“NOOO
WAYYY” Gridò Liam mettendosi le mani tra i
capelli.
I
compagni intorno avevano lo stesso
atteggiamento incredulo e dispiaciuto
insieme, la sensazione di un pugno in pancia era condivisa da tutti.
“Come
ha potuto sbagliare così?” gridò Alan,
furioso. Noel non aveva neanche il coraggio di parlare.
Lo
stesso telecronista non riusciva a nascondere la
delusione nella sua voce per il mancato gol: “Rete mancata
per il Manchester,
sembrava proprio un gol già fatto..”
Il
retro del bar (uno dei pochi luoghi dotati di
televisore in quel paesino) risplendeva della luce azzurrognola emanata
dall’apparecchio mentre i cinque ragazzi raccolti attorno al
tavolo osservavano
con sgomento come procedeva il match.
“E’
lo squillo di un telefono, questo?” chiese Paul
“Perché
non va a rispondere?” commentò irritato
Liam.
Ma
Sally doveva essere alle prese con le varie ordinazioni,
e così fu Noel, sconsolato, ad alzarsi per rispondere al
telefono. Dopotutto
stava prestando loro il televisore su sua richiesta, non potevano
essere
maleducati.
Raggiunse
il corridoio, dove impietoso l’apparecchio
continuava a squillare, e afferrò la cornetta.
-It’s
me- disse semplicemente.
-NOEL?
-Jo?
-Cosa
ci fai…Dov’è Sally?
-Non
lo so. E’ successo qualcosa?
Okay,
avrebbe dovuto essere calma, cortese e gentile
eccetera eccetera, ma quel tono la faceva innervosire al massimo:
perché si
comportava come nulla fosse?
-Sì,
cioè penso di sì, ma mi sarei aspettata di
sentirmene parlare da te e non da un programma televisivo.
-Cos..?
-Noel,
state partendo? Perché era quello che diceva
il chitarrista degli Oasis oggi in diretta tv. A meno che tu non abbia
un
fratello gemello che suona nel tuo gruppo, in quel caso tutto okay
chiaramente.
-Ma
cosa stai dicendo?
-Vuoi
negarmi di avere affermato che state facendo i
bagagli?
-No!
Ma..
-Perché
avresti potuto dirmelo.
La
ragazza decise di non dire più nulla, perché era
giunta sul limite del discorso civile che precedeva gli insulti
pesanti. Doveva
essere corretta, continuava a ripetersi.
Lui
sentì che aveva smesso di parlare e prese la
parola:- Io te ne avrei parlato, non vedo perché tu debba
aggredirmi così. Lunedì
saresti tornata e ti avrei avvisato.
Okay,
ogni buon proposito era ufficialmente saltato.
-Perfetto,
cioè io mi aspetto di tornare a casa e
rivedervi tutti e ora so che quello che mi attende sono un paio di
valige e voi
che ve ne partite sorridenti per chissà dove!
Perché si sa, è normale non
parlarne affatto e mi va bene essere considerata meno che un
giornalista,
intendendo che il primo canale sa già oggi che ve ne andate
e con lui mezza
Inghilterra, io lo scoprirei lunedì proprio
perché vi vedo andare! Chiaro!
-Devi
capire che…
-Lo
capisco benissimo, ci sono delle priorità e un
intervistatore qualsiasi merita più di me di sapere subito
le cose. Andrebbe
benissimo, certo, se ti chiamassi Paul Mc Cartney e io non ti
conoscessi e non
mi stessi trattando come quella che lo avrebbe saputo per caso,
perché non è
importante!
-Te
l’avrei detto!- Noel alzò la voce come stava
facendo lei. Che razza di discorsi gli stava facendo?
-Non
capisci proprio…-Non avrebbe pianto al
telefono, non avrebbe fatto trasparire che stava malissimo, ma non
riusciva a
impedire che la rabbia le facesse dire quello che le stava a cuore:- il
punto è
che pensavo che tu mi dessi il valore che io do a te. Il
punto è che io mi sono fidata di te, e tu
non mi dici una cosa così importante!
