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Autore: Xelia    19/07/2013    0 recensioni
"Stavo seduta sulla panchina del parchetto con un quaderno in mano. Quello dei miei compiti. A casa c'è troppa confusione con mamma che litiga spesso con papà.
Mi piace stare all'aria aperta perchè se trovo qualcosa di particolarmente carino nei negozietti lungo la strada entro e me lo prendo.
Quel giorno i compiti erano particolarmente difficili: matematica. Espressioni da università. La nostra prof. è severissima.
-Ok, io riuscirò a farli. Anzi sembra facile! No. Non è facile ma li farò. Sì. Entro domani li farò!- continuavo a ripetermi. Impugnai bene la penna, pronta a scrivere, ma la pagina si illuminò. Quando la luce sparì le espressioni erano fatte. Non riuscivo a crederci. Ero sbalordita. Però lui era arrivato a dirmi cosa mi stava succedendo."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il ragazzo di prima?! Siamo a cinque e penso che mi stia pedinando! Che cacchio vuole quel tipo e come mai quel ragazzo compare e scompare come per magia?? E perchè riesco a fare i compiti senza neanche capirli??

-Jennifer... che succede?- le prendo il braccio e glielo scuoto.

-Dobbiamo andarcene!- sussurra -Non dobbiamo fare rumore. Lascia tutto là dov’è!-

Ci abbassiamo e piano ci muoviamo finchè...

-Dove credete di andare??- dice l’uomo con la pistola.

-Corri Caty!- mi spinge e ci mettiamo a correre, poi ci infiliamo nella siepe (CHE SCHIFO!) e usciamo dall’altro lato.

-Perchè scappiamo?-

-Come perchè scappiamo?! Non ti preoccupi di un tizio con la pistola?-

-No cioè si ma c’è il ragazzo di prima-

-Non ti preoccupare, se la sa cavare-

-Che?? Lo conosci??-

-Beh, diciamo di si e adesso muoviti!- ricominciamo a correre fino ad arrivare in una zona con si e no una persona ogni tanto.

Jennifer apre una porta. Una porta.. strana! Oltre quella porta ci sono alberi, erba, farfalle...

-Che cos’è questo posto?-

-E’ il posto dove tu puoi fare la differenza-

-Cosa vuoi dire? E cos’è questa porta?-

-E’ un portale-

-Ferma principessina!- quello con la pistola ci ha trovate.

-Principessina?- ripeto. Fa una risata.

-Dove credete di scappare?- cade improvvisamente a terra. Dietro di lui c’è il ragazzo misterioso.

-Entrate subito!- ci ordina. Jenny mi guarda. Ok, non succederà niente. Entro.



Mi guardo intorno. -E’ così bello. C’è un profumo stupendo-.

Però Jenny non era felice. Non c’era niente sul suo viso che accennava un sorriso.

-Venite ragazze- lui. Misterioso come sempre. Comincia a guidarci, noi lo seguiamo.

-Chi è lui, Jen?- sussurro per non farmi sentire.

-Lui è Dan, uno del posto. Non sembra tanto socievole, eh-

-Fermi tutti! Come ho fatto a completare gli esercizi del libro senza averli capiti e senza aver preso una penna in mano?-

-E’ il tuo dono. Tu credi profondamente in qualcosa e quella... succede. Ovviamente non tutto tutto- mi risponde Jenny.

Arriviamo in un villaggio.

Però lui non si ferma. Continua a camminare. Dan... Che bel nome.

-Dove stiamo andando?-

-Ad annunciare il tuo arrivo-

-E perchè?-

-Perchè... c’è una guerra-

-Guerra??-

-Sì, questo mondo ha provato a contattare il tuo ma alcuni abitanti di quello in cui vivi non riuscivano ad accettarci e si sono schierati contro di noi. Il nostro non è un mondo come il vostro. La magia non è quella che si crede. C’è roba di magico. Ma magia niente se non... per te-.

-E io dovrei salvare questo posto?-

-Yes-

-Ma è complicato.. io non so più che fare.. tu eri lì. Nella mia scuola. A sparlare dei prof. con me mentre adesso tu sei tutta un altra persona-.

-No, sono la stessa solo che vengo da un mondo poco diverso dal vostro-.

Annuisco. All’improvviso ci fermiamo.



