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Autore: aleari    27/07/2013    3 recensioni
Come farà Louis ha risolvere il casino che ha combinato ? come farà a far pace con Aileen ? come farà a fargli capire che è sempre lo stesso, che è sempre il suo BooBear ? come farà a far ritornare la loro amicizia come era una volta senza cadere nella trappola dell'amore ? ora come ora, riesce solo a peggiorare la situazione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

-Lou mi vuoi dire dove stiamo andando cazzo?!- dissi girandomi all'indietro vedendo sparire pian piano casa nostra. Lui non parlava, ogni mio tentativo di farlo parlare era inutile. Il suo viso, però, era rilassato, non era più tirata come quando eravamo partiti. Si era evidentemente calmato. Il mio cellulare iniziò a squillare, era Ron. Dovevo rispondere, ma senza far capire a Lou con chi parlassi
-ehi- dissi rispondendo, Lou si giro un attimo a guardarmi, ma non mi diede molta attenzione.
-Aileen, come stai?-
-bene bene, tranquillo- sbagliato, stavo male, malissimo.
-ne sono felice, volevo solo sentire la tua voce prima di lavorare, ciao piccola- volevo che Lou mi chiamasse così, volevo lui, solamente lui.
-ciao- dissi chiudendo
-chi era?- mi chiese senza nemmeno guardarmi
-un amico...- dissi vagamente. Parcheggiò la macchina davanti l'entrata di un piccolo palazzo.
-vieni?- disse aprendo la portiera
-ho altre scelte?- dissi retorica scendendo dalla macchina, lui mi raggiunse e mi prese una mano. Si, il suo tocco mi faceva ancora quello strano effetto. Non so per quale motivo ma non tolsi la mano. Lo seguii all'interno di quel palazzo. Salii le scale dietro di lui e arrivammo davanti un appartamento. Aprii la porta e mi fece cenno di entrare.
-seconda porta a destra...- disse indicando il corridoio. Annuii e mi avvicinai a quella stanza mentre lui mi seguiva pochi passi più indietro. Non sapevo cosa avrei trovato in quella stanza e il che mi incuriosiva. Aprii la porta e la vidi. Vidi quello che avevo sempre desiderato fin da bambina, ma che non avevo mai avuto i soldi per comprare. Trovai una batteria. Solo Louis sapeva il mio strano amore per quello strumento, non lo dicevo a nessuno perchè senno mela avrebbero regalata, ma era un traguardo a cui sarei voluta arrivare da sola. Mi girai e Lou era li a guardarmi, mi avvicinai allo strumento e una cosa mi colpi particolarmente, c'era una scritta 'ti voglio bene Lee. Per i 15 anni di noi -Louis'
-era una parte del mio regalo per quel giorno...- disse fissandomi
-Lou, ti ho sempre detto che non dovevi comprarmi una batteria perchè...-
-volevi comprarla con i tuoi soldi, lo so. Ma era il mio regalo, per farti capire quanto tengo a te... Quando abbiamo litigato ho pensato che non te l'avrei mai data, ma invece...- disse avvicinandosi. Mi prese una mano
-vieni, c'è un altra cosa che devi vedere- disse tirandomi il braccio, lo seguii senza fare storie e mi portó davanti la porta della stanza accanto.
-questo appartamento non è tanto grande come hai visto, e se una stanza era per la tua batteria, l'altra doveva essere una camera da letto, perció...- entrai nella stanza. Era una semplice stanza per 2 persone, ma aveva una caratteristica importante, speciale. Una parete era riempita fino all'ultimo centimetro di foto e al centro sorgeva la scritta 'Lou+Lee. 20 maggio 1996'
-Lou. È bellissima- dissi con le lacrime agli occhi
-é nostra- disse avvicinandosi a me. Mi girai di scatto e corsi ad abbracciarlo. Per quanto poteva essere stato stronzo e egoista, mi mancava. Ero sempre arrabbiata e di certo la mia fiducia non era di nuovo sua. Rispose all'abbraccio senza dire nulla. Rimanemmo circa due ore a vedere tutte le foto che ricoprivano la parete, ricordando tutti i momenti passati insieme.
-torniamo a casa Lou?-
-certo piccola- ed eccoli. I brividi che provavo ogni vota che mi chiamava così. Ci avviammo verso la porta, scendemmo le scale, ma mi bloccai di botto.
