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Autore: LadyV    06/02/2008    6 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Ambientata nel settimo anno, come dovrebbe essere secondo me.
Cosa succederebbe se all'improvviso Draco si comportasse in un modo molto strano ed insolito?
E se questo modo di comportarsi avrebbe a che fare con il suo misterioso fratello sbucato dal nulla per chissà quale motivo?
Se voi deciderete di leggere questa fan fiction vedrete inoltre come grazie a lui si stravolgeranno le coppie già formate a Hogwarts e come lui cambierà la vita di tutti.
Ci saranno sorprese, nuovi amori e nuovi insegnanti, intrighi all'infinito, nuove magie e avventure mozzafiato,tanti misteri saranno svelati.
E' la mia prima fiction quindi, vi prego, siate buoni nel RECENSIRE!
.
Per chi ama Harry, Draco e Tom deve assolutamente leggere!
Genere: Romantico, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il segreto di Draco

 

 

Nota: Questa nota introduttiva ha diverse funzioni.

La prima è sicuramente quella di avvertire che all’interno di questa ff vi saranno coppie d’omosessuali, quindi chi non è interessato fa meglio a girare al largo. Una seconda è quella di pregare tutti i lettori di questa benedetta ff di RECENSIRE!!!

Io sono una tipa fatta così: se leggo una fanfiction devo anche recensirla, anche se in modo negativo. Perché è solo così che si possono evitare le offese.

Adesso però non voglio annoiarvi più di tanto, e anche se questo cap. introduttivo ha come scopo di farvi cominciare a conoscere come dovrebbe essere per me il settimo anno di Harry a Hogwarts, bene spero vi piaccia ( in tal caso continuerò a pubblicare gli altri capitolo che sono di gran lunga più interessanti). Quindi leggete e lasciate di voi un piccolo passaggio anche con una breve recensione. .... please!!!!!!

 

 

 

 

Il locale era ancora pieno, nonostante la tarda ora.

Lui si faceva largo fra la folla, in cerca di qualcuno, o qualcosa.

Sembrava disperato, aveva un bisogno urgente di rivelargli tutto.

 

Non sarebbe stato affatto facile trovarlo, specialmente fra tutti quei loschi maghi che dietro il loro mantello celavano chissà quale identità.

Nell’ultimo periodo aveva imparato ad essere prudente.

Doveva rimanere prudente.

Non poteva soprattutto contare su nessuno.

 

Forse neanche chi stava cercando sarebbe stato in grado di custodire il segreto,  ma a lui doveva proprio dirlo.

Era ormai da un po’ che si frequentavano, e doveva poter contare su di lui.

 

Dava spallate a molta gente che lo intralciava nel passaggio, quando intravide una figura. Era proprio quella che cercava.

Non poteva gridare il suo nome, non poteva neanche pronunciarlo a bassa voce, sarebbe stato troppo pericoloso per la loro identità.

Iniziò a correre.

 

La figura stava per allontanarsi, ed era molto veloce.

Forse lo aveva scambiato per un nemico.

Draco improvvisamente riuscì prendere la figura per una manica.

Si fermò a riprendere fiato, lo stomaco gli bruciava.

Si guardò intorno, con il ragazzo di fronte a lui, costatando finalmente che quello era un posto giusto per parlare.

 

C’era molta confusione ed attorno a loro, nessun sospetto.

 

-    Mi hai fatto correre, eh!- disse Draco, mentre riprendeva fiato.

 

-         Scusami, pensavo fosse un nemico, qualcuno una  volta mi ha detto... meglio essere sempre prudente..., ricordi?! – disse la figura con uno strano assenso.

 

Draco sorrise.

Non pensava che lo ricordasse ancora.

Erano davvero molto piccoli quando lui gli aveva dato quel consiglio, e Draco era molto felice che se lo fosse ricordato.

 

-         Hai ragione, sei stato bravo, scusami.

In ogni caso, dovevo informarti di un’altra cosa, altrettanto importante – disse Draco rivolgendosi con un tono molto autoritario.

 

-         E’ questo il motivo di quest’improvvisa visita? Si, insomma mi avevi detto, anzi, mi hai ordinato, sarebbe più corretto,  di restare dove c’era tanta gente, e non in un posto desolato – disse.

-         Ho fatto quello che mi hai detto, nient’altro – concluse.

 

-         Si, e non mi sembra di stare qui ad accusarti per quello che fai o che dovresti fare, anzi tutto il contrario, sono venuto qua per dirti di fare quello che finora hai sempre fatto, insomma... non ti sei fatto mica scoprire, quindi puoi continuare così – disse Draco.

 

-         Bene, volevo io invece ritengo opportuno dirti che questa mattina ho ucciso un babbano, mi dispiace ma l’ho dovuto fare, mi aveva quasi scoperto – disse, mordendosi il labbro.

-          

-         Sai bene che dispiace molto anche a me, ma se l’hai dovuto fare per non svelare il nostro segreto, allora... sono d’accordo con te – concluse il Malfoy.

