Nota:
Questa nota introduttiva
ha diverse funzioni.
La prima è
sicuramente quella di avvertire che all’interno di questa ff vi saranno coppie d’omosessuali,
quindi chi non è interessato fa meglio a girare al largo. Una seconda è quella
di pregare tutti i lettori di questa benedetta ff di RECENSIRE!!!
Io sono una
tipa fatta così: se leggo una fanfiction devo anche recensirla, anche se in
modo negativo. Perché è solo così che si possono evitare le offese.
Adesso però
non voglio annoiarvi più di tanto, e anche se questo cap. introduttivo ha come
scopo di farvi cominciare a conoscere come dovrebbe essere per me il settimo
anno di Harry a Hogwarts, bene spero vi piaccia ( in tal caso continuerò a
pubblicare gli altri capitolo che sono di gran lunga più interessanti). Quindi
leggete e lasciate di voi un piccolo passaggio anche con una breve recensione.
.... please!!!!!!
Il
locale era ancora pieno, nonostante la tarda ora.
Lui
si faceva largo fra la folla, in cerca di qualcuno, o qualcosa.
Sembrava
disperato, aveva un bisogno urgente di rivelargli tutto.
Non
sarebbe stato affatto facile trovarlo, specialmente fra tutti quei loschi maghi
che dietro il loro mantello celavano chissà quale identità.
Nell’ultimo
periodo aveva imparato ad essere prudente.
Doveva
rimanere prudente.
Non
poteva soprattutto contare su nessuno.
Forse
neanche chi stava cercando sarebbe stato in grado di custodire il segreto, ma a lui doveva proprio dirlo.
Era
ormai da un po’ che si frequentavano, e doveva poter contare su di lui.
Dava
spallate a molta gente che lo intralciava nel passaggio, quando intravide una
figura. Era proprio quella che cercava.
Non
poteva gridare il suo nome, non poteva neanche pronunciarlo a bassa voce,
sarebbe stato troppo pericoloso per la loro identità.
Iniziò
a correre.
La
figura stava per allontanarsi, ed era molto veloce.
Forse
lo aveva scambiato per un nemico.
Draco
improvvisamente riuscì prendere la figura per una manica.
Si
fermò a riprendere fiato, lo stomaco gli bruciava.
Si
guardò intorno, con il ragazzo di fronte a lui, costatando finalmente che
quello era un posto giusto per parlare.
C’era
molta confusione ed attorno a loro, nessun sospetto.
- Mi hai fatto correre, eh!- disse Draco,
mentre riprendeva fiato.
-
Scusami,
pensavo fosse un nemico, qualcuno una
volta mi ha detto... meglio essere sempre prudente..., ricordi?! – disse
la figura con uno strano assenso.
Draco
sorrise.
Non
pensava che lo ricordasse ancora.
Erano
davvero molto piccoli quando lui gli aveva dato quel consiglio, e Draco era
molto felice che se lo fosse ricordato.
-
Hai
ragione, sei stato bravo, scusami.
In ogni caso, dovevo informarti di un’altra
cosa, altrettanto importante – disse Draco rivolgendosi con un tono molto
autoritario.
-
E’
questo il motivo di quest’improvvisa visita? Si, insomma mi avevi detto, anzi,
mi hai ordinato, sarebbe più corretto,
di restare dove c’era tanta gente, e non in un posto desolato – disse.
-
Ho
fatto quello che mi hai detto, nient’altro – concluse.
-
Si,
e non mi sembra di stare qui ad accusarti per quello che fai o che dovresti
fare, anzi tutto il contrario, sono venuto qua per dirti di fare quello che
finora hai sempre fatto, insomma... non ti sei fatto mica scoprire, quindi puoi
continuare così – disse Draco.
-
Bene,
volevo io invece ritengo opportuno dirti che questa mattina ho ucciso un
babbano, mi dispiace ma l’ho dovuto fare, mi aveva quasi scoperto – disse,
mordendosi il labbro.
-
-
Sai
bene che dispiace molto anche a me, ma se l’hai dovuto fare per non svelare il
nostro segreto, allora... sono d’accordo con te – concluse il Malfoy.
-
Dopo
che abbiamo finito la nostra conferenza, potrei sapere perché sei venuto qui, e
soprattutto per quanto dovrò restare ancora avvolto da questo mantello che
comincia a darmi su i nervi, cazzo – disse la figura.
-
Non
ti preoccupare, dovrai stare qui ancora per poco. Ho un grande piano in mente,
e credo proprio di riuscire a farlo funzionare – disse Draco.
-
E
sono venuto qui per rivelarti parte del piano, quello che più ti riguarda –
disse.
-
Allora?
Cosa stai aspettando? – chiese l’altro.
