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Autore: Tsuki5    20/07/2013    2 recensioni
Una piccola raccolta di capitoli che avranno come protagonisti il nostro re dei pigri, alias Shikamaru Nara e la regina delle seccature, ovviamente la bella Temari. Saranno storie pubblicate di tanto in tanto e, com'è nel mio stile, cercherò di attenermi il più possibile alla trama originale e alle caratteristiche dei personaggi! Buona lettura! (Il rating arancione è per stare sul sicuro! non so cosa mi verrà in mente, ma alcune saranno decisamente verdi!)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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"Suna, mi sei mancata..." disse avvicinandosi al parapetto. Si strinse forte nella coperta mentre i suoi occhi scrutavano attentamente i contorni della sua amata città. "Le stelle non sono così a Konoha". Il viso della ragazza era accarezzato dalla luce degli astri, che in nessun luogo sarebbe stata intensa come lo era a Suna.
"Anche tu le sei mancata."
Sorrise e abbassò il capo nell'udire quelle parole, scandite piano, da una voce profonda. "Non dormi?" chiese al ragazzo che si trovava alla sua sinistra. Questo scosse leggermente il capo "non mi va". Una folata di vento gli si insinuò nella maglia leggera così incrociò le braccia per fermare il movimento del tessuto mentre Temari, a quel tocco freddo, allagò le braccia lasciando che la brezza la circondasse completamente. Inspirarono entambi, a fondo; odore di sabbia, profumo di deserto, profumo di casa.
"Tu invece, perchè non sei a letto? Avete affrontato un lungo viaggio, dovresti essere stanca."
"Infatti, ma mi è venuta voglia di venire qui, non so spiegarti il perchè." Rabbrividì leggermente stringendosi nelle spalle. "Cavolo, mi ero quasi dimenticata di quanto fossero fredde le notti qui, e tu..." disse lanciando un'occhiataccia al fratello "ti prenderai un raffreddore a stare lì, al freddo con addosso solamente quello straccetto!" Si avvicinò sistemandogli la coperta sulle spalle. Lui tentò di scrollarsela di dosso ma lo sguardo assassino della sorella lo fece desistere. Scosse la testa come a dire -sei sempre la solita-. Rimasero in silenzio per svariati minuti, fissando un punto indefinito davanti a loro quando Temari si voltò, guardando il ragazzo che rimaneva impassibile.
"Avanti Gaara, che c'è?" Non c'era bisogno di parole, lei semplicemente sapeva che qualcosa aveva turbato il cuore del giovane kazekage.
Altro silenzio.
"La bambina..."sussurrò lui all'improvviso.
"Te ne sei accorto eh? " La voce di Temari era un miscuglio di orgoglio e tenerezza " più cresce e più è evidente."
Sospirarono in perfetta sincronia. La pace di quel momento era assoluta, il buio, i loro respiri lenti e impercettibili, le stelle, la luna piena... tutto contribuiva a creare una tranquillità quasi irreale, coperta da una leggera malinconia.
Un sonoro sbadiglio interruppe bruscamente lo scorrere lento dei loro pensieri.
"Hei, non siete per nulla carini! Cos'è una riunione di famiglia senza il primogenito maschio!?" Kankuro scavalcò il parapetto con un balzo, sorpassando i fratelli e sedendosi sul bordo del tetto. Temari lo osservò divertita e lo imitò facendo cenno a Gaara di seguirla; così tutti e tre si ritrovarono con le gambe a penzoloni che si muovevano ritmicamente, Suna addormentata sotto di loro e il cielo trapunto di stelle sopra le loro teste.
"Tutto ciò mi ricorda di quando eravamo piccoli." Disse Temari guardando la sabbia che si muoveva placidamente sul terreno, diversi metri più in basso.
"Si, con l'unica differenza che Gaara non sta cercando di ucciderci!"
"Io non ne sarei così sicuro se fossi in te."
"Brrr, fratellino... mi hai fatto venire i brividi!" Kankuro prese un lembo della coperta e la lanciò in modo da coprire tutti e tre.
"Non hai per nulla migliorato il tatto in questi anni!" La ragazza riprese il fratello di mezzo con tono aspro.
"Senti da che pulpito! Parla miss Grazia&Finezza!"
"Non so neppure io cosa mi stia trattenendo dal lanciarti di sotto!" Il pugno della kunoichi si agitava minaccioso davanti al viso di Kankuro che manteneva un'espressione sarcastica.
"Probabilmente è la paura che ti trascini di sotto con me! Una cosa è certa, il tuo sederone ti farebbe atterrare per prima ed io cadrei sul morbido usandoti come cuscino!"
"Kankuro, brutto pagliaccio! Io ti.."
