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Autore: Allegra_    20/07/2013    5 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 36
Be Second  – Stefano’s Pov



2.
Quel numero mi aveva sempre contraddistinto, fin dal giorno della mia nascita, quando i miei genitori avevano avuto il loro secondo figlio.
Poi l’asilo, dove tra tutti i bambini ero stato il secondo ad imparare a disegnare e colorare, dopo il piccolo genio che Edoardo era stato fin da neonato.
Alle elementari ero il secondo miglior giocatore nelle partite di calcio, perché ovviamente il primo posto era riservato a quel fuoriclasse di Giorgio.
Ma volevo bene ai miei due migliori amici, perciò non avevo mai dato molta importanza a quelle piccole cose.
Poi alle medie le cose erano cambiate.
Beccai la febbre il giorno prima di iniziare la scuola, quindi persi la prima settimana, durante la quale i due conobbero un nuovo – a detta loro – simpaticissimo ragazzino.
Il suo nome era Francesco Livelli.
Portava l’apparecchio proprio come me, eppure era bellissimo, sempre primo il tutte le stupide classifiche che le bambine della nostra classe si divertivano a scrivere.
Francesco era simpatico, divertente, sveglio, popolare e bello.
E in poco tempo riuscì a rubarmi Giorgio ed Edoardo, per i quali divenni ufficialmente il loro secondo migliore amico.
Ero talmente preso dal desiderio di volerlo ammazzare che non mi resi conto di quanto invece anche io lo ammirassi.
Avrei voluto saper giocare a calcio bene come lui, saperci fare con le ragazze, saper divertire, sapere conquistare tutti.
Avrei voluto essere lui.
E senza pensarci mi ero talmente avvicinato a lui che eravamo diventati migliori amici.
La cosa era meravigliosa per me.
Standogli accanto quasi tutta Torino mi conosceva, un buon numero di ragazze mi veniva dietro e stavo come una spugna captando molti aspetti del suo carattere inserendoli nel mio.
Ma fu soltanto in primo liceo che mi resi conto di quanto fosse sbagliato ciò che stava succedendo.
Insomma, i ragazzi si avvicinavano a me solo per poter passare del tempo con lui, le ragazza che mi venivano dietro speravano di conoscerlo oppure erano già state rifiutate dalla sua selezione, il suo carattere possedeva molti più aspetti negativi di quanti desiderassi averne.
Però Fra’ mi voleva bene, e non era di certo colpa sua se era come un’attraente calamita per qualsiasi persona lo incontrasse.
Avevo legato davvero tanto con lui, e allora come allora eravamo più che amici, eravamo fratelli ormai, e non mi sarei separato da lui per nulla al mondo.
Ma le cose cambiarono quanto conoscemmo lei.
Era una mattina di Ottobre quando, seduti in treno a fare casino come nostro solito, l’avevamo vista per la prima volta.
Noemi non era bella.
Lei era meravigliosa.
Magra, bassina, i capelli biondi mossi con un ciuffo che le ricadeva sui suoi meravigliosi occhi azzurri e un sorriso così luminoso da far invidia al sole.
Mi ero avvicinato subito a lei: mi era piaciuta dal primo istante.
Notai con soddisfazione che lei e Francesco litigavano ogni volta che si trovavano vicini, quindi lui non sarebbe affatto stato un problema.
Tuttavia non gli confessai i miei sentimenti verso quell’angelo biondo: contavo di farlo con il tempo.
Ma niente andò secondo i miei piani.
Era un freddo pomeriggio di inizio Dicembre quando con i ragazzi eravamo andati a prenderci una cioccolata in centro dopo gli allenamenti della nostra squadra di calcio.
Ricordavo quel momento come se fosse stato appena un secondo prima.
 
