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Autore: WarriorNSN    29/07/2013    1 recensioni
Come poteva Jamie non aver paura di ciò che le riservava il futuro con un cambiamento così radicale? Come poteva non essere triste, come poteva non considerarsi "non capita"?
Ma non c'è arcobaleno senza pioggia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiusi il computer e spensi le luci della mia camera. «Si, mamma, sono pronta anch’io.» Infilai il cappotto barcollando mentre scendevo le scale e uscii di fretta dalla porta principale di casa mia, chiudendomela alle spalle. Strofinai le mani sulle braccia e sospirai quando il freddo sfiorò il mio viso. Non ero abituata a tutto questo freddo, così mi infilai velocemente in macchina, che mamma aveva già acceso, dove vi erano i riscaldamenti attivati e potei rilassarmi.
Woods Street era a qualche isolato da casa mia, quindi non ci volle molto per arrivare a casa di Marie. Bussammo e sua mamma, mia zia Catie, ci venne ad aprire. Da italiana che si rispetti, tenevo molto al mio abbigliamento, così mia zia mi chiese se stessi andando ad un appuntamento. Abbassai il viso e scrutai le mie vesti: un jeans chiaro, delle Nike bianche, una camicia dello stesso colore e un cappotto nero. «Per noi è più che normale, zia, quindi se adesso mi faresti entrare ti sarei debitrice a vita visto che sto letteralmente congelando.» Le sorrisi calorosamente e le schioccai un bacio sulla guancia, mentre lei mi faceva spazio per entrare. Sfilai le scarpe e le misi nella scarpiera degli ospiti, guardandomi attorno subito dopo per cercare Marie. Era sicuramente in camera sua. Tolsi il cappotto e lo appesi sull’appendiabiti, guardandomi ancora attorno sperando che la figura di quest ultima comparisse anche dal nulla pur di evitare di salire le scale. 
«Tua cugina è in camera sua.» Sussurrò mia zia, venendomi alle spalle. Sussultai e mi portai una mano sul cuore, che andava a mille. La sua voce sembrava quella di un assassino o uno stupratore. Le sorrisi e, anche se con malavoglia, salii le scale quasi correndo, arrivando velocemente alla porta della camera di mia cugina. 
Sentii delle risate da fuori, ma non mi importava così mi inoltrai senza nemmeno bussare. «Ehi!» Mi salutò mia cugina, ancora ridendo. Mi guardai attorno e gli stessi ragazzi che mi avevano fatto compagnia durante il pranzo erano sparsi per la camera, alcuni seduti sul letto, altri sulle sedie e chi, invece, sedeva per terra. 
«Ragazzi, lei è mia cugina Jamie…» la interruppi, «sanno già come mi chiamo.» le sorrisi e mi sedetti sulla sedia girevole, accavallando le gambe. Mia cugina guardava me e poi loro, interrogativa. Stava per aprire bocca, quando la precedetti. «Sono stata con loro oggi a pranzo.» Mi sorrise maliziosa «capisco perché non volevi venire.» rise. Corrugai la fronte e alzai gli occhi al cielo, mentre gli altri ridevano. «Guarda che non mi interessa nessuno.» Feci tacere tutti e mi leccai le labbra, sospirando. Spostai lo sguardo verso i ragazzi seduti sul letto e trovai Ryan, Chaz e il ragazzo che venne poi con la mora che mi guardavano. Gli sorrisi e loro ricambiarono. 
«Comunque, non so ancora i vostri nomi.» Dissi, puntando il dito contro la mora e il ragazzo che era assieme a Ryan e Chaz sul letto. 
La ragazza sorrise, «Io mi chiamo Jazmyne e lui è Justin.» Disse, indicando col pollice Justin. Lei aveva dei lineamenti fini e gli occhi verdi, era bellissima. Justin, invece, aveva quegli occhi color caramello che la mattina mi fecero sentire meglio, un naso perfetto e delle labbra a cuoricino e carnose belle tanto quanto il sorriso che incorniciavano, anch’esse perfette. «State insieme?» Gli sorrisi dolcemente, mentre gli altri risero. Aggrottai la fronte e Jazmyne mi disse che erano fratelli. «oh, scusate, solo che siete stupendi assieme.» dissi imbarazzata, mentre loro sorrisero.
 
«Oggi hai detto che non sei di qui, da dove vieni?» Chiese Ryan, mentre uscivamo in giardino. Presi posto sul dondolo e mi voltai a guardarlo. Mi sedeva affianco. 
«Vengo dall’Italia.» sorrisi a malapena. Tutti si voltarono verso di me, eccitati all’idea che io venissi da un posto così tanto “meraviglioso”, come lo definivano loro. Ma smontai subito le loro idee, era bella da vedere ma non da vivere, a parer mio.
«Hai rovinato il mio sogno, lo sai?» Sghignazzò Justin, attirando la mia attenzione. Ridacchiai e mi leccai le labbra. «Mi dispiace,» gli sorrisi. «ma dovresti ringraziarmi, davvero, ti ho fatto risparmiare soldi inutili.» conclusi, notando con la coda dell’occhio che Marie alzò gli occhi al cielo. Mi voltai ridendo. 
«Sei per caso contraria?» Sbuffò e agitò in aria la mano. «Si, lo sono.»
Continuò dicendo che l’Italia era perfetta, che c’era stata più volte ed era una specie di paradiso, ma ribattei dicendole che comunque se l’avesse vissuta non le sarebbe piaciuta tanto quanto me. Cominciammo una specie di battibecco e i ragazzi si misero a ridere. 
«Eri fidanzata?» Mi voltai verso Jazmyne e la guardai nei suoi occhioni verdi, mentre i miei davano risposta alla sua domanda senza nemmeno lasciarmi aprire bocca. 
«Jaz!» La rimproverò Marie, mandandole uno sguardo duro. 
«Marie, è tutto okay, davvero.» Feci un respiro profondo e lo trattenni per un po’ prima di buttare fuori l’aria che tenevo dentro. Abbassai lo sguardo, ma lo rialzai subito dopo. Era dura, ma dovevo farcela, non potevo continuare così. Avrei vinto io. «Si.» Gli sorrisi forzatamente. Vidi che mi stava per fare un’altra domanda, ma si fermò tirandosi indietro. «Vuoi sapere come si chiama?» Annuii velocemente, sorridendomi per poi guardare oltre la mia spalla, Marie. Feci un altro lungo respiro e parlai. «Si chiamava Marco, e comunque puoi farmi tutte le domande che vuoi, penso che parlarne mi possa aiutare a stare meglio.» Gli sorrisi. Mi leccai il labbro e lo morsi. Marie mi accarezzò la spalla. 
«Jamie, dobbiamo andare.» Urlò mia mamma, in italiano. «Okay.» Guardai i ragazzi, «devo andare.» tradussi, prima di salutarli e andare via. Mi piacevano quei ragazzi. Non solo l'aspetto fisico, che devo dire non era niente male, era quello che mi piaceva. Non sapevo nulla di loro, ma mi ispiravano fiducia e simpatia, facendomi sperare che questo rapporto sarebbe sbocciato e durato a lungo.
Leggimi, sono importante anch'io!
Salve, bella gente! Sono arrivata al mio terzo capitolo ed è una cosa dolcissima. Grazie per le due recensioni
che sono state davvero dolcissime. Seguitemi su twitter, dolcezze, e ditemi che leggete la storia. Ricambierò il Follow #giveback
https://twitter.com/___sluurp
Bacioni, Giada! <3

 
  
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