 

-         Dopo che abbiamo finito la nostra conferenza, potrei sapere perché sei venuto qui, e soprattutto per quanto dovrò restare ancora avvolto da questo mantello che comincia a darmi su i nervi, cazzo – disse la figura.

 

-         Non ti preoccupare, dovrai stare qui ancora per poco. Ho un grande piano in mente, e credo proprio di riuscire a farlo funzionare – disse Draco.

-         E sono venuto qui per rivelarti parte del piano, quello che più ti riguarda – disse.

 

-         Allora? Cosa stai aspettando? – chiese l’altro.

 

-         Solo che non posso rivelartelo qui, davanti a tutta questa gente. Te l’ho gia detto, non possiamo correre rischi.

Dobbiamo essere sicuri che solo noi stiamo ascoltando – continuò Draco, che sembrava desiderare qualcosa di impossibile.

 

-Senti, ho avuto un’idea – disse rivolto a Draco.

 

-Forza, sputa il rospo, tanto sono a corto d’idee – disse Draco.

Il misterioso ragazzo infilò il suo lungo braccio in una delle tasche del mantello.

Uscì la mano solo dopo qualche secondo, con un oggettino stretto nel palmo.

Tirò, infatti, fuori qualcosa che somigliava vagamente ad una bussola.

 

Era ricoperta d’argento, con dei disegni impressi sopra.

Draco sorrise appena vide il MagicTempus, doveva ammettere che aveva avuto una buona idea.

Il ragazzo lo roteava stretto nelle mani come se fosse un semplice giocattolo, ma era ben consapevole del potere che esso custodiva.       

 

-         Sei pronto? – disse la misteriosa figura.

Draco fece di sì con la testa, conosceva già bene la procedura.

Il ragazzo prese l’oggettino, lo mise fra i due e solo quando anche Draco ebbe strinto l’oggetto e sé girò una piccola manopola.

 

Improvvisamente un’ondata di luce verde sembrò come avvolgere tutto il luogo circostante, fino a quando non ebbe illuminato tutto il Paiolo Magico.

 

La musica si era fermata.

I discorsi della gente cessarono e gli uomini erano immobili.

Sembravano come pietrificati. Avevano lo sguardo fisso, la magia era riuscita.

 

-         Dovremo ringraziarlo alla fine – disse la figura misteriosa, che insieme a Draco era rimasta l’unica persona che respirava

-          

-         Chi?- chiese Draco.

 

- Chi c’è la regalata- continuò la misteriosa figura.

- E’ grazie a lui che adesso possiamo parlare liberamente, no? – disse.

 

-         Si, certo, ma non durerà molto – disse.

-         Allora, questo è il piano: Tu-Sai-Chi è ormai molto potente, quasi invincibile, quindi se ti trova siamo fritti. Una parte del piano consiste nel non farti assolutamente scoprire. Non dovrai rivelare a nessuno il tuo vero nome – disse Draco, abbassando la voce.

 

-         Lo sai che grazie a te diventerò asociale, Draco?! – sogghignò il ragazzo da sotto il mantello, scoppiando a ridere.

 

-         Ok, non c’è niente da ridere. Sta serio, sono cose importanti.

Come dicevo, nessuno tranne me dovrà sapere il tuo nome e cognome, da oggi ti chiamerai Benjamin Both, detto Ben – disse Draco.

 

-         Benjamin? Both? Scommetto che ce l’hai messa tutto per inventare un nome ridicolo, insomma Ben? Ma a quale stupido babbano potrebbe piacere il nome Ben! Grazie, Draco veramente, hai pensato proprio a tutto! – disse imbronciato.

 

-         Adesso non lamentarti, Ben. Non sai quanto tempo ho impiegato per trovare un nome che non ti facesse sembrare abbastanza stronzo: ho provato di tutto: Abboth, James, Webb, Townsend, Falls, e altri ridicoli che più di imbarazzarti non avrebbero fatto  – disse Draco sorridendo, ma anche innervosito.

 

-         Te l’ho detto. Da oggi è così che ti chiamerai. Inoltre ti conviene cambiare bacchetta, lo sai che alcuni maghi potrebbero rintracciarti appena usi la tua – continuò Draco, scostandosi un ciuffo di capelli biondi dal viso.

-         Fra tre giorni andremo dritti da Olivander e compreremo il necessario -.

 

-    Hai pensato proprio a tutto, fratellino – disse Ben.

-    Sai che ti dico, potresti farmi da menager, ti assicuro che sarebbe meno stressante di ciò che fai ora!- scherzò.

 

-         Molto divertente, ma chissà perché non riesco a ridere – affermò l’altro.

 

-         Senti Draco, capisco che tu sei preoccupato per me, e mi fa piacere, ma non essere così teso, so badare a me stesso, e poi ho il MagicTempus, no? Chi potrebbe farmi del male?- disse Benjamin, lasciando cadere il cappuccio che nascondeva il suo volto.

 

Aveva una carnagione molto chiara.

I Capelli erano neri, gli occhi tondo risplendevano di un azzurro mare, molto profondo.

 

-         E’ proprio anche di questo che volevo avvertirti.

Tu-Sai-Chi possiede l’altro oggetto, meglio non fare nomi e sai benissimo che con quello lui è perfettamente immune alla magia del MagicTempus, anche se tu lo attivassi con lui davanti, lui continuerebbe a muoversi, per lui il tempo non si ferma! – spiegò Draco.

 

In effetti, Draco sembrava cambiato dall’ultimo anno.

Era come se si prendesse le sue responsabilità.

E poi trattava Ben in maniera straordinaria. Provava per lui un affetto che nessuno avrebbe potuto togliergli.

Durante le ultime settimane, da quando era successo quel fatto a Hogwarts, sembrava come diverso.

Aveva un animo migliore.

 

-         Va bene, allora cercherò di usarlo il meno possibile.

Anche se sai bene che mi verrà un po’ difficile, ci sono affezionato-.

 

Improvvisamente le figure cominciarono lentamente a rianimarsi, e la musica di sottofondo sembrava riemergere dal profondo silenzio in cui era caduta.

 

-         L’effetto sta svanendo – disse Draco.

-         Presto, rimettiti in fretta il cappuccio, non possiamo rischiare – concluse.

 

In pochi istanti il Paiolo Magico era ritornato ad animarsi.

Vi era la grande confusione di prima, tutto era ritornato come pochi minuti fa.

 

-         Adesso è meglio che io vada, ti farò avere notizie al più presto, mi raccomando fa come ti ho detto, non dimenticare... – Draco si alzò dalla sedia e si allontanò pian piano, fino a quando non fu coperto dalla gran folla.

 

Adesso lui era rimasto solo. Decise di sgranchirsi le gambe, doveva essere la cosa migliore una passeggiata all’aperto.

Anche lui uscì piano nelle strade di  Londra.

Cominciò a camminare, con le mani in tasca per un viale.

Sapeva bene che Draco gli aveva vietato di camminare da solo per le strade, ma pensava che non poteva capitargli niente.

 

Non c’era nessuno in giro, sarebbe stato ancora più facile.

Le villette ai lati della strada erano ancora illuminate, nonostante la tarda ora.

 

In effetti, non si era accorto che ore erano, aveva perso la cognizione del tempo.

Ora era lì, da solo, che ripensava a quelle che erano state le sue giornate felici.

Era davvero felice quando poteva camminare nei parchi, giocare nei giardini con la sua famiglia.

Era tutto stupendo, un tempo.

 

Si sedette in una panchina di legno.

Anche se nella più totale oscurità, si poteva ben vedere una pipa.

Si, proprio una pipa stava al centro della panchina.

Doveva essere stata perduta da qualche ricco signore.

 

Ben la prese, e proprio quando le sue dita affilate ebbero toccato l’oggetto, sembrò essere avvolto da un turbine, aveva già provato quella sensazione una volta.

 

Quando rimise i piedi per terra, non si trovava più nello stesso posto.

Case più piccole erano attorno a lui, ed avevano il tetto quadrato.

Aveva preso una passaporta senza volerlo.

 

Mentre percorreva quella via, qualcosa lo fece scattare in dietro.

Si avvicinò ad un cartello rovinato, dove una grande scritta diceva: Privet Drive.

 

Quella via non gli ricordava niente.

Ricominciò a camminare, senza una meta ben precisa.

Proprio quando aveva intravisto una fievole luce di fronte a lui, fu scaraventato a terra.

 

Solo dopo pochi istanti si rialzò, e vide il mangiamorte steso sopra di lui con la bacchetta in mano, pronto a tutto.

 

 

Nota: So che questo cap. è molto breve, ma vi prego, siate clementi è recensite lo stesso, io vi prometto che il secondo cap. sarà molto più lungo. Se c’è qualche errore, o voi ritenete che una cosa sia sbagliata, vi prego comunicatemelo che provvederò ad aggiustarla.

Allora, vi è piaciuta? Spero che la reputiate molto interessante, vi prometto che se continuerete a leggere ci saranno molte sorprese... PS. AGGIORNERO' IL MERCOLEDI', PER CHI VOGLIA SEGUIRE LA STORIA ( spero siate in molti)

Che ne dite di Ben? Vi è piaciuto? Mi raccomando, continuate a leggere perché ho in serbo molte sorprese per voi, vedrete cosa succederà nel prossimo capitolo, sarà fantastico, e spero che voi lo condividiate con me! Volevo inoltre dare un grazie particolare a SummyMalfoy ( consiglio approposito di leggere la sua ff "All'improvviso un angelo"),dalla quale mi sono ispirata per scrivere questa ff, quindi spero che anche lei si preoccupi di leggerla. Bhe spero di sì ma adesso non voglio annoiarvi troppo, quindi... RECENISTE, vi prego?! Voglio inoltre comunicare a chi deciderà di seguire la ff che aggiornerò il MERCOLEDI'

 

 

 

Lady V

 

 

 

 

  
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