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Autore: WarriorNSN    27/07/2013    1 recensioni
Come poteva Jamie non aver paura di ciò che le riservava il futuro con un cambiamento così radicale? Come poteva non essere triste, come poteva non considerarsi "non capita"?
Ma non c'è arcobaleno senza pioggia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo posto, nuova gente, una sola ragazza a farmi compagnia: mia cugina. Obbligata dal non aver nessuno, dovetti per forza accettare un passaggio a scuola con lei, nella sua macchina che sembrava fatta apposta per una barbie. 

Non che mia cugina non mi piacesse, semplicemente non mi andava di andare a scuola e tantomeno con lei, così che la gente potesse pensare che ero “facile”, proprio come mia cugina.
Erano appena finite le vacanze natalizie e l’aria gelida del Canada pizzicava le mie guance rossastre, l’unica parte del viso –esclusi gli occhi- a non essere coperte a più non posso dalla sciarpa e dal cappello di lana.
Impaziente, tamburellavo con le unghia sul pesante jeans rosso che mia madre aveva appositamente comprato per il mio primo giorno di scuola. “Comportati bene e non uccidere nessuno”, mi raccomandò ridacchiando, prima che uscissi dalla porta principale e mi stampasse un delicato bacio a schiocco sulla fronte, mia mamma.
Mi sporsi sulla strada per controllare se da uno dei due angoli della strada fuoriuscisse la decappottabile di Marie, mia cugina, ma ancora nulla.
Marie era alta, i suoi capelli erano lunghi e neri e i suoi occhi erano azzurri come il mare. Il suo fisico sembrava uno di quelli delle modelle che si vedono in tv e che sfilano per i più grandi stilisti.
Dopo qualche minuto ancora, dalla svolta sinistra della strada, l’“adorabile” decapottabile rosa shock di Marie si fermò proprio davanti casa mia, mentre lei mi salutava sorridente con la mano. 
«Scusa per il ritardo, ma c’era traffico.» Si scusò, mentre avvicinandomi sempre di più all’automobile liberava il sedile dal bicchiere Starbucks. 
«Certo, il traffico…» Borbottai a bassa voce, mentre i miei occhi puntarono il cielo automaticamente. Aprii lo sportello e mi accomodai sul sedile in pelle bianco e ricoperto di brillantini. 
«Cosa, tesoro? » Mi sorrise in modo gentile. Agitai la mano in aria come per dirle che non era importante e partì così velocemente da far scontrare in modo violento la mia schiena col sedile.
Mentre con una mano teneva il volante, l’altra l’allungava verso il cruscotto dove vi era appoggiato un pacchetto ancora chiuso di sigarette. Me lo porse e glielo aprii, prese la sua sigaretta e la incastrò tra le sue labbra, accendendola. 
«Jamie…» Mi voltai verso Marie, che aveva pronunciato il mio nome con un velo di tristezza nel tono. Le chiesi gentilmente cosa volesse, sorridendole. 
«Com’è stato lasciare tutto ciò che avevi e cominciare di nuovo da zero, fingendo un sorriso che sembri spontaneo giorno dopo giorno? Insomma, magari gli altri credono ai tuoi ‘sto bene, grazie’, ma se ti guardassero davvero negli occhi, farebbero proprio come me.» Era davvero mia cugina, quella ragazza? Era la prima volta che le sentivo fare un discorso serio, e in tutta onestà non sapevo e ne pensavo potesse leggere le persone. Mi limitavo a pensare che al massimo sapesse leggere le lunghezze senza l’uso del righello, tanto l’occhio oramai era abituato. Nel frattempo posteggiò la macchina davanti ad un enorme edificio, il liceo di Stratford.
Alzai le spalle e gli occhi al cielo per non far scendere le lacrime. Mi guardai le mani, sospirai e mi leccai le labbra. Non potevo tenermi dentro tutto per sempre. «Lasciare tutto è stato…» Mi fermai un secondo, sperando che quei pizzichi agli occhi cessassero. «…è stato orrendo.» conclusi, tutto d’un fiato.
Mi affiancò e mi strinse nelle spalle, lasciandomi un bacio sulle tempie mentre varcavamo il cancello del grande edificio. Subito dopo una mandria di persone circondarono Marie, cercando di rimorchiarla in tutti i modi, ma nulla. Lei li scansò e si mise nuovamente al mio fianco, accompagnandomi in presidenza.

Leggimi!
Ehi guuuuuuyz!
Ammetto di essere abbastanza in ansia! Eè la prima storia che pubblico e il primo capitolo
è più una specie di introduzione e ammetto che non sia il massimo, scusate. Spero
che nonostante la poca decenza leggiate anche il secondo e lasciate una bella recenzione, o anche una critica
da cui io possa imparare.
Seguitemi su twitter, sarò grata di rispondervi e vi seguirò con piacere
https://twitter.com/___sluurp
 

  
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