-Lee ma cosa stai facendo?- disse Lou, ma poi guardó dritto a lui e strinse il pugno. Davanti a noi, c'era Ron, intento a baciarsi una mora
-Ron- dissi, lui si girò e mi vide. Rimase paralizzato, alla mia vista. Ma Lou no. Lou scese gli ultimi gradini che lo dividevano da Ron e gli tiró un cazzotto in pieno viso
-mi fai schifo- disse guardandolo con disprezzo. Rimasi a fissare Ron sbalordita, a bocca aperta. Una lacrima scese sul mio viso, perché piangevo? Forse mi ero davvero affezionata a lui. Forse mi piaceva, ma purtroppo per me anche quella volta era andata male. Cosa avevo di sbagliato? Mi asciugai la lacrima e sospirai.
-Lee, io...-
-Tranquillo, evidentemente io mi merito questo, non merito proprio niente- la mia voce tremolante mi fece sembrare fin troppo debole. Mi voltai e tornai sui miei passi. Appena entrata in casa andai dritto verso la stanza che conteneva la mia batteria e cominciai a suonare. Finalmente facevo qualcosa che mi faceva sentire bene. Louis rimase con la spalla contro lo stipite della porta tutto il tempo. Mi osservava suonare, mi divertivo. Quando arrivarono le cinque del pomeriggio decisi che poteva bastare per i vicini, così mi alzai e andai da Louis che nel frattempo si era spostato nella stanza delle foto. Mi sedetti a fianco a lui sul letto e lo osservai guardare le foto.
-Sei bipolare?- osai.
-Che cosa?- si voltó verso di me. Non eravamo più in sintonia come quando non era ancora successo nulla. E mi mancava, eravamo come imbarazzati. Odiavo quella soluzione.
-Un attimo prima tenti di fare pace con me, mentre quello dopo ti comporti come se mi volessi fuori dalla tua vita- Il suo sguardo si spostó sulla punta delle sue scarpe
-Non so che mi prende. Il fatto é che rimango convinto tutto il tempo che devo riconquistare la tua fiducia, penso a un modo ma poi non mi viene in mente nulla, così mi arrabbio- era triste.
-Mi manca come eravamo prima- confessai. Mi guardó. Quei suoi occhi azzurri erano la prima cosa di cui mi ero innamorata, e ahimé lo sono ancora.
-Allora perdonami, perdonami e sarà tutto più facile!- Aveva speranza in viso, troppa. Scossi la testa.
-Non é facile, sul serio- Annuì.
-Scusami- sussurrai.
-É colpa mia- Non era colpa sua, era mia. Ero io che mi ero infuriata in quel modo. Ma non dissi nulla, io ero ancora arrabbiata con lui. Sbadigliai.
-Non-non ceno sta sera, penso che andró a dormire ora-
-Alle sei del pomeriggio?- Feci spallucce e mi misi sotto le coperte.
-Non ti lascio sola, so bene della tua paura- Del buio, si avevo paura del buio. Si tolse la camicia e me la porse.
-Metti questa, su- Senza farmelo ripetere due volte mi cambiai e tornai a letto. Il ragazzo si tolse i jeans e si sdraió a fianco a me.
-Scusami piccola ma non ero preparato per una nottata qua- Sorrisi, ma non per le sue parole, bensì per i brividi che sentii lungo la schiena che fui sicura li sentì anche Louis. Mi circondó i fianchi e strofinó il naso sotto alla mia testa.
-Io ti odio, Louis Tomlinson- dissi.
-Lo so, piccola- Un altro brivido. Il moro rise leggermente per la mia reazione a quel soprannome, poi si addormentó. Sapevamo entrambi che ció che avevo appena detto era vero. Sapevamo entrambi che io non lo avevo ancora perdonato. Se prima la striscia era allo 0%, ora era sicuramente almeno al 10%. Io lo amavo ancora, non avevo smesso di amarlo neanche per un momento, questo faceva aumentare la barra fino al 15%, maledizione. La striscia del perdono si stava man mano riempiendo, proprio come doveva essere. Decisi di aspettare con pazienza, Louis mi mancava come solo dio sa.
Avete presente quando siete sicuri chi qualcuno vi stia fissando? Quando vi sentite osservati? Io quella mattina mi sveglia proprio perche mi sentivo osservata. Aprii gli occhi e le braccia di Lou mi circondavano ancora la vita, ma i suoi occhi erano aperti e mi fissavano.
-era da tanto che non dormivamo insieme...- disse toccandomi una guancia per poi alzarsi lentamente dal letto.
