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Autore: gig_gig    29/07/2013    0 recensioni
Questa FF segue la mia precedente La salute non θ tutto, ma senza salute tutto θ niente.
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Neal θ sempre stato tenuto lontano da quella che era la nuova famiglia di sua madre e quindi sente di non farne parte e di non avere diritto di pretendere niente da loro nι di meritarsi di stare con loro, pur lui volendo molto bene sia ad Eveline, sua madre, che a Karl, suo fratello.
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"Ehi, Benjamin Siegelbaum! June θ giΰ partita?" poi vedendo Karl chiese "Chi sei?".
"Ciao, mi chiamo Karl… e tu chi sei?".
"Quel Karl… insomma… quel Karl Woods?".
"Sμ" disse Karl un po' spaesato.
Lo sconosciuto iniziς a fissarlo con occhio indagatore "Uhm! E Neal sa che sei qui?"
"Sμ, anzi θ in camera che si cambia".
"Quindi ti ha fatto entrare?".
"Sμ…" rispose Karl sempre piω spaesato.
"Ah! Ok! Allora non fare caso a me, io sono nessuno!".
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mozzie-Dante Haversham, Neal Caffrey, Nuovo Personaggio, Peter Burke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Chi sono io veramente?'
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NdA Sono passate due settimane dall'ultimo capitolo ma sono stata veramente impegnata e nonostante il capitolo fosse quasi pronto non sono riuscita a finirlo prima. Il prossimo capitolo mi sa che arriverΰ a settembre perchι me ne vado un po' in vacanza. Perciς buone ferie a tutti.

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OUT

Neal e Mozzie stavano camminando in silenzio affiancati da Bugsy.
Fu Mozzie il primo a rompere il silenzio.
"Sei silenzioso, mon ami! Prima tuo padre, ora Karl, non deve essere tanto facile per te!".
"No!".

……

"Non volevo metterti in mezzo, ma se fossi rimasto in casa avresti potuto… insomma Karl e Peter da soli, che parlano di me! Non θ una bella sensazione!" disse Neal.
"Io non volevo restare ed essere messo in mezzo tra loro e te!" rispose Mozzie.
"Lo so, per questo non ho detto niente quando hai detto che venivi con me!".

……

"Ormai Peter sa un sacco di cose sul tuo passato, ha conosciuto Ellen e James. Saperne di piω non cambierΰ le cose" disse Mozzie.
"Forse no, ma ci sono molti ricordi che per me sono… non proprio piacevoli. Tutta questa situazione, non fa che riportarli a galla".
"Θ per questo che non vuoi Karl nella tua vita?".
"No, io non voglio essere nella vita di Karl. Kate θ morta, a te hanno sparato e ci θ mancato veramente poco, Peter θ finito in prigione per colpa di James. Io non sono una buona compagnia".
"Devo ricordarti che tu hai conosciuto Adler perchι l'ho voluto io, quindi non si puς dire che sia proprio colpa tua".
"Ma Adler cercava il carrillon che io in teoria avevo rubato!".
"Coloro che si sentono in colpa hanno paura, e coloro che hanno paura in qualche modo si sentono in colpa" disse Mozzie.
"Questa mi sfugge, chi l'ha detta?".
"Eric Hoffer, un sociologo. Uno come me, trae molti insegnamenti dai suoi libri".
"Uno come me, in che senso?".
"Uno diverso da te, uno che non somiglia ad un fotomodello di Vogue".
"In questo momento penso servirebbe anche a me leggere qualcuno dei suoi libri!".
"Ah!".

