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Autore: Silny    18/07/2013    2 recensioni
Che valore hanno le parole non dette?
Che valore hanno se scritte qui e poi non lette?
Che valore avrebbero avuto se invece che trasformarle in questo te le avessi fatte sentire?
Queste parole vane le dedico a te, perché sono proprio quelle che non hai pronunciato ad avermi fatto più male.
Una raccolta di tutto quello che avremmo voluto e dovuto dirci, ma non lo abbiamo fatto. Una raccolta di parti di me che ho perso nel tempo e non ho mai recuperato.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Dedicato a te

Fuori pioveva.
Cadeva insistente la pioggia, furente e imperterrita.
Forse anche lei arrabbiata con il mondo.
Io invece me ne stavo lì, tra l'afa delle lenzuola e l'abbandono di Morfeo.
Non potevo distinguere il giorno dalla notte, ma in fondo che importanza aveva ormai?
Mi sentivo stanca e oppressa da me stessa, intuendo l'ennesimo risveglio nel cuore della notte, ma ricordavo la smania di tornare a vivere e gioire anche senza di te, e speravo fosse già sorto il sole, se pur invisibile, magari lì, dietro la coltre di nubi.
Giorno o notte che fosse riponevo le mie speranze in quella pioggia, speravo lavasse ogni cosa, ogni dispiacere, ogni rimpianto, ogni risentimento, speravo lavasse ogni singolo momento da quel giorno in avanti, dal giorno in cui  mi lasciasti andare via, senza proferir parola, senza tentare di trattenermi.
Il giorno in cui non riuscimmo a guardarci negli occhi, e ancora mi chiedo il perché.
Io faticavo a parlare, le sillabe bloccate come macigni troppo grandi sul fondo della gola, e tu chiusa nel tuo ostinato silenzio non mi lasciavi capire se almeno potevi sentirmi, se sentisti il dolore che pungeva gli occhi e lacerava il cuore.
Non so nemmeno se udisti il rumore delle lacrime infrangersi a terra dopo aver chiuso quella porta, la nostra porta.
A me parvero così rumorose e caotiche quel giorno, rimbombavano nelle orecchie e nell'incavo del cuore svuotato mentre per rabbia le strappavo via e le mettevo da parte, anziché renderle libere.
Ti sussurrai di volerti bene amica mia, nonostante tutto, nonostante il mondo stesse crollando e io sentissi di affogare, e me ne pento... me ne pento perché avrei dovuto gridartelo con l'ultimo fiato rimasto, allora sì che sarei stata sicura che l'avresti sentito.
Ora invece spero ancora nella pioggia che spurga ogni dolore. Forse speranze labili e vane le mie, ma non mi rimane altro: ingoiare il dolore inflittomi che tanto ti sembrava e ti sembra banale e sperare che ancora qualcuno abbia pietà di me.
Sperare che là fuori qualcuno per me c'è.
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Dedicato a te.
Dedicato a tutte le parole dette e non dette.
Dedicato alle parole che non hai mai voluto comprendere.
Dedicato alle parole che non hai avuto voglia o coraggio di dirmi quel pomeriggio così caldo.
Dedicato al bene che ci vogliamo, così forte che alla fine ci ha rese schiave e distruttrici, il bene che ci ha distrutte.
Dedicato al rimpianto e alla sofferenza che ora persistono, ma che sono necessari.
Ancora dedicato a te, a me, e a noi, che un giorno ritorneremo, forse.
E per quanto possa valere un silenzioso a presto e l'augurio che quel ti voglio bene ti sia giunto per davvero.
Silny 

  
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