Ciao a
tutti! Grazie per aver letto il mio primo capitolo!! Ora la storia
continua e
vengono a galla nuovi misteri.. più avanti si
scoprirà tutto! Grazie ancora e
buona lettura!!
-Ally-
ripeté trattenendo il fiato per qualche secondo come per
capire se fossi
davvero io o solo una qualche strana apparizione. Allungò un
braccio verso di
me sfiorandomi leggermente la mano, sobbalzai. I suoi occhi puntati nei
miei mi
riportarono ai vecchi tempi, ai bambini spensierati che eravamo e
improvvisamente mi bloccai, ricordando la prima volta che avevo
incrociato
quelle pietre verdi e nelle quali mi ero completamente persa.
Avevo circa otto
anni durante quel
piovoso marzo 2001 e quel giorno la pioggia si era fatta davvero
insistente, c’erano
case allagate ed edifici chiusi per la copiosità con cui
quelle goccioline
sporche si facevano strada in città, rendendo impossibile la
quotidianità delle
azioni. Nonostante la vita in quei giorni sembrasse invivibile, per me
era tutto
perfetto. Io amavo la pioggia e nonostante facesse ancora parecchio
freddo ero
intenta ad ultimare la mia passeggiata pomeridiana, resa ancora
più
interessante da quell’atmosfera di tranquillità
che in quel momento avvolgeva
la città. Tranquillità, un termine a me
sconosciuto in quel periodo, quasi
inadatto a descrivere la mia situazione.. erano infatti i litigi dei
miei ad
appesantire l’aria ogni volta che facevo ingresso in casa e
furono quelli a
portarmi fuori da quell’appartamento tutte le volte che ne
avevo occasione.
Ecco, quel giorno ero fuggita dall’ennesima discussione su
quanto fosse
apprensiva mia madre nei confronti dell’uomo che odiavo
definire padre e per
allungare la mia permanenza lontano dalla guerra fredda combattuta da
quei due,
decisi di passare nel mio posto preferito, il mio rifugio, una grotta
sospesa a
qualche metro dalla spiaggia. Sospirai prima di accasciarmi al suolo
freddo
stringendomi le gambe con le braccia, quasi per sentire conforto e
chiusi gli
occhi come sempre, anche se con meno frustrazione del solito. Sentii
dei passi
leggeri avvicinarsi e alzai leggermente il capo per capire chi fosse:
una testa
ricciolina si affiancò a me e mi osservò con aria
curiosa –giornata difficile?-
mi chiese sorprendendomi. Mi limitai ad annuire e poi richiusi gli
occhi
sentendo il suo leggero sospiro battermi sul collo talmente mi era
vicino
–passerà anche questa- si limitò a
sussurrare facendomi stranamente sentire
sollevata. Il giorno seguente lo trovai di nuovo lì e questa
volta fui io ad
aprire la conversazione ripetendo le sue stesse parole
–giornata difficile?-
intravidi un sorriso spuntare sul suo volto –no, è
solo diversa- si ritrovò a
dire. Sospirai e chiusi gli occhi come sempre. –Harry-
sussurrò –mh..?- -il mio
nome.. Harry- -Allyson- mi limitai a rispondere, il suo sorriso
accecante mi
illuminò, trasportandomi letteralmente in un altro mondo. Da
quel giorno quello
diventò il nostro posto sacro, ci trovavamo e stavamo
lì, in silenzio, come ad
ascoltare ognuno i pensieri dell’altro. Col passare del tempo
però, tutto
quello sembrò non bastarci più e così
iniziammo a frequentarci anche in altri occasioni,
riempiendo i silenzi da innumerabili parole. Trovai in lui il mio
migliore amico
e anche l’unica persona che riusciva ad ascoltarmi e capirmi,
in pratica un
fratello, che però fu costretto a lasciarmi, facendomi
così affrontare da sola
quella vita che sembrava non mi avesse mai amato abbastanza.
E ora che
ero arrivata in quella casa la mia presenza sembrò quasi
senza senso, come
avevo potuto pensare di tornare da lui? Erano anni, infondo, che ci
scrivevamo
e basta, senza però avere mai avuto il coraggio di
rivederci, forse troppo
scossi da quello che era successo e questo rendeva tutto più
insensato di
quanto già fosse. Feci per andarmene, ma qualcosa mi
bloccò.. forse era solo la
mia immaginazione, no aspetta, mi stava abbracciando. Mi trovai a
ricambiare
quell’abbraccio che mi fece capire che nulla era cambiato.