"Chi l'avrebbe mai detto..." la voce del Kazekage interruppe la scaramuccia e i due fretelli lo guardarono incuriositi.
"che ci saremmo ritrovati qui, con le nostre vite, i nostri incarichi ma comunque insieme."
"Già" concordò la ragazza " tu Kazekage, io ambasciatrice e più abile kunoichi di Suna,ormai trapiantata a Konoha e Kankuro...bhe Kankuro."
"Hei sorellina, vorrei ricordarti che sono il comandante della squadra di marionettisti del villaggio e braccio destro del Kazekage!"Obiettò il ragazzo indispettito. "Pensa per te piuttosto! Hai 27 anni e giri ancora per casa con la maglia che utilizzavi per dormire quando eri un'adolescente!"
Temari si lisciò con cura la suddetta maglia e alzò le spalle con fare noncurante. "Era di papà...lo so, non dovrei ma ci sono affezionata. Dopo averlo rivisto in guerra poi...Sono passati anni ma è stato un duro colpo e non possiamo negare il fatto che che le cose da quel giorno sono cambiate come sono cambiati i nostri sentimenti nei suoi confronti, ne sono sicura." Posò entrambe le mani sulle spalle dei fretelli. "Non sto dicendo che dobbiamo perdonarlo ma gli è stata offerta una seconda opportunità e l'ha sfruttata al meglio, cercando di riparare i danni che aveva causato." Si avvicinò a Gaara e gli strinse leggermente la mano.
"Basta parlare di questo. E' successo tanti anni fa, la guerra fortunatamente è passata da tempo." Kankuro s'innervosiva quando parlavano del padre e preferiva sempre cambiare argomento mentre Gaara ascoltava senza mai dire nulla a riguardo.
"Ti stai rammollendo sorella, scommetto che è colpa del cervelllone che sta dormendo nella tua stanza." Temari di risposta gonfiò le guance per mostrare il suo disappunto ma il fratello fece finta di non accorgersene (sì, stava tirando un po troppo la corda con Temari la Sanguinaria e il giorno dopo ne avrebbe pagate le conseguenze) "Prima sono passato davanti alla tua stanza per andare in bagno e siccome la porta era aperta ho visto una scena che non potrei definire in altro modo se non... coccolosa."
"Coccolosa?!"Chiesero all'unisono Temari e Gaara.
"Si, coccolosa. Il tuo uomo, se vogliamo chiamarlo così, se ne stava a pancia in su con entrambi i bambini abbarbicati addosso. Dormivano tutti e tre come sassi; Shikaku aggrappato ad un braccio e la piccolina sul petto."
"Ormai preferisce avere loro nel letto che me!" Esclamò ironica la ragazza.
"Magari fosse così...l'ultima volta che ci avete fatto visita vi abbiamo sentiti. Potreste darvi un contegno ora che siete genitori." Il Kazekage chiuse gli occhi con aria afflitta.
Prima che Temari colpisse il fratello minore con un ceffone Kankuro continuò il suo discorso " Sai sorellina, Shikaku è fantastico, come sempre e la bimba è uno spettacolo. E' cambiata dall'ultima volta che l'abbiamo vista, lei è... è..."
"Uguale alla mamma." Conclusero tutti e tre insieme. Sorrisero, tutti e tre insieme.
Rimasero in silenzio cercando di ricordare quella figura che era mancata troppo presto, la figura di quella donna bionda e dallo sguardo dolce. Più che ricordi erano immagini inventate, create sulle poche fotografie che la ritraevano giovane e felice.
"Cambiano solo i colori; ha i capelli più scuri e gli occhi marroni, eredità Nara, per il resto si somigliano veramente molto." Disse orgogliosa la ragazza.
"Avete fatto bene a darle il suo nome." Kankuro aveva poggiato la schiena alla ringhiera e fissava il cielo con aria assorta.
"Karura." Sussurrò Gaara.
Temari li guardò antrambi e sorrise. Era così bello starsene lì sul tetto della loro casa, a Suna, di notte, con i suoi fratelli accanto. Li abbracciò forte facendoli avvicinare in modo che le loro teste si toccassero.
"Sepete una cosa? Sarebbe orgagliosa di vedere quello che siamo diventati."
"Sarebbe?" Chiese Kankuro sapendo già la risposta; voleva solo sentire la parola, quella parola.
Temari sospirò fingendosi irritata mentre i due fratelli accomodavano meglio le teste sulle sue spalle. "Una famiglia, idiota."
"Già." Gaara annuiva mollemente.
"Una famiglia sgangherata." Il fratello di mezzo corresse le parole della sorella.
"Gia."
"Vi voglio bene fretellini."
"Si, siamo una famiglia e ci vogliamo bene."
"Già..."  
  
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