Quel
ciondolo… Nozomi, è legato al tuo
passato?
~ Half Moon ~
N. 2
- Kimimaro!! Kimimaro, apri, presto! È importante! –
Ma che ore sono… ero appena riuscito ad
addormentarmi! Ma se “è importante”, mi sa che sono
costretto ad andare ad aprire quella porta…
C’è Nozomi,
fuori, che mi guarda con due occhioni lucidi.
- Che t’è successo? – le domando.
- Non è che… non è che hai visto
un ciondolino d’argento, a forma di mezzaluna? L’ho cercato
dappertutto, e se non lo trovo, io… -
- Non ti preoccupare, l’ho trovato… -
Rientro nella stanza, e ne riesco poco dopo con il ciondolo in mano:
- Intendevi questo? –
Glielo porgo, mentre lei sfoggiando un sorrisone senza
precedenti lo afferra saldamente.
- Sììì!!!
Sì, è proprio lui! Grazieeee! Grazie
infinite per averlo trovato! – accidenti, se ci fossero altri clienti in
questo posto, adesso sarebbero tutti svegli, tanto è uforica
quella ragazza…
- Sai, Kimimaro, - mi dice
– Questo… questo è il ricordo più importante che ho e
non potrei vivere senza… quindi credo che non finirò mai di
ringraziarti! – quindi, si asciuga un po’ gli occhi con un
fazzoletto che le ho appena dato.
Una domanda però mi frulla per la testa…
e io non ce la faccio più, DEVO fargliela!
- Nozomi, perché sei
così legata a quella mezzaluna? –
Di nuovo, proprio come qualche ora fa, si rattrista e
stringe forte il ciondolo.
- Devi sapere che io venivo dal Villaggio dei Campi di
Riso… o per lo meno, quel che era un tempo il Villaggio dei Campi di
Riso… -
- Cioè, che intendi con “era”?
– faccio io, fingendo di cadere fra le nuvole
- Già, adesso al suo posto c’è Otogakure, il Villaggio del Suono… e quando colui che
l’ha fondato vi si è insediato con i suoi uomini… quel
giorno… -
La sua voce cambia, diventa strozzata, mentre una
lacrima fugace le scivola giù per una guancia.
- Nozomi, se non te la
senti… -
- Quel giorno era festa, i miei genitori e il mio
fratellino erano in salotto e io li stavo per raggiungere, ero
all’ingresso… sentii un forte rumore, e guardando verso la porta
vidi che era stata abbattuta da un uomo grosso come un armadio a due ante,
mentre una ragazza accanto a lui suonava una melodia con uno strumento…
forse un flauto… fatto sta che cademmo tutti vittima di
un’illusione e ci addormentammo quasi senza rendercene conto… -
Prende fiato, spezzando il respiro in due o tre
singhiozzi. Mi sento paurosamente in colpa per quella domanda… non avrei
dovuto, povera Nozomi, sono riuscito ad infrangere il
suo sorriso costante. Bravo, Kimimaro, bravo!
Nel frattempo, lei continua…
- … quando mi sono risvegliata ero ai margini
del villaggio, ero viva, ma attorno a me c’era solo distruzione, le case
erano tutte demolite o rovinate… e mi sono trovata al collo questo
ciondolo di mia madre… ed è la cosa più importante che ho
perché… ho solo questo che mi lega alla mia famiglia, per il
resto… non so dove siano, né se siano vivi adesso… -
Si soffia rumorosamente il naso, quindi fa un sorriso
piuttosto tirato.
- Te l’avevo detto, era una storia noiosa…
me ne vado adesso vorrai dormire… perdonami per il disturbo… -
- No, non preoccuparti… - non so cos’altro
dirle, mentre chiudo lentamente la porta.
Sì, ora ho tutto chiaro.
La prima volta Nozomi
l’ho vista proprio quando abbiamo assediato il Villaggio dei Campi di
Riso… io l’ho salvata, non so perché, portandola ai margini
del villaggio e io, sempre io, le ho messo al collo quel ciondolo.
Adesso la sua famiglia è imprigionata nel covo
di Orochimaru-sama, suo padre però è
già stato sottoposto a degli esperimenti…
Guardo fuori dalla finestra: finalmente ha smesso di
piovere.
Sento i passi di Nozomi
allontanarsi, quindi mi vesto in fretta e furia: me ne andrò adesso,
uscendo proprio dalla finestra. Non pagherò subito il conto, tanto
tornerò sicuramente qui…
~~
Eccomi,
sono di nuovo qui, all’Half Moon, dopo circa
quattro giorni di assenza.
Se
devo dirla tutta, non sono ancora entrato, infatti sono appostato su un ramo
poco sopra la locanda, mentre cerco di sopprimere i colpi di tosse che si sono
fatti sempre più frequenti, per non farmi sentire.
Guardo
in basso: Nozomi sta aprendo la porta proprio ora, e
anche da quassù riesco a vedere la sua espressione sorpresa nel
ritrovarsi di fronte madre e fratello… !
Credo
che si stia commuovendo... sì, decisamente, e mentre abbraccia suo
fratello lui le dà la lettera che gli avevo consegnato con
l’ordine di recapitarla subito a Nozomi.
Sento
che ho fatto una buona azione, gli
angoli delle labbra tirano in versi opposti. Probabilmente sto
sorridendo…
Ora
la famigliola sta entrando nella locanda, ma non mi basta ciò che ho
visto.
Proprio
per questo tornerò stasera…
~~
Finalmente
si è fatto buio. Mi avvicino alla finestra della camera di Nozomi e…
-
Buonasera, Kimimaro –
Ma
questa ragazza ha gli occhi ovunque? È di spalle e si è accorta
della mia presenza…
-
Buonasera a te – le rispondo alzando una mano in segno di saluto, mentre
lei si volta verso di me.
-
Li hai liberati tu… vero? – mi domanda, mentre si scioglie una
treccia.
-
Già… -
-
Grazie… -
-
Devo pagarti il conto dell’altra volta… scusa per il ritardo…
-
-
Stai scherzando?! – dice, con un tono un po’ adirato – Dopo
tutto ciò che hai fatto per me… non importa, davvero… e poi
so che con te non hai un soldo. –
Beccato.
Abbasso lo sguardo e mi gratto con una mano dietro la testa, mentre con la coda
dell’occhio Nozomi che accenna un sorrisino e
guarda in basso anche lei.
Questo
silenzio imbarazzante mi opprime, mi schiarisco un po’ la voce, giusto
per cercare di romperlo.
-
Davvero hai contratto quella malattia… ? – mi chiede – Era
ciò che era scritto nella lettera… -
-
… sì, ho i giorni contati e non dovrei nemmeno essere qui, dovrei
essere in cura… -
-
Quindi io e te potremmo non vederci mai più?! – mi chiede alzando
un po’ la voce, mentre i suoi occhioni, di solito allegri, si rattristano
inumidendosi.
-
Hai detto bene, Nozomi. – rispondo, dopo
qualche attimo di silenzio.
Lei
si incupisce, poi si toglie il ciondolo e me lo porge.
-
Prendi, dai. – mi fa, in tono amichevole.
-
No, non posso farlo! –
-
Sì che puoi! –
-
No! È il tuo ricordo più importante! –
-
Voglio che sia un ricordo importante anche per te, Kimimaro!
–
-
Ma non posso lo stesso! –
Quindi
lei fa un’aria offesa, mi mette il ciondolo al collo a tradimento quindi
stiamo a lungo a fissarci negli occhi.
-
Nozomi… -
-
Kimimaro… -
Mi
abbraccia con forza, mentre sussurra qualcosa.
-
Grazie di tutto Kimimaro… addio… -
-
No… zo… mi… non re… spi… ro! –
Si
stacca da me, un po’ imbarazzata, e indietreggia.
-
Grazie anche a te, Nozomi. – le dico,
cominciando ad uscire dalla stanza, ovviamente sempre dalla finestra.
-
Addio… - mi dice.
-
Sii ottimista! – dico, sorridendo per la seconda volta nel corso della
giornata (per me è un record, mi fanno già male i muscoli del
viso… ) – forse… ci rivedremo ancora. –
Quindi
mi slancio fuori dalla finestra, atterrando su un ramo. Mi allontano
velocemente, mentre sento una forte fitta che mi stringe la gola sempre
più forte ad ogni metro che percorro. Fortunatamente riesco a vedere la
strada davanti a me, nonostante la vista mi si stia annebbiando.
Decido
di fermarmi e con una manica mi asciugo gli occhi… in effetti è
veramente luminosa questa notte, penso, guardandomi attorno.
Mi
viene un presentimento e guardo verso la Luna:
è
mezza, stasera…
Fine