comodo di una sedia o, Dio non voglia, della tua spiaggia per quello che ho in mente.”

Steve aprì gli occhi a quelle parole, non si era neanche reso conto di averli chiusi quando Danny aveva cominciato a massaggiargli la nuca, e guardò il “suo” partner – ed era con una sensazione di calore nel cuore che si rendeva conto di poter dire finalmente “suo” in tutti i sensi – e cercò negli occhi dell’altro la conferma a quella che sperava fosse la prima di una lunga serie di notti, e non solo quelle, da passare insieme.

Quello che vide lo lasciò senza fiato: nessuno gli aveva mai rivolto uno sguardo così pieno d’amore e desiderio.

Mettendo le mani sui braccioli della sedia, Steve posò lievemente le labbra su quelle di Danny e si alzò velocemente, stendendo la mano per prendere quella del detective e aiutarlo ad alzarsi, portandolo poi ad aderire contro il suo corpo, facendo partecipe l’altro uomo dell’effetto che le parole di poco prima avevano avuto su una certa parte della sua anatomia. “Sì, Danno, direi che è veramente il caso di rientrare. Non vorrei dare spettacolo, anche se siamo in piena notte, e non vorrei che tu svegliassi qualcuno, visto quello che ‘IO’ ho in mente.”

Avvertire l’erezione del SEAL contro il proprio stomaco e sentirlo parlare in quel modo, stava facendo perdere a Danny quel minimo di compostezza che gli era rimasta. Ancora mano nella mano, si staccò dal corpo di Steve e si girò, quasi correndo verso la porta scorrevole della veranda, con il Comandante che si lasciava andare ad una risata per l’impazienza dimostrata dal detective.

Nel momento in cui entrarono in casa, e dopo aver chiuso la porta finestra, Danny si sentì tirare e si ritrovò con la schiena contro il vetro, schiacciato dal peso del Steve contro il suo corpo, una gamba del SEAL che si muoveva sinuosa in mezzo alle sue, quasi facendolo stare in punta di piedi. Le sue proteste vennero tacitate dalla bocca di Steve che si avventò come un predatore su quelle labbra che tanto aveva agognato.

Nel momento in cui il SEAL sentì le braccia dell’altro stringerglisi intorno al collo, portò le mani dentro ai boxer di Danny e approfittò del vetro per sollevarlo da terra e fargli mettere le gambe intorno alla sua vita, sorreggendolo da quelle natiche sode che tante volte lo avevano distratto quando il detective gli camminava davanti con il suo passo disinvolto. Il movimento fece aprire la bocca al detective per la sorpresa, permettendo a Steve di entrare con la lingua e continuare a gustare il sapore dell’altro, cosa che, aveva capito in spiaggia, non gli sarebbe mai bastato.

Con difficoltà, Danny riuscì a staccarsi dalla bocca di Steve e prendere alcuni necessari istanti per recuperare fiato.

Appoggiò la testa contro la finestra dietro di sé, cosa che Steve sfruttò subito per cominciare a mordicchiargli il pomo d’Adamo, e dichiarò tra un respiro e un mugolio: “Steve, so che ti è stato insegnato a trattenere il fiato nell’Esercito, ma non tutti sono animali come te. Non che… Oddio non smettere…” Il SEAL aveva cominciato a mordicchiargli il lobo, leccando poi da un orecchio all’altro per scendere in seguito all’incavo del collo e cominciare a succhiare, senza mai fermarsi tranne per un grugnito alla parola “Esercito”. “McGarrett, ho capito che non serve stare all’aperto perché tu sia un cavernicolo, e ho seriamente intenzione di scoprire per quanto tempo riesci a stare senza respirare mettendo quella tua bocca ad altro uso,” questo provocò un mugolio da parte di Steve e una involontaria spinta dei suoi fianchi, portando entrambe le erezioni a contatto, causando una frizione che fece mancare il fiato per alcuni secondi a entrambi, “ma ho bisogno che tu mi porti a letto subito, se non vuoi che tua madre ci trovi in una posizione compromettente qui sul pavimento del soggiorno.”

