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Autore: MENTICIDE    25/07/2013    3 recensioni
Side story di Absolute Chanyeol. Kris non sarà mai abbastanza umano.
{Traduzione. Taoris; Side!Baekyeol}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Kris, Kris, Tao, Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note: Mi scuso per il ritardo, ma questa è stata una parte difficile...non sono neppure soddisfatta del risultato. Questa parte è interamente dedicata ai pensieri di Kris, quindi potrebbe risultare...noiosa, forse.(?) Lascio a voi un giudizio personale. Le ultimie due parti saranno un po' più succose, ve lo assicuro, e provvederò ad aggiornare più in fretta, anche se il comeback degli EXO ora è imminente. OuO Alla prossima!




Be Human



Il loro primo approccio da veri “fidanzati” ebbe luogo dopo tre settimane di convivenza. Tao rincasò fumante di rabbia, gettando il suo zaino sul pavimento ed iniziando a calciare il divano.


“Cosa c’è che non va?” Domandò Kris, gli occhi indirizzati verso la figura irrequieta di Tao.

“Non capisco!” Urlò, alzando le mani al cielo. “Cosa deve fare un ragazzo per attirare l’attenzione di qualcuno? Perché non mi considera? Perché?”


La “persona” in questione era Byun Baekhyun. Kris non sapeva molto di lui, ma nell’ultimo periodo Tao non aveva fatto altro che parlarne. La frequenza con cui veniva menzionato il suo nome era progressivamente aumentato dal dieci al trenta percento solo nell’ultima settimana. Kris lo aveva calcolato.

“Sono davvero così brutto, Kris?” Chiese Tao. “Sono davvero così fottutamente riprovevole da non suscitare l’interesse del mio migliore amico da chissà quanti anni?” Aveva lo sguardo basso, puntato verso le sue scarpe mentre scalciava fiaccamente il divano. “Odio tutto questo. Odio il fatto che mi piaccia qualcuno, che non mi vedrà mai nello stesso modo in cui faccio io. Mi fa sentire una merda, mi sembra quasi di non essere bravo a sufficienza…ma lo sono vero? Io sono bravo abbastanza.”


Il computer interno di Kris ebbe ben poco a che fare con la decisione di racchiudere Tao fra le sue braccia. Lo aveva visto in un altro programma televisivo, nel quale la protagonista, piangendo, si era fatta consolare dall’abbraccio del suo ragazzo. Agli umani piaceva essere abbracciati. Tao non riuscì a resistere alla tentazione e circondò le braccia intorno all’addome di Kris, appoggiando la testa contro le sue clavicole. Il calore emesso dal suo corpo penetrò attraverso i vestiti di quest’ultimo; La sensazione prodotta fu…in qualche modo interessante. Non era mai stati così vicini prima di allora.


“Non essere ricambiati in amore è doloroso,” Confessò Tao, sospirando.

Kris non credeva sarebbe mai giunto a sperimentare cosa fosse l’amore. Era una cosa umana e lui…era ben lungi dall’arrivare a quel livello.

“Sai, saresti davvero un bravo fidanzato.”

“È il mio scopo.”

Non se l’era dimenticato. “Quanto ti sveglierai, WF 112,” Gli avevano detto. “Ti sveglierai di fronte alla persona che ti amerà, tanto quanto tu amerai lei. Trattala bene. Ricordati qual è il tuo obbiettivo.”



Era quello l’unico scopo della sua esistenza, e fallire non rientrava nelle opzioni di Kris.


“Sei anche caldo. Pensavo fossi freddo e tutto il resto. Tu…sembri il mio computer quando si surriscalda.”

“È normale,” Disse Kris. Sollevò una mano esitante verso i capelli arruffati di Tao, lisciandoglieli verso il basso. Non si doveva causare del disordine dove era possibile evitarlo.


