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Autore: MENTICIDE    17/07/2013    5 recensioni
Side story di Absolute Chanyeol. Kris non sarà mai abbastanza umano.
{Traduzione. Taoris; Side!Baekyeol}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Kris, Kris, Tao, Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note: Questa fanfiction è la traduzione di "Be Human" di leadernim e non mi appartiene. E' la side story di Absolute Chanyeol già pubblicata in precedenza da me (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1973561&i=1 e vi ringrazio, sono più di 2000 le visualizzazioni wow!) e vi consiglio di leggerla, o magari di leggere questa e poi AC. Come preferite. XD Ho spezzato di nuovo in quattro parti i due capitoli. Questa prima parte ha un finale un po' brusco, ma spero mi perdonerete... Non so come sia venuta la traduzione, no me gusta para nada. :s Quindi graditissimi i consigli. Ringrazio Hika (ormai vi sarete stancati di sentir parlare di lei) e mi scuso per il ritardo, ma ci sono tre Marie che non fanno altro che distrarmi su twitter...*non fa nomi*. Ora ho finito, godetevi il capitolo!-




Be Human

I analyze and I verify and I quantify enough
One hundred percentile
No errors; no miss
I synchronize and I specialize and I classify so much
Don't worry 'bout dreaming
Because I don't sleep
I wish I could at least 30 percent
Maybe 50 for pleasure
Then skin all the rest
If only I was more human
I would count every single second the rest of my life



Ghost in the Shell - Be Human
 




Il Boyfriend store è un’azienda specializzata nella produzione di esseri dotati di intelligenza artificiale, situata a Ginevra, Svizzera. Valutando la gran clientela di origine orientale, per vent’anni, il Boyfriend Store ha coltivato l’ambizioso progetto di creare l’uomo Asiatico perfetto.


Avendo già sviluppato i prototipi ideali Europei, Africani, Nord e Sud Americani, sin dagli esordi del 1990, il Boyfriend store ha investito i propri fondi per il criterio di ricerca che avrebbe dato vita al “Perfetto uomo Asiatico”, WF 112, venduto esclusivamente nella più grande filiale del Boyfriend Store di Shenzhen, Cina, frutto di milioni di dollari spesi in ricerche culturali, ingegneri informatici e artisti di design. Tutti i suoi connotati, largamente plasmati attraverso super computer e l’aiuto dei più importanti scultori dell’epoca, sono fatti su misura per soddisfare la sete che ha l’Asia per la vita artificiale.

E’ stato programmato per poter parlare le cinque lingue più importanti dell’Asia, con maggior aggiunte destinate ad arrivare nei dieci anni successivi quando, il suo modello raggiunse il record di esportazioni secondo i dati ricavati dai tecnici. E’ l’occhiello del Boyfriend Store. Un progetto troppo grande per far fiasco e fu al culmine della sua vasta popolarità che lui…fallì.






Quando il modello WF 112 aprì per la prima volta gli occhi, in un freddo mattino di Dicembre, fu tutto troppo luminoso. Le sue palpebre sbatterono lentamente, il corpo ronzò quando il suo processore lo spinse ad attraversare la soglia di un mondo inanimato ad uno che lo avrebbe irrimediabilmente ucciso. Ma lui era ignaro di ciò. Girò la testa e scannerizzò la stanza; Il suo cervello annunciò che c’era qualcosa che avrebbe dovuto cercare. Chi aveva aperto la sua scatola?

“Incredibile.” Udì al suo fianco.

La testa di WF 112 scattò in tale direzione. Ad un lato, appoggiato contro il box, c’era un giovane uomo (età non identificabile) con un sorriso stampato sul volto, gli occhi bordati di nero e i capelli scuri come l’inchiostro.

“Salve.” Salutò WF 112.

Il giovane ansimò, avvicinandosi. “Sembri così reale. Riesci a capirmi?”

WF 112 inclinò la testa, “Sì. Sono il modello perfetto. Non c’è nulla che io non possa capire.”