-
Solo
che non posso rivelartelo qui, davanti a tutta questa gente. Te l’ho gia detto,
non possiamo correre rischi.
Dobbiamo essere sicuri che solo noi stiamo
ascoltando – continuò Draco, che sembrava desiderare qualcosa di impossibile.
-Senti,
ho avuto un’idea – disse rivolto a Draco.
-Forza,
sputa il rospo, tanto sono a corto d’idee – disse Draco.
Il
misterioso ragazzo infilò il suo lungo braccio in una delle tasche del
mantello.
Uscì
la mano solo dopo qualche secondo, con un oggettino stretto nel palmo.
Tirò,
infatti, fuori qualcosa che somigliava vagamente ad una bussola.
Era
ricoperta d’argento, con dei disegni impressi sopra.
Draco
sorrise appena vide il MagicTempus, doveva ammettere che aveva avuto una buona
idea.
Il
ragazzo lo roteava stretto nelle mani come se fosse un semplice giocattolo, ma
era ben consapevole del potere che esso custodiva.
-
Sei
pronto? – disse la misteriosa figura.
Draco
fece di sì con la testa, conosceva già bene la procedura.
Il
ragazzo prese l’oggettino, lo mise fra i due e solo quando anche Draco ebbe
strinto l’oggetto e sé girò una piccola manopola.
Improvvisamente
un’ondata di luce verde sembrò come avvolgere tutto il luogo circostante, fino
a quando non ebbe illuminato tutto il Paiolo Magico.
La
musica si era fermata.
I
discorsi della gente cessarono e gli uomini erano immobili.
Sembravano
come pietrificati. Avevano lo sguardo fisso, la magia era riuscita.
-
Dovremo
ringraziarlo alla fine – disse la figura misteriosa, che insieme a Draco era
rimasta l’unica persona che respirava
-
-
Chi?-
chiese Draco.
-
Chi c’è la regalata- continuò la misteriosa figura.
-
E’ grazie a lui che adesso possiamo parlare liberamente, no? – disse.
-
Si,
certo, ma non durerà molto – disse.
-
Allora,
questo è il piano: Tu-Sai-Chi è ormai molto potente, quasi invincibile, quindi
se ti trova siamo fritti. Una parte del piano consiste nel non farti
assolutamente scoprire. Non dovrai rivelare a nessuno il tuo vero nome – disse
Draco, abbassando la voce.
-
Lo
sai che grazie a te diventerò asociale, Draco?! – sogghignò il ragazzo da sotto
il mantello, scoppiando a ridere.
-
Ok,
non c’è niente da ridere. Sta serio, sono cose importanti.
Come dicevo, nessuno tranne me dovrà sapere il
tuo nome e cognome, da oggi ti chiamerai Benjamin Both, detto Ben – disse
Draco.
-
Benjamin?
Both? Scommetto che ce l’hai messa tutto per inventare un nome ridicolo, insomma
Ben? Ma a quale stupido babbano potrebbe piacere il nome Ben! Grazie, Draco
veramente, hai pensato proprio a tutto! – disse imbronciato.
-
Adesso
non lamentarti, Ben. Non sai quanto tempo ho impiegato per trovare un nome che
non ti facesse sembrare abbastanza stronzo: ho provato di tutto: Abboth, James,
Webb, Townsend, Falls, e altri ridicoli che più di imbarazzarti non avrebbero
fatto – disse Draco sorridendo, ma anche
innervosito.
-
Te
l’ho detto. Da oggi è così che ti chiamerai. Inoltre ti conviene cambiare
bacchetta, lo sai che alcuni maghi potrebbero rintracciarti appena usi la tua –
continuò Draco, scostandosi un ciuffo di capelli biondi dal viso.
-
Fra
tre giorni andremo dritti da Olivander e compreremo il necessario -.
- Hai pensato proprio a tutto, fratellino –
disse Ben.
- Sai che ti dico, potresti farmi da menager,
ti assicuro che sarebbe meno stressante di ciò che fai ora!- scherzò.
-
Molto
divertente, ma chissà perché non riesco a ridere – affermò l’altro.
-
Senti
Draco, capisco che tu sei preoccupato per me, e mi fa piacere, ma non essere
così teso, so badare a me stesso, e poi ho il MagicTempus, no? Chi potrebbe
farmi del male?- disse Benjamin, lasciando cadere il cappuccio che nascondeva
il suo volto.
Aveva
una carnagione molto chiara.
I
Capelli erano neri, gli occhi tondo risplendevano di un azzurro mare, molto
profondo.
-
E’
proprio anche di questo che volevo avvertirti.
Tu-Sai-Chi possiede l’altro oggetto, meglio non
fare nomi e sai benissimo che con quello lui è perfettamente immune alla magia
del MagicTempus, anche se tu lo attivassi con lui davanti, lui continuerebbe a
muoversi, per lui il tempo non si ferma! – spiegò Draco.
