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Autore: meggislarry_    19/07/2013    1 recensioni
Never let the fear of streaking out keep you from playing the game...(non lasciare mai che la paura di perdere ti impedisca di partecipare) quelle parole risuonavano ancora nella mia mente, dopo 2 anni, e anche in una situazione come questa...una bottiglia di birra sbattuto contro il muro vicino a me mi riporta alla realtà e l'uomo che ho davanti a me con un bastone in mano, offusca l'immagine della donna nei miei pensieri... e a quel punto mi accorgo che sono in pericolo.. e quando quella persona prende lo slancio per avventarsi contro di me, mi metto a correre con tutta la forza che ho...
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Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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  • The words that made me feel more confused




 Le luci blu e rosse illuminavano la pista da ballo, sulla destra invece c'erano i tavoli su cui erano seduti molti clienti, chi in piedi chi seduto.

Due clienti erano arrivati al bancone per chiedermi ordinazioni, ma io non ero concentrata sul lavoro, non gli prestavo la mi attenzione, che era rivolta al gruppetto di ragazzi appena entrati, di cui tre avevano in mano il casco dello scooter, ma specialmente, il mio cervello e i miei occhi si concentrarono sul ragazzo davanti agli altri, che si guardava attorno, come se cercasse qualcuno.

Ero paralizzata, non riuscivo a muovere un muscolo.

Ad un certo punto sentì una mano sul mio fianco sinistro, e io sobbalzai, scansando bruscamente quella mano e facendo cadere il bicchiere, che tenevo in mano, per terra.

Mi ricomposi subito vedendo Susy con lo sguardo preoccupato, e spaventato...

Abbassai lo sguardo sul pavimento, scossi la testa e feci un paio di respiri profondi, così mi accorsi, calmandomi, che avevo rotto un bicchiere.

Ero un disastro.

-Tutto bene, Ronnie?- chiese Susy con un tono di voce decisamente preoccupato.

-Si, si, scusami... mi sono distratta.- risposi rialzando lo sguardo e sorridendole.

Un sorriso forzato che mi distruggeva dall'interno.

Odiavo mentire e specialmente alle mie amiche.

Mi abbassai per raccogliere i cocci di vetro per terra, e quando mi rialzai, vidi Susy, sempre davanti a me, con gli occhi sbarrati.

Seguii la sua direzione, e vidi che stava guardando verso la porta, nello stesso punto dove avevo visto il mio peggior incubo, che ora, incrociando il mio sguardo, sorrise maliziosamente.

Mi rigirai subito, trovandomi lo sguardo della mia amica nei miei occhi.

Lei sapeva tutta la storia, lei sapeva del mio passato, sapeva quello che avevo passato per colpa del ragazzo che stava all'ingresso.

Sapeva anche del nomignolo.

Mi accorsi che mi tremava il labbro inferiore, ma le lacrime non erano presenti nei miei occhi.

-Tra poco ce ne andiamo.- disse con tono deciso, aggrottando le sopracciglia.

Io sorpresa sgranai gli occhi, e capendo quello che aveva intenzione di fare, dissi:-No, non voglio andare, devo finire il mio turno e anche tu... Non mi importa se c'è anche lui... Non mi può mica mangiare.- ridacchiai dopo l'ultima frase per alleggerire la tensione che si era creata attorno a noi, ma non quella dentro di me.

-No, Ronnie.. Finisco qui e ce ne andiamo immediatamente...-riprese ancora più decisa.

-No! Scordatelo Susan... Non ne posso più di scappare.. Sono passati due anni oramai.. e se faccio questo passo indietro, ritornerei di nuovo ad essere immersa nella merda e nelle prese per il culo.. Io non ne pos-...- mi bloccai, perchè mentre parlavo e cercavo di convincere Susan di quello che dicevo, lei aveva girato la testa esasperata sbuffando sonoramente, e nel mentre il suo sguardo si posò lontano dal mio, insistente, i suoi occhi si sgranarono, e vidi il suo corpo irrigidirsi, così le chiesi:-Che c'è? Che ti succede?

Lei non mi rispose, si gira a guardarmi e con lo sguardo colmo di preoccupazione, i suoi occhi incontrano i miei, che incerti, e io boccheggiando, gli sposto sul punto che prima aveva attirato la sua attenzione.

E io come lei mi irrigidii sul posto.

Il ragazzo si stava avvicinando con i suoi compagni al balcone, proprio dove io e Susy eravamo ferme.