–finalmente- sospirò
–finalmente sei qui- continuò –ti
aspetto da una vita sai?- disse staccandosi
leggermente e accennando un lieve sorriso sul volto, che
però bastò per mettere
in luce le sue formidabili fossette.
–te
l’avevo promesso che sarei tornata – -mi sei
mancata Ally- -anche tu Harry,
anche tu-
Mi fece entrare
e mi promisi di raccontagli tutto quello che era successo, Mike
compreso,
perché con lui non avevo segreti, non ne avevo mai avuti e
di certo non avrei
iniziato ora.
-io lo
uccido- ed ecco che per la decima volta ripeteva tra sé e
sé cosa avrebbe voluto
fare al ragazzo che mi aveva indotto a scappare dal mio passato. Appena iniziammo a
parlare d quell’argomento
si irrigidì, Mike non gli era mai piaciuto e anche se da un
lato era sollevato
fosse finita, odiava vedermi soffrire. Non sembrava nemmeno fosse
passato così
tanto, ci parlavamo come se fossimo stati
ancora i due bambini di anni fa e lui si
dimostrò quello di una volta,
solo un po’ cresciuto.
Pov.Harry
Da quando
Ally era riapparsa il mio cuore sembrava essere più leggero,
come se si fosse tolto
un peso. Non si possono nemmeno immaginare i sentimenti che provai nel
momento
in cui la rividi: la mia migliore amica, mia sorella, era tornata,
forse
dimenticando tutto il male che avevamo sofferto.
Ci
svegliammo sdraiati sul divano, uno accanto all’altro, nella
stessa posizione
in cui ci eravamo addormentati la sera prima parlando, fino a quando
non avevo
più sentito la sua voce che scoprii presto essersi tramutata
in un respiro
regolare. Mi aveva raccontato davvero tutto, tutte le sfumature della
sua vita
fino al motivo del suo arrivo lì ed ero diventato certo di
una cosa.. quel ragazzo non l’avrebbe di certo passata
liscia, ma Ally riuscì a calmarmi,
come faceva sempre d’altronde, così lasciai
perdere per un po’. E ora mi
trovavo lì, su quel piano morbido ad osservare tutta la sua
bellezza, a partire
dai suoi capelli castano chiaro che avevano preso una leggera sfumatura
d’orata,
ai suoi occhi ora chiusi colorati di solito di un delicato azzurro e
poi le sue
labbra, quanto mi avevano attratto in quegli anni, morbide, scure,
lasciavano
trasparire tutta la sua dolcezza anche quando cercava di sembrare
arrabbiata,
cosa che non le riusciva mai bene dato che era troppo buona, una delle
persone
più buone che abbia mai conosciuto.
-buongiorno-
un brivido mi attraversò –buongiorno- replicai con
la voce ancora impastata dal
sonno –oggi ti porto a fare un giro- dissi. Mi
guardò perplessa per un momento,
ma poi si aprì in uno dei suoi fantastici sorrisi e notai
per un momento un
luccichio nei suoi occhi. Dovevo tirarla su di morale, sapevo che non
sarebbe
stato facile, quella volta, come mi aveva detto la sera prima era
davvero
arrivata al limite e odiavo vederla così, quindi quale
occasione migliore per
mostrarle Londra? –dai vai a farti una doccia che poi
usciamo- le ordinai
–certo, arrivo- rispose sporgendosi per schioccarmi un bacio
sulla guancia,
rabbrividii.
Pov.Ally
Salii al
piano di sopra dirigendomi verso il bagno in quella casa che conoscevo
come il
palmo della mia mano e sorrisi ripensando a ieri, Harry mi aveva fatto
sentire di
nuovo bene, dopo tanto. Mi lavai, mi vestii con quelle poche cose che
mi ero
portata dietro e poi lo raggiunsi di sotto, uscimmo con la sua
promessa di
farmi visitare tutta Londra.. e fu proprio così!