Il ragazzo annuì, “Non so quanto crederti…ma parli molto bene il Mandarino. Conosci anche il Coreano?”

“So tutto.” Rispose in Coreano in maniera impeccabile.

“Anche meglio di me” Gli occhi del ragazzo erano spalancati per lo stupore e fu quando guardò verso il basso che notò lo stato di nudità in cui era WF 112. “Non ti hanno munito di abiti o quant’altro? Perché avrebbero dovuto mandarmi una bambola nuda?

Il ragazzo si trascinò con passi pesanti in un’altra stanza sconosciuta. WF 112 attese. Dalla finestra aperta, un’ondata d’aria fresca colpì la sua scatola ed osservò la sua pelle reagire di conseguenza, il cervello in movimento, quasi avesse…

Pelle d’oca, constatò il suo cervello. Una reazione dovuta al cambiamento di temperatura, solitamente dal caldo al freddo, o causata da un’emozione umana chiamata “paura”.

La pelle d’oca s’intrecciò anche con il concetto di “brivido”: Quando la temperatura corporea di un essere umano cala, gli organi interni si contraggono per ricavare calore. Lui non percepiva “freddo” o ciò che gli umani associavano ad esso, ma era sgradevole. Il formicolio dei suoi nervi sintetici aveva cominciato a dolere.

Il giovane ritornò con un paio di “vestiti”, intimando WF 112 di uscire dalla sua scatola.


Dalle numerose ore di quotidianità umana simulata immagazzinate all’interno del suo cranio, WF 112 aveva imparato ad “indossare” quelle cose chiamate “vestiti”. Gli umani li indossavamo praticamente tutto il tempo per proteggersi dall’ambiente. Gli abiti erano delle cose, veramente , umane. Dopo che si vestì, il ragazzo, il suo presunto acquirente, lo fissò.


“Hm,” Mormorò, grattandosi il mento. “Hai…hai un nome o qualcosa del genere?”


“Un nome?” WF 112 andò alla ricerca di quella informazione all’interno della sua mente. Ne ricavò una. “Wu Fan…il mio nome è Wu Fan.”

“Wu Fan,” Disse l’altro. “Io sono Huang Zi Tao.” Annuì, piegando la testa in un inchino, “Wu Fan.”

“Puoi darmi il nome che desideri.” Disse, levigando la sua maglietta. “Sono tuo, dopotutto.”

“Oh,” Disse Tao. “Oh, certo. Hm, come potrei chiamarti…” I suoi occhi vagarono per la stanza (il suo “soggiorno”, realizzò Wu Fan dalle immagini analoghe presenti nella sua testa), quando si fermò vicino ad una pila di DVD. Afferrò il primo, lo guardò e con occhi sottili si rivolse nuovamente a Wu Fan. “Kristen Stewart…Kris. Kris? Kris.”


“Kris,” Ripeté Wu Fan. “Il mio nome è Kris.”


Tao sorrise, “Figo. Allora Kris sia. Comunque non è un problema che tu abbia due nomi. Tanto nessuno ti conoscerà così a fondo da poterli usare entrambi.”

Kris non fu sicuro del significato di quelle parole; La sua comprensione era ancora ad un livello dolorosamente rudimentale per uno stadio così prematuro della sua esistenza. Tao scortò Kris per un tour della casa, dicendogli che avrebbe avuto libero accesso a tutto, premurandosi solo che “non facesse casino.”

“Casino.” Ripeté Kris più e più volte, ricercando il termine all’interno del suo database. Uno stato di disordine e confusione. Caos. “Non farò casino.”

“Fantastico,” Disse di nuovo Tao, gli occhi puntati sul viso di Kris. “Non fosse stato per i tuoi occhi, ti avrei scambiato per un umano.”

“I miei occhi?”

“Brillano,” Spiegò Tao. “Non molto, però è un po’ strano. Ma sei abbastanza realistico. Penso mi divertirò un sacco a giocare con te.”