Magari
se avessi deciso di tornare qualche giorno più tardi non ti
avrei più rivisto.
E questo a te va bene, è okay, io posso parlarti di me ma tu
mi tratti come se
fossi una sconosciuta. Anzi, mi consideri anche meno, perché
allo sconosciuto
ne hai parlato oggi. Chissà da quanto avevate deciso, e non
me ne hai accennato
nulla! E ora passami Sally, che voglio parlare con lei.
-Bè,
Sally può aspettare!- replicò lui, gridando. Se
ne rese conto e abbassò la voce di qualche tono prima di
rispondere, cercando
di mantenere la calma:-Non venire a farmi queste ramanzine. Stai
ingigantendo
la questione e dandole significati
che
nessuno le ha dato! Se io notassi tutte ste cazzate come fai tu non
sarebbe più
finita! Domenica sei sparita di colpo, nessuno ti ha sentito in questi
giorni,
vorresti dirmi che Lunedì saresti passata a salutarmi? Ti
stai comportando come
se non te ne fregasse nulla tu in prima persona, e non ne faccio una
tragedia!
Aspettavo che tornassi per parlartene e te l’avrei detto!
-Perfetto,
l’ho scoperto anche da sola. Posso anche
non tornare, ora.
-Esatto,
non disurbarti ad avvisare quando torni!
E
furioso Noel chiuse la chiamata.
Era fuori di
sé. Uscì a grandi passi dal corridoio, senza
sapere cosa fare ma deciso a
uscire da lì.
Una
voce dal tono argentino continuava a descrivere
l’andamento della partita.
Le
cose andavano benissimo per Noel, osservarono i
ragazzi. Dalla sera della partita si era isolato e passava tutto il
tempo a
scrivere, e dava insomma prova di aver recuperato molta della sua
creatività.
Venerdì
mattina addirittura aveva pronta una
canzone.
-Well
done, chief!- lo accolsero i ragazzi in
studio. Erano stufi
di suonare
sempre i soliti
pezzi e quel giorno sarebbero
andati in radio, quindi un brano nuovo di cui parlare era
l’ideale.
Noel
si sedette sulla sua sedia, imbracciando la
chitarra, e nel giro di qualche minuto gliela cantò tutta,
poi spiegò loro come
l’avrebbero interpretata.
Era
perfetta. Lui si sentiva perfettamente a suo
agio in quel pezzo, sentiva che lo esprimeva.
Agli
altri piaceva, era qualcosa di nuovo e a
pennello per gli Oasis insieme.
Tutti,
tranne lui forse, pensarono la stessa cosa di
quel testo.
Nessuno,
ovviamente, aveva intenzione di chiedere
cos’era successo la sera che era sparito (anche se era chiaro
che qualcosa aveva dato origine a
quella
chiusura), né dove era stato quella notte, né
perché era ricomparso il giorno
dopo e, senza salutare, aveva deciso di chiudersi a scrivere.
-Aspetterei
a farla leggere ad altri, quando
torna- suggerì semplicemente Paul, e gli altri
annuirono.
Liam
approvò con un cenno della testa e basta, per
non rovinare nulla e non litigare. Il concetto era stato espresso in
modo
troppo gentile per i suoi gusti. Se avesse detto la sua, gli avrebbe
chiesto di
smetterla di far finta di niente.
-Ye,
I mean, rientra nelle canzoni che parlano di
questioni da amici…come Acquiesce in
un certo senso, doesn’t
it?
Ma
ancora prima di ricevere risposta, sentì che
stava mentendo. Il fratello strinse i pugni nelle tasche.
Il
sesto giorno, quasi fine settimana, le era
divenuto insopportabile per quanto era stato lungo e infinito.