A
fine giornata ero sfinita, davvero, così mi
sedetti per l’ennesima volta sulla prima panchina che vidi.
–di nuovo Ally? Ci
siamo fermati solo 5 minuti fa!- -scusa riccio, non sono io che ho
deciso di
girare un’intera città in un solo giorno!-
sbuffò contrariato –sei sempre la
solita, dai vieni qua- cosa? Mi sentii prendere per i fianchi e poi
appoggiarmi
sulle sue spalle. Ma quanta forza aveva quel ragazzo ??
–aiuto Harry mettimi
giù!- scoppiò a ridere –eh no bella, io
non voglio essere rallentato da nessuno
quindi adesso vieni qui e ti porto io- mi dimenai, ma non riuscii a
liberarmi
dalle sue mani che mi stringevano le caviglie -Harold
Edward Styles lasciami giù- rise di
nuovo e cominciò a correre dirigendosi verso un bar poco
distante, poi mi
lasciò giù, anzi cademmo entrambi a terra e
rimasi schiacciata dal suo peso
–ahi!! Ma cosa sei? Un bufalo??- -ahaha scusa Ally- si
spostò sotto il mio
sguardo che avrebbe dovuto sembrare scocciato, ma che alla fine si
tramutò in
una rumorosa risata da parte di entrambi.
Entrammo a
prendere un caffè e ci accomodammo ad un tavolo poco
distante da una grande
vetrata. Poco dopo la porta si aprì di nuovo e vidi entrare
tre ragazzi che si
diressero verso di noi –ciao ragazzi- urlò uno di
loro. Ma chi erano questi??
–scusate, ma cosa volete?- dissi scocciata. Un silenzio
imbarazzante avvolse la
sala, scoppiarono a ridere e così fece anche Harry. Come si
permettevano di
ridermi in faccia?? Assunsi uno sguardo contrariato e mi irrigidii,
quei
ragazzi erano davvero insopportabili, insomma, non ci conoscevamo
nemmeno! O forse
ero io ad essere sbagliata.. beh poco importa! –hey Ally
calmati- mi disse
dolce Harry –questi sono i miei amici- cosa? Oddio che
figura! E non poteva
dirmelo prima?? Arrossii violentemente, gli altri risero e si
accomodarono
vicino a noi. –scusate ragazzi, io..io pensavo.. ecco- fui
interrotta dal
ragazzo moro con gli occhi nocciola, ehi aspetta.. lui era quello che
ieri mi
aveva indicato la strada per la casa di Harry! –non
preoccuparti, non c’è
problema- mi rassicurò illuminandomi con un sorriso dolce.
A quel
punto si presentarono, Liam era quello
che mi aveva appena parlato, Louis il ragazzo con gli occhi azzurri e
Zayn
quello che aveva parlato meno fino a quel momento, con i capelli neri e
un fare
misterioso. Come scoprii dopo quelli erano gli amici che Harry
frequentava
sempre e non c’è che dire.. erano davvero
simpatici e io avevo fatto una gran
bella figuraccia!!
–hey
ragazzi
ma Niall dov’è?- Harry interruppe una risata
rivolta all’ennesima battuta di
Louis.. quel ragazzo era proprio allegro! Gli altri esitarono un
attimo, poi
fecero spallucce non sapendo dove fosse. Mm Niall..questo voleva dire
che c’è
n’era un altro.. quei ragazzi insieme ad Harry erano proprio
dei casinisti.. non
facevano che ridere alle continue battutine che si rivolgevano, ma devo
dire
che era davvero piacevole stare con loro.. ecco perché Harry
li frequentava.
Tornammo a
casa salutando quei ragazzi che ci fecero compagnia fino a poco prima
di cena,
io ed Harry ordinammo una pizza e decise che sarei potuta stare da lui
–niente
scuse, non hai un posto dove stare- mi aveva detto,
d’altronde aveva una casa
enorme e mi aveva fatto capire anche che per lui era un piacere avermi
lì.
Ci sedemmo a
mangiare, quando qualcosa vibrò nella mia tasca.. mi era
arrivato un messaggio
–papà- lessi ad alta voce. Io ed Harry
sbiancammo.. come poteva farsi vivo dopo
tutto quello che mi aveva fatto ??