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Autore: lacla32    26/07/2013    2 recensioni
Vengo svegliata dal telefono che squilla, mi tiro a sedere, guardo l’ora sono le 4.25.
“Lisbon” dico con voce assonnata.
“Heilà!!” sento dall’altro capo, riconosco la voce del mio interlocutore.
“Che diavolo vuoi Jane? Sono le 4.25 del mattino!” dico abbastanza irritata.
“Credo di aver trovato un cadavere, o meglio lui ha trovato me.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2
Siamo giunti sulla seconda scena del crimine, mi avvicino seguita da Jane al medico legale
“Salve agente Lisbon, ha visto che disastro?” dice indicando il cadavere
Questa volta le coltellate erano di più, do un occhiata veloce devono essere 4/5, tra cui una alla gola, c’è sangue ovunque
“Ora del decesso?” chiedo
“Tra le 19 e le 21 di ieri” dice
“Aspetti” lo blocco “quest’ uomo è morto ieri?” dico sorpresa
“Si” conferma
“ehi Lisbon” è la voce di Jane
“Trovato qualcosa?” chiedo
“il Papa” dice guardandomi negli occhi
 
“Ok ragazzi, abbiamo un problema molto serio, due vittime e probabilmente uno stesso assassino…”dico sedendomi al tavolo “Jane, sarebbe carino se ci dessi una mano…”dico guardando in direzione del divanetto
“Sisi” mi risponde facendo oscillare la mano
“Bene, parliamo della seconda vittima” dico guardando Cho
“La seconda vittima, che poi sembra essere la prima a livello temporale è il signor Ross  Samuel 45 anni, sposato con un figlio” conclude Cho
“Era un professore di Filosofia al liceo statale…era stato arrestato 5 anni fa per aver minacciato e insultato la donna delle pulizie una certa Rosana Northon” dice Van Pelt
“Rigsby convoca quella donna e cerca un collegamento tra le vittime, Cho e Van Pelt voi andate alla scuola mentre io e Jane andiamo dalla famiglia…”
“Aspettate” dice Jane “la carta…” incomincia “ è alla scientifica, quando tornerà ne parleremo” dico avviandomi nel mio ufficio per prendere le chiavi dell’auto
“Lisbonnnnnn” dice Jane entrando nel mio ufficio “ Sai, stavo pensando che forse, si sai…io potrei guidare” dice con gli occhioni dolci
“Sta zitto Jane, non salirei su quella trappola mortale neanche se fossi senza macchina” borbotto mentre cerco le mie chiavi…ma dove le ho messe!! Poi un presentimento mi fa voltare “Dove le hai messe? Le mie chiavi!” cammino verso di lui puntandolo con un dito
Lui alza le mani “ Non so di cosa stai parlando! Sai dovresti cercare un altro capro espiatorio, potrei denunciarti per violenza psicologica su di me!” dice sorridendo
“ O nono mio caro ti conosco fin troppo bene! Sei stato tu! Mi hai rubato le chiavi! Ridammele se no..” dico spingendolo contro il muro siamo molto vicini e questo mi fa sentire strana, arrossisco e mi allontano, ma questo non fugge a Jane che sfrutta l’opportunità per passarmi un braccio dietro la schiena e spingermi contro di lui.
“Se no cosa?” mi sussurra all’orecchio continuando a stringermi contro di lui
“Io…io…ti a-a-arresto” balbetto, sono troppo vicina, sento il suo profumo è cosi buono, forse troppo buono
“A si mi arresti? “ dice lasciandomi e mettendo le mani in avanti come se dovesse essere ammanettato. Io sono rossa, lo sento, le guance mi bruciano anche se sono dispiaciuta che l’abbraccio si sia sciolto ma meglio cosi perché sento bussare alla porta.
“Scusa Lisbon” dice entrando Bosco
“ ehi Sam” saluto cercando di riprendere il controllo di me stessa, mantengo la testa bassa affinchè non mi guardi in faccia sono troppo rossa
“ Ciao Sam” saluta allegramente Jane
“Ascolta Lisbon, devo parlarti seriamente” inizia ma io lo interrompo “ Perdonami ancora Sam ma ora dobbiamo andare” ed afferro la maniglia della porta uscendo forse un pò troppo in fretta dal mio ufficio
“ Ma che diavolo…” borbotta Bosco
“Scusala, sarà in quel periodo” di Jane uscendo dall’ufficio sorridendo trionfante
 
