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Autore: EhMaco    20/07/2013    0 recensioni
Coco viene catapultata senza accorgersene nella vita dei One Direction, succede un po' tutto per caso, e dopo aver trascorso due giorni di follia, confusione e complicità deve decidere se cambiare la sua vita o continuare per la sua strada. La sua presenza cambierà tante cose in solo due giorni, aprirà gli occhi ad alcuni e manderà in confusione altri.
Questa short-fic è ispirata ad un sogno avuto nei giorni successivi ai concerti di Verona e Milano, alcune cose sono realmente accadute, altre sono avvenute nel sogno ed altre sono state aggiunte per dare più senso alla storia. Spero vi piaccia :)
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2



“Credo di conoscere abbastanza le tue fans per poter con sicurezza affermare che vederci scendere dalla stessa macchina scatenerebbe un putiferio!” asserì guardando l’orda di ragazzine fuori dal finestrino.

“Cal, come facciamo?” chiese Harry sporgendosi verso Calvin.

Una delle cose che mi piacevano del moro era che quando parlava ti guardava sempre dritto negli occhi, poi li abbassava per riflettere sulla risposta ed insicuro toccava i capelli e poi rispondeva. Non faceva che toccare i capelli, le labbra, i pantaloni, girarsi gli anelli tra le dita e quasi venivi distratta dai suoi movimenti, e più volte durante il tragitto avevo dovuto chiedergli di ripetere la frase con la scusa di essere italiana; lui mi sorrideva malizioso, forse aveva capito che con l’inglese sapevo cavarmela molto bene e che in realtà ero totalmente distratta da ogni suo movimento.

“Scendi tu qui Harry, saluta le fans, io porto lei dentro con la macchina” si girò verso di me, “puoi dirlo tu al tassista?” mi chiese io sorrisi e mi sporsi verso l’autista;

“Mi scusi, faccia scendere qui e porti me dentro.” lui annuì e fece come avevo richiesto.

Le urla delle fans mi svegliarono, mi resi conto che all’hotel dei ragazzi ma non dietro quelle barriere di ferro, bensì dalla loro parte; sentì qualcuno aprirmi la portiera di fianco e scesi ringraziando per poi entrare dritta in hotel.

Conoscevo il posto, c’ero già stata, mi fermai nella hall notando una decina di fans sedute sulle poltrone del piccolo salottino; mi guardai intorno cercando qualcuno con cui parlare, vidi Lora con una sua amica e le altre ragazzine che la guardavano male. Non capivo cosa trovavano di male in lei, a parte i vestitini succinti non adatti per un
pomeriggio di Maggio, non aveva ucciso nessuno, e non mi sembra che lei abbia fatto chissà quali grandi cose, tutte al suo posto avremmo fatto lo stesso, se non peggio...io, a dirla tutto, avrei fatto anche di peggio.

Fui distratta da due ragazze che si avvicinarono.

“Scusa, hai incontrato Harry?” sbarrai gli occhi, e andai nel panico, cosa avrei dovuto rispondere?

“Dici uno dei One Direction vero? Quello riccio?” chiesi facendo finta di non sapere nulla.

“Sisi! Non sei una fan?”

“Ah si, è fuori, stava facendo delle foto con le fans.” vidi Cal entrare e tirai un sospiro di sollievo; “scusa, ora devo andare...buona fortuna con, ehm, Harry!”.

“Grazie!” mi risposero in coro, e cercai di non dare nell’occhio mentre seguivo Cal su per le scale.

“Siete calorose qui in Italia eh?” risi

“Si, spero non ti dispiaccia, vi daranno filo da torcere! Lunedì sarà un casino!” mi sentivo a mio agio con lui; mi aveva portato su per le scale di emergenza e avevamo
appena superato il secondo piano.

“Non mi dispiace, le capisco...solo che, alcune sono davvero insostenibili...” si girò, sembrava deluso.

“Lo so, deve essere difficile! L’hotel ha parecchie uscite, ma credo che per domani l’hotel sarà circondato. Se posso darvi un consiglio, usate la porta sul retro, quella per lo staff.”

Superammo anche il terzo piano, ed uscimmo al quarto.

“Conosci questo hotel?” mi chiese facendomi segno di seguirlo ancora.

