Un
saluto a tutti, siamo quasi agli ultimi capitoli… come finirà questa storia
secondo voi?
Ringrazio
Liris e FireAngel che continuano a seguirmi ed a commentare la mia storia con
tanta vivacità. Lieta di essere riuscita a commuovervi, il capitolo precedente è
stato difficile da descrivere, pensavo di essere andata troppo sul melodramma,
ma pare che sia piaciuto e la cosa mi rende felice. Posso solo dire riferendomi
a quello che mi avete scritto è che forse Sakura rimarrà abbastanza inutile
anche nei prossimi capitoli, non troppo però, mentre per l’inutilità di Shaoran…
be dai qual cosina gli faccio fare, poi lo strapazzo per benino per la vostra
gioia!!!! Vi lascio al capitolo… buona lettura
9.
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Scartò di lato, ma neanche questa volta fu in grado di evitare il colpo.
La frusta lo colpì alla schiena lasciandogli un’altra profonda lesione accanto a
quelle che già aveva riportato. Il dorso era un continuo bruciare e non solo
quello. Watanuki sembrava un fulmine nell’attaccare, quando non riusciva con la
spada arrivava con la frusta e viceversa e Shaoran era diventato veramente un
piccolo animaletto impaurito, che non poteva fare altro che scappare dal suo
padrone. Infine, stanco di giocare con il ragazzino, lo raggiunse con un
semplice salto e lo afferrò per il collo riuscendo a tirarlo su senza sforzo.
L’odore del sangue del giovane Shaoran gli riempì le narici e gli sporcò la
mano.
-
Direi che possiamo anche finirla qui… ora è il momento che lei ti veda in questo
stato…- A causa della forte stretta l’aria iniziò a mancargli, i polmoni
gridavano di dolore e si sforzavano di utilizzare quel poco ossigeno che gli era
ancora concesso.
-
Watanuki!...- quel grido giunse alle orecchie di entrambi, il polso prima fermo
dell’uomo, perse lentamente forza.
“Io
so che puoi sentirmi è solo che il tuo cuore mi ha rifiutato, ora basta però… io
non posso permettere che tu commetta un simile
sbaglio…”
Schioccando
le dita, ma senza lasciare andare la presa sul collo del ragazzo, illuminò la
stanza per osservare cosa stesse accadendo. La scena gli mostrò il combattimento
tra Doumeki e il mago, quest’ultimo sembrava molto provato e il suo cedimento
era ormai prossimo. Spostò la visuale sulla ragazza, intravide il corpo di Yuuko
intento a prenderle ciò che a lei mancava, vide la principessa in stato di
incoscienza.
-
Quella ragazzina ha più risorse di quanto mi aspettassi… per un
attimo…-
“Watanuki
basta!”
Lasciò
andare il ragazzo, che ricadde a peso morto sul pavimento. Indietreggiò senza
volerlo, ogni muscolo del suo corpo tremava. Quella voce nella mente lo stava
tormentando, era quella di Yuuko, non poteva sbagliarsi, ma era impossibile che
avesse parlato. Scacciò a forza quel pensiero dalla mente e tornò a concentrarsi
sull’avversario, lo prese per i capelli alzandogli il viso verso il suo. Shaoran
era inerme, il sangue perso da tutte quelle ferite, lo aveva privato di ogni
forza, debole era la presa sulla spada che presto lasciò andare del
tutto.
“Perché
fai finta di non sentirmi… non ignorarmi in questo modo ti
scongiuro…”
-
Tra poco quella ragazzina smetterà di prendersi gioco di me… quando ti avrò
ucciso davanti ai suoi occhi, smetterà di lottare
definitivamente.-
Iniziò
a trascinarsi dietro il corpo del giovane, tirandolo per i capelli tornò dalla
principessa in pochi secondi. Lasciò andare Shaoran in malo modo e si diresse
dalla ragazza. Avere vicino il corpo della persona da lui amata, sentire il
profumo di quella pelle era tutto ciò che voleva. Accarezzò il viso di Yuuko,
lei si voltò appena verso la sua direzione, ma il suo viso non riuscì ad
esprimere alcuna emozione.
-
Guarda bene Principessina… guarda come si fa a far tornare qualcuno in vita…-
Gli alzò il viso a forza verso di lui, Sakura riuscì ad aprire appena gli occhi,
mostrando due belle iridi scarlatte e lucide.
-
Basta ti prego… amore mio…- Il cuore di Watanuki perse un battito, il cuore a
malapena resse quelle parole e quegli occhi dolci che lui amava. Ogni forza
svanì in quel momento, ricadde all’indietro continuando a fissarla. In quello
stesso istante la mano di Yuuko iniziò ad indietreggiare dal corpo di Sakura, la
ragazza emise un lamento sommesso, mentre una lacrima le solcò la guancia.