In effetti, Draco sembrava cambiato dall’ultimo
anno.
Era come se si prendesse le sue responsabilità.
E poi trattava Ben in maniera straordinaria.
Provava per lui un affetto che nessuno avrebbe potuto togliergli.
Durante le ultime settimane, da quando era
successo quel fatto a Hogwarts, sembrava come diverso.
Aveva un animo migliore.
-
Va
bene, allora cercherò di usarlo il meno possibile.
Anche se sai bene che mi verrà un po’ difficile,
ci sono affezionato-.
Improvvisamente le figure cominciarono
lentamente a rianimarsi, e la musica di sottofondo sembrava riemergere dal
profondo silenzio in cui era caduta.
-
L’effetto
sta svanendo – disse Draco.
-
Presto,
rimettiti in fretta il cappuccio, non possiamo rischiare – concluse.
In
pochi istanti il Paiolo Magico era ritornato ad animarsi.
Vi
era la grande confusione di prima, tutto era ritornato come pochi minuti fa.
-
Adesso
è meglio che io vada, ti farò avere notizie al più presto, mi raccomando fa
come ti ho detto, non dimenticare... – Draco si alzò dalla sedia e si allontanò
pian piano, fino a quando non fu coperto dalla gran folla.
Adesso
lui era rimasto solo. Decise di sgranchirsi le gambe, doveva essere la cosa
migliore una passeggiata all’aperto.
Anche
lui uscì piano nelle strade di Londra.
Cominciò
a camminare, con le mani in tasca per un viale.
Sapeva
bene che Draco gli aveva vietato di camminare da solo per le strade, ma pensava
che non poteva capitargli niente.
Non
c’era nessuno in giro, sarebbe stato ancora più facile.
Le
villette ai lati della strada erano ancora illuminate, nonostante la tarda ora.
In
effetti, non si era accorto che ore erano, aveva perso la cognizione del tempo.
Ora
era lì, da solo, che ripensava a quelle che erano state le sue giornate felici.
Era
davvero felice quando poteva camminare nei parchi, giocare nei giardini con la
sua famiglia.
Era
tutto stupendo, un tempo.
Si
sedette in una panchina di legno.
Anche
se nella più totale oscurità, si poteva ben vedere una pipa.
Si,
proprio una pipa stava al centro della panchina.
Doveva
essere stata perduta da qualche ricco signore.
Ben
la prese, e proprio quando le sue dita affilate ebbero toccato l’oggetto,
sembrò essere avvolto da un turbine, aveva già provato quella sensazione una
volta.
Quando
rimise i piedi per terra, non si trovava più nello stesso posto.
Case
più piccole erano attorno a lui, ed avevano il tetto quadrato.
Aveva
preso una passaporta senza volerlo.
Mentre
percorreva quella via, qualcosa lo fece scattare in dietro.
Si
avvicinò ad un cartello rovinato, dove una grande scritta diceva: Privet Drive.
Quella
via non gli ricordava niente.
Ricominciò
a camminare, senza una meta ben precisa.
Proprio
quando aveva intravisto una fievole luce di fronte a lui, fu scaraventato a
terra.
Solo
dopo pochi istanti si rialzò, e vide il mangiamorte steso sopra di lui con la
bacchetta in mano, pronto a tutto.
Nota: So che questo cap. è molto breve, ma vi prego, siate clementi è
recensite lo stesso, io vi prometto che il secondo cap. sarà molto più lungo.
Se c’è qualche errore, o voi ritenete che una cosa sia sbagliata, vi prego
comunicatemelo che provvederò ad aggiustarla.
Allora,
vi è piaciuta? Spero che la reputiate molto interessante, vi prometto che se
continuerete a leggere ci saranno molte sorprese...
PS. AGGIORNERO' IL MERCOLEDI', PER CHI VOGLIA SEGUIRE LA STORIA ( spero siate in molti)
Che
ne dite di Ben? Vi è piaciuto? Mi raccomando, continuate a leggere perché ho in
serbo molte sorprese per voi, vedrete cosa succederà nel prossimo capitolo,
sarà fantastico, e spero che voi lo condividiate con me!
Volevo inoltre dare un grazie particolare a SummyMalfoy ( consiglio approposito di leggere la sua ff "All'improvviso un angelo"),dalla quale mi sono ispirata per scrivere questa ff, quindi spero che anche lei si preoccupi di leggerla.
Bhe spero di sì ma
adesso non voglio annoiarvi troppo, quindi... RECENISTE, vi prego?! Voglio inoltre comunicare a chi deciderà di seguire la ff che aggiornerò il MERCOLEDI'
Lady V