Durante il corso delle prime due settimane di convivenza con il suo nuovo padrone, Kris comprese che la visuale di Tao, nei suoi confronti, era semplicemente una. Lui era una bambola; Un giocattolo; Qualcosa da prendere e poi gettare una volta perso l’interesse. Lasciava da solo Kris nel suo appartamento per tutto il giorno, chiudendo porte e finestre una volta che se ne andava per dirigersi a scuola durante l’arco della mattinata.

Per gran parte della giornata, Kris non faceva nulla. La sua scheda madre gli imponeva di stare seduto ed aspettare il ritorno di Tao, ed era così che potevano riassumere le loro attività da “fidanzati”. Tuttavia, nonostante Tao non lo trattasse nel modo in cui avrebbe desiderato, Kris compieva degli sforzi enormi per interagire con lui.

Kris acquisì da Tao l’abitudine di “sbattere” le palpebre. Comprese che gli umani avevano bisogno di farlo, allo scopo di mantenere gli occhi umidi e proteggerli da corpi estranei. Kris dubitava della presenza di liquidi nel suo corpo, ma nello sforzo di apparire sempre più umano, sbatteva le palpebre e, quando poteva, inalava ed esalava. Solo il modello WF 112 aveva questa sviluppata capacità di imitare il corpo umano. Avere semplicemente le sue sembianze, però, non equivaleva ad esserlo. Al fin di preservare la sua integrità (e forse…e forse richiamare l’attenzione di Tao), Kris sbatteva le palpebre, inalava, esalava e mangiava ogni volta che poteva.

Tao lo reputava giustamente un’enorme computer , ma quando affermava che fosse incapace di apprendere, si sbagliava, e Kris lo sapeva.

“Se sei un computer, esegui solo gli ordini, giusto?” Chiese un giorno.

"Posso anche imparare.” Disse Kris.

Erano in soggiorno, seduti sul divano; Tao mangiava per cena i suoi noodles e Kris sedeva al suo fianco, gli occhi puntati verso il televisore. Stavano mandando in onda un programma che Kris identificò come “divertente”, con situazioni assurde e sviluppi improbabili. La traccia sonora delle risate registrate deflagrò quando, il personaggio dello zio anziano scivolò sul budino di banana gettato dalla nipote, gridando mentre precipitava al suolo.

Kris non riusciva a capire dove risiedesse tutta quella comicità, ma a Tao piaceva. Ogni volta che rideva, Kris lo guardava con la coda degli occhi. Il suo sorriso. Le stesse labbra di Kris si incurvavano ogni volta che vedeva o sentiva ridere Tao. Significava che era felice, o almeno era ciò che il suo cervello affermava.

Aldilà dell’imparare i tipici discorsi umani come i riassunti di storia presenti sui quaderni di Tao, Kris registrava le espressioni facciali di quest’ultimo a certi stimoli e cercava di imitarli al meglio. Dentro di se, era già installato un chip per le emozioni, ma Kris preferiva impararle per conto suo piuttosto che servirsi di quei dati.

“C’è qualcosa che ti piacerebbe imparare?” Chiese Tao durante la pubblicità.

Kris, con gli occhi ancora rivolti verso lo schermo, disse, “Come cucinare.” Alla televisione, la nipote si era impegnata per creare dei magnifici piatti per suo zio, finendo quasi per lussargli l’articolazione tibio-femorale.

“Cucinare…hmm, suppongo sia abbastanza semplice.” Tao si alzò, accompagnando Kris in cucina ed afferrando una tazza vuota all’interno della sua mano. “Non voglio preparare qualcosa di troppo complicato o costoso quindi…” Aprì una delle credenze, prendendo una busta quadrata ed arancione. Ancora noodles. “Non puoi sbagliare con questi.” Assicurò Tao, porgendogli la tazza. “Devi solo scaldare dell’acqua e poi metterla nella tazza. Versa i noodles e poi qualsiasi altra cosa tu voglia. Carne, pollo, anche uova, ma quello dopo.”


Spinse la busta in una delle mani di Kris, spronandolo a prendere la tazza con quella libera.