Scalpitava per
tornare a casa. Sentiva che un richiamo fortissimo la portava
naturalmente a
tornare lì con i pensieri, nel bene e nel male, e anche se
si sentiva ferita e
puntava a non incrociare nessuno al ritorno sapeva che era
lì casa sua.
Senza
Jo intorno, non riusciva ad andare avanti con quel
testo. Gli erano venute in mente
poche frasi, a caso: “Mettetevi davanti al camino”,
citazione di sua mamma per
una volta che avevano fatto la foto insieme, e una di John Lennon
riguardante
la sua manifestazione pacifica con Yoko, “Inizierò
una rivoluzione dal letto,
dato che dite che mi è partita la testa”.
Stop.
Zero
idee.
Aveva
lasciato il taccuino in camera di Jo, insieme
all’altro testo, perché ormai era quello il luogo
in cui scriveva meglio.
Chiuse
la porta con due mandate, deciso a non
mettere più piede in quel posto.
Domenica.
Il giorno dopo sarebbe partita e tornata a
casa. Si sarebbe svegliata anche bene forse, se non avesse fatto
quell’incubo.
Rientrava
in camera, appena tornata dal viaggio,e trovava Noel intento a suonare.
Non
l’aveva salutata subito, all’inizio
l’aveva ignorata, per poi guardarla e
dirle: Jo, avevamo deciso di essere solo amici.
Nel
sogno negava che fosse andata diversamente, per lei era un amico, ma lui scosse il capo. ‘Ti
avevo
chiesto di resistere senza di me, e non ce l’hai fatta. .
Perché dai, la
sfuriata che mi hai fatto era proprio da innamorata persa. Sei proprio
una
ragazzina di vent’anni’.
Jo
si svegliò addolorata, e per tutto il giorno
ripensò a
quel sogno.
E
finalmente arrivò lunedì. Salutò
tutti, rianimata
dal sollievo di tornare a casa, arrivò il momento di salire
sul pullman e di
riconoscere dal finestrino i suoi luoghi, arrivò il momento
di scendere davanti
al bar di Sally e di dirigersi verso il magazzino.
Chissà
perché pensiamo che i momenti che attendiamo
non arriveranno mai. Arrivano sempre, dall’inizio dei nostri
giorni.
Girò
due volte la chiave nella porta, incerta di
cosa avrebbe trovato dentro, ma una volta aperta si rese conto che non
c’era
nessuno, dovevano essere andati da qualche parte.
Meglio.
Arrivata
in camera lasciò cadere il borsone a terra
prima di rendersi conto dei due fogli che stavano in mezzo alla stanza.
Il
primo era quello della loro canzone. Non era
proseguito molto.
Il
secondo era un testo nuovo.
Lo
afferrò emozionata, riconoscendo la calligrafia.
Rockin’ chair-oasis
n.g.
Ho
più
anni di quelli che vorrei avere,
questo
posto non ha più nulla da darmi
e’
tutta
la vita che cerco un modo diverso
Non
mi
importa se è per il tuo carattere
Mi
sento
male per te , mi tratti male
È
tutta
la vita che cerco di realizzare un giorno migliore
Ed
è
abbastanza dura rimanere solo seduto
qui
vicino al telefono
Ad
aspettare
che i ricordi ritornino
E’
abbastanza dura sedersi qui, suonare seduto al tuo posto
C’è
un
po’ troppo da affrontare se non ci sei.
Non
avrebbe voluto leggere quello che aveva letto.
Non avrebbe voluto vedere più di quello che c’era.
Le
era mancato il fiato dalla prima riga, e
all’ultima le veniva da piangere. SI stava illudendo in modo
vertiginoso, si
disse, se pensava che davvero fosse per lei. Non era possibile.
Afferrò
il testo e corse fuori dal magazzino, senza
neanche chiudere la porta a due mandate.
Vide
che era tornata, i suoi bagagli e la porta
aperta, ma non ebbe notizie di lei per tutto il giorno.