I clienti che prima si erano avvicinati a me per ordinare, se ne erano già andati da altri che lavoravano con noi, vedendo la nostra strana indisponibilità.

-Andiamocene ti prego...- mi supplica Susan, e così ricordai.. anche lei aveva subito da loro, ma al contrario di me lei era riuscita ad affrontali, e non voleva rifarlo una seconda volta... aveva paura di non potercela fare una seconda volta... E poi questa volta avrebbe dovuto, o meglio voluto, difendere anche me, ma no.. 'sta volta dovevo cavarmela da sola, senza scappare.

Mentre io, ora ero lì e rifiutavo di andarmene:- No – risposi decisa.

Non so da dove presi tutto questo coraggio, forse era per le forti amicizie che mi ero creata durante quegli anni.. forse era il fatto di essere riuscita a difendermi con le barriere createsi attorno a me, che però sono state leggermente sgretolate da un ragazzo che in un solo giorno era riuscito a cambiarmi e a formare confusione nella mia mente, più di quanto ce n'era. Ed è forse per questo mio ultimo “forse” che mi sento le gambe tremare, perchè, sì, ho paura.

Paura che il moro in avvicinamento, possa ferirmi riuscendo ad entrare nelle mura che ora erano leggermente sgretolate.

Paura che possa andare tutto storto.

E paura di portare nell'abisso in cui sarei finita tra pochi attimi anche una cara amica che mi è sempre stata accanto, infatti, per questo decisi di dirle:-Va', ci penso io a servirli.

-No, Ronnie, resto qui con te... Non vogl-..

-Va' ti ho detto, ci sono altri clienti nel locale- la interruppi.

-Ma...

-Susy! Vieni un'attimo, ti devo spiegare l'andamento per domani, visto che ti ho detto che parto.-'sta volta mi ritenni fortunata, perchè Stan l'aveva interrotta, chiamandola, e io feci un lieve sospiro di sollievo.

Lei mi guardò preoccupata.

-Susy..!-la richiamò il proprietario.

Le rivolsi un sorriso rassicurante e dolce, e lei ricambiò con uno incerto, e pauroso, si voltò, ma mentre girava la testa soffermò un' attimo lo sguardo su quei ragazzi che oramai erano a un metro dal bancone, e rispose a Stan:-Arrivo!

Si voltò, e io abbassai lo sguardo, sospirando, le gambe mi tremavano, e pensai che sarei crollata se non fossi appoggiata al bancone, quando la voce ironica del ragazzo arrogante si rivolse a me.

-Ciao! … Kidnnie!- e rise, rise con tutti i suoi amici, se così si potevano chiamare.

-Nick...- salutai con un cenno del capo, rialzandolo dopo le risate che mi avevano fatto, serrai i denti per la rabbia e la vergogna.

-Cosa posso portarvi?- chiesi fingendo che non fosse nulla, che fossero dei clienti normali, ma senza un sorriso, non ce l'avrei fatta, e loro avrebbero notato la mia vulnerabilità.

Never let the fear of streaking out keep you from playing the game

Mamma..

Perchè? Sei sempre nei miei pensieri in questi giorni, e sto iniziando a sentire la tua voce sempre più spesso. Questo mi spaventa, ma mi rende anche felice.

Non avrebbe mai voluto che io mi comportassi male davanti a delle persone, persone estranee, perchè non sapevano nulla di me.

Mi diceva sempre che se qualcuno ti si presenta davanti, offrigli sempre qualcosa, anche se è il tuo peggiore nemico, non importa, tutti meritano la tua disponibilità, ma solo se sei costretta, o se è un ospite a casa tua, se no', invece ti si presenta per chiederti di offrirgli un qualcosa,... mandalo a quel paese, perchè se lo meriterebbe.

Un leggero sorriso si disegnò sulle mie labbra.

Mia mamma sapeva trovare l'ironico in tutto.

Erano passati due anni... cavoli.. e in quello stesso anno Nick se ne era andato.

Sì, lo avevo considerato un vantaggio, ma non ora.

Respirai profondamente.

D'accordo, ora mettiamoci alla prova.

Inizia il gioco, e io non mi tirerò indietro. Come sei coraggiosa, abbassa la cresta mia cara.

Subconscio di merda, sta volta no... Non mi tiro indietro, e mi accorsi che di questo coraggio, un briciolo ne era uscito prima, quando avevo rifiutato di andarmene con Susy.