Alla fine siamo in macchina, io al posto di guida, e Jane al mio fianco tutto imbronciato.
“Sarebbe bello se facessi saltare fuori le mie chiavi entro sta sera” dico fissando la strada, non che non abbia il coraggio di guardarlo negli occhi, solo che non ne ho voglia
“Maledetto Rigsby, giuro che quando torniamo gli spenno tutti i soldi che ha” mi risponde Jane
Mi strappa un sorriso, essi alla fine ho vinto, visto che Rigsby è rimasto in ufficio ho potuto utilizzare la sua auto di servizio…certo che Jane ha proprio un bel profumo, è fresco e poi il suo corpo è cosi caldo e le sue braccia salde, sarebbe bello se…
“Lisbon…Lisbonnn!!! Terra chiama Lisbon!!!” strilla Jane al mio fianco, risvegliandomi
“Cosa?” chiedo
“Abbiamo il verde…Sai, dici che la mia macchina è una trappola, ma se tu guidi cosi ci ucciderai un giorno o l’altro, non dovresti pensare al caso quando guidi…”dice poi mi guarda diventare rossa
“ Oh Oh  oh non stavi pensando al caso vero” dice facendo quello sguardo, oddio no lo sguardo del “T.L.I.T ti leggo in testa”
“ Ma sta zitto! Siamo arrivati” dico, grazie al cielo aggiungo mentalmente
“ Ammettilo stavi  pensando a me” dice mentre entriamo in casa
“Nei tuoi sogni” ribatto camminando verso la donna che è uscita dalla porta
“Salve sono l’agente Lisbon” dico stringendo la mano alla donna, una bella donna con un pò di rughe, sicuramente sulla quarantina
“ Salve” risponde in tono spento
“ IO sono Patrick Jane…e lei” indicandomi “ è follemente innamorata di me” conclude
Io divento rossa, non so se per la rabbia o per l’imbarazzo, una cosa è certa, questa me la paga
La vedova ci guarda un po’ perplessa
“ prego accomodatevi” dice dopo qualche secondo
“le spiace se mi preparo un thè? Ne vuole un po’?” chiede Jane
“emm.. si grazie” risponde la signora leggermente perplessa
“Allora mi racconti di suo marito” dico sedendomi
“Era un uomo dolcissimo” dice singhiozzando
“A noi risulta una denuncia di aggressione” dico
“La donna delle pulizie rubava, non voleva ammetterlo e mio marito si è scaldato troppo” dice guardandomi, sembra sincera
“Suo marito aveva dei nemici?” chiedo prendendo appunti su eventuali nomi
“Era un professore…era molto amato dai suoi studenti” comincia, poi mi guarda e dice “ un genitore il signor Fost, se non erro, era arrabbiato con mio marito perché secondo lui suo figlio era stato preso di mira da Sam, ma questo non era assolutamente vero!” conclude
“ mi scusi” dico prendendo il telefono “ Rigsby controlla un certo Fost , è un genitore di uno degli alunni di Ross”
“Certo capo” e riaggancia
“Suo marito amava i tarocchi?” chiede Jane porgendole il thè
“No mio marito amava la filosofia come se fosse il suo ossigeno. Diceva sempre “Vuoi ottenere la vera libertà? Renditi schiavo della filosofia.” Disse piangendo
“Seneca” sussurro “Bene, per ora è tutto, grazie per il suo tempo signora” dico alzandomi
“Suo figlio quando tornerà?” chiede Jane
“Entro sta sera dovrebbe prendere l’aereo da Tokyo” dice la vedova
 
Rientriamo al CBI, ci sediamo al solito tavolo
“che avete scoperto?” chiedo
“A scuola era molto stimato, era un ottimo professore che era riuscito a sistemare molte teste calde, aveva molta pazienza, non c’è altro” dice Van Pelt
“ io invece ho qualcosa” dice Rigsby “ il signor Fost è stato dentro 3 anni per aggressione ad un uomo che gli aveva rubato il parcheggio, mentre la donna delle pulizie ha un alibi, era a cena col marito e il gestore del locale ha confermato”
“bene, vallo a prendere con Cho e portalo qui, le connessioni tra le vittime?” dico
“ancora niente” dice sconsolato
“Bene passa il ruolo a Van Pelt” dico guardandolo “sulla carta abbiamo qualcosa?” chiedo
“ Si la scientifica non ha trovato nulla” dice Cho
“Il Papa è raffigurato in genere in trono con la tiara in capo nell’atto della benedizione. Forza armonica, religione, scienza. Un Maestro, un Filosofo, un Medico. Silenzio, meditazione, pazienza, pietà ma anche intenzioni nascoste, rancore e intolleranza.” Dice Jane avvicinandosi al tavolo
“Ok, tutti al lavoro dobbiamo prendere questo psicopatico” dico battendo le mani
“ Non è stato Fost” dice Jane seguendomi nel  mio ufficio
“ E cosa te lo fa pensare?” chiedo accendendo il computer e guardando le scartoffie sul mio tavolo
“ Istinto” ribatte sdraiandosi sul divano
In quel momento entra Grace “Capo, Minelli la vuole nel suo ufficio” dice sorridendo
“Va bene, grazie” dico alzandomi
 