Poter toccare così intimamente Tao, suscitò in lui qualcosa di greve ed oscuro, una sensazione che non comprese o che la sua capacità non era ancora in grado di concepire. Strinse Tao a sé fino a quando quest’ultimo non decise di sciogliere l’abbraccio, ritirandosi nella sua stanza. Byun Baekhyun era ovviamente fonte di gran parte del suo dolore. Non aveva idea di quanto tempo Tao avesse trascorso a sentirsi in quel modo a causa del suo vicino, ma Kris era ben consapevole delle sue emozioni. Era difficile ignorarlo quando il nome di Byun Baekhyun compariva sulle sue labbra così spesso. Kris non capiva il fascino che esercitava su di lui, non veramente.


Tao avrebbe dovuto essere ammaliato da lui. Lui era perfetto; Byun Baekhyun, invece, era solo un umano. Kris non avrebbe mai peccato come uno di loro. Tao lo aveva comprato per un motivo, per questo avrebbe dovuto provare lo stesso, o addirittura un sentimento più forte rispetto a quello nutrito per Baekhyun. Ma le cose non stavano affatto così.






Quando Tao acconsentì a Kris di uscire dall’appartamento per girovagare liberamente intorno al vicinato, Kris si imbatté in Byun Baekhyun più volte di quanto in realtà avrebbe voluto. Il suo disdegno per Byun Baekhyun nacque sin dal loro primo incontro e non fece altro che aumentare quando quest’ultimo acquistò per se stesso un nuovo ragazzo.



Ora, tutto ciò che riguardava quell’essere chiamato Chanyeol, faceva irritare Kris. Non avrebbero mai dovuto permettere a qualcosa di così scadente di uscire dalla fabbrica, ma non era solo quello il motivo…era molto, molto di più. Chanyeol sorrideva e rideva. Toccava Byun Baekhyun e, ogni volta che costui tornava a casa dall’università, si poteva udire il suo grido “Baekhyunnie!” attraverso le pareti dell’appartamento.



Sebbene i suoi componenti meccanici lasciassero molto a desiderare, Chanyeol era più umano di quanto Kris sarebbe mai potuto essere. Il rifiuto da parte di Baekhyun di rispedirlo indietro e la sua tolleranza verso qualsiasi affermazione e decisione di Chanyeol, fece rimuginare a lungo Kris riguardo la sua relazione con Tao.

Chanyeol agiva come un essere umano, grazie in parte a Byun Baekhyun. Byun Baekhyun non considerava Chanyeol un giocattolo, ma Tao…Tao credeva che Kris fosse reale al pari degli altri apparecchi elettronici. Amava “burlarsi” di lui (qualcosa che, secondo il suo sistema interno, non avrebbe dovuto prendere troppo sul serio) affermando di essere imparentato con il suo computer o ancora, premurandosi di dove andasse , in modo tale da scongiurare un possibile incontro con suo “cugino”. (il palmare di Tao)

Non avendo mai sperimentato il dolore prima, Kris cercava di sopprimere i propri sentimenti ogni volta che Tao apriva la bocca per negare la sua umanità. Alla fine andava bene così. Dopotutto Tao aveva ragione. Kris non era umano. Era stato creato, non concepito. Era stato comprato, non cresciuto. Non amato. Tao lo aveva acquistato dal boyfriend store perché stanco di girare attorno a Byun Baekhyun senza alcun risultato, ma qual era il nocciolo di tutta quella situazione se ancora continuava a bramarlo, mentre Kris attendeva ad un angolo della stanza, la bocca serrata, astenendosi dal desiderio di dare voce ai suoi pensieri.

Non avrebbe mai obbiettato, tanto meno corretto Tao. Non era in suo diritto. Se Tao avesse voluto insistere sul fatto che non provasse nulla solo perché non era in grado di sentire i sapori, allora Kris lo avrebbe lasciato fare. Kris era stato creato per rendere felici gli umani come Tao. Ed avrebbe continuato farlo , sebbene agitasse in lui “emozioni” sconosciute al suo processore.

Emozione: Stadio affettivo della coscienza attraverso il quale vengono sperimentate gioia, dolore, odio e simili, distinto da quello cognitivo e volitivo.


Kris non sapeva come ci si sentisse a provare la felicità, la tristezza, l’odio, oppure sì? Odiava Baekhyun? No, non lo pensava.

