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Autore: Sybil Blues    29/07/2013    0 recensioni
Ginny Weasley ha sedici anni, trascorsi nell'ombra proiettata dall'amicizia fra suo fratello e Harry Potter. Quello stesso Harry che non è mai riuscita a dimenticare, e al suo sesto anno ad Hogwarts proverà a farlo sul serio. Ma il labirinto di feste, vendette e solitudine la porterà a conoscere un segreto terribile. E a perdere sé stessa.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Neville Paciock | Coppie: Dean/Ginny, Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Draco Malfoy mi racconta ogni cosa, ogni segreto celato dietro l'atteggiamento spavaldo e un cognome ingombrante.
A ogni parola, sembra che la maschera che si è pazientemente costruito in tutti questi anni si sgretoli inesorabilmente, lasciandomi intravedere l'insicurezza e la sua paura.

"Non ho scelta" conclude. "Non l'ho mai avuta."
Poi mi prende per mano, mi getta addosso il Mantello e mi conduce davanti all'arazzo di Barnabas il Babbeo, al settimo piano. Entriamo nella Stanza delle Necessità, che ora mi sembra avvolta da un'aura maledetta. Draco mi indica l'Armadio Svanitore con un cenno e io provo l'impulso di scagliarmici contro, di distruggerlo con una fattura, di alzare la bacchetta e sentire il potere inebriarmi le dita. Ma non lo faccio. Gliel'ho promesso.
"Mi dispiace di averti coinvolta in tutto questo" dice, lasciandosi cadere su una sedia traballante.
"Io sono figlia di membri dell'Ordine e amica di... Hermione. Sono già coinvolta" ribatto debolmente, senza troppa convinzione. Il nome di Harry aleggia nell'aria, ma nessuno di noi lo pronuncia.
"Succederà stanotte."

Sussulto e un tremito mi scuote da capo a piedi.

"Stanotte" boccheggio. Stanotte qualcuno di noi morirà. Stanotte il destino ha la sua mano su Hogwarts.

"Sì." Si volta verso di me, fissando un punto che dovrebbe corrispondere al mio volto, ma è la mia spalla. Mi rendo conto di avere ancora addosso il Mantello.

"Avresti dovuto chiedere la protezione dell'Ordine! Fallo adesso! Parla con Silente, lui saprà cosa fare!" Sento la rabbia ribollire come lava.

Scuote la testa, un sorriso triste affiora sul volto.
"L'Ordine non può fare niente."
"L'Ordine combatte Voldemort da sempre."
"Be', non sta facendo un buon lavoro, vero? Non si sono nemmeno accorti di avere una spia."
"Cosa?"
"Piton. Piton è di Voldemort, da sempre."
"Silente si è sempre fidato di lui. E anch'io" aggiungo.
"Già. Sarà Piton a ucciderlo, se io fallisco."
"No. Non è vero." Sento che la terra su cui sono abituata a camminare, la terra che conosce i miei passi, sta lasciando il posto al baratro più profondo.

Draco muove qualche passo verso di me e io indietreggio. Allunga una mano verso di me e io mi ritraggo. Un urlo straziante è imprigionato nella mia gola.
"Hai paura di me?"
"Non devo?"
"No."

Lascio che mi raggiunga perchè, mi rendo conto, non voglio avere paura di lui. E forse non ce l'ho.

Le mani di Draco biancheggiano nella penombra, mentre cerca il tessuto evanescente del mantello e lo solleva sui miei capelli, come un velo da sposa. Mi guarda negli occhi, sempre più vicino, così tanto che riesco a vedere la sua peluria bionda.

"Perdonami."
"L'ho già fatto."
"Stai ferma, adesso."

Lascia scorrere le sue labbra sottili sulla mia guancia e sul collo, traccia linee enigmatiche sul mio volto, respira la mia pelle e io cerco di non tremare. Il Mantello mi avvolge le caviglie.
"Ti voglio."
"Mi vuoi da sempre."
Sorride contro la mia fronte. Incontra il mio sguardo. Nei suoi occhi grigi noto una bellezza sfolgorante, lontana, che so che non conquisterò mai per davvero. Capisco che ha bisogno di sentirselo dire.

"Anch'io ti voglio da sempre."
Le nostre labbra si incontrano a metà strada. Mi bacia come se ritrovasse una bevanda agognata, da tempo perduta; assaggia la mia lingua con rabbia. Allaccio il suo collo con le braccia, mentre le sue mani esplorano i miei fianchi, risalgono la mia schiena e mi attirano a lui. I nostri bacini si scontrano. In quell'istante la consapevolezza di ciò che sto facendo mi piomba addosso, ma non m'importa. Lo voglio davvero. Mi stacco da lui e mi libero della maglia. Mi contempla per qualche secondo, poi inizia a sbottonarsi la camicia, che presto cade a terra. Il Marchio spicca sulle sue vene bluastre, ma non lo vedo nemmeno. Le mie mani corrono al bottone dei mie pantaloni, che si accartocciano ai miei piedi. Saltello per liberarmene e l'ironia brilla scherzosa sul sorriso di Draco. I suoi pantaloni seguono i miei sul pavimento. Rimane lì, bellissimo, in boxer, una lama di luce nel buio che ci avvolge.
"Tu non mi vuoi perchè io... Harry mi..." incespico.
"Non mi frega niente di Potter, adesso."
Poi avanza verso di me con passo felino e io sento l'eccitazione e la paura scorrere dentro di me, insieme al sangue.

La danza dei baci e delle carezze ricomincia, dolce, ossessiva, lenta, veloce. Sento la sua mano sulla mia coscia, la mia coscia che abbraccia il suo bacino, come se sapesse da sola cosa fare, le spalle graffiate dal muro. Lui contro di me.
E poi siamo a terra e lo voglio disperatamente. Sono nuda. Draco è nudo. Non si stacca dalle mie labbra. Accarezza i miei seni.
Capisco di averlo aspettato per tutta la mia misera esistenza. Di essere sopravvissuta agli obblighi e al dolore per questo.
"Non voglio farti male."

Lui dentro di me.

Gemo di vita.
  
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