Kris fissò il pacchetto, memorizzando l’aspetto ideale che avrebbero dovuto avere dei noodles. Con quell’immagine al vaglio dei numerosi filtri nella sua testa, cominciò a riscaldare l’acqua in una pentola e , quando trascorsero un paio di minuti sul suo cronometro interno, gettò il contenuto della busta. Tao osservò la scena, in silenzio. Non gli impartì ulteriori ordini, tantomeno corresse i suoi movimenti.

Kris mescolò la pentola e, con gli occhi sul pacchetto di noodles, chiese a Tao se ci fossero delle spezie nella dispensa.

“Spezie? Sei in grado di…percepire i sapori?”

“Lo vedremo,” Disse tranquillamente, fissando il liquido rosso e borbottante.

Una volta finito, aggiunse una quantità sconsiderata di spezie al limite della sopportazione umana, a giudicare dai piccoli gemiti strozzati emessi da Tao. “Quel…hai davvero intenzione di mangiarlo? Comunque, non pensavo avessi bisogno di mangiare.”

“Infatti. Ricavo la mia energia ricaricandomi. Tuttavia…” Kris sollevò la piccola pentola verso le sue labbra, facendo un curioso assaggio.

“Allora? Che sapore ha?”

Kris schioccò la lingua, bevendo un altro sorso. Non sentiva nulla.

Tao cercò di trattenerlo quando lo vide afferrare di nuovo il porta spezie. “Whoa! Hai intenzione di usarlo tutt-“

Kris gettò tutto il contenuto del boccettino all’interno della pentola.

Tao indietreggiò di un passo. “Perché lo hai fatto. Non riuscirai a renderlo più saporito di così se non riesci a sentire i sapori.”

Kris fece una grossa sorsata, il viso contratto in una smorfia quando la temperatura all’interno della sua bocca raggiunse un livello alquanto sgradevole. Poteva sentire il calore dell’acqua, ma la sua bocca non era in grado di esaminarne il gusto.

“So che me ne pentirò ma,” Tao inclinò la pentola verso di lui e, prendendo una piccola quantità di liquido con un cucchiaio, se lo portò alle labbra.

Il cucchiaio colpì il pavimento nel momento in cui sfiorò la sua lingua. Con un gorgoglio, Tao corse verso il lavandino e, posizionandosi sotto il collo del rubinetto si risciacquò ripetutamente la bocca, più e più volte.

“Credo…credo di aver appena visto l’inferno…” Disse quando riuscì a calmarsi.

Kris, mentre reggeva ancora la pentola fra le mani, sentì la pressione della sconfitta gravare su di lui, alla quale cominciò presto ad abituarsi nei mesi a venire.



Gli umani potevano assaggiare le cose. Lui no. Lui non era umano, non ancora. Grazie alla convivenza con un essere umano aveva capito che era difficile…difficile pretendere di essere come Tao e realizzare infine che non era come lui. Tao dormiva ogni notte, dopo aver trascorso ore e ore di fronte al suo computer. Si ritirava nel letto solo quando i cerchi neri intorno ai suoi occhi raggiungevano le gote, per poi collassare sul letto, cadendo vittima di un sonno fulmineo.

Kris non aveva bisogno di dormire.

Essendo uno dei modelli più efficienti, aveva bisogno unicamente di ricaricarsi una volta alla settimana e mentre Tao dormiva, Kris sedeva al suo fianco, ascoltando i battiti del suo cuore. Nella penombra del primo mattino poi, Kris rimaneva ad un angolo della stanza, ricurvo su se stesso e la fronte appoggiata contro le sue ginocchia.


Tao aveva il sonno pesante e dormiva rumorosamente; Kris memorizzava l’intensità e la frequenza del suo cuore ogni notte. Lui aveva qualcosa di simile vicino al suo processore centrale, ma non era la stessa cosa. Non faceva rumore come un cuore umano. Con il suono avvolgente del battito di Tao, Kris immaginava di ascoltare il proprio cuore all’interno del suo petto umano.


   
 
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