<< Ma che fine ha fatto Fra’? >> domandò Dodo interrompendo un interessantissimo discorso di Giò sul perché quel giorno non era riuscito a segnare neppure un goal.
Ci guardammo intorno tutti e tre fino a scorgerlo di fronte alla vetrina di una gioielleria, tutto concentrato a guardare alcune collane.
<< Regalo costoso a tua madre per Natale quest’anno? >> tentò ironico Giorgio.
<< Naah! >> rispose Francesco ovvio << Andrà bene la solita sciarpa >>
Risi divertito.
Non sarebbe davvero mai cambiato.
<< E allora per chi cerchi un gioiello? >> domandò ancora Dodo << No anzi, non me lo dire che lo so già! >>
Io e Giò lo guardammo interrogativi, mentre Fra’ sembrava quasi preoccupato di ciò che avrebbe potuto dire il rosso.
<< Sveglia! È ovvio che cerca qualcosa di speciale per Noemi! >>
<< C..o..cosa? >> tossii rischiando quasi di strozzarmi con la mia stessa saliva.
Noemi? La mia Noemi?
<< Vi facevo più perspicaci ragazzi! Insomma, è ovvio che gli piace! >> continuò Edoardo, mentre io cercavo conferma di quelle parole nello sguardo del mio migliore amico.
Ma ciò che vidi mi fece gelare il sangue nelle vene.
Francesco annuì imbarazzato e un lampo di pura dolcezza gli attraversò le iridi verde smeraldo.
Non era possibile.
Perché doveva piacergli proprio la ragazza a cui ero interessato io?
Sfiga.
Ecco l’unica parola che mi veniva in mente per giustificare quella situazione.
Tuttavia non avrei lasciato perdere: dopotutto Noemi avrebbe potuto comunque innamorarsi di me.

 
Ma ebbi la conferma della mia illusione appena qualche giorno dopo, quando pranzammo insieme a casa Livelli.
Per colpa di qualche stupidaggine che Giò aveva detto e di un bacio che la signora Claudia gli aveva visto scambiarsi, i due avevano finto di essere fidanzati: una recita fin troppo realistica.
Noe pendeva dalle sue labbra quando parlava, gli brillavano gli occhi quando le si avvicinava e sembrava a disagio se non lo aveva vicino.
Così decisi che li avrei aiutati a mettersi insieme, perché dopotutto erano pazzi l’uno dell’altra ed io non potevo fare nulla di più che mettermi da parte.
Quindi iniziai a smettere di respingere le continue avances di Hilary, anche se tra di noi non ci fu mai nulla, neppure un semplice bacio.
Ma Fra’ non era il ragazzo giusto per Noe.
L’aveva ferita e fatta piangere più volte, lacrime che io stesso avevo asciugato.
Lui non la rendeva felice, io si.
E fu per questo che decisi di ammettere di fronte a lui i miei sentimenti verso Noemi: perché si rendesse conto di come stavano le cose e si facesse da parte, proprio come io stesso avevo fatto poco tempo prima.
Ma Francesco Livelli non era abituato ad essere la seconda scelta, lui non sapeva cosa significasse vedere ciò che ami nelle mani di qualcun altro, lui non concepiva la sconfitta.
Fu per questo che litigammo amaramente quel giorno di metà Dicembre.
 
<< Come hai potuto farmi questo? Il mio migliore amico innamorato della ragazza che amo, sembra un incubo! >> sbottò cupo Fra’.
Ovviamente eravamo soli: non avrebbe mai ammesso ciò che provava di fronte a Noemi.
<< Tu non la ami! Per te lei è soltanto un giocattolo che vuoi a tutti i costi! La fai soltanto soffrire! >> strillai esasperato.
<< Come puoi dirlo proprio tu? Sembra quasi che tu non mi conosca, Ste’! >> grugnì sconfitto << Sai che con lei è diverso! Non avrei mai fatto tutto ciò che ho fato per lei se fosse stato solo un capriccio il mio! >>
Ci guardammo in cagnesco.
Stavamo litigando per una ragazza: non ci era mai successo.
Il motivo? Beh, perché io me n’ero sempre stato in silenzio guardandolo interessarsi a tutte quelle che mi piacevano senza battere ciglio.
Ma quella volta non avrei rinunciato a Noemi, non più.
<< Non m’importa se è o no un capriccio, Fra’! Io sono innamorato di Noe e lotterò per averla >> decretai deciso << Sono stanco di vivere nella tua ombra, adesso è il mio turno di ottenere ciò che voglio! >>
<< Credevo fossi il mio migliore amico >> mormorò deluso.
<< Lo ero. Ma è arrivato il momento di finirla.  >>
E quelle furono le mie ultime parole, mentre il suo sguardo triste e spento sembrava quasi voler riportare indietro il tempo e rimediare a quell’errore.