-gia...- dissi mettendomi seduta
-perché mi fissavi Lou?- dissi guardandolo negli occhi
-perché sei andata a dormire da Niall l'altra notte Lee? Non potevi andare, che so, da tuo fratello?- disse girandosi per guardarmi negli occhi
-non i risponde ad una domanda con un altra domanda...- dissi abbassando lo sguardo
-provi qualcosa per Niall? Qualcosa che va oltre l'amicizia?- disse puntando quelle sue iridi blu nelle mie verdi. Provavo qualcosa per Niall? Non avevo mai pensato a Niall come 'fidanzato'. Non mi era mai passato di mente una possibile storia d'amore con lui. Era come un fratello; certo che quando mi abbracciava non mi era indifferente, ma non erano le stesse sensazioni ad ogni minimo tocco di Lou.
-io... No, non provo nulla per Niall...- dissi spostando lo sguardo, er nervosa, e Lou lo sapeva.
-Lee dimmi la veritá- disse toccandomi un braccio
-è questa Lou...- dissi osservando ogni minimo particolare del suo viso. Quegli occhi tanto belli da far invidia alle stelle, quell' espressione da bambino, quel sorriso perfetto contornato da quelle fantastiche labbra sottili e rosee.
-ma perché sei andata da lui quella sera?- disse poggiando la sua mano sulla mia
-perché è stato l'unico a starmi veramente vicino, suppongo...-
-quando ti ho vista entrare nella stanza di Niall, mi sono ingelosito, non ho dormito tutta la notte pensando a cosa stavate facendo li...- disse abbassando lo sguardo
-Lou, io e Niall siamo amici, e io e te, tu sai cosa siamo io e te?-
-migliori amici, suppongo- disse alzando lo sguardo
-si, e questo non cambierá mai- dissi e lo abbracciai. Mi alzai dal letto e uscii dalla stanza dirigendomi in salotto. C'era un piccolo divano in pelle, qualche scaffale e una tv. Presi il cellulare dal tavolino posto accanto all'entrata e mi misi seduta sul divano con le gambe incrociate. Accesi il telefono e trovai tante, troppe chiamate perse di Ron. Ora, l'ultima cosa che volevo era parlare con lui. Mi aveva tradito, e di certo, non lo avrei perdonato facilmente. Decisi di chiamare Liam, per sapere come stavano tutti. Non rispondeva nessuno, quando stavo per chiudere una voce rispose
-Lee...- era Zayn. La sua voce era roca, come se avesse mal di gola o avesse puanto tanto. Era colma di tristezza
-Zayn, ciao, mi passeresti Liam? Volevo sentirlo- dissi tutto d'un fiato
-Lee... Liam è stato investito-
...
-Zayn!- percorsi il corridoio dell'ospedale correndo e caddi fra le sue braccia.
-Ehi, ci sei?- chiese. Annuii.
-Liam?- Scosse la
 testa senza guardarmi in faccia.
-Non sappiamo niente- indicó gli altri ragazzi seduti. Inghiottii un singhiozzo e mi sedetti.
-Ehi, Lee stai tranquilla- cercó di consolarmi Niall prendendomi una mano, la strinsi. Chiusi gli occhi e ascoltai la voce di Harry annunciare che i dottori avevano detto che avevano la situazione sotto controllo. Poi cercó di non farmi sentire e aggiunse un -più o meno- a bassa voce. Mi portai le ginocchia al petto e strinsi la mano di Niall ancora più forte, mi dava forza. Cercai di pensare ad altro, pensai al regalo di Louis, pensai a quella notte, poi alle sue parole quella mattina. Era geloso di Niall, ma la domanda era perché. Mi portai la mano del biondo alla pancia e mi rannicchiai sulla sedia. Sbirciai Louis che se ne stava in un angolo a guardare fuori dalla finestra. Mi dispiaceva lasciarlo solo, mi spiaceva dopo quella notte. Ma decisi di lasciarlo perdere per una volta e pensare a me, a Liam. Era passata quasi un'ora ormai, eravamo stati tutti in silenzio. Louis era stato tutto il tempo in un angolo a guardare fuori dalla finestra, Zayn un po' singhiozzava e un po' camminava, Niall stava a fianco a me a guardare Malik camminare, mentre Harry guardava il vuoto. La stanchezza si faceva sentire, così appoggiai la testa sulla spalla del biondo e chiusi gli occhi. Potevamo sembrare fidanzati o amici, non mi importava. Un'ora dopo mi sveglió un urlo. Aprii gli occhi e scorsi una signora accasciarsi a terra urlando e facendo no con la testa. Il suo viso era distrutto e ricoperto di lacrime. Mi mossi leggermente sulla sedia, ero nervosa.