“Abbastanza, conosco le uscite...” restai un momento in silenzio: “aspetta! cioè, intendo...non pensare che io sia una stalker ti prego!” lui rise ed anche io.

“Oh, non l’ho pensato neanche per un secondo!”

“A novembre ho passato circa 22 ore qui fuori, per cui... ”

Lo sentii ridere di nuovo, alzai le spalle sorridendo, speravo davvero di non essere sembrata una pazzoide!

“Sei simpatica! Non sei ancora impazzita, non hai urlato, pianto nè scattato foto a raffica. Lo apprezzo.” sorrisi guardando il pavimento in moquette bordeaux e oro.

Biascicai un grazie e lo seguii dentro una stanza. Vidi Harry seduto sul letto mentre Niall gli raccontava qualcosa che doveva essere esilarante per lui, perchè rideva a crepapelle mentre Harry lo guardava sconcertato. Il viaggio in taxi ci aveva fatto prendere confidenza, lui era sciolto, disinvolto, io non sapevo come comportarmi.

“Spero tu abbia ancora tutti i capelli in testa.” dissi sedendomi con le gambe incrociate accanto a lui, era scalzo, così tolsi le superga anche io. Sentivo il suo sguardo
addosso, io sorridevo a Niall, che fortunatamente ruppe il silenzio.

“Hey, io sono Niall!”

“Coco, piacere!” continuai a sorridere, poi si avvicinarono gli altri.

“Harry, credevo che Paul avesse detto basta ragazze!” alzai gli occhi al cielo alla simpatica battuta di Louis, Harry rimase impassibile.

“Non ci casco Tomlinson...” risi “non credo a quello che dicono i giornali e neanche Sugarscape! “

Sentii Harry fare uno dei suoi versi animaleschi di approvazione.

“Io sono Coco.” allungai la mano a Louis, e poi successivamente a Liam

“Che nome è Coco?” sassy Louis!

“Ah non chiedermelo, opera delle mie amiche!” risposi.

“Io sono Liam”

“E’ un piacere Liam!” mi alzai dal letto per salutarlo con un abbraccio

“Allora Harry, hai iniziato a raccogliere gatti randagi ora?” la risata di Niall si alzò nell’aria e non potei fare a meno di ridere rumorosamente anche io.

“Toooommoo” gli urlò contro Liam, dandogli un piccolo schiaffetto sul braccio.

“In realtà” riprese Harry, “ero in centro, c’erano tante fans, stavo per essere accalcato, ma poi ci ha portato in un portone lontano dal caos!”

“Piccola salvatrice!” mi canzonò Louis, io scossi la testa divertita.

Tante urla si alzarono, quando ci accorgemmo che Niall era affacciato alla finestra e si sbracciava per salutare tutte, mi ri-sedetti accanto ad Harry e Liam mi seguì.

“ Vi piace qui?” chiesi ai ragazzi accanto a me.

“Le fans, sono stupende e rumorose! E’ bello avere tutto questo supporto, l’ultima volta non siamo riusciti a fermarci per molto.” Liam mi rispose prontamente, Harry
era impegnato al cellulare, così lo lasciai alle sue cose e continuai a parlare con l’altro.

“Mi fa piacere non siano successi grandi casini! Lunedì sarà assurdo! Ah, poi domani! Cavolo ragazzi l’arena è stupenda!” mi emozionai anche io e saltellai sul letto, Harry poggiò una mano sul mio ginocchio per fermarmi.

“Heeeey” biascicò ancora con il naso sul telefono.

“Lo so, Marco mi ha detto che l’arena è bellissima, ma spero il tempo regga!”

“Perchè?” intervenì Harry, “la pioggia potrebbe rendere le cose più interessanti!” sorrise malizioso a me e Liam, gesticolando con le mani; presi un cuscino e glielo tirai
sulla schiena, Liam fece lo stesso.

“Ingrato! Liam sei un ingrato!” urlò il riccio, io continuai a ridere.

L’aria intorno a loro
era stupenda, tutto era tranquilla, mi sentivo bene, a mio agio, cercavo di reprimere la voglia matta di urlare e piangere senza freni, ma non volevo rovinare tutto. Sentivo che si fidavano.

  
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