Nessuno
sapeva dove fosse finita.
Sally
trovo un post-it sulla porta del bar: “Don’t
worry”.
The
Chief, alle diplomatiche domande degli altri sul
perché non si fosse fatta vedere, alzò le spalle.
Del resto era stato lui a
dirle che non l’avrebbe aspettata.
Noel
riguardò l’orologio quando sentì
battere la
seconda volta. Non aveva visto male, erano davvero
le due di notte.
Dal
momento che Domenica avevano fatto serata e
lunedì si era alzato alle cinque di pomeriggio non lo
infastidiva il sonno,
quanto non capire cosa potesse essere successo.
Indossò
una maglietta a caso e i pantaloni della
tuta e andò ad aprire.
Non
poté dire nulla, perché Jo gli fece cenno di
star zitto e lo prese per mano, conducendolo fuori da lì.
Era
una notte estiva, e si stava benissimo-Jo gli
camminava a fianco e non proferiva parola.
Il
ragazzo non connetteva bene, non capiva cosa
stava succedendo. Decise di interrompere il silenzio e chiedere dove
stessero
andando.
-Non
lo so-disse lei neutra.
Noel
le cinse le spalle. -vieni con me.-
Non
capì neanche lei come, ma nel giro di dieci
minuti si era trovata sul furgoncino degli oasis, Noel alla guida. Non
sapeva
dove la stesse portando. Non sapeva perché l’aveva
svegliato. Anzi, lo sapeva,
ma non voleva esprimere a parole quel pensiero. Voleva rivederlo e le
mancava
da morire.
Dopo
un quarto d’ora in silenzio il furgoncino si
fermò.
Noel
la fece scendere, e si accorse di essere
davanti a una spiaggia. Si sedettero lì, davanti al mare, e
lui le porse una
lattina di caffè. Nessuno dei due aveva sonno, comunque.
-Ciao
anche a te-esordì lui sottovoce.
-Scusami.
Io… sono arrivata ieri pomeriggio-
-lo
so.-
-E
sono sparita.-
-Lo
so.-
-Sono
andata a camminare un po’ nei dintorni.-
-Perché?-
-Dovevo
schiarirmi le idee.-
Noel
aprì la lattina e ne bevve un sorso. Jo capì
che avrebbe dovuto continuare.
-Io…
mi dispiace per quella scenata. Non avrei
dovuto comportarmi come una bambina. Per piacere, non lasciare che
rovini il
nostro rapporto.
Lui
annuì.
-Sai,
son venuto qui dopo quella chiamata. Per
calmarmi. Ci ho pensato su un po’ma la verità
è che non ho idea di quello che
stai pensando ora. Tornando indietro non avrei detto quelle cose.
Seguì
silenzio, carico di molte cose che avrebbero
voluto dire ma rimasero inespresse.
Lei
non voleva lasciare le cose indefinite o che
smettessero di intendersi come era sempre stato tra loro. Magari era un
idiota,
ma non voleva che non sapesse che sentiva il bisogno di averlo vicino.
Non
voleva negargli la possibilità di riparare, se era disposto
a farlo.
Sospirò
e lasciò uscire dalla sua bocca quello che
voleva dire:-Ho trovato la tua canzone e non so se l’ho
capita. E Noel, mi sei
mancato un sacco.-
Non
seppe più che dire. Lo stomaco le si era chiuso,
le parole le sentiva rimbombare nelle orecchie e forse avrebbe voluto
non
dirle. Sperava non si arrabbiasse.
Il
ragazzo le cinse le spalle, e voltatosi verso di
lei le spostò i capelli per darle un bacio sulla fronte.
Si
appoggiò a lui. Non era cambiato nulla tra loro.
-Sì
che l’hai capita. Io l’ho capita subito dopo
averla scritta. E questi sette giorni sono stati infiniti.-
-Anche
per me… Ho sentito come più lunghi questi
sette giorni che gli anni che ci dividono.