 
Credevo di arrivare a prenderci a pugni, ma mai mi sarei aspettato di vedere Francesco dispiaciuto per quel nostro allontanamento.
Fatto sta che le cose tra lui e Noe iniziarono ad andare a gonfie vele, mentre io continuavo a crogiolarmi nella mia illusione.
Allora decisi di insinuare in lei il dubbio che ci fosse qualcosa tra di noi: era la mia ultima spiaggia.
E funzionò.
Perché dopo esserci baciati e dopo che Francesco a sua volta l’ebbe tradita, io e lei riuscimmo finalmente a metterci insieme.
Non mi amava.
Ma non importava: l’avrei fatto io per entrambi.
Stavamo bene noi due: ci divertivamo, studiavamo insieme, uscivamo e per un po’ mi sembrò davvero che avesse dimenticato Franscesco.
Ma avevo già detto che l’illusione era sempre stata la mia fedele compagna di vita?
Quando quel giorno in aeroporto tra tante ragazze lui aveva scelto di baciare proprio lei non mi ero affatto stupito.
Per quell’aspetto io e Fra’ eravamo uguali.
C’era soltanto lei: noi non vedevamo neppure le altre.
Ma il modo in cui lei aveva risposto a quel bacio mi aveva dato l’ennesimo colpo al cuore.
Si amavano, di quello non avevo mai dubitato.
Però la cosa che mi faceva più male era vedere quanto fossero perfetti insieme: brillavano, esprimevano amore da tutti i pori, sarebbe stato evidente anche ad un idiota come me.
Per questo non ci avevo visto più e le avevo chiesto di fare l’amore con me squallidamente.
Cose del genere non si domandavano, si facevano e basta.
Ma in un modo o nell’altro sarebbe stata mia davvero quella notte, nulla avrebbe potuto rovinare quel momento.
Era il momento di cancellare quel dannato 2 dalla mia faccia e metterci sopra un enorme numero 1.
Era la volta buona di far vedere a Francesco che potevo essere migliore di lui.
Era il mio turno di essere felice.
E Noemi era tutto ciò di cui avevo bisogno.
 


Piccolo Angolo Di Luce
Hola! Inizio dicendovi che ho riscritto questo capitolo ben tre volte prima di pubblicarlo!
All’inizio era un tremendo pov di Noe, poi un capitolo alternato tra i vari pov e poi è diventato questo pov di Ste’.
Come vedete non sono andata avanti con la storia, ma ho semplicemente descritto i pensieri di Stefano, in modo da renderli chiari a tutti.
Inoltre in questo capitolo abbiamo scoperto come i ragazzi hanno capito che a Fra’ piaceva Noe e come lui e Ste’ hanno smesso di essere amici.
Stefano sa perfettamente che Noe e Fra’ si amano, ma ammetterlo e farsi da parte ne va della sua felicità, perciò preferisce illudersi e lasciarsi illudere.
È un personaggio decisamente complesso da caratterizzare, mi scuso se forse non l’ho fatto a dovere.
Comunque sia, volevo avvertirvi che non potrò aggiornare per una settimana/dieci giorni poiché sarò in vacanza.
Ma vi prometto che appena tornata posterò il nuovo capitolo che credo proprio sarà il penultimo.
Grazie a tutte per continuare a seguirmi.
Un bacino <3
xoxo

   
 
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