……

"Ci pensi Karl all'FBI che tenta di catturare il bravissimo ladro e truffatore Neal Caffrey! Mi viene da ridere solo a pensarci!".
"Non succederΰ!".
"Perchι tu ormai sei un ex truffatore ed ex ladro, ti sei trasformato in una persona onesta" disse Mozzie in tono ironico.
"No, non succederΰ perchι Karl non entrerΰ a far parte dell'FBI. Tutta la nostra vita θ stata segnata dalla depressione di Eveline, nessuno ha mai fatto o detto niente che potesse riportarla nel baratro, e sapere che Karl θ potenzialmente in pericolo tutti i giorni con il suo lavoro, θ una di quelle situazioni da evitare".
"Ho notato che non la chiami mamma e comunque, mi pare che uno dei suoi due figli sia giΰ in quella situazione, anzi uno dei suoi figli θ stato in ospedale da poco perchι gli hanno sparato, e non mi pare si sia preoccupata piω di tanto".
"Ho smesso di chiamarla mamma quando θ uscita dalla clinica ed θ andata a vivere con Eric. Lei, da quel momento, non θ piω stata mia madre, quel ruolo lo ha preso Ellen. Lei θ diventata moglie e mamma, ma di Karl, non mia!".
"Ti ha abbandonato!".
"Sμ, mi ha abbandonato".
"Tuo padre θ vivo, tua madre anche, sai chi sono e dove vivono, ma sei orfano quanto me!".
"Penso di sμ, ma ho conosciuto te, June, Peter, Elisabeth, voi siete la mia famiglia! Voi non mi avete mai abbandonato".
"Perς tu ora vuoi abbandonare Karl, di nuovo!".
"Lui ce l'ha una famiglia e io non ne faccio parte".
"Lo so, tu la pensi cosμ, ma Karl θ diverso da tuo padre, da tua madre, lui non ti ha mai lasciato e non ti lascerΰ, ti ha cercato, ti ha aspettato e seguito, insomma, io penso che anche lui abbia diritto di far parte della tua famiglia!".
"Parla quello che dice di non volere legami!".
"Forse perchι gli unici veri due legami che ho avuto sono stati con il signor Jeffries e con te e, alla fine, non sono riuscito ad abbandonare nessuno dei due!".
"Allora avevo ragione, tu, Peter, Karl, vi siete schierati tutti contro di me, lo sai che ultimamente ti trovi sempre piω a pensare come Peter!".
"Ahhhh! Ho giΰ l'orticaria al solo pensarci! Ma io non voglio convincerti, esprimo solo la mia opinione. Devi essere tu a decidere cosa fare, non io!".
"Grazie, Moz!".
"Non c'θ di che".

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IN

Peter era intento a lavare i piatti, mentre Karl li sciacquava, li asciugava e li riponeva nella credenza.
"Non penso dovremmo parlare di Neal in sua assenza, lui non vuole e lo rispetto" disse Peter.
"Certo. Parlerΰ lui, se e quando se la sente. Perς quella volta, quando mi ha portato al cinema… mio padre θ stato molto cattivo con lui, io dovevo andare in camera e non avrei dovuto sentire ma, come avrΰ capito, io non faccio molto sovente quello che mi si dice".
"In questo assomigli decisamente a Neal".
"In ogni caso ho sentito tutto. Mio padre θ una brava persona, θ tranquilla, ponderata, riflessiva, calma, ma con Neal θ sempre stato diverso, cambiava radicalmente, lo trattava con cattiveria. Io ero piccolo, ma me ne accorgevo e non ho mai compreso il perchι. Ci ho pensato in tutti questi anni, ho anche provato diverse volte a parlarne con mio padre e qualche volta anche con mamma, ma hanno sempre cambiato discorso. Forse, se Neal avesse avuto una famiglia, se fossi riuscito a fargli capire quanto gli volevo bene, forse non sarebbe fuggito e non sarebbe diventato quello che θ diventato!".
"Sai Karl, molte persone hanno avuto una vita e un'infanzia difficile, ma non tutti sono diventati dei criminali. Neal θ bravo in un sacco di cose, avrebbe potuto ottenere grandi risultati e senza troppi sforzi, in modo onesto. Semplicemente per lui la truffa θ sempre stato un divertimento, gli piace fare quello che fa. In tanti anni ho capito che non lo fa per i soldi o perchι non sarebbe in grado di fare altro, ma semplicemente per l'adrenalina, la sfida, il divertimento. Perς non θ una persona senza scrupoli, anzi. E' un ragazzo generoso, deve solo capire che nella vita il divertimento non θ tutto".

"Questa serata mi ha fatto capire che non θ solo, gli volete tutti bene. Vorrei che desse una possibilitΰ anche a me".
"Dagli tempo. Bene qui abbiamo finito, giusto in tempo, la partita sta per iniziare, vai ad accendere la televisione".
Karl si diresse alla televisione, la accese sul canale sportivo e si sedette sul divano.
Peter lo raggiunse, si sedette di fianco, i giocatori erano in campo e stavano attendendo il fischio d'inizio.
  
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