Qualcuno
sospirò sopra la sua testa. –Non andartene
più, Jo.
-Non
pensare mai più che sono scortese.
Il
ragazzo sorrise. -Non so se stiamo parlando della
stessa cosa, ma sento che non siamo più amici.
Capiva.
–La tua amicizia non mi basta più, Gal.
-Mi
avevi detto che quando si vive qualcosa di più
si rovina tutto.
-Ma
forse questo è lo stadio superiore. Il punto di
non ritorno è già stato passato. Sei la persona
che voglio come amica, ma ti
voglio accanto come più di un amico.
-Sei
brava a parole. Io so solo che sono arrivato a
un punto in cui non vorrei mai farti soffrire. E voglio che tu parta
con me e
con gli altri.-tacque, indeciso se dirlo o no, e optò per il
sì -Sono crollato
abbastanza presto con te.
Stava
bene tra le sue braccia.
-Che
bel posto
è questo-disse qualche minuto dopo-è
buio, ma mi sembra giorno.
Si
voltò per baciarlo sulla guancia. –Vorrei che
durasse per sempre.
-Non
hai ancora visto l’alba-disse lui sorridente.
Il
giorno dopo fu Sally la prima a dare l’allarme.
Mancavano tutti e due, e non erano
nei
paraggi.
-AH,
quel furbo di mio fratello che sparisce con
quella bella f-
-LIAM,
per piacere! Sono due persone dotate di buon
senso, dove possono essere finiti?
-Il
furgoncino è sparito, lo sai?
A
Sally venne un colpo.
Se
è fuggito con lei, se l’ha portata via facendole
credere chissà cosa, così, per
un avventura,
pensò,appena torna lo uccido.
Fu
l’omino che riforniva di birra a dirle di averli
visti.
C’era
una coppia addormentata, l’una nelle braccia
dell’altro, giù alla spiaggia.
-Dai,
seriamente, come vi siete conosciuti?
Paul
Gallagher guardò incuiosito la cognata, che
sorrise:- così, ti assicuro.
Erano
appena tornati dal viaggio di nozze, ma
nessuno aveva scoperto che Noel si fosse sposato fino a 24 ore prima. A
sentire
questa Joanna, solo la sua amica Sally e Liam, che avevano fatto da
testimoni,
avevano saputo la notizia in anticipo.
E
ora erano passati a trovarlo a Manchester.
Una
figura entrò in sala. Paul lo interpellò:- Ehi
Noel, è
vero quello che afferma tua moglie?
Il bar, la canzone, e tutto il resto?
Il
fratello si buttò sul divano, di fianco alla
ragazza, e la abbracciò attirandola a sé con il
braccio destro.
-Sì,
a meno che non ti abbia detto che ha chiesto
lei di sposarla o che abbiamo fatto tutto in fretta perché
era incinta. In quel
caso mentirebbe.
Jo
sorrise:-Non l’ho detto.
-Però
è vero-proseguì Paul-che vi siete conosciuti
solo un anno fa. Cioè torni dal tour e-bum!- ti sposi.Come
mai così in fretta?
-Non
saprei. Forse per sentirle dire il suo nome da
sposata. Hai notato come lo pronuncia?
Il
ragazzo imitò un tono basso:- Ciao, sono Joanna
Gallag-aa.
Scoppiarono
a
ridere e lei gli tirò un finto pugno sulla
guancia.
Alla
radio passava l’ultima canzone degli Oasis.