Byun Baekhyun non era altro che una mera seccatura, perché con l’arrivo di Chanyeol, il suo rifiuto verso le moine di Tao era raddoppiato, rendendolo costantemente irritato.





“È difettoso, vero?” Chiese Tao.


“Sì,” Kris guardava fuori dalla finestra, il volto rivolto verso il tramonto. “Non gli resta molto tempo. Byun Baekhyun sta commettendo un errore a tenerlo con sé”.

“Perché Baixian ge avrebbe bisogno di una bambola rotta?”

Kris avrebbe voluto essere difettoso abbastanza da essere in grado sorridere come Chanyeol.


Nonostante quei suoi pensieri, il suo autocontrollo riuscì a sussistere. “ Forse vivrà più di centro giorni. Non resta che vedere.”

“Non avrei dovuto mettere quella rivista fra la sua posta. Cosa diavolo mi è passato per la testa? Avrei dovuto semplicemente confessarmi…”


Ed ecco la solita storia.


Ciò che lo incoraggiò a detenere la calma fu il suo computer interno, che lo sollecitò a far fronte alla finestra e a rimanere distante da Tao, posto dietro di lui. Obbedì, sebbene una piccola parte dentro di se avesse cominciato a contrarsi per qualcosa di simile al dolore ( o una sensazione prossima a quella sensazione) al sentir parlare di quel Byun Baekhyun. Non voleva vederlo. Non voleva neppure che Tao lo facesse. Sperava solo che Byun Baekhyun e Chanyeol sparissero lasciando Kris solo con…Tao.



Kris non era umano; Lo aveva capito. Non scorreva sangue all’interno del suo corpo, non aveva bisogno di respirare, né di mangiare o dormire, eppure aveva scelto di sua spontanea volontà di continuare ad imitare quelle azioni perché, se lo avesse fatto, forse…forse si sarebbe illuso di essere un umano, e forse anche Tao… avrebbe iniziato a pensare lo stesso.






Kris amava osservare le persone. Ogni giorno, dopo che Tao partiva per dirigersi all’università, Kris lasciava l’appartamento e passeggiava per alcuni isolati lungo il parco più vicino. Era piccolo e sfoggiava solo qualche albero ancora in salute, ma i bambini del vicinato amavano andarci dopo la scuola e Kris traeva diletto nell’osservarli.


Gli umani interagivano fra di loro in diversi modi. Qualche volta si rincorrevano e cozzavano fra di loro, con l’obbiettivo di far precipitare a terra l’altro facendo uso del proprio corpo. Qualche volta si aiutavano a rialzarsi a vicenda e correvano insieme, con le dita delle mani intrecciate. Quando poi i genitori venivano a riprendere i propri figli, quest’ultimi si rifiutavano di andarsene o cominciavano a fuggire lontano da loro inesorabilmente.


Anche Tao era stato uno di loro. Anche lui aveva corso e saltato? Si era arrampicato sugli alberi? Per quanto tentasse, Kris non sarebbe mai riuscito ad essere un umano. Sin dal principio non lo era mai stato, al contrario di Tao. Non era stato concepito da un umano: Non era neppure sicuro di come fosse nato. Non era mai stato un bambino. Non aveva mai corso, precipitando nel fango con qualcuno che poi lo aiutasse a risollevarsi, oppure non si era mai arrampicato sugli alberi. Non aveva neppure mai corso fra le braccia dei suoi genitori: Lui non ne aveva.


Quel…quel concetto umano di “parentela” …fra genitori e i loro bambini, fra bambini e i loro fratelli, ed il resto dei componenti della famiglia, a volte legati da un vincolo di sangue, a volte no. Tao aveva una famiglia. Chiamava i suoi genitori quasi tutte le sere, sussurrando in cinese, quasi non volesse farsi udire da Kris.


Kris cercava di origliare nonostante la sua scheda madre continuasse ribadire la sua era una brutta abitudine. Ma lui voleva sapere di che cosa parlavano gli esseri umani appartenenti alla stessa famiglia. Come si comportavano fra di loro? Cosa si provava ad avere dei genitori? Cos’era “quell’amore incondizionato” che i genitori si presumeva dovessero avere per la propria progenie? Cosa succedeva se non amavano i loro figli? Cosa ne era di loro? Come sarebbero cresciuti?