Watanuki rimase ad osservare senza fare nulla, Shaoran a fatica fu capace di
volgere lo sguardo, offuscato dal sangue, verso la principessa nel momento in
cui Yuuko estrasse la mano, stringendo a se qualcosa che non le apparteneva. Il
cuore di Sakura emanò una luce bianca e fioca e quando la ragazza chiuse
definitivamente gli occhi, il cuore entrò nel corpo di Yuuko.
-
Mia amata Yuuko… - Allungò la mano nel tentativo di toccare il corpo di lei, la
donna voltò il viso verso l’uomo e aprì gli occhi, sembravano vivi e non spenti
come lo erano stati per tutto il tempo. Era tornata realmente questa volta. –
Finalmente… ho sconfitto il destino che ti ha portato via da me…- Le prese il
viso accarezzandolo e cercando di scaldarlo, era ancora fredda, ma lui sarebbe
riuscito a farla tornare come un tempo, ne era sicuro. – Parlami, pronuncia il
mio nome…-
-
Quel cuore è di Sakura-hime… non puoi dare la vita a qualcuno togliendola ad
altri…- a fatica Shaoran riuscì ad inveire contro l’altro, provando a strisciare
verso la principessa per soccorrerla.
-
Hime… resistete! Riprenderò il vostro cuore anche se…-
-
Anche cosa?- Watanuki scattò in piedi parandosi davanti alla donna e ridendo in
direzione del giovane strisciante. – Non ti permetterò di toccare la mia Yuuko
dopo tutto quello che ho passato… oramai i giochi sono fatti e quel cuore ora mi
appartiene.-
-
Credi che sia così semplice? Come si sentirà lei quando saprà che il cuore che
ha non gli appartiene?-
-
Cosa vuoi che importi dopo tutto quello che io e lei abbiamo sopportato, dopo
tutto ciò che abbiamo vissuto… sei solo un ragazzino presuntuoso che si aggrappa
a degli stereotipi inutili… Il mondo e la vita non sono giusti, nulla lo è…
credi che la morte di mia figlia sia stata giusta o che il sacrificio di Yuuko
lo sia stato?-
Shaoran
non poteva sapere cosa nascondeva il passato di quell’uomo, però capiva che il
suo cuore era ferito e quella lesione non era facile da far rimarginare, ma
nonostante il suo cuore gli dicesse che in fondo non era un istinto cattivo a
guidarlo, non poteva lasciare che agisse indisturbato.
Scese
un lungo silenzio, mesto e carico di dolore. Uno di quei silenzi in cui nessuno
aveva il coraggio di parlare per primo, in cui tutte le parole si perdevano in
una sensazione senza meta, come se nulla fosse importante o necessaria.
L’entrata di Doumeki ruppe quello strano e inquietante scenario, il guerriero
gettò a terra il corpo immobile di Fay, lo sguardo di Shaoran riuscì solo a
soffermarsi su tutto il sangue che macchiava i vestiti del compagno. Anche
Doumeki era ferito, ma a prima vista non sembrava nulla di serio, riconobbe a
malapena i segni delle unghie del mago sul torace dell’altro, ma non
sanguinavano neanche.
-
Fay-san!- Il mago reagì appena al richiamo del giovane, mosse le braccia e fece
per alzarsi, ma Doumeki lo fermò con il piede, impedendogli di muoversi. Alzò la
spada insanguinata verso di lui puntandola contro il collo scoperto del suo
avversario e rimase in attesa di un ordine. Watanuki rispose con un segno
affermativo della testa e Doumeki alzò la lama per il colpo finale. Shaoran
gridò, l’unico gesto a lui concesso era urlare il nome del compagno e supplicare
che gli venisse risparmiata la vita. Il colpo fu vibrato imprimendogli più forza
possibile, ma la lama si fermò appena sopra la nuca del
mago.
-
Chiunque osi toccare ciò che io ho deciso di proteggere…
morirà.-
-
Kurogane-san!!- Shaoran aveva intravisto la lama di una spada ferma al collo di
Doumeki, il tono di voce con cui era stata pronunciata quella minaccia era
inconfondibile. Dal buio infine spuntarono le iridi scarlatte del guerriero e
Doumeki fu costretto a lasciare la presa, gettando la spada lontano da lui. Il
colpo arrivò improvviso, con l’elsa della sua katana Kurogane colpì il ragazzo
alla nuca lasciandolo svenuto a terra. Alzò la lama della sua Katana in
direzione di Watanuki sfidandolo apertamente, ma prima si accostò al corpo del
mago, cercando di capire se fosse ancora vivo. Il respiro lento del compagno fu
ciò di cui aveva bisogno, gli diedero la spinta per combattere ancora, perché
lui lo aveva sentito. Era riuscito, anche se a fatica, ad ascoltare le suppliche
del mago, quelle parole, forse le uniche vere che mai avesse pronunciato, gli
risuonavano in testa continuamente. Forse anche per questo motivo, non era
morto. Poi si avviò verso il suo avversario, la guardia alzata e pronto a
battersi, sospinto da una sensazione che mai aveva provato. Dalla sua posizione
Fay riuscì solo a vedere la figura sfocata del compagno, lo chiamò, ma pronunciò
solo qualche sillaba del suo nome e in quel momento il suo cuore palpitò grazie
ad una sensazione che doveva essere di pura felicità. Lo spirito di Yuuko non
aveva mentito, gli aveva promesso che si sarebbe presa cura di lui e ora era
tornato.
“Fay…
riesci a sentirmi?”
-
Yuuko-san? Ma come?- Il mago cercò la figura della donna e andò a posarsi sul
corpo alle spalle di Watanuki, ma si rese presto conto che non veniva da li. –
Lei è viva, ma la sua anima non è in quel corpo…- lo disse a voce bassa cercando
una conferma dalla donna.
“Io
ho pagato un prezzo alla strega dimensionale e questo prezzo non può in alcun
modo tornare indietro… anche se in quello che era il mio corpo ora c’è un cuore,
la mia anima non potrà mai tornarvi.”
-
Quindi tutto ciò che ha fatto è inutile…- infine la vide accanto a lui, il viso
era ancora più pallido di come lo ricordava, sembrava stanca e molto provata.
Forse salvare la vita di Kurogane l’aveva privata di tutte le
energie.
“E’
vero… i morti non possono tornare in vita, ma lo spirito di quell’uomo è forte e
anche il suo corpo… tu eri troppo sconvolto per accorgerti che non se ne era
andato…Ti avevo promesso che mai avrei lasciato morire ciò che tu ami… ho
mantenuto la promessa fatta…”
Gli regalò un piccolo sorriso, ma non poteva nascondere ciò che stava accadendo
e Fay se ne accorse, lo spirito di Yuuko se ne stava andando, non era in grado
neanche più di cantare.
-
Tu hai fatto tutto questo per salvare Kurogane, come posso salvare
te?-
“Per
me non c’è la salvezza, io l’ho abbandonata nel momento in cui ho dato il mio
cuore e la mia vita in pegno alla strega… ma così facendo ho messo in pericolo
anche lei, che si è presa carico di un desiderio tanto grande… quello che vorrei
ora è che almeno lui possa salvarsi… può fare tanto nella sua vita e non voglio
che rimanga legato ancora a me… Fay…”
Il mago prestò estrema attenzione alle parole della donna in lacrime davanti a
lui, la vide mentre si avvicinava al suo viso e cercava, con una mano
evanescente, di accarezzarlo delicatamente. “… quello che posso darti ora è il resto
della forza che mi tiene in questo mondo… solo a te posso chiedere tanto… ti
prego distruggi il mio corpo e riporta il cuore a Sakura…” L’anima della
donna scomparve poco dopo, Fay sentì le sue mani calde, come se lei lo stesse
tenendo per mano e conducendo a fare ciò che andava fatto. Nessuno si accorse
del mago. Kurogane sfidò apertamente Watanuki, sul corpo del guerriero non c’era
più alcuna traccia della ferita infertagli da Doumeki, ma non era al massimo
delle forze e se non era riuscito ad avere la meglio contro quel ragazzo, non
poteva sperare in una vittoria contro di lui. Watanuki accolse la sfida a
braccia aperte, quando quel guerriero da strapazzo aveva colpito Doumeki, in lui
era scattato qualcosa, aveva provato rabbia vedendo quel gesto e fargli magiare
la polvere era proprio quello che voleva. Nessuno doveva toccare ciò che gli
apparteneva e la punizione per il ninja sarebbe stata la morte e questa volta
senza ritorno.
-
Ho pena per te ragazzo, sei cieco e non te ne rendi
conto!-
-
Pensa a ciò che ti succederà tra poco piccolo ninja… poi io penserò alla mia
cecità!- Inveì Watanuki molto irritato da quelle parole. Riprese in mano la
lunga spada e iniziò a duellare senza problemi contro Kurogane, prevedeva ogni
attacco senza difficoltà e la sfida tutto sommato gli piaceva.