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Autore: Mignon    31/07/2013    3 recensioni
Una corta storiella nata dal caldo di questi giorni.
Niente di emozionante: una semplice chiacchierata tra due ragazzi, di notte.
Nei sogni tutto è possibile, non è vero?
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buonanotte ai Sognatori





Era già tutta rannicchiata, con gli occhi chiusi e una mano sotto la guancia, pronta a qualsiasi cosa.
Voleva rivederlo, era rimasta tutta la giornata precedente a fantasticare su quel sogno, rimuginandoci sopra e, soprattutto, mangiandosi le dita per il poco coraggio che aveva.
Forse per la costanza con cui continuò a ricordare i suoi lineamenti, forse per la sua voglia d’amore, la situazione precedente si ripeté.
 
Si alzò dal letto, con gli stessi movimenti che aveva fatto la sera prima, più per scaramanzia che per abitudine.
Prese l’ennesima sigaretta, ma con sorpresa si accorse che l’accendino era già appoggiato sul balcone.
Si sedette sulla pietra fredda, traendo un po’ di sollievo dal quel contatto, anche quella sera l’umidità toglieva il respiro.
Con il tipico movimento accese la fiamma a cui accostò la sigaretta, aspirando il fumo.
“Fa male fumare.”
“Ancora tu!”
Eccolo lì, perfetto nella sua semplicità.
“Sempre io. Ti dispiace?”
“E perché mai?”
Un enorme sorriso corniciava il volto emozionato di Giorgia.
“Devo proprio starti simpatico.”
“Il giusto. Noto con piacere che oggi hai optato per una maglietta.”
“Se a te non piacciono le canotte… Sono pur sempre il tuo sogno.”
“Fai e dici quello che voglio io allora!”
Essere consapevole di un sogno, era mai possibile?
“Faccio e dico quello che desideri, è ben diverso.”
“Beh…”
“Lo so, mi preferiresti nudo. Ogni tuo desiderio è un ordine.”
Con le dita prese un lembo della sua maglia, tirandola lievemente su, lasciando intravedere l’accenno di addominali.
“Credo che tu sia perfetto anche vestito…”
L’autocontrollo la salvò.
“Oh beh, se lo dici tu. Comunque avevamo interrotto un ipotetico appuntamento. Ricordi?”
“Come poterlo dimenticare”
“E questo sarcasmo?”
“Lascia perdere. Allora, dove eravamo?”
Non l’aveva dimenticato, aveva tutto ben impresso nella sua testolina.
“Beh io ti stavo per salutare.”
“Ah, si.”
“Non essere così entusiasta di vedermi!”
“Ti ricordo che ti ho già salutato.”
“Si, con un cenno della mano. La dolcezza fatta in persona. Beh, io invece…”
“Tu, invece…”
Ricominciavano dai convenevoli.
“Mi avvicino a te… Mi inumidisco le labbra e…”
“Si…”
“Ti do due baci sulle guance! È pur sempre il primo appuntamento che credi!”
“Già, dimenticavo la cavalleria. Dove mi porti?”
“A bere quel the freddo che ti avevo promesso.”
“In un bar nascosto dal mondo?”
“Certo, sei tu che lo vuoi.”
Ancora quell’assordante silenzio.
“Già, i desideri.”
“Potrei volare se solo me lo chiedessi.”
“La prossima volta.”
“Ce ne sarà un’altra?”
“Potrebbe essere. Cos’è, ti sei già stufato di essere un mio sogno?”
“Potrei essere la realtà, se solo lo volessi veramente.”
“Dai, grillo parlante, saltiamo la passeggiata. Siamo già in bar.”
Anche nei sogni era insicura.
Riccardo sembrava così reale, ma lei era destinata a rifugiarsi in quelle illusioni.
“Sto bevendo il mio the, e faccio dei rumori strani con la bocca.”
“Allora l’istinto omicida aumenta.”
“Il mio intento l’ho raggiunto. Quando mi guardi con quegli occhi severi per poi scoppiare a ridere sei una meraviglia.”
“E questo romanticismo?”
“Qui dentro.”
Si puntò la testa con il dito, e il muscolo del braccio si tese, provocando a Giorgia un principio di infarto immaginario.
In fondo, nei sogni tutto era possibile, non ne era la prova tutto quello che stava succedendo?
“Immagino che la giornata sia andata per il meglio.”
“Avevi dubbi a riguardo?”
“Impossibile.”
“Certo che sei proprio bella. Quel pigiamino ti dona proprio. Potresti toglierlo.”
“Richy!”
Più che indignata, la sua voce era divertita.
“Devo sempre ricordarti che sono il tuo sogno?”
“Mostrami cosa sai fare allora.”
Chissà cosa avrebbe costruito la sua immaginazione.
“Non sfidarmi, donzella.”
Fu l’ultima cosa che sentì prima di rendersi conto di trovarsi immersa nel buio.
Riccardo era scomparso, e lei era al centro del nulla.
 
