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Autore: poeta ermetico    05/02/2008    0 recensioni
un brano che fa pensare.....godetevelo!.....
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il violentatore
IL VIOLENTATORE(prima parte)
C'era un prepotente,considerato il violentatore nella classe di jak;si chiamava Barney Timberland.Non aveva l'aria da violento.Non era di quelli sempre sporchi;non aveva una faccia brutta ,e neppure lo sguardo da intimorire le persone o le croste sul suo corpo,e non girava armato.Non era poi tanto grosso.Ma nemmeno di quei tipi piccoli,ossuti e nervosi che quando fanno la lotta possono diventare cattivi.Come succede spessos ai violenti a casa non lo picchiavano e non era neanche viziato.Aveva genitori gentili ma fermi,che non sospettavano nulla.La voce non ce l'aveva nè acuta nè rauca;gli occhi non troppo cattivi,e non era neanche troppo stupido.Anzi,a guardarlo era bello morbido e tondo,pur senza essere grasso;la sua faccia era illuminata dall'apparecchio dei denti.Spesso metteva su un'aria triste e innocente che a certi grandi piaceva e che gli tornava comoda quando doveva togliersi dai guai.
Come si spiega allora che Barney TImberland riuscisse a immedesidarsi cosi bene nel ruolo di violento?Jak utilizzava molto del suo tempo per tentare di rispondere a questa domanda.Ed era giunto alla conclusione che il successo di Barney avesse due spiegazioni.La prima era che Barnye sembrava capace di ridurre al minimo i tempi tra il volere una cosa e ottenerla:ovvero se vedeva un gioco che gli piaceva di qualche bambino,non faceva altro che strappargliela di mano;in classe se aveva bisogno di una matita,si girava e la "prendeva in prestito";se c'era da fare una coda lui partiva per primo;se aveva dei problemi con qualcuno glielo diceva in faccia e poi lo  picchiava  senza  pietà.La seconda  ragione di Timberland era che tutti avevano paura di lui.Ma nessuno sapeva bene il perchè.
Bastavo sentirlo nominare per provare una specie di pugno gelato alla bocca.La paura sembrava un virus,la gente se la passava.Era Barney che aveva la reputazione di uno che faceva paura.Vedendolo arrivare la gente se ne stava alla larga da lui,e se chiedeva caramelle o giocattoli,era sicuro di riceverli da chiunque.Ormai era un processo logico per lui che la gente facesse cio che volesse e non c'era un alternativa diversa a questa.
Barney Timberland era potente in tutta la scuola.Nessuno poteva impedirgli qualcosa.Nemmeno lui.Era una forza cieca.A volte Jak pensava che fosse un robot costruito per eseguire ordini e basta.Era strano per lui che Barney fosse senza amici e fosse odiato da tutti,ma che a lui non importasse nulla.
Naturalmente Jak si teneva lontano da quel tipo violento,ma provava per lui un interesse speciale.Barney era un mistero.Quando compì undici anni,Barney invitò a casa sua una dozzina di compagni.Jak cercò di salvarsi, ma i suoi genitori furono irremovibili.Dal canto loro trovavano simpatici la mamma e il papà di Barney e perciò,in base a una logica adulta,Jak doveva trovare simpatico il figlio.
Il festeggiato tutto sorridente accolse i bambini sulla porta di casa.-salve Jak!Grazie!Ehi mamma,guarda che cosa mi ha regalato il mio amico Jak!
Quel pomeriggio,Barney fu cortese con tutti i suoi ospiti.Partecipava alle gare,senza pretendere di vincere sempre,soltanto perchè era il suo compleanno.Rideva con i suoi genitori e versava da bere.e aiutò addirittura a rimettere in ordine e a lavare i piatti.A un certo momento della festa,Jak sbirciò nella camera di Barney.C'erano libri dappertutto,una pista da trenino montata sul pavimento,un vecchio orso di pezza sul letto appoggiato al cuscino,una scatola del piccolo chimico,un gioco elettronico:una stanza identica in tutto e per tutto alla sua.
Alla fine del pomeriggio,Barney saltutò Jak con una pacca sul braccio e gli disse:A domani Jak.

  
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