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Autore: f9v5    01/08/2013    6 recensioni
In quella che sembrava essere una giornata come le altre è accaduto qualcosa di terribile: il Master Emerald è stato trafugato da Angel Island.
Riusciranno il grande detective Sonic Holmes e il suo assistente Knuckles Watson a risolvere il mistero e a scoprire l'identità del misterioso furfante?
Ps: nel primo capitolo non sembrerà così, ma dal secondo in poi la storia si impunterà sul comico/demenziale; sarebbe il mio primo tentativo di scriverne una (non so perchè, ma sentivo il bisogno di provarci), quindi se dovesse far schifo è per questo.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ordinary days in Mobius.'
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Una bella colazione e poi di corsa nel garage per creare una qualche invenzione dalle componenti di dubbia provenienza, la cui utilità sarebbe stata ignota perfino a lui, almeno finché non l’avrebbe testata sul campo, implorando Chaos e altre divinità inesistenti, affinché la macchina non fosse esplosa, impazzita o prendesse vita propria, facendo così in modo che qualcuno, purché non fosse lui, ci andasse di mezzo per la semplice colpa di passare di là per caso.
Quello era il programma che Miles Prower, da tutti conosciuto come Tails, aveva pensato per la sua mattinata.
Il primo intoppo avvenne quando bussarono alla sua porta e, non appena andò ad aprire, venne travolto da due scie, una blu ed una rossa, che si fiondarono nella sua cucina e cominciarono a svuotargli il frigo come due morti di fame.
Chi potevano essere se non i suoi cari amici Sonic e Knuckles?!.
-Salutare un amico, dopo che ti sei autoinvitato a casa sua senza alcun preavviso, deve essere diventato un optional, in questi ultimi tempi.- mormorò sarcasticamente, prima di raggiungere la cucina e trattenere un urlo nel vedere il suo frigorifero, stracolmo fino a poco prima, ora ridotto ad una landa desolata per causa di quei due uragani ambulanti.
-Ehilà, Scheggia, come te la passi? Il cibo era davvero buono, solo che mancavano i chili-dog, cerca di farmene trovare un po’ la prossima volta.-
-Già, devi avere maggior ritegno per i tuoi ospiti.- commentò severamente Knuckles.
La prima tentazione che ebbe il volpino fu di prenderli entrambi e buttarli fuori con un sonoro calcio nel didietro, salvo recuperare in fretta il suo solito buonumore.
-Buongiorno amici, cosa vi ha portati qui?-
Non immaginava minimamente a cosa aveva appena dato inizio, con quell’apparentemente innocente domanda.
Dinanzi ad uno scenario desolante e tetro, stava la figura di Knuckles the Echidna, in posa melodrammatica, che si reggeva sommessamente in piedi, come se l’avessero colpito a morte.
-Una cosa orribile, Tails, sono stato privato di ciò a cui tengo di più, la cosa più importante di tutta la mia vita.-
-Rouge?!-
Un attimo dopo Tails si ritrovò sbattuto al muro da un Knuckles che lo fissava con uno sguardo allucinato e da psicotico.
-NO! IO STO PARLANDO DEL MASTER EMERALD, STUPIDO. QUELLA DANNATA NON DEVI NEANCHE NOMINARMELA PERCHE’ ALTRIMENTI IO…- si immobilizzò a quel pensiero.
Fece rapidamente un calcolo, per quanto fosse poco abituato a farne, vista la sua preferenza dei fatti alle parole.
“Rouge è una ladra di gioielli, il Master Emerald è sparito, ma certo!”
E fu così che Sonic e Tails si ritrovarono da soli dopo che Knuckles scappò fuori gridando come un ossesso e dicendo cose del tipo -Quella brutta **bip**, ora io la **bip** a morte.-
-Bé, sembra che il mio fido Watson abbia una pista, ma è piuttosto ovvio che non può essere Rouge il ladro. Andiamo, sarebbe un clichè banale, voglio dire, non penso che l’autore di questa storia sia così pigro da fare una cosa tanto ovvia.-
-Ma di chi stai parlando?-
-Ah, in verità non lo so.-
Tails, comunque, non ci capiva ancora niente.
-Sonic, mi spieghi che vi sta succedendo e cosa è successo in generale. E perché sei vestito da idiota?-
-Prima di tutto esigo rispetto; per te, ragazzino, io sono il signor Holmes… Sonic Holmes, licenza di essere figo. Quello che è scappato urlando come un folle era invece il mio fido braccio destro Knuckles Watson, figo anche lui ma, diciamocelo, io sono io.- finì di presentarsi, in tono da narcisista.
