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Autore: xiuai_zhang    20/07/2013    3 recensioni
" Ti voglio tanto bene, so che alla fine farai la scelta giusta.
La risposta che cerchi la troverai nella città tanto amata da una persona che non c’è più. Il mistero sarà risolto, ma dovrai andare fino alla riva, al tramonto dell`estinguersi del mese del solstizio freddo.
Distruggi questo biglietto dopo aver memorizzato queste parole, papà non deve trovarlo. Puoi dirlo solo a Yixing, che poi già lo sa. Ti aiuterà. Lui sa più cose di quante ne sappiamo entrambi, forse troppe in più.
Conto su di te, fallo per noi. "
{ Tratto dal primo capitolo.
Storia a carattere OOC, con due personaggi che verranno interpretati da " prestavolto ".
I personaggi non mi appartengono. ( purtroppo. )
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio, Sehun, Sehun
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Angolo della pazza :

Salve ; v ; )/ ; è una vita che non pubblico fan fiction, non da questo account.
L’idea per questa fan fic è nata dalla mia passione per l’arte del gioiello. Il titolo significa “ incastonatura d’amore “. Per chi non sapesse cos’è l’incastonatura, è quella tecnica con la quale vengono inserite le gemme all’interno del metallo.
Ringrazio la mia preziosa Naoma per avermi aiutata in alcuni momenti, Ale per essersi degnata di leggerla, e tutte le altre roleplayers che adoro. ( Simo, Vale, Lisa, Miriam, Fede e Fra soprattutto. )
Recensite quello che volete, lo so che fa schifo. ( < / 3 )

  

 

 

 

« Luhan, nostro padre ti chiede di andare da lui ..- » Una voce delicata uscì dalle labbra rosee di una giovane, molto bella. Ma la sua bellezza era deturpata da uno sguardo preoccupato.

 

« Per quale ragione, Fei ? » Un altro giovane, dai capelli biondi leggermente arricciati, un viso d’angelo, aprì le labbra sottili per rispondere.
« Penso che te lo sappia già, Lu. »

─────

 

« Luhan, dovrai uccidere il più piccolo degli Oh, costi quel che costi. »
« Ma perché, padre ? Il ragazzo Oh non ci ha mai dato problemi ! Nemmeno quando Yixing ha ucciso il suo fratellastro ! » Il biondo di nome Luhan aveva alzato la voce. La sua voce splendida però non lo aiutò. Nemmeno il suo sguardo, impietosito.
« Luhan, la famiglia Oh è nostra rivale. Quella sottospecie di feccia coreana. E dovresti sapere che i migliori amici di Sehun sono due gay. »
Gli occhi di Luhan si spalancarono, in maniera innaturale, nel sentire quell’ultima parola.
I ricordi non si cancellano, vero ?

 

─────

 

Luhan vagava per le strade della città, con tranquillità. Stava sentendo della musica con il suo inseparabile mp3 e un paio di cuffie molto appariscenti.
Era da solo, la sorellina era rimasta con la sua amichetta, e Xiumin era troppo pigro per uscire dopo cena.
Non ricordava il perché, ma aveva preso la strada per il cimitero.
In quel cimitero era sepolta la madre.

Luhan aveva con sé un fiore. Una rosa bianca; l’aveva presa dal giardino, e sperava tanto che il giardiniere non se n’accorgesse, o sarebbe stato in guai grossi.

Ma i guai grossi non erano quelli.

All’improvviso due mani pallide si erano chiuse una sugli occhi, e l’altra sulle labbra del ragazzo, senza dargli tempo di urlare.
Cercando di ribellarsi , cadde a terra. E quello che sembrava essere un maniaco gli finì sopra. Il contatto con il corpo dello sconosciuto gli fece venir da piangere. E pianse, quando sentì il cavallo dei pantaloni dell’uomo premere sui propri glutei.

Luhan fece un gesto disperato. Morse la mano dello sconosciuto, e approfittando dell’urlo acuto dell’uomo scappò.
Urlando e piangendo corse disperatamente, inseguito da quella figura oscura.

Cadde di nuovo, in un vicolo.
L’uomo gli era vicino come al cimitero.
Ma stavolta aveva un coltello.

Luhan urlò quando l’uomo gli prese una mano e l’incise con il coltello.
E il suo urlo fu seguito da quello dell’uomo.

Due ragazzi alti e slanciati si erano buttati addosso all’uomo, prendendolo a calci e a pugni solo dopo avergli levato il coltello; uno biondo, quasi aranciato, e dall’aspetto raffinato, e l’altro castano chiaro, altrettanto elegante.

E così Luhan conobbe i fratelli Oh, Kris e Sehun.


─────

 

« Padre, Huang Zi Tao è stato arrestato. Ề lui l’unico gay di cui mi preoccupo. »
« Tu odi tutti i gay, Luhan. Ề risaputo. »
« Perché uccidere Sehun. Sarei morto senza di lui. » E questo Lu lo sapeva. E anche il padre.
« Sei solo troppo fifone e codardo. »
« Ucciderò Sehun. Dopodiché, me n’andrò da qui. Questo è il patto, padre. »

E Luhan sapeva che non sarebbe mai riuscito a mantenerlo, nemmeno per tutte le perle nere del mondo.
Nemmeno se avesse ereditato tutti i gioielli che la madre aveva realizzato nella sua breve e sfortunata vita.


─────

 

« Fei ?… »

« Fei Fei ? »

« Sorellina, posso entrare ? »
Nessuno si degnò di rispondere. E Luhan aveva visto la sorella entrare, ma non uscire.

E lo stesso valeva per la cameriera.

Luhan sfondò la porta, e sul letto coperto da una trapunta rosso sangue, il colore preferito di Fei; trovò una lettera.
 

Luhannie, perdonami. Io e Ai siamo scappate, ma non ci cercate. Staremo bene.
E insieme. Fino alla fine.
Ti voglio tanto bene, so che alla fine farai la scelta giusta.
La risposta che cerchi la troverai nella città tanto amata da una persona che non c’è più. Il mistero sarà risolto, ma dovrai andare fino alla riva, al tramonto dell`estinguersi del mese del solstizio freddo.
Distruggi questo biglietto dopo aver memorizzato queste parole, papà non deve trovarlo. Puoi dirlo solo a Yixing, che poi già lo sa. Ti aiuterà. Lui sa più cose di quante ne sappiamo entrambi, forse troppe in più.
Conto su di te, fallo per noi.

E per i fratelli Oh, dopotutto se lo meritano.

Ci rivedremo Luhan, dai un bacio a Xiumin. Ce l'avrà con me fino alla fine, credo.

 

 

 

 

Anche la sorella lo aveva abbandonato.
Sconforto, solitudine, paura, angoscia. Tutto questo pesava sul cuore del biondo.
Guardò lo specchio, come se sperasse che il riflesso aristocratico della sorella gli comparisse alle spalle, scompigliandogli i capelli come faceva di solito.
Ma niente. Nulla.

Luhan, sei solo. Cosa si prova ?

Ecco la sua solita vocina. Si riteneva troppo vecchio per avere dei cosi detti “amici immaginari” , eppure eccolo, puntuale come un fottuto orologio svizzero.

 

Esci dalla mia testa.

Luhan, io sono parte di te. Niente ci separerà, nemmeno Dio.

Beh, io non credo in Dio.

 

Finalmente quella fastidiosa vocina si levò dalla sua testa.
Certe volte pensava di essere diventato bipolare. Oppure un povero mentecatto.
Forse più la seconda.

  
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