Storie originali > Introspettivo
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Autore: Silny    20/07/2013    2 recensioni
Che valore hanno le parole non dette?
Che valore hanno se scritte qui e poi non lette?
Che valore avrebbero avuto se invece che trasformarle in questo te le avessi fatte sentire?
Queste parole vane le dedico a te, perché sono proprio quelle che non hai pronunciato ad avermi fatto più male.
Una raccolta di tutto quello che avremmo voluto e dovuto dirci, ma non lo abbiamo fatto. Una raccolta di parti di me che ho perso nel tempo e non ho mai recuperato.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Eveline

Il diluvio universale veniva giù dal cielo quel venerdì del 17 Maggio. Grandine e saette non avrebbero risparmiato niente e nessuno. Rumorose si scaraventavano al suolo infrangendosi sulle pareti delle case, sradicando arbusti e alberi. 
Tentai di resistere. Cercavo a tutti i costi di reprimere quel senso di terrore a ogni nuovo boato... ma poi cedetti. Mi alzai nell'oscurità, avvolta com'ero nelle lenzuola candide e nella trapunta ancora calda e mi incamminai verso la tua stanza, sicura che mi avresti accolta fra le tue braccia.
"Christopher? Chris, sei sveglio?"
Tu non risposi, non subito.
Anche se tutto attorno era buio io riuscivo a scorgere i tuoi lineamenti, erano perfetti come sempre. Per un attimo ebbi la sensazione che svegliarti si sarebbe rivelato un sacrilegio.
"Chris, ti prego svegliati..."
Un mugolio, uscì solo quello dalla tua bocca. Mi sedetti a terra, proprio a fianco al tuo letto, arresa e spaventata.
"Ev? Cosa ci fai qui?"
E finalmente mi parlasti.
"Chris, finalmente! Posso rimanere qui con te questa notte?"
Ti eri già sollevato sugli avambracci, e con il dorso di una mano ti stropicciasti gli occhi.
"Come? E perché?"
In quell'istante un tuono esplose al di fuori di quelle mura e io non dovetti darti una risposta. Capisti da solo.
"E va bene, vieni!"
Amavo il fatto che mi conoscessi così bene, che conoscessi le mie paure e che saresti sempre stato pronto per aiutarmi.
Facesti un po' di spazio tra le tue di lenzuola così da permettermi di affiancarti e di sentire il tuo stesso calore. Erano anni che aspettavo quel momento, il momento in cui mi avresti ospitata nel tuo letto, per dormire con te, per osservarti nell'unico luogo dove non potevi vedermi...nel sonno. Forse non eri nemmeno così bello, o robusto, o intelligente eppure la tua presenza mi rassicurava, mi faceva trattenere il respiro e crescere il desiderio di sfiorarti ancora.
"Eveline, perché non hai svegliato una delle ragazze?"
Io ti davo le spalle e tu stavi già per riaddormentarti mentre un tuo braccio scivolò appena sotto il mio seno, per poi stringermi a te.
"Loro dormono già in due in un letto, io non potevo starci... e ho paura."
"Ok..."
Risposi in silenzio in balia del sonno e avvampai nel sentire il tuo corpo stretto al mio. Il tuo dolce respiro sul collo.
"Se non fosse che ti amo, sarebbe tutto più semplice..."
Lo dissi ad alta voce perché sapevo non mi avresti sentita.

"Lo credo anche io..."
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Che cos'è la realtà?
Non ne ho idea, ma di sicuro non è quello che ho appena descritto.
Non mi conosci affatto, conosci le mie paure solo per poterle deridere.
Non mi stringeresti mai a te, non mi desidereresti mai, non mi accoglieresti mai nel tuo letto per proteggermi.
E ovviamente questa tua premura nei miei confronti non è mai esistita, questo è solo il ricordo del mio desiderio che rimane.
Non ho idea di come tu faccia, ma riesci sempre a deludermi, a sconfiggermi, a distruggere ogni mia più piccola fantasia.
La delusione più grande che io abbia mai incontrato.
Era tutto già scritto.
Ho trovato questo brevissimo racconto in una delle cartelle del computer; non ricordo nemmeno quando l'ho realizzato.
Vagavo per la stanza in cerca d'ispirazione e poi si è illuminato il ricordo di 'Eveline'.
Non è un gran che, probabilmente scritto tempo addietro, ma una volta riletto ho sentito chiaramente lo stesso desiderio di qualche tempo fa di averti al fianco nel momento del bisogno... e tu puntualmente non ci sei mai.
Adesso non ne ho più bisogno, non ho bisogno nè di te nè delle tue false promesse, va bene così, ma lascio qui questo racconto per poter rileggere quello che amavo di te e tenere ben presente che era tutto solo frutto dell'immaginazione. 
Silny
  
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