-Caterina!-

-Astrid? Anche.. anche tu?-

Noto dietro di lei Dylan.

-Non sei sorpresa?-

-Non sono una che si fa sorprendere- sorrido.

-Beh, ti avrà avvisata la tua amichetta che dovrai rimanere qua- dice Dan.

-Spiegazioni please- rimanere?

-Dovrai restare qui. Per la tua sicurezza- mi dice Jenny.

-E i miei genitori? E poi perchè per la mia sicurezza? Che mi potrebbe succedere?-

-Quando tornerai da loro non ricorderanno che sei stata via e... hai presente l’uomo di prima? Lui voleva ucciderti- continua a spiegare.

Il mio sguardo si sposta a destra, verso il fumo. Credo sia fuori al villaggio.

-E quel fumo?- lo indico.

-Cacchio! Fate entrare i bambini e portate lei via da loro!!- dice Dan.

-Che succede??-

-Ti vogliono uccidere! Vieni subito via!- Astrid mi prende la mano poi entriamo in un palazzo e scendiamo delle scale finche non arriviamo in una stanza piena di mobili e un grande tappeto. Dylan alza il tappeto e apre una botola.

-Dentro, presto- entriamo. E’ un po’ buio.



Dopo un po’ si sente un piede calpestare il pavimento.

-Ragazze, uscite- la voce simile a Dan. Precisamente non saprei perchè non parla tanto. -Forza ragazze uscite- con ci ha mai trattate così bene.

Jen stava per aprire ma la fermo. -Che fai?- sussurra.

-Quello non è Dan. L’ho sentito parlare poco ma sicuramente non è così gentile!- sussurro.

Tardi: aveva aperto la botola e ci aveva fatti uscire ma come dicevo io non era Dan. Era un altro: un uomo alto e robusto con una pistola.

Si mettono tutti davanti a me. -Toglietevi, ci basta uccidere la ragazza e ce ne andremo-

-Bugiardi!- Dylan.

Ok. Posso farcela. Posso farcela! Mi concento su una libreria che sta accanto a quell’uomo. Devi cadere. Devi cadere. Ce la puoi fare. Cadi!!!

-Cadi, cadi, cadi, cadi, cadi, cadi..- comincio a mormorare e all’improvviso gli cade la libreria addosso.

-Ahahahah, come inizio è promettente!- ridono tutti.

-Ma aspetta... dov’è Dan?- anche se sembra abbastanza sgorbutico e antipati mi sta particolarmente a cuore.

Tutti si scambiarono qualche sguardo poi uscimmo di corsa e andammo un po’ più avanti della casa e a terra c’era lui. Sdraiato con una grande ferita al petto. C’è gente intorno.

-Che cavolo gli è successo??- Fen.

-Cercava di fermare un uomo- disse uno.

-Imprudente!-  Dylan. Concordo! Imprudente, imbecille e... poverino. In realtà voleva proteggere me. Non può morire. Non può essere che proteggendomi muoia. A lui non è successo niente! Non l’hanno mai sfiorato. Non gli anno fatto quella ferita. Lui è vivo. Deve esserlo per forza!

-Tu non sei morto. Tu non morirai. Non ti hanno mai fatto quella ferita. Tu se vivo, qui. Con tutti noi..- comincio a mormorare a bassissima voce. Piano la sua ferita scompare e lui apre gli occhi e si alza. Si guarda intorno. Come se si aspettasse di ritrovarsi in paradiso.

-Grazie- sussurra ma lo sento. Faccio un sorriso. Si sta facendo sera.





Passiamo molto tempo in una grande casa, seduti sul divano, a parlare. Ma come sempre lui se ne stava in disparte. Fuori, appoggiato alla porta. Che strano ragazzo.

-Adesso, si mangia! Ho portato dei panini- dice una signora entrando nella stanza.

-Oh, grazie. E’ stata molto gentile- prendiamo i panini e cominciamo a mangiare.

Dopo aver finito chiedo un altro panino alla signora ed esco.

-Ciao, ti ho preso questo panino. Hai fame?-

-No- serio. Potrebbe pure sforzarsi di dirmi ciao. Gli ho salvato la vita diamine! Rientro sbattendo la porta e mi risiedo. Credo che Astrid abbia visto qualcosa dalla finestra perchè fa una faccia un po’ strana. Tipo... divertita.


