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Autore: EvansLove    07/02/2008    2 recensioni
_______100° CAPITOLO POSTATO____________ Lily e James s'incontreranno in estate, sulla stessa spiaggia. Entrambi combineranno non pochi impicci... E poi? In quale modo cambierà il loro futuro? Come nascerà la loro stupenda storia d'amore? Sarà tutto rose e fiori oppure... Questo potrete saperlo unicamente leggendo, mi dispiace! XD { P.S. Grazie a tutti coloro che mi sostengono in questa avventura}
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutta via James non riuscì a dormire.

Si rigirò nel letto molte volte, fuori il temporale scuoteva il paese con vento e tuoni e lui pensò che sicuramente non se ne sarebbe curato se Lily fosse stata nel suo letto al sicuro.

Stette ad occhi aperti per tutta la notte, immaginando cosa diavolo le stessero facendo.

E a pensare su Piton.

Per quanto si fidasse del giudizio di Silente, non riusciva a guardare di buon occhio il suo nemico di scuola, ed era sicuro che nemmeno Sirius, per quanto potesse rassicurarlo per non farlo preoccupare, quella storia di Piton dalla loro parte non lo convinceva nemmeno un pò.

E poi, Sirius sarebbe stato capacissimo di cambiare bandiera, pur di non essere dalla stessa parte di Mocciosus.

C'era stato un tempo in cui anche questo era possibile.

Ma adesso cosa più era possibile?

James allungò un braccio sul letto e sentì il freddo delle lenzuola.

Si morse le labbra.

Era difficile, molto, salvare, o cercare di farlo, il mondo magico, cercare di frenare le morti, difendere anche i Babbani da pericoli sconosciuti per loro, eppure, abbracciato alla sua Lily, tutto era parso più semplice.

Lily, incinta di suo figlio, in pericolo, e quel bambino già predisposto alla morte senza essere nemmeno nato, quel bambino, suo figlio.

James chiuse gli occhi, si prese la testa fra le mani e respirò lentamente, cercando di scacciare quei pensieri. Impazzire non l'avrebbe aiutato o avrebbe aiutato le uniche cose per le quali valeva la pena vivere.

Bè, sicuramente Lily avrebbe fatto qualcosa.

Lily non era se stessa per merito di James.

La Lily vera, quella che l'aveva fatto innamorare alla follia, era una ragazzina sicura di sè con gli occhi determinati e splendenti e uno sbuffo anche troppo evidente di lentiggini sul naso.

James sorrise.

Quando tutto quello sarebbe finito, perchè adesso era sicuro che sarebbe tutto finito, che presto invece della fredda stoffa avrebbe sentito il caldo corpo di Lily, persino un pò grande a causa del pancione, ma meraviglioso e con quel sapore meraviglioso...

James sospirò.

Si sedette sul letto nello stesso istante in cui Susan aprì la porta della sua camera.

"Oh, ti ho svegliato? Scusami!" disse la mora, avvicinandosi al letto del suo migliore amico.

James scosse la testa "Tranquilla, non riuscivo a dormire da me!"

Susan annuì e si sdraiò accanto a lui.

"Ero venuta a vedere se avevi bisogno di compagnia... bè, lo ammetto, ero io che volevo parlare con te, come ai vecchi tempi!"

E con uno sbuffò fece volare via dagli occhi azzurri una ciocca mora.

Il ragazzo sorrise guardandola.

"Hai ragione. Ormai sei solo la migliore amica di Lily, e io e te è un pò che non ci veniamo a confessare di aver rubato la nutella!"

Susan fece una carezza a James, che sapeva quasi di materno.

Era stata la sua prima vera amica, l'unica che riuscisse mai a capire James, oltre naturalmente a Sirius, e il feeling fra di loro era.. strano.

Come se fossero la stessa persona al maschile e al femminile, un riflesso perfetto e capovolto.

"Sai che sono di nuovo incinta, Jim?"

James spalancò gli occhi "Cavolo! Padfoot non perde tempo!"

Susan gli diede un buffetto scherzoso.

"Vaffanbene Jamie!"

Il ragazzo la prese e l'abbracciò.

"Scherzo. Sai che qualunque cosa ti accadrà, con qualunque persona deciderai di stare, comunque deciderai di gestire la tua vita, io ci sarò!"

"Lo so Jamie. Lo so!"

Si guardarono negli occhi.

"Quando ero bambina mi veniva da dirti ti amo, e mi viene ancora adesso ma so che non è nel senso che tutti pensano...."

James annuì.

"Anche io so di amarti. Di un amore di certo diverso da quello per Lily, di un amore diverso di quello per Sirius e gli altri Malandrini, ma... ti amo. Credo sia lo stesso per Lily e Remus!"

Susan annuì, gli occhi lucidi. "Lily e Remus... è strano. Possono non vedersi mai ed essere amici comunque e sanno nel loro cuore che anche se dopo tre anni uno dei due avesse bisogno di parlare di cose frivole con l'altra alle tre di notte, bè, l'altra ci starebbe!"

James sorrise.

"Lily ci starebbe anche con Voldemort, secondo me!"

Susan rise.

"E anche tu, se si trattasse di salvarla o proteggerla!"

Si strinsero un pò di più e dormirono abbracciati.

 

Quando, la mattina dopo, Sirius li trovò così, si battè una mano sulla fronte e scosse la testa.

Sembrava quasi che fossero tornati gli anni senza guerra, gli anni delle mega cazzate.

Stava per andarsene, quando Susan si svegliò.

"Sir!" disse piano e si spinse verso di lui, che era vicino alla porta,

"Amore!" disse lui e le baciò le labbra. Lei aveva un sapore così di... buono. Sapeva di sogni freschi, di torpore favoloso...

"Perchè non mi hai svegliato?"

Sirius scosse le spalle "Dormivate così bene!"

Susan sorrise "Ti amo!"

Lui le mise un braccio attorno alle spalle e andarono a fare colazione.

 

"Sirius!" L'urlo riempì l'intero salotto della casa, con la profonda voce calda di Remus Lupin.

"Rem! Non c'è bisogno di urlare!" disse quest'ultimo, avvicinandosi al camino.

"Scusa. E' che sono... agitato!"

Sirius sorrise "Ansia di andare a liberare Lily?"

Remus annuì "Tanta ansia di liberarla senza far morire nè lei nè il bambino!"

Sirius gli annuì di rimando.

Dopo un breve minuto di silenzio, Remus illustrò il piano all'amico.

"Domani, dopo mezzogiorno, Severus prenderà il posto di guardia di Lily e ci recapiterà la mattina presto un pò di pozione polisucco, solo per due persone che saremo io e te, e ci dovremo trasformare in Lucius e Avery...!"

"Che schifo!" lo interruppe Sirius.

Remus alzò gli occhi al cielo e poi continuò come se non fosse successo niente.

"E lui ci farà entrare. Il segno per riconoscerci, sarà un galeone speciale che ti porterò domani. Tutto chiaro?"

Sirius annuì "Sì, anche che a questo punto starai a pranzo da me!"

Remus sorrise "Ok, anche quello! Scusami ma non mi posso trattenere! Ciao Pad, ci vediamo domani alle otto!"

"Ciao Moony, stupido!" disse sorridendo Sirius, alzandosi.

Tutto era deciso.

Pregò che andasse tutto bene.

Una cosa era certa: se quel pivello di Mocciosus avesse fatto il secondo gioco, gliel'avrebbe fatta vedere brutta.

  
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