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Autore: lenu88    04/02/2008    4 recensioni
Il professor Lumacorno affida un incarico a Blaise, ma questi non ne sembra molto felice. Ma, chissà,forse non tutte le scocciature vengono per nuocere!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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boh


"Dracooo" 
"No"
"Ti prego"
"No"
"Tipregotipregotiprego"
"No"
"Ma io sono il tuo migliore amico"
"Sei insopportabile, Blaise. Ti ho detto di no!" e voltandosi verso la porta del dormitorio, Draco, fece per per andarsene, ma qualcosa lo trattenne. O meglio, lo intrappolò tra due braccia.
"Blaise, staccati! Sei più scemo del solito?"
"Ti prego Dra! Sei la mia unica speranza." Blaise non accennava a mollare la presa e, per quanto si sforzasse, Draco non riusciva a raggiungere la bacchetta, perciò si limitò a dire "Sei sempre il solito. Prima combini i pasticci e poi vieni a rompere le scatole a me. Cavatela da solo, sei grande e vaccinato."
"Ma Pansy mi ucciderà" si lamentò il moro stringendo di più la presa.
"E farebbe bene. Come si fa ad essere così idioti da trasfigurare degli appunti in criceti che scorrazzano per tutta la sala comune?"
"E' stato un incidente"
"Beh, allora risolvi l'incidente. Magari te la cavi con solo una fattura"
"Ti ho solo chiesto di tenerla occupata finchè non sarò uscito. Ho solo dieci minuti per arrivare all'aula di pozioni."
"Arrangiati. Io ho altro da fare" e pestando un piede all'amico Draco riuscì finalmente a liberarsi.
"Perfido!"
"Grazie. Ciao ciao Zab. Se sarai ancora vivo porta il tuo regale fondoschiena nella stanza delle necessità alle sette." e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.

Tre quarti d'ora dopo Blaise era finalmente riuscito a: catturare l'ultimo criceto, ritrasfigurare gli appunti e farsi perdonare da Pansy promettendo di comprarle quel vestito che le piaceva tanto.
Era arrivato davanti alla porta dell'aula di pozioni e stava per aprirla, quando questa scattò in avanti.
Riuscì a spostarsi prima che lo colpisse direttamente in faccia, ma non fu abbastanza veloce da scansare anche qualcos'altro.
Sentì un colpo all'altezza del petto e abbassò lo sguardo.
"Dovremmo smetterla di incontrarci così!"
"Zabini! Finalmente. Ti davo già per disperso. Sei in ritardo di più di mezz'ora. Stavo già per andarmene. Ho anche pensato che Gazza ti avesse preso in ostaggio. Non sapevo se iniziare senza di te, poi ho pensato che, data la mia incompetenza, avrei sicuramente combinato qualche disastro senza la supervisione di qualcuno. Quindi mi ero limitata a preparare gli ingredienti sul tavolo, in modo che una volta arrivato tu avremmo potuto cominciare subito. Poi non sei venuto e ho pensato che magari ci avevi ripensato. Ci hai ripensato?" poi si mise un dito davanti alla bocca, assumendo un aria pensierosa. "In effetti tutte le volte che ci incontriamo io vengo a sbatterti contro. Credi che ci sia di mezzo il karma?"
Blaise trattenne a stento una risata. "No, non ci ho ripensato. Non credo c'entri il karma, sai? Anche perchè non credo a queste cose."
"In effetti neanch'io. Comunque d'ora in poi starò più attenta a dove metto i piedi non ti preoccupare. Allora? Entriamo? Abbiamo mezz'ora da recuperare. Oggi mi sento più concentrata, magari riesco a non intossicarci con i vapori, stavolta. L'ultima volta mi è rimasto l'olezzo sui vestiti. Ci sono voluti un bel po' di incantesimi per farlo andar via. Le mie compagne mi hanno minacciato che se mi azzardavo ad entrare nel dormitorio senza prima essermi cambiata mi avrebbero buttato fuori dalla finestra insieme ai vestiti. Forza allora diamoci da fare!"
Purtroppo la concentrazione di Juliet, non servì a molto. Molti degli errori fatti nella prima lezione non si ripeterono, ma altri e di nuovi minacciarono seriamente di trasformare una semplice lezione di pozioni in una guerra all'ultimo sangue tra i due ragazzi e il calderone.
"Credo che la faccenda sia più complicata del previsto. Non riesco a capire cosa non và tra te e le pozioni" disse sconsolato Blaise osservando il disastroso risultato ottenuto, che stava emanando un'inquietante nube nera.
"Sono proprio un disastro. Sto seriamente iniziando a pensare che ci sia qualcosa, in me, di profondamente avverso alla preparazione di un qualsiasi composto. Forse qualcuno mi ha lanciato una maledizione. Nonostante sia riuscita a superare gli errori fatti in precedenza il risultato continua ad essere pessimo. Mi dispiace farti perdere altro tempo, ma potrei riprovare?"
Juliet ricominciò ad armeggiare con i contenitori, ma Blaise la fermò.
"Mi è venuta un'idea. Prima la faccio io, così guardi come si fa, e poi provi tu. Va bene?"
La rossa annuì convinta e Blaise iniziò a lavorare.
Juliet seguì ogni mossa del ragazzo con attenzione e quando la pozione fu pronta, la osservò concentrata.
"Wow! Sei proprio bravo. Beh, certo che lo sei, altrimenti il professor Lumacorno non mi avrebbe affidata a te. Ti muovi con  rapidità e sicurezza. Non hai tentennato neanche una volta. Ok! Ora tocca a me. Speriamo in bene. Mi sento un po' più sicura ora che ho visto te all'opera." e rimboccate le maniche si mise in azione.
Dopo un'ora e mezza di duro lavoro, infine, terminò.
"Abbiamo finalmente trovato il modo per farti migliorare. Devi solo guardare prima come si fà." disse soddisfatto Blaise. 
"Ma il libro dice che dovrebbe essere giallo splendente e invece il mio è arancione. Non mi sembra un gran che. La tua era diecimila volte meglio. Aveva anche un buon profumo, la mia invece non sa di niente. Devo aver sbagliato qualche dose. Eppure mi sembrava di aver fatto tutto come lo avevi fatto tu."
"Guarda che questa pozione è venuta abbastanza bene! Hai fatto tantissimi progressi. E tutto in pochissimo tempo."
"Dici davvero? Sono migliorata? Beh, con un insegnante bravo come te... Ciò vuo dire che non ti sto facendo perdere tempo inutilmente. Ora, però, il problema è un altro. Non posso chiederti di preparare tutte le pozioni che mi serve sapere. Mi sono fatta fare una lista e sono davvero troppe. E' un vero pasticcio. Ma come hai fatto a capire che osservando te sarei riuscita a fare meglio?"
"Non è stata proprio una soluzione studiata. Mi sono ricordato che sabato scorso mi avevi detto che con la pratica riuscivi alla fine ad imparare e poi, notando che studiavi tutti i tuoi movimenti, ho pensato fosse per quello che non commettevi gli stessi errori. Perciò ho deciso di provare con questa tattica."
La corvonero sorrise "Sei stato veramente bravo. Mi hai colpita sai. La gente non mi ascolta sempre. Mi sente, ma non presta mai veramente attenzione alle mie parole. Forse perchè parlo troppo. Invece tu ti sei ricordato di ciò che avevo detto sabato scorso e ci hai ragionato su. Sono contenta che il professore abbia scelto te. Si è fatto tardi. Meglio ritirare tutto e andare a cenare."
"Sì" Juliet continuava a sorridere e Blaise non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, tanto che fece anche cadere un barattolo di occhi di coleottero, per non aver guardato dove metteva le mani. La spontaneità, la genuinità e il sorriso di quella ragazza l'avevano conquistato. Ora l'aveva capito.