Senza farselo ripetere due volte, Steve staccò Danny dal vetro e, continuando a sostenerlo con una mano su una natica e un braccio intorno alla vita, cominciò a dirigersi verso le scale. Danny appoggiò la fronte sulla spalla del Comandante, borbottando di Super-SEAL che dovevano a tutti costi mettersi in mostra, mormorio che si interruppe in un gemito quando Steve spostò appena la mano dalla natica e mise un dito nell’incavo dei glutei, con il polpastrello che accarezzava piano la sua apertura.

“Stavi dicendo, Danno?” domandò Steve con una nonchalance che non sentiva affatto. Quando la sola risposta che ricevette fu un mugolio indistinto, salì ancora più veloce le scale e, una volta dentro la stanza da letto, chiuse la porta con un piede e si avvicinò al letto, appoggiando Danny su di esso e spostandosi indietro, sfilando, nel contempo, i boxer dell’altro.

Danny si spostò indietro fino a toccare con la testa i cuscini e si mise seduto, cercando di togliersi il più velocemente possibile la maglietta, in modo da non perdere lo spettacolo di Steve che si spogliava – T-shirt e pantaloni del pigiama del SEAL volarono via alla velocità della luce.

Steve rimase qualche momento fermo a rimirare il Detective che si era riappoggiato ai cuscini, con un braccio sotto la testa, e che aveva cominciato a masturbarsi senza mai staccare lo sguardo dal corpo perfetto dell’altro uomo.

Cercando di controllarsi per non far finire prima del previsto la nottata, portando una mano alla base della sua erezione, Steve si avvicinò alla parte di letto occupata da Danny e, sedendosi al suo fianco, con un lieve gesto della mano, spostò quella del Detective, sostituendola con la propria e continuando a masturbare il partner, con lo stesso ritmo che gli aveva visto usare. Sorreggendosi con l’altro braccio, per evitare di smettere quella che senza dubbio stava diventando la sua attività preferita, se non altro per i mugolii e i gemiti che Danny stava emettendo in quel momento, il SEAL si portò sopra l’amante, tornando di nuovo a succhiare quel punto tra collo e spalla, intenzionato a lasciare un segno che il partner non sarebbe riuscito mai  a nascondere.

Danny non sapeva più dove tenersi: una mano stringeva la spalla di Steve, mentre l’altra stringeva le lenzuola. Quando il SEAL smise di masturbarlo, il biondo emise un mormorio di protesta che si spense subito in un gemito che somigliava molto al nome del Comandante, quando questi portò i fianchi a contatto con quelli dell’altro, cominciando a muoversi e creando una deliziosa frizione, usando la mano libera per torturargli un capezzolo, che fece gemere sempre più forte Danny.

Sentendosi come un adolescente alla sua prima volta, soprattutto con la paura di svegliare la madre che dopotutto stava dormendo poco lontano, Steve iniziò a baciare appassionatamente il partner, muovendosi sempre più veloce, mentre Danny gli circondava i fianchi con le proprie gambe e portava le mani sulle natiche del SEAL, cominciando a spingere verso l’altro la propria erezione, i suoi gemiti che si spegnevano e mischiavano con quelli del bruno, l’uno nella bocca dell’altro.

Quando il Comandante capì che il detective stava per venire, portò una mano a circondare tutti e due i membri e cominciò a masturbare entrambi. Bastò questo perché Danny scivolasse oltre la china ed eiaculasse con un urlo smorzato dalla bocca del SEAL. Nel momento in cui Steve sentì sulla mano il seme dell’amante, raggiunse anche lui l’estasi dell’orgasmo.

Steve si spostò a fianco di Danny, portando una mano oltre il bordo del letto cercando qualcosa per pulire entrambi. Trovò una delle magliette e con quella pulì se stesso e Danny – a nessuno dei due importava di chi fosse in quel momento – gettandola poi nella direzione generale della cesta della biancheria e lasciando il braccio poi intorno al biondo, che nel frattempo si era rannicchiato contro il corpo del SEAL.

“Ero sicuro che fossi uno a cui piacevano le coccole!” disse Steve in tono canzonatorio. Cosa che gli procurò un pugno sul braccio e un mormorio che sembrava un “Zitto! Sto dormendo!”. Ridendo, Steve strinse ancora più a sé il partner e si addormentò.

  
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