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Autore: bruccina88    04/02/2008    0 recensioni
La storia di una ragazza di nome Angelica, cantante di successo ma con un passato sentimentale che la tormenta
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Incontro Buio. Seduta davanti al pianoforte nell’oscurità era rimasta in silenzio per mezz’ora. Nella sua testa riecchegiavano ancora gli applausi dopo le sue ultime note, aveva ringraziato tutti e poi il sipario si è chiuso. Lei era lì sola, al buio, per assaporare ancora un po’ le bellissime emozioni che aveva provato durante il concerto.
Dietro le quinte i suoi amici festeggiavano la conclusione del tour durato quasi tre anni e che aveva fatto il giro del mondo. Non aveva voglia di far festa, voleva tornare a casa farsi un bel bagno caldo e pensare al suo prossimo progetto.
-Ehi! Hai intenzione di rimanere lì ancora a lungo? Di là aspettano solo te-
-Sto arrivando…Stavo solo pensando a cosa dire… ti è piaciuto?-
-Lo sai che sei stata fantastica stasera , come sempre-
Luca amava farle i complimenti perché arrossiva ogni volta e diventava ancora più bella.
-Io torno di là. Sbrigati ti devo presentare una persona-
Mentre si alzava dal suo pianoforte non riuscì a non trattenere un sorriso.Luca era da sempre il suo migliore amico e sapeva come tirarle su il morale in ogni occasione. A volte era così schietto che lei ci rimaneva male ma poi si rendeva conto che Luca aveva ragione, come sempre.Era una sorta di angelo custode, senza di lui non sarebbe riuscita a realizzare i suoi sogni.
Prima di andare rivolse un ultimo sguardo al palcoscenico. Adesso arrivava il momento più antipatico del suo lavoro. L’aveva sempre messa a disagio parlare a chi aveva partecipato a un suo progetto. Ogni volta ripeteva:- E’ stata una bella esperienza…siete fantastici…spero di lavorare di nuovo con voi…-
La metteva a disagio essere al centro dell’attenzione quando non suonava.
Prese un bel respiro ed entrò in una stanza piena di gente che la applaudiva ammirata..
Una voce in fondo alla sala gridò -Discorso!-
E’ tutti gli altri lo seguirono:- Discorso, discorso, discorso..-
Fecero un po’ di spazio su un tavolo e le fecero segno di salire lì sopra per assaporare il suo momento di gloria.
“Devo cominciare a prepararmeli prima i discorsi!”pensò mentre sempre più nervosa saliva sul tavolo. Finalmente esordì:- E’ inutile dire che è stata una bella esperienza. Basta solo ricordare il concerto di stasera e mi viene la pelle d’oca. Sono stati tre anni ricchi di emozioni, soddisfazioni e gioie che abbiamo condiviso.Ho trovato in voi non solo dei professionisti ma soprattutto degli amici. Non per questo sono mancati i problemi, anzi…ma grazie alla vostra professionalità abbiamo superato anche quelli. Ora mi prenderò un periodo di pausa e appena avrò un progetto fatevi trovare disponibili, altrimenti dovrò convincervi con la forza. Grazie di cuore!-
Così dicendo scese dal suo podio e si diresse verso Luca che la guardava sorridendo.
-Stai migliorando, ottantotto!-
- Ottantotto cosa?-
-88 parole, il tuo discorso!-
-Le hai contate?-
-Già ed è il tuo record, l’ultimo che hai fatto era di 50, e il primo era di 1 “Grazie”-
-Forse perché è il tour più lungo che ho fatto-
-Può darsi, o forse cominciano a piacerti gli applausi anche quando non suoni-
-Non dire stupidaggini. Ma tu non dovevi presentarmi qualcuno?-
-Ah si. Ti aspetta nel tuo camerino. Ha insistito per parlarti in privato. Dice che ti conosce…”
Buio anche nel suo camerino…il problema era che per trovare l’interruttore della luce doveva spostare una montagna di lettere e regali dei suoi fan. Quello che non capiva è che se veramente c’era qualcuno nel suo camerino perché se ne stava al buio.
Quando finalmente si accese la luce capì il motivo…seduto sul divano, su cui lei scriveva le sue canzoni, c’era un ragazzo alto e scuro con gli occhiali da sole e un bastone per ciechi.
- Stefano ma che ci fai qui?-
- Bell’accoglienza….speravo tanto che ti saresti buttata fra le mie braccia come facevi un tempo!-
-…Mi dispiace se ti ho fatto aspettare, di là si festeggia la fine del tour..- disse imbarazzata cercando di cambiare discorso. Non le piaceva ricordare quei bei giorni che ormai facevano parte del passato e non voleva che tornassero.
-Angelica…ora che hai un po’ di tempo libero potremmo stare un po’ insieme…da buoni amici…-
" Possibile che ancora non abbia capito? Io non voglio più vederlo...." pensò Angelica
- No. Non posso, stare con te mi fa solo innervosire. Io, invece, ho bisogno solo di riposarmi. Sono stanca- disse infine
- Magari ti porto in un bel ristorantino....Aspetta! Ho un'idea migliore vieni a casa mia, ti preparerò una cenetta squisita. -
"Non resisto più....è incredibile fa finta di niente...mi vuole far infuriare???"
- Cos'è quella faccia... non ti preoccupare, ormai so cosa ti piace....un bel piatto di pasta ed è tutto sistemato, vero?-
Angelica  si affacciò sul corridoio cercando disperatamente Luca...niente. Si volse verso Stefano che sorrideva ....doveva mandarlo via...eppure c'era qualcosa che la tratteneva.
Ebbe un momento di esitazione che non sfuggì a lui :- Sono cieco non stupido, lo so che vuoi che me ne vada-
-Se lo sai perché sei ancora qui?- disse Angelica quasi seccata dalla sua presenza
Lui si alzò le si avvicinò piano, con eleganza,con la sua mano destra le accarezzò il viso. Angelica era inchiodata lì voleva scappare ma non riusciva a muoversi...incantata.........
-Mi manchi.....voglio farmi perdonare- e la baciò -Amo solo te. -. Dopo di che se ne andò.
Luca entrò nel camerino convinto di trovare un'Angelica furiosa con Stefano, ma anche con lui che l'aveva fatto entrare. E invece davanti a lui  c'era un'Angelica sconvolta che con l'indice si accarezzava dolcemente le labbra.
-Tesoro, va tutto bene?- chiese in tono un po' preoccupato
Angelica si destò e guardando Luca abbozzò un sorriso. Prese la borsa e corse a casa. Mentre era in macchina si scoprì a mordersi il labbro inferiore come quando era bambina.
Suo padre capiva sempre quando aveva fatto qualche guaio perché vedeva  sua figlia camminare per casa mordendosi le labbra dalla preoccupazione.
"Questa volta l'hai fatto grosso il guaio" pensò mentre parcheggiava.
Buio, anche in casa sua, corse in camera  e si buttò stanca sul letto con il volto verso il soffitto. Aprì il cassetto del comodino e tirò fuori la foto che cercava...la guardò e una lacrima scese fin sul la sua bocca, dove la lingua la raccolse e ne sentì tutto il suo sapore....posò la foto sotto il cuscino.
"Perché, perché continuo a pensarci...cos'è che mi manca? Ho un lavoro, amici, gente che mi ama, ho la musica la mia passione, se volessi potrei avere anche un uomo qui con me che mi consoli. Allora perché continuo a pensarci... perché?"
Si addormentò con questi pensieri...continuando a piangere............
  
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