“Teresa, so che vi state occupando del caso ma… non che io voglia metterti pressione, ma sai i pezzi grossi vogliono che il problema sia risolto velocemente e in modo pulito” dice guardando Jane
“Che ho fatto?” chiede con lo sguardo di un bambino colpevole
“Hai chiesto a due genitori addolorati dalla perdita del figlio se quest’ultimo di faceva di erba…Jane sono persone potenti…” dice Minelli con il tono di chi sa perfettamente di parlare al vento
“Senta capo, stiamo lavorando sodo e se vuole posso rinchiudere ancora Jane!” dico tranquillamente
“ No per carità! Quelli dell’anticrimine sono venuti a lamentarsi che il loro sospettato era stordito e mezzo cosciente quando sono andati a prenderlo in cella” dice Minelli con una nota di disperazione nella voce
“ opss mi sa che è colpa mia” mi sussurra Jane all’orecchio, questo gesto mi fa rabbrividire
“Capo” dico di scatto “risolveremo il caso nel migliore dei modi” lo rassicuro
“ Bene andate pure” dice risiedendosi alla scrivania
 
Siamo nella sala interrogatori numero 3, seduto di fronte è me c’è Fost
“Perché diavolo sono qui?” urla
“Si calmi abbiamo delle domande da farle signor Fost” dico mettendogli di fronte le foto delle due vittime “Conosce qualcuno?” chiedo
Lui guarda le foto e indica Ross “Questo è il professore di mio figlio, l’altro non so chi sia” dice
“A lei piace il thè?” chiede Jane
“Come scusi?” domanda il sospettato
“Niente, la prego lo ignori renderebbe felice molte persone se lo facesse” dico “Lei ha aggredito il signor Ross” continuo
“Quell’uomo odiava mio figlio!” dice
“ e questo era un ottimo motivo per ucciderlo?” chiedo
“No aspetti è morto?” dice sgranando gli occhi “Io non ho fatto nulla!”
“dove si trovava ieri sera alle 21?” chiede Jane, finalmente una domanda sensata, faccio un sospiro
“ero a una cena tra colleghi, ci sono 20 persone che possono confermarlo, sono tornato a casa alle 23.30” dice tranquillo
“Da quanto va a letto con la sua collega?” interviene Jane
“ Io non…” comincia
“ha del rossetto sulla camicia e sono quasi sicuro che non sia di sua moglie” bisbiglia Jane
 
“ Fost è innocente, avete trovato un collegamento tra le vittime?” dico guardando la squadra riunita al solito tavolo
“Si! Potrebbe non essere molto importante ma hanno partecipato allo stesso concorso letterario, Ross come giudice mentre Hartur come scrittore dilettante” dice Van Pelt
“ ottimo!” guardo l’orologio, sono già le 21,30 “ bene, ragazzi potete andare. Domani mattina appena arrivate voglio che tu, Van Pelt cerchi la lista di ogni partecipante al concorso, che sia uno scrittore o un giudice voglio il suo nome su foglio. Cho tu controllerai i precedenti di quei nomi e Rigsby tu cercherai un collegamento tra le nostre vittime e chi è legato a quella lista” dico alzandomi “Buona notte ragazzi” e mi dirigo verso il mio ufficio accompagnata da saluti.
Chiudo la porta e mi abbandono sulla sedia, speriamo che quel pazzo non uccida nessuno, sono troppo stanca per vedere un altro cadavere e in più devo compilare le scartofie, la maggior parte sono lamentele per Jane…giusto Jane! Alzo lo sguardo e non lo trovo…che sia andato a casa? Questo pensiero mi rattrista, abbasso lo sguardo e vedo un pacchettino sul divano, mi alzo e vado a prenderlo è una scatoletta piccola e verde, alzo il coperchio e trovo le mie chiavi. Dannato Jane penso, poteva anche lasciarle sulla scrivania, poi noto che vicino alle chiavi c’è una fragola…scoppio a ridere, si dannato Jane veramente. Mangio la mia fragola chiedendomi quando è andato a prenderle. Forse dovrei andare a cercarlo per ringraziarlo, sono sicura che non sia tornato a casa, insomma io sono ancora qui, deve per forza essere nei paraggi.
Esco dall’ufficio e mi dirigo nel cucinino, non c’è nessuno…quasi quasi mi preparo un caffè, poi sentendo il sapore della fragola in bocca sorrido e seppellisco l’idea, sto ancora pensando a Jane quando mi sento afferrare da dietro, qualcuno mi sta abbracciando…
“tranquilla sono io” sento sussurrare all’orecchio
 
Quella piccola stanzetta infondo al corridoio…
Salve a tutti ^.^ prima di tutto grazie per le recensioni, sono felicissima nel vedere che qualcuno segue la storia!!
Non so come mai sono riuscita a pubblicare cosi velocemente, sono sorpresa di me stessa, sicuramente non riuscirò a tenere il ritmo e già mi spiace L
Nei prossimi capitoli…riuscirà il povero Bosco a parlare con Lisbon? E poi, scopriremo mai che detersivo usa Jane per ottenere quel profumo??
Un bacione belle/i 
  
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