Ogni giorno, Kris sedeva all’ombra di un unico albero, il più maestoso di tutto il parco, osservando gli altri bambini giocare. Spesso la loro palla finiva per andargli accanto e lui la rilanciava verso di loro, che lo ringraziavano, provocando uno strano tic alle sue labbra, una cosa umana chiamata “sorriso”.


Kris sorrise per la prima volta quando una bambina, la più piccola all’interno della sua famiglia, lo baciò sulla guancia dopo che gli ebbe restituito la palla. “Wah! Che bello!” Aveva detto, ridacchiando.


Il suo sorriso era stato un riflesso involontario del suo subconscio che perdurò sul suo viso, anche dopo che la bambina fece ritorno dal suo gruppo. Era contento di averla aiutata e di aver salvaguardato la sua felicità.





La prima volta che sorrise in presenza di Tao, costui sbatté la gamba contro un tavolino.

“Ow, ‘fanculo,” Sibilò, accarezzandosi il ginocchio.

“Stai bene?”

“È solo che…” Ancora indolenzito, sollevò lo sguardo verso Kris. L’imbarazzo invase le sue guance e riabbassò la testa quando scoprì Kris a fissarlo. “Hai un bel sorriso.”

“Davvero?”

“Ah, questo è così imbarazzante,” Mormorò. “Che vergogna, maledizione.”



Dal quel momento, Kris cominciò ad esercitarsi ogni giorno a sorridere di fronte allo specchio. Dopo il primo mese, imparò anche a ridere grazie all’aggiornamento del software dell’umorismo.


Proprio come il suo primo sorriso, per colpa della sua risata, Tao rischiò di farsi del male: Camminando aveva sbattuto contro il muro.

“Devi smetterla,” Gli disse Tao, dopo aver poggiato sulla sua fronte una borsa del ghiaccio.

“Di fare cosa?”

“Ridere. Sorridere. Esprimere la tua felicità. Devi smetterla.”


Erano in cucina: Questa volta era Kris a cucinare mentre Tao sedeva su uno sgabello vicino ai fornelli. “Non capisco…” Confessò Kris, mescolando animatamente il suo stufato. Aveva imparato a cucinare più pietanze sotto la supervisione di Tao.


Ogni sera, Kris assaggiava le sue creazioni, sperando di poterle gustare.




Ogni sera, Kris rimaneva deluso.




“È troppo… intenso,” Disse Tao. “Non so come spiegarlo. Quando sorridi, è quasi come…come se mi accecassi. Non riesco a vedere più nulla. È come se ci fosse un laser dentro la tua bocca che mi colpisce dritto negli occhi ogni volta che la apri.”


Kris accolse alla lettera quell’immagine, evocando all’interno della sua testa una visione di lui che bruciava Tao con un fascio di luce proveniente dalla sua bocca. Non credeva neppure fosse possibile.


“Ah, non starmi a sentire” Tao si prese la testa fra le mani. “ È solo che....sembri più umano quando sorridi. Mi fa dimenticare il fatto che tu non…lo sia. La felicità è qualcosa di umano, lo sapevi? O almeno, è questo ciò che dice il mio professore di filosofia.”


Le sue parole innescarono un cambiamento da parte della mente di Kris. La felicità era un qualcosa di umano. Un qualcosa di umano.




Felicità: La qualità o la condizione dell’essere felici.




Felice: Caratterizzato dalla percezione del piacere, appagamento, o gioia.




Se Kris fosse riuscito a padroneggiare quell’ ideale di “felicità”, avrebbe cominciato a considerarlo un umano?






Ci provò.



Spegnendo il fuoco, si girò verso Tao, chiamando dolcemente il suo nome. Esitante, Tao lo guardò.



Il processo interno che seguì il sorriso di Kris fu il seguente.



Per prima cosa, rievocò l’immagine della bambina nel parco e di come i suoi muscoli facciali si fossero contratti in maniera tale da permettere agli angoli della sua bocca di flettersi verso l’alto. E, poiché la felicità era qualcosa di ben più che fisico, pensò al sorriso di Tao e di come quella vista diffondesse calore nel suo petto.