Alle sette e mezza era davanti alla porta della stanza delle necessità con un sorrisino, a suo avviso idiota, che non riusciva proprio a cancellarsi dalla faccia.
Una volta dentro constatò che la festa era già entrata nel vivo. L'alcol scorrava letteralmente a fiumi da varie fontane sparse per la stanza e ovunque si potevano osservare serpeverde di tutti gli anni, brilli o impegnati in attività piuttosto piacevoli sui divanetti.
C'era persino chi, nella fattispecie Pansy Parkinson e Theoodore Nott, cantava e ballava su un palchetto nel lato sinitro della sala.
Blaise individuò subito Draco che, stravaccato su una poltrona, era intento a godersi un bel bicchiere di Wisky incendiario.
"Come mai quel sorrisetto?" gli chiese il Principe delle serpi.
"Draco, hai voglia di sentire un assurdità?"
"Ho forse scelta?" il biondo vuotò in un unico, ultimo sorso il bicchiere.
"Credo mi piaccia una ragazza."
Draco lo guardò fisso per qualche secondo poi disse "E dove sta la novità? Da quando ti conosco hai sempre cambiato una ragazza alla settimana."
"No no, questa volta è diverso. Non mi piace in quel senso... cioè sì, mi piace anche in quel senso, ma non solo in quel senso... insomma mi hai capito, no?"
"Mi stai forse dicendo di esserti preso una cotta?" lo sguardo del biondo era abbastanza scettico.
"Non so se è proprio una cotta. Mi piace stare con lei e vorrei passarci il maggior tempo possibile."
"Zab, questa E' una cotta. Fidati. E chi sarebbe la ragazza che ha fatto cambiare idea al filosofo dell'"innamorarsi è una cosa da ragazzine, meglio una botta e via"?"
"Aha. Regola n°1: niente nomi prima delle conquiste."
"Credevo che questa volta fosse diverso."
"Lo è. Ma credo di essere diventato superstizioso. Sarà il karma."
"Sei irrecuperabile. Le mie condoglienze alla poveraccia che ti dovrà sopportare."
Blaise sorrise ancora di più e, alzatosi, si diresse verso il palco. Era ora di movimentare un po' la serata.

To be continued...



Questa volta è uscito un po' più lungo. 
Sto seriamente iniziando a pensare di stare scrivendo una porcheria. Se è così vi prego di dirmelo e provvederò affinchè qualche altro mal capitato non si ritrovi a leggere cose che potrebbero causargli attacchi di disgusto. 
Sperando che quacuno di buon cuore mi dica che cosa ne pensa della ff e se è il caso di continuarla, vi lascio per dedicarmi alla sofisticata arte dell'annegare tra le pagine dei libri scolastici.

Lenù

   
 
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