Sentivo che la ragazzina anoressica e con ferite alle braccia stava uscendo dalla sua buca nascosta, con un sorriso smagliante, più forte che mai.

Wow, mi sentivo pronta dopo due anni, e non so l motivo... o forse si?

Mi riscossi dai miei brevi pensieri, e notai che il moro davanti a me mi stava guardando.

-Uhm..- iniziò a pensare Nick, poggiandosi una mano sul mento col gomito sul legno del bancone, e i suoi occhi che vagano su tutto il mio corpo.

Mi sentii arrossire.

Ma sei scema! Torna in te, subito!

-Allora prendiamo- aveva iniziare a dire il ragazzo davanti a me, guardandomi in faccia-... un Martini, anzi tre, poi un bicchiere di wodka, ma lascia la bottiglia fuori, così se ti chiediamo un altro bicchiere non fatichi troppo.- disse sogghignando – e due birre... Ah se possibile i Martini con tre cubetti di ghiaccio e uno con due, le birre possibilmente Heineken, e con la wodka una bottiglietta d'acqua da mezzo litro.. e non versarcela dentro.- rise seguito dagli latri, ma non mi lasciai scoraggiare dalle tante ordinazioni, anzi sorrisi, e dissi:- Avete almeno 16 anni per bere?

Sapevo che due di loro, che frequentavano la mia stessa scuola, non lo erano, così volevo metterli alle strette.

-Si, tesoro, bhe siamo stati in classe insieme. Dovrò avere la tua età, no?- mi sorrise complice, ma io, ignorando il soprannome che mi fece rabbrividire di disgusto, mi girai a guardare gli altri distogliendo lo sguardo da quel verme.

-Fatemi vedere le carte d'identità.

Con aria annoiata le tirarono fuori, tranne i due che sospettavo che non erano sedicenni.

Arrivata da loro, mi dissero:-Abbiamo dimenticato la carta d'identità a casa.. ci dispiace...-.

Io mi sporsi dal balcone, notando che i due avevano il casco dello scooter in mano, come il loro vicino, che però lui mi fece vedere il documento.

Così dissi, con un sorrisino divertito:- Bhe potete farmi vedere il vostro patentino, se avete i caschi delle moto, vuol dire che ne avete una, e quindi un patentino... Me lo fate vedere?

Loro si irrigidirono, e abbassarono lo sguardo imbarazzati.

Ero soddisfatta di me stessa.

-Daii, tesoro, sii gentile per sta volta, volevano solo due birrette... - Fu Nick ad interrompere quel silenzio imbarazzante, almeno per i due ragazzi, e così mi fece morire il sorriso sulle labbra, paralizzandomi. Bastardo..

Si era alzato, e aveva circondato le spalle dei due ragazzi con le sue braccia, avvicinandoli.

-Uh? Non gli puoi dare almeno due birrette? Tanto non fanno nulla- mi fece l'occhiolino e risposi:-Mi dispiace non posso, è una regola del club. Non voglio rimanere nei guai per un tuo capriccio.

-E se sono quindicenni?- cercò di convincermi lui, sempre con quel sorriso.

Sospirai lievemente, e dissi rassegnata:-Fatemi vedere i vostri patentini, così se avete almeno quindici anni, vi do' una birra, ma solo una perchè poi dovrete guidare.-non lo so cosa mi spinse ad accettare le sue richieste, dentro di me succede sempre qualcosa che non capisco,e in quel momento era successo.

Odio me stessa, lascio sempre scorrere qualcosa, a chiunque, che mi abbia fatto male o bene...

Sono una cretina, e infatti come un'idiota, dopo aver accertato che i due avessero quindici anni, mi girai e iniziai a preparare tutto, come elencato dal signorino.

 

Finito con le loro ordinazioni, mentre me ne stavo andando da un altro cliente, li sentii sussurrare, e poi Nick, con voce volontariamente abbastanza forte, da farmi sentire, dice:-Eh si, l'ho pensato anch'io, ha davvero un bel fondo schiena, è migliorato negli anni..- rise – Complimenti Statis!- finì rivolgendosi a me, che mi ero fermata per la sorpresa, e arrossii fortemente. Merda...

 

Questa sera stavo dicendo troppe parolacce... bhe era da me.