-Ehm… d’accordo, comunque, se non vuoi spiegarmi il perché sei qui, devo chiederti d’andartene, per favore, ho delle faccende da sbrigare.-
Ottennè  solo l’effetto di insospettire il blu.
-Perché tanta fretta, hai qualcosa da nascondere?-
-Cosa, io… m-ma che ti viene in mente? Perché dovrei nascondere qualcosa a te, che sei il mio migliore amico?-
Mezzo minuto dopo si ritrovò in una stanza buia, legato ad una sedia e con la luce di una lampada puntata addosso.
-Molto bene, ladruncolo del cavolo, ora ti conviene confessare i tuoi misfatti, o le conseguenze saranno gravi.- un brivido scese lungo la schiena del ragazzino.
-Quanto gravi?-
-Abbastanza per dirti che, quando avrò finito, di te non resterà abbastanza per farcirci una pizza.-
Sonic doveva essere impazzito, che si era bevuto quella mattina, che avesse calcato troppo la mano col caffè?!
-Andiamo Sonic…-
-Detective Sonic Holmes per te… CHIARO PICCOLA MERDA?-
-Ehy, non devi essere così brutale, bisogna cercare di farlo ragionare con calma e pazienza.-
Tails osservava il riccio blu come si osservava uno squilibrato mentale: Sonic si stava spostando continuamente da destra a sinistra, parlando come se in lui ci fossero due persone.
-QUESTA MERDINA FARA’ BENE A CONFESSARE DI ESSERE IL LADRO O GIURO CHE LO DISTRUGGO.-
-Non dobbiamo essere violenti, sono sicuro che con un po’ di sana diplomazia risolveremo le cose.-
A quel punto dovette proprio chiederlo.
-Soni… Detective Sonic Holmes, che sta facendo?-
-Ah, questo dici? Bé, sai com’è… durante gli interrogatori ci sono sempre un poliziotto buono ed uno cattivo, ma visto che Watson e andato ad incu… interrogare un’altra sospettata, mi ritrovo a corto di personale.-
Se prima poteva avere dei dubbi, erano tutti svaniti dopo quell’ammissione.
-Sonic, hai aumentato la dose di caffè mattutina? No, perché ho il presentimento che tu sia impazzito.-
-Oh no, lo sanno tutti che troppo caffè rende nervosi… ho solo messo due chili di zucchero in più. Comunque, io non sono pazzo, pazzo è chi sente le voci, chi non ha ancora capito che Knuckles e Rouge sono destinati a mettersi insieme e fornicare come conigli… o chi fa il terrorista. IO SONO UN VISIONARIO!-
Si era bevuto il cervello, era ufficiale.
Sonic, a quel punto si sedette su una sedia proprio davanti al volpino legato.
-Ora lasciamo perdere i convenevoli. Avanti confessa, è inutile che cerchi di nasconderlo, tanto ho le prove.-
Il ragazzino sgranò gli occhi a quella rivelazione, come faceva a saperlo? L’avrebbe sbattuto in galera, ma era il suo migliore amico.
-Ma Sonic, non puoi farmi questo, che ne sarà della nostra amicizia?- chiese disperato con i lacrimosi agli occhi.
-Mi dispiace Tails, ma lo sto facendo perché ti voglio bene; forse all’inizio ti farà male, potrebbe farti sentire dolore, ma poi ti renderai conto che è la sofferenza è solo all’inizio, poi sentirai un grosso piacere entrare dentro di te e pervaderti e capirai che è stata la cosa migliore da fare. Allora, lo facciamo, qui e subito?-
Adesso, nel caso in cui siate amanti dello yaoi, ci tengo ad informarvi che le vostre aspettative resteranno deluse. Evitate di fraintendere e non cercate doppi sensi perché vi stareste solo illudendo.
-D’accordo, confesserò.-
Sonic, dentro di sé, stava esultando come un milanista la sera del 28 Maggio 2003.
Il suo primo caso da detective era stato un successone, senza neanche avere uno straccio di prova era riuscito a capire l’identità del colpevole e a portarlo a confessare che…
-Per apportare alcune modifiche alle mie invenzioni mi sono servito di materiale di contrabbando.-
Visto, alla fine l’aveva ammesso che… aspetta, materiale di contrabbando?!
-Tails, tu non hai rubato il Master Emerald?-
-Hanno rubato il Master Emerald, ah, e chi la sapeva questa?-
Poco dopo, i due si ritrovarono davanti alla porta di casa di Tails, col riccio blu che si apprestava ad andarsene.
-Dunque, nessuno saprà niente di questa del contrabbando?-
-Tranquