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Autore: federicadolcesmeraldo    23/07/2013    1 recensioni
Calliope e Arizona/Cupida nelle vesti di Psiche e Amore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessuna stagione
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"Non vuoi rivelarmi ,fanciulla ,il motivo per cui non desideri un marito come ogni altro mortale?"le chiese ,Cupida.

 

"Hai un modo veramente strano di parlare ,fanciulla"disse,Calliope,scherzosamente.

 

Quella donna,agli occhi di Cupida,non racchiudeva solo un grande cuore nel corpo di una misera mortale;lei era anche spiritosa. Nessun mortale fino a quel momento l'aveva mai fatta sorridere.

Di solito,l'unico a riuscirci era uno dei suoi tanti fratelli,Valentino,il suo preferito.

 

"Non desidero un marito semplicemente"ripose,Calliope,seriamente

 

"Se non cerchi un marito,cosa cerchi?La perfezione,Calliope"le chiese,Cupida.

 

"Calliope?Ok,tu sei veramente strana,ma il tuo nome la dice lunga"disse,Calliope,ridendo.

 

Cupida,però,rimase in silenzio in attesa di una risposta.

 

"Cerco il vero amore,Arizona. Un amore che mi divori. Voglio passione ,avventura e un pò di pericolo"le rispose

 

"Non temi l'ira degli idei per questo ?"le chiese ,Cupida

 

"Non temo gli dei ,Arizona. Non dovresti nemmeno tu. Gli dei sono essere immortali,affascinanti e quasi perfetti,ma non sono perfetti. Loro sono persone come noi mortali. Anche loro amano,tradiscono,soffrono solo che vivranno per sempre. Non temo gli dei ,Arizona.

Temo piuttosto di morire prima di vivere un'amore così. E tu cosa temi,Arizona?"mi chiese,Calliope.

 

Quella domanda colse Cupida in maniera sorprendente. Mai,nessuno nel mondo degli idei le aveva chiesto cosa temesse. Per gli dei,in particolare per sua madre Afrodite,lei era come i suoi fratelli,semplici messaggeri dell'amore. Niente di più .Per sua madre,era stata sempre più importante la sua bellezza,non i suoi figli.

 

"Non so cosa temo,Calliope"rispose,Cupida,sinceramente.

 

"Ti va di venire con me in una locanda dove ho uno spettacolo?A meno che la persona che aspetti non possa aspettare ancora"mi disse,Calliope.

 

"Sarò lieta di ascoltare la tua voce,Calliope"

 

Dopo quindici miglia erano giunte in una locanda rudimentale.

L'insegna diceva "Grey's family".

Calliope spiegò ad Arizona che quella locanda era di una sua cara amica,Meredith.

Lei aveva sposato Derek qualche anno fa e insieme gestivano il locale.

Poi,le presentò il barista, Mark,il miglior amico di Calliope.

Mark,invece,era sposato con la piccola Lexie.

Tra di loro c'erano vent'anni di differenza.

Sua moglie serviva ai tavoli,ma tutti la rispettavano.

L'ultima volta che qualcuno ci aveva provato con sua moglie,Mark lo aveva buttato fuori dal locale.

 

"Hai tanti amici qui"le fece notare,Cupida.

 

"Amici non è la parola giusta. Loro sono la mia famiglia."le disse,Calliope.

 

"Non hai,tu,una famiglia?"le chiese,Cupida

 

"La mia famiglia non comprende il mio desiderio. Vogliono a tutti i costi che mi sposi."disse,Calliope.Ora ,devo cantare,ma tu rimani qui."disse,Calliope.

 

Poi,sotto gli sguardi di tutti gli uomini del locale che gridavano il suo nome,lei salì sul palco.

 

Io rimasi seduta al bancone del bar a guardarla.

La sua voce era soave,dolce e ammaliante.

Mai,una melodia era stata così bella.

Una voce all'inizio dolce e cristallina,poi graffiante e passionale.

Appena terminò la canzone,scese giù dal palco.

Tutti gli uomini ,di colpo,volevano sposarla.

La sua voce aveva qualcosa di magico proprio come la sua bellezza.

 

"Vieni andiamo via"mi disse,Calliope,prendendo Cupida per mano e trascinandola via.

Quel minimo contatto visivo portò Cupida in estasi.

Un bruciore,quasi insopportabile,ma piacevole la pervase.

Mai,nella vita il suo cuore batteva così forte. Mai,una persona,per di più una mortale,l'aveva tanto sconvolta.

Quella mortale con grazie ed eleganza la trascinò via,fuori da quel locale.Lontano da quei uomini che volevano farla sua. Lontano da quei mortali che non meritavano la sua sola presenza.

Lei non era semplicemente una mortale. Lei non era una dea. Lei era Calliope,la donna dalla bella voce.

 

Mentre Cupida e Calliope uscivano dal locale,Lexie andò da suo marito.

 

"Perchè continui a guardare quella donna da quando è qui?"chiese Mark a sua moglie.

 

"Lo già vista,Mark,ma non ricordo dove. Il suo volto mi è così famigliare"rispose,Lexie.

"La tua memoria da elefante fallisce per una volta. Viene dalla Grecia,piccola Grey. E per quanto ne so io,tu non sei mai stata in Grecia"

 

"Scoprirò dove ho visto quella donna. Mi serve solo tempo,piccolo Sloan"disse,Lexie.

 

Mark rise.

 

"Piccolo,Sloan."

 

Mark la guardò dolcemente e la baciò.

 

Intanto,Calliope portò Cupida in un posto fuori dalla piccola città di Seattle.

 

"Dove mi porti,dolce fanciulla?"chiese,Cupida.

 

"Vedrai"le disse,Calliope.

 

Pochi minuti dopo,le due si ritrovarono in una radura .Gli alberi ,molto alti,circondavano l'intero spazio verde,lasciando solo un piccolo passaggio per permettere l'entrata  agli uomini.

Al centro della radura c'era un lago,ma non un semplice lago.

L'acqua non era cristallina ,ma di un intenso rosso sangue.


"Il lago di Cupido"sussurò Cupida

 

"Lo conosci,allora"disse,Calliope

 

"Certo,è stato creato da ...." la giovane dea si fermò in tempo.

 

Il lago di Cupido era stato creato tanti secoli fa da suo fratello maggiore,Cupido.Il vero Cupido. Il primo messaggero dell'amore.Anche lui ,come Cupida,si era innamorato di una mortale,ma il lieto fine non c'era stato. Afrodite,la loro madre,aveva negato l'amore ai suoi figli perchè il suo egoismo era tale che voleva che i suoi figli amassero solo lei ,senza riserve. Cupido si era ribellato alla madre e aveva pagato l'affronto con la morte del suo amore.Dopo aver trafitto il ventre della mortale con una saetta di Zeus,Afrodite  versò  il suo sangue in quella conca naturale. Nessuno doveva sfidare Afrodite,nemmeno i suoi figli.

 

"Non vorresti avere un amore come quello tra Cupido e Patience?"chiese Calliope ad Arizona.

 

Ma Arizona non capiva ancora l'ardente desiderio di Calliope.

Lei era un messaggero degli idei,ma non aveva mai,proprio mai,provato l'amore.

Lei e i suoi fratelli si limitavano a portare l'amore tra i mortali per alleviare il peso delle loro fatiche;ma lei non capiva il significato dell'amore.Calliope,però,sì.

"Vorresti morire?"chiese,Cupida.

 

"Arizona,tu non hai capito il vero significato del mio desiderio o della storia di Cupido e di Patience. Tu non conosci il vero significato dell'amore,Arizona"le disse,Calliope.

 

Come poteva essere?Lei,una semplice mortale,sapeva più di Cupida sull'amore. Quella mortale la sorprendeva in ogni maniera. La lasciava senza parole in ogni occasione dalla sua bellezza alla sua gentilezza,dalla sua ironia alla sua voce.

 

"Spiegalo me,fanciulla"disse,Cupida

 

"L'amore non si può spiegare ,Arizona.Sì,può solo vivere. L'amore non è semplicemente amore. L'amore è ciò che ti porta in estasi. L'amore è l'opposto dell'Inferno.Io lo chiamo Paradiso. Solo chi è puro di cuore ama davvero,Arizona. Solo chi è puro di cuore lo merita."disse,Calliope.

 

"E tu pensi di meritarlo,Calliope?"domandò,Cupida.

 

"No,non penso di meritarlo come ogni comune mortale,ma,quando lo troviamo,vale la pena viverlo"disse,Calliope,guardando intensamente gli occhi di Arizona.

 

"I tuoi occhi sono lapislazzuli,Arizona. "le disse,Calliope,avvicinandosi a lei.

 

Cupida era immobile.Era pietrificata.Un sudore,simile alla morte,la pervase nuovamente,ma non appena le labbra di Calliope toccarono quelle di Cupida,un bruciore penetrò le sue membra.

  
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