Continuai ad andare e venire per un altro po' di tempo durante la serata, tra i ragazzi, il cui “capo” era il mio peggior nemico, e altri clienti che mi chiamavano, chiacchieravano, e ridevano insieme a me. Di tanto in tanto veniva Susy a darmi una mano, poi doveva andare, perchè quella non era la sua postazione, e infatti veniva solo a vedere se andava tutto bene e io ogni volta le sorridevo rassicurante.

 

Ad un certo punto, i ragazzi e Nick, si spostarono ad un tavolo, non molto lontano dalla mia posizione, ma sempre lontano, e tirai un forte respiro di sollievo.

Mi sentivo un peso allo stomaco, anzi un peso su tutto il corpo, scomparso, avendomi lasciata più leggera e libera.

Così il mio sorriso tornò quello di prima, prima che loro entrassero dalla porta del club, fino a che Susy mi venne a dare un ordine ai tavoli, visto che lei era fin troppo occupata.

Così accettai con un sorriso raggiante.

Andai al tavolo 23 dove c'era l'ordine, e passai accanto al tavolo di Nick...

Uffi, non volevo, ma era l'unica stradina disponibile, o almeno, la strada meno incasinata da non farmi cadere il vassoio con i bicchieri in mano, perchè ci avrei scommesso tutto che avrei rovesciato ciò che avevo in mano, da quanto sbadata sono.

 

Arrivai al tavolo, con lo sguardo basso, attenta a non inciampare né nulla.

Perchè si sa, o meglio tutti al club sanno che sono più pratica dietro al bancone che in mezzo alla pista. Inciampo di continuo!

Quando finalmente alzai lo sguardo, non mi sarei mai aspettata di vedere lo spettacolo.. o meglio l'ottava meraviglia .. ehm no... mm.. un semplice ragazzo con meravigliosi occhi scuri, e capelli corvini tirati su in un ciuffo, che teneva in mano una custodia rettangolare blu-scura, tra quelle dita fini e .. ehm ehm... Ronnie... ecco, scossi la testa per distogliermi dai miei pensieri troppo romantici, troppo spinti per una che.. ma che cazzo sto dicendo?...

Ronnie riprenditi seriamente, torna a respirare, e metti i piedi per terra.

 

Mi perseguita?... Questo fu il mio primo pensiero quando tornai realmente alla realtà.

Scema! Non sa che lavori qui, nessuno lo sa... ma aspetta, e Nick?

Appena era entrato stava cercando qualcuno, e appena mi aveva vista si è diretto verso di te.. No, forse mi aveva vista e così è venuto a rompermi le scatole, e forse non stava cercando nessuno, forse voleva vedere chi conosceva lì dentro.

Sempre forse... Non riesco mai a decidermi...

Il ragazzo davanti a me mi sorrise appena mi vide, un sorriso sincero, incerto e .. preoccupato? Bha, io non so più niente... forse dovrei rinunciare a cercare di capire le persone...

Ma , aspetta un attimo, perchè sto parlando da sola?

Scossi leggermente la testa, e aggrottai la fronte, capendo che il sorriso di quel ragazzo era diventato un po' divertito per il mio strano comportamento.

-Ecco i vostri ordini.- gli dissi fredda, e rivolgendomi con lo stesso sguardo alla ragazza davanti a lui con due chili di trucco che mi faceva ribrezzo, ma addolcendolo a Harry, il mio compagno di classe, sempre disponibile ad ogni evenienza, che ora era il ragazzo riccio sulla destra di quell'altro che mi crea sempre confusione in testa, sia quando lo penso, e ancora peggio quando lo vedo.

Feci una smorfia con la bocca quando le posai il bicchiere davanti e riprendendo i due sporchi lì vicino, sentendo così il riccio e il moro sogghignare.

Harry mi conosceva, bhe quel tanto per capire che non ero ne la zittella ne la troietta di turno, avevamo un buon rapporto, certo non era il tipo sempre da baci abbracci, ma aveva un cuore dolcissimo, e aiutava chi era in difficoltà, anche se non lo conosceva.

Una volta era andato a soccorrere un uomo di mezz'età che aveva avuto un attacco di panico al supermercato, anche se non sapeva che cosa fare... bhe, se l'era cavata. Gli aveva detto di fare respiri profondi seguendolo, e di pensare alla cosa più bella che avesse. E l'uomo disse sua figlia, io avevo sorriso dolcemente, un sorriso nostalgico.

 

Zayn doveva aver notato la mia faccia perchè gli occhi gli si addolcirono.