-Ei, stai tranquilla. Liam non sarà per te come lo é per quella signora- mi sussurró Niall nell'orecchio. Il suo pollice cominció a sfregare sul dorso della mia mano. Sospirai e incrociai le gambe come i bambini tenendo la mano del biondo con me. Cominciai a giocare con le sue dita in modo da distrarmi.
-Non essere nervosa, Lee- ripeté tranquillo. Lanciai la testa all'indietro ma mi dimenticai che ci fosse un muro, così colpii violentemente. Urlai dal dolore. Una risata uscì dalla bocca di tutti. Una risata che finì subito.
-Niall, mi porti a fare un giro?- chiesi sotto voce notando che Zayn e Harry si erano addormentati uno addosso all'altro. Annuì e senza lasciarmi la mano ci alzammo. Louis era ancora lì seduto e non distolse lo sguardo dal vetro. Sospirai arresa, non volevo farlo ingelosire, non era mia intenzione. Ma non volevo nemmeno pensare sempre solo agli altri. Così ci incamminammo per il corridoio.
-Tu mi confondi- Niall ruppe il silenzio.
-Cosa intendi?-
-Mi ero appena convinto che tu non mi piacessi e proprio ora ti comporti in questo modo- feci una faccia confusa.
-In quale modo?- 
-Mi prendi la mano, dormi su di me... Mi fai impazzire-
-Me l'hai presa tu la mano- soffocai una risata.
-Tu non l'hai ancora tolta- diede un rapido sguardo alle nostre mani. Sospirai.
-Niall, se mi dai la mano mi rassicuri e mi sento meno sola in questa situazione- annuì e accennó un sorriso. Camminammo ancora, i corridoi erano vuoti e mi dava una certa tranquillità. Ma proprio quando mi ero distratta dalla discussione fatta qualche minuto prima, Niall chiese
-Come fai a capire che sei innamorata del tuo ragazzo?-
-Se quando lo bacio provo qualcosa di strano allo stomaco- risposi senza pensare e ricordando Louis. Solo dopo mi resi conto che quella era una domanda a trabocchetto, lui sapeva perfettamente la risposta. Si fermó e mi voltai a guardarlo. Sospirai sorridendo. Con una mano gli presi il viso per le guance e posai le sue labbra sulle mie. Lo feci dolcemente, volevo fargli capire per una volta se gli piacevo o meno, e magari anche io volevo capire cosa provavo per lui. Non volevo prenderlo in giro, non era mia intenzione e avevo letto tra le righe della sua domanda, voleva che lo baciassi per capire cosa provava e lo avevo accontentato. Spostai la mano sotto il suo orecchio, mentre l'altra era ancora nella sua. Lui invece rimase immobile, mi baciava dolcemente con gli occhi chiusi. Qualcosa si accese nel mio stomaco, qualcosa che con Ron non c'era, ma che con Louis scoppiava. Sorrisi e mi staccai dal ragazzo. Sorrise anche lui. Poi mi voltai e ricominciai a camminare.
-Allora?- chiesi. Non rispose. Gli solleticai la mano per fargli notare la mia domanda.
-Aileen, io...- Mi fermai e mi voltai a guardarlo. Lo guardai in quegli occhi azzurri come il cielo.
-Voglio essere sincera con te, okay?- presi un lungo sospiro -Quando baciavo Ron, non sentivo niente, proprio nulla. E infatti era quello sbagliato perché... Lascia stare, questa é un'altra storia. Tu, io ti ho baciato pensando di non provare nulla, ma il fatto é che ho sentito qualcosa- i suoi occhi si illuminarono -qualcosa che si accendeva dentro di me. Ma, Niall io amo Louis da quindici anni. Mi ha baciata una sola volta, e mi spiace ma quello che dentro di me si accese mentre ti baciavo, scoppiava quando lo facevo con lui-
-Potremmo sempre provarci- osó Niall prendendomi le mani. Scossi la testa.
-Ti prenderei solo in giró perché continuerei ad amare Louis- Annuì. Pregai che dopo questo discorso il nostro rapporto non sarebbe cambiato.




-SPAZIO AUTRICI-
siamo in perenne ritardo e vi chiediamo
umilmente perdono. Comunque, 
questo capitolo ci piace molto, e speriamo
piccia anche a voi.
RECENSITE PERFAVORE.
Ciao (:
A&A
  
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