Slip inside the eye of your mind
Don't you
know you might find
A better
place to play
You said
that you've never been
But all the
things that you've seen
They slowly
fade away
So I'll
start a revolution from my bed
''cause you
said the brains I had went to my head
Step
outside, summertime's in bloom
Stand up
beside the fireplace
Take that
look from off your face
You ain't
ever gonna burn my heart out
And so,
Sally can wait
She knows
it's too late as we're walking on by
Her soul
slides away
But don't
look back in anger
I heard you
say
Take me to
the place where you go
Where nobody
knows if it's night or day
Please don't
put your life in the hands
Of a rock
and roll band
Who'll throw
it all away
I'm gonna
start a revolution from my bed
''cause you
said the brains I had went to my head
Step
outside, ''cause summertime's in bloom
Stand up
beside the fireplace
Take that
look from off your face
''cause you
ain't ever gonna burn my heart out
So, Sally
can wait
She knows
it's too late as she's walking on by
My soul
slides away
But don't
look back in anger
I heard you
say
So, Sally
can wait
She knows
it's too late as we're walking on by
Her soul
slides away
But don't
look back in anger
I heard you
say
So, Sally
can wait
She knows
it's too late as she's walking on by
My soul
slides away
But don't
look back in anger
Don't look
back in anger
I heard you
say
At least not
today.
Allora
allora allora, prima cosa I ringraziamenti. Sì,
perché siete stati i lettori
più meravigliosi del mondo! Non ho mai ricevuto recensioni
così belle come le
vostre in questa fiction, ogni parere mi ha fatto un
piacere immenso, alcuni mi hanno commosso!
Avevo
scritto questa fiction per buttare giù un’idea che
avevo da tempo e non mi
aspettavo di trovare lettori così fantastici come voi! Il
complimento più bello
sono state senza dubbio le recensioni attente che avete scritto, per
nulla
superficiali ma che anzi mi facevano notare un saccco di cose.
GRAZIE!
In
particolare vorrei ringraziare
Mrclean,
prima persona a recensire e che
subito mi ha incoraggiata…. Grazie!!
RememberWhen,
puntualissima ad ogni capitolo e che
ha seguito fino alla fine, sempre con attenzione e con un sacco di
complimenti.. che meraviglia aver lettori così *.*
Thebeatgoesonx
che ha saputo controllare con un
occhio la storia ed uno la grammatica, perciò ad ogni suo
pollice alzato potevo
star tranquilla e pensare che probabilmente ero sulla strada
giusta…MITO!!
Windofchange
che ormai conosce tutte le mie fiction
e mi ha sempre tirato su il morale con le sue recensioni.. Meno male
che ci
sono persone così!!
FraRose,
lettrice ed amica di cui aspetto
sempre i pareri.. grazie davvero per tutto quello che mi hai scritto e
per le
tue recensioni attentissime e lunghe (che mi piacciono un sacco,
perché così
posso ragionare su un sacco di cose)
CharlieMadFerIt
che mi ha lasciato il suo parere e
inviato il suo supporto: grazie mille :D!
Bemya_,
perché quando ho l’ “okay” da
parte di
una super fan degli oasis sono sempre più tranquilla e sono
contentissima che
stia leggendo la fic!
AliceLiddell
sapere cosa pensavi della storia mi ha
fatto un sacco piacere e ho apprezzato davvero molto che tu mi abbia
fatto
sapere il tuo parere anche se ti sembrava tardi! Grazie anche per aver
compreso
sia Noel che Jo..spero che la conclusione ti sia piaciuta!!
MustaineWife_MegadethLIfe
la tua recensione è bellissima… spero
di sentire il tuo parere su quest’ultimo capitolo, o anche
sapere che l’hai
letto, perché mi sa che abbiamo un punto di vista sulle
fiction simile e perciç
sapere che approvi è per me di grande conforto!
Un
ringraziamento sincero e non detto “tanto per dire”
va a TUTTI coloro che han
letto la storia fino alla fine…. Avete dato un senso a
questi capitoli! Se ho
dimenticato qualcuno DITEMELO, ormai sto diventando mezza cieca!
Non
so
quando scriverò ancora, ma nel caso succedesse, mi
piacerebbe avervi ancora
come lettori. In ogni caso, siete stati una compagnia bellissima!