Voglio andare a letto. Chiedo alla signora e lei mi guida verso una stanza al piano di sopra. Mi metto comoda ma non riesco ad addormentarmi.

Dan. Perchè sei così chiuso? Mi piacerebbe scoprire cosa nascondi...






Tossisco. Apro lentamente gli occhi e vedo tanto fumo. Sotto qualche fiamma. C’è un incendio! Mi alzo e apro la finestra.

-Ok, se mi butto non mi faccio male, se mi butto non mi faccio male!- Faccio un respiro profondo e mi butto. Funziona!


-Caterina! Dove sei??- sento urlare. Faccio il giro del palazzo e trovo gli altri che fanno a pugni.

-Eccoti!- dice Jen lanciando un calcio e facendo cadere a terra l’uomo.

-Attenta alle spalle!- faccio comparire una pozza d’acqua dietro Jennifer e l’uomo chi scivola.

-Via, via, via- dice Dylan portandoci dei cavalli. Io salgo su uno bianco.


Dopo mezz’ora di cavalcata scendiamo e allestiamo delle tende. Eh, sì: tende! Vicino a un grande lago. Molto ma molto grande.

-Comunque credo di volermene andare...- dico da sola a Jennifer e Astrid.

-Perchè??-

-Questo non è il mio mondo e state rischiando troppo. Sicuramente se io non fossi lì con voi adesso sarebbe tutto tranquillo-

-Non è vero. Ci scommetto-

-Idem-.

-Sono contenta che voi siate con me ma questa vita non mi piace. Ci penserò ancora un po’ su ma nei prossimi giorni prenderò una decisione.





Dopo un po. -Io vado a farmi un bagno, se non vi dispiace- dico.

-Non te lo consiglio- ridacchia Dylan. Lo guardo storto poi vado. Tolgo la maglia poi faccio un bel tuffo. Vedo qualcosa brillare infondo al lago. Mi immergo e vedo una sirena. Che belle... anzi due. Tre. Quattro. Mi prendono la mano e mi portano su. Ci sediamo su un grande masso e mi pettinano i capelli divertite.

Sorrido. Sono contenta che ci siano creature fantastiche e dolci con me.



*

-Chi ti piace?- chiese invadentemente Jennifer.

-Nessuno- rispose Dan.

-Chi ti piace?-

-Nessuno-

-Chi ti piace?-

-Nessuno!- cominciò a seccarsi.

-Chi ti piace?-

-Quante volte hai intenzione di chiedermelo ancora?-

-Affinchè tu dica il suo nome- mi indicò con lo sguardo e lui si girò a guardare.

-La ritieni carina?-

-No-

-Se lei se ne andasse tu piangeresti per lei?-

-No-

-Beh, fai male perchè ha proprio intenzione di farlo- incrociò le braccia e se ne andò nella tenda.




Dan aveva preso a guardarmi ma non me n’ero accorta subito. Appena l’avevo notato il mio sorriso era scomparso ma dopo aver visto i suoi occhi, belli e profondi, ricominciai a sorridere e fu in quell’istante che vidi un po’ di dolcezza nei suoi occhi ma c’era anche tristezza.

Le sirene avevano appena finito la treccia e ci stavano mettendo dei fiori. I miei capelli erano diventati stupendi una all’improvviso scese giù e tirò fuori dall’acqua un vestito che, stranamente, non era bagnato. Lungo, turchese, stupendo. Lo misi poi mi portarono delle scarpe, nemmeno quelle bagnate.


-Scusate ragazze. Devo tornare dagli altri comunque i vestiti e le scarpe sono stupendi e grazie per i capelli!- torno dagli altri dove Astrid mi dice cosa le ha detto Jenny che è successo.

-Quindi non gli importa niente di me- mi ero rattristata dopo tutto quello che mi aveva raccontato lei ma non avevo ancora notato che lui mi stava ascoltando.



ANGOLO DELL'AUTRICE
Scusate per il capitolo precedente ma era già impostata la grandezza del carattere. So che non potrebbe piacere la storia ma vi prego: recensite! Devo sapere che non va e sicuramente non da una mia amica che ama gli horror e vuole fare tutto spaventosamente spaventoso xD
Grazie a chi legge e alla prossima :)

  
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