Sorrisi leggermente mentre mi giravo, come per saltarli, dopo che Harry disse:-Grazie, Ronnie- mostrandomi le sue mitiche fossette.

Non ci feci molta attenzione, anche se quel sorriso allargò il mio, perchè i miei pensieri erano da tutt'altra parte, concentrati sulla persona al suo fianco.

Era lì, anche se non con me o per me, era qui, e questo mi rassicurava davvero molto, a tal punto di dimenticarmi di quel Nick.

Persa nei miei pensieri, dove alloggiava Zayn, camminai per tornare al balcone.

Aiha!

Caddi, inciampando e facendo cadere il vassoio dove c'erano i bicchieri di Zayn e Miss-sono-sicura-che-con-tutto-quel-trucco-conquisterò-il-più-figo-della-scuola.

Caddi in avanti, con le mani a sorreggermi il corpo a carponi.

Un dolore atroce al sedere, e allora sentii delle risate provenire proprio dal tavolo vicino a me sulla mia destra.

Era il tavolo di Nick, dove uno dei due quindicenni a cui avevo tenuto corda, dava un cinque a suo “capo”.

-Bell'azione, amico! L'hai colpita sul suo bel culetto.- disse Nick , che sporgendosi dal tavolo e rivolgendosi a me, disse:- Tesoro, tutto okey?

Mi innervosii, e rossa per la rabbia, l'imbarazzo, la frustrazione e molti altri sentimenti che mi facevano sentire nello stomaco un masso, mi rialzai, prendendo il vassoio capovolto accanto a me, cercando anche di recuperare i cocci di vetro per terra.

Mi tagliai, e quella fu la lacrima che mi scese dalla guancia.

Imbarazzata più di prima, e arrabbiata con me stessa per la mia reazione, finito di pulire, corsi al bancone.

 

Susy era lì, che aveva assistito alla scena, e mi venne incontro, abbracciandomi, mentre vidi con gli occhi offuscati dalle lacrime, un'ombra dirigersi dalla parte opposta da cui ero venuta, ovvero al tavolo di quel mascalzone

-Ssh... Piccola, tranquilla.. Shh.. ci sono qui io... - mi rassicurò Susan.

Mi accarezzò la testa con la mano, e allontanano il mio viso dalla sua spalla, mi asciugò le lacrime.

Sentii un grido:-Fuori da qui! Immediatamente!

Mi girai, e vidi Stan rosso dalla rabbia indicare a Nick e ai suoi amici la porta.

Vicino a loro vidi Zayn, sembrava arrabbiato.. Ma per cosa? Lui cosa c'entrava? Non doveva preoccuparsi per me...

E chi si preoccupa per te?

Il mio subconscio aveva ragione, e, specialmente, uno come il pakistano non si sarebbe mai preoccupato per una crea problemi come me.

 

Abbassai lo sguardo, ma lo rialzai subito, sorpresa e spaventata dalla vicinanza del viso di Nick coperto da un occhio leggermente rosso e dalle parole che lui mi stava rivolgendo, e che mi avrebbero aggiunto altra confusione nei miei pensieri:-Divertiti ancora con Zayn, ma non ci sperare troppo... - e rise, rise di gusto, ma una risata che venne interrotta dal butta-fuori che lo aveva preso violentemente per il braccio portandolo dai suoi amici che erano sulla soglia dell'ingresso del club.

Che voleva dire con quelle parole? Possibile che sapesse dei nostri incontri? Di me e Zayn?...

Ma io e lui non eravamo nulla... E Nick doveva essere tornato da poco da Oxford, visto si era trasferito lì dopo il presunto divorzio dei suoi, ma... era impossibile che sapesse tutto.

                

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Eccomiiiii lol...
allora lo so lo so ... sto per partire, e dovevo pubblicare prima, ma era già pronto solo che non mi ispirava, allora dopo due giorni ho riprovato a continuare e.. eccomiii!! lol allora cosa ne pensate?? :) spero vi sia piaciuto..
recensitee ah e voglio ringraziare infinitamente pr le meravigliose recenzioni: 
milwardAmiciziaMavi_1D
s
iete sempre dolcissimeeee grazie davvero tante...
un bacione a tutte voiiiiii :) x







 

P.s. vi volevo chiedere se per voi andrebbe bene se mettessi un accenno Larry.. ma solo un acenno... se non volete non lo metto promesso :)
  
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