Quando Kris sorrise, Tao fu al centro dei suoi pensieri e quando Kris sorrise, Tao non fu in grado di guardare altrove.



“Cambia…” Sussurrò Tao, facendo scorrere lo sguardo da un occhio all’altro di Kris. “Quando sorridi il tuo volto cambia completamente.” Tao si sollevò spingendosi verso di lui, le sue reali intenzioni nascoste dietro l’ombra dei suoi occhi.



I sensi di Kris cominciarono a dibattersi alla ricerca di una spiegazione al perché si stesse appressando a lui in quel modo, ma nulla gli venne in mente. Aveva visto i bambini fronteggiarsi alla stessa maniera per poi colpirsi in faccia, ma Tao non aveva motivo di colpirlo…o almeno così credeva.


“Sei…sei davvero bellissimo, lo sai?” Disse, più vicino di quanto fosse mai stato.


Il colore dei suoi occhi e la linea del naso di Tao attirarono Kris, che annuì in risposta, nonostante avesse capito ben poco, desideroso solo di assecondare Tao il più possibile. “Non pensavo saresti stato così perfetto. È un po’…spaventoso quanto tu sia perfetto. Mi chiedo se…”


“Se?”



Le loro voci erano ridotte a flebili sussurri. Kris sentiva il respiro di Tao sul suo viso, intimo e rovente. Kris era stato creato per questo, ma chi per primo prese l’iniziativa di baciare l’altro, rimase un mistero. Il sapore delle labbra di Tao fu il primo che Kris riuscì a captare. La realizzazione di poter assaporare le cose lo dissuase dal porre fine a quel bacio. Sapeva come funzionava, sapeva come dover muovere la bocca, dove posizionare le mani sul corpo di Tao e come farlo tremare intimamente.



Ma Kris si limitò a fare ciò per cui era stato programmato e nulla più.


Già sopraffatto dal calore nella sua bocca, lo baciò all’interno della cucina, fino a quando il cuore di Tao non cominciò a palpitare in maniera talmente selvaggia da poter essere udito da entrambi.


Quella notte, Tao permise a Kris di restare a letto insieme a lui. Erano uno di fronte all’altro e nonostante Tao non fosse in grado di vederlo al buio, Kris lo vide perfettamente e tremò quando Tao gli accarezzò una guancia.

“Davvero, troppo perfetto,” Mormorò Tao.


Kris rimase in silenzio, scegliendo di crogiolarsi nelle attenzioni di Tao il più a lungo possibile.


“ Avrei dovuto sapere che saresti stato un ragazzo fantastico,” fu l’ultima affermazione di un Tao assopito, transitando in un mondo di inconsapevolezza temporanea fra le braccia di Kris e le orecchie sul suo petto.


E fu in quel momento che Kris prese coscienza del sonno pesante di Tao: Non si sarebbe svegliato, poco importava quanto fosse stato rumoroso od agitato. E fu in quel momento, che per la prima volta non ebbe l’obbligo di far qualcosa fino al giorno successivo. Kris sfiorò la fronte di Tao con le labbra. Non si mosse neppure. Il bacio e tutti quelli che sarebbero seguiti ad esso sarebbero rimasti dei segreti , noti soltanto a Kris.


Qualunque fossero le emozioni per Tao, Kris non sapeva come esprimerle al di là di un bacio. Non sapeva come dirgli di smettere di parlare di Byun Baekhyun e di vedere l’unico uomo che esisteva esclusivamente per la sua felicità. Con ogni bacio, Kris lasciò che le sensazioni spiacevoli che ardevano il suo cuore, fluissero via dal suo corpo.


Anche se Tao non fosse mai venuto a conoscenza di ciò che stava facendo, notte dopo notte, nei giorni buoni e quelli brutti, in salute e in malattia, avrebbe continuato a baciarlo, attendendo il giorno in cui Tao avrebbe finalmente aperto il suo cuore.



Kris attese Tao fino alla fine, ed oltre.


   
 
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