“Sono qui.”
Una voce calda.
“Anzi, ora sono qui.”
Una mano che vagava nell’oscurità, alla ricerca di qualcuno che di reale aveva solo il nome.
“Se mi vuoi così tanto, vieni a prendermi. Fai quel piccolo passo in più. Allunga le tue mani Giorgia, prendimi.”
Obbedì, e le sue braccia si tesero, mentre due mani si appoggiavano nelle sue.
Un calore pervase il suo corpo, che veniva guidato verso una meta sconosciuta.
Le sue braccia.
Si trovò stretta in un abbraccio, con gli occhi caldi puntati addosso, mentre si perdeva in quella distesa immensa di cioccolato non si accorse della lieve luce che era tornata a rendere i particolare più nitidi.
“Non guardare giù resta stretta a me.”
Come una bambina a cui è stato proibito il dolce più invitante, abbassò lo sguardo.
Erano sospesi in aria, di fronte a quel balcone in cui era cominciato tutto, la laguna sotto di loro rifletteva la luce del piccolo spicchio di luna che il cielo aveva donato loro.
Si strinse ancora di più a lui, mentre le sue braccia le cingevano la vita con possesso.
“Ti avevo detto di non sfidarmi, ora la città è tutta per noi. Dimmi dove vuoi andare, e ti ci porterò.”
“Voglio stare qui.”
“Ora sei tu quella romantica.”
“Non sfidarmi, ragazzino.”
“Altrimenti?”
“Altrimenti…”
Si aggrappò alle sue labbra, assaporando il sapore salmastro che l’aria gli aveva lasciato.
Accarezzava i corti capelli castani, sentendo la morbidezza di ogni ciuffò che passava sotto le sue dita.
Le mani di Riccardo lasciarono andare un po’ la presa, per poi spostarsi sulla sua schiena.
Ma non la lasciava andare.
Tutto intorno a loro prese a girare lentamente, l’acqua si agitava sotto i loro corpi stretti.
Era il bacio più dolce che avesse mai dato.
Le bocce smisero di torturarsi, restando vicine.
Si sfioravano.
Non si lasciavano andare.
“Credo sia arrivato il momento.”
“Quando tornerai a trovarmi?”
Vieni a prendermi.”
 
 ***
 
Quella mattina una bionda ragazza camminava sotto il cielo grigio, con addosso una semplice camicetta verde.
La stessa mattina, sotto lo stesso cielo grigio, un altro ragazzo camminava su quella strada, e la sua canotta faceva risaltare le spalle scolpite.
In un attimo tutto parve strano, tutto sembrò girare.
Quei due ragazzi erano uno di fronte all’altro.
“Ciao Giorgia.”
“Ciao Richy.”
Mentre si passarono accanto due occhi verdi incontrarono due iridi ambrate, per poi distogliere lo sguardo, tornando ognuno ai propri pensieri.
Giorgia era sicura solo di una cosa: sarebbe rimasto solo un bellissimo sogno.

























Un piccolo ma gigante ringraziamento a _morph_http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=107839 ) per la pubblicità che ha deciso di farmi senza che chiedessi nulla, che mi ha sorpresa e stupita, ma soprattutto fatta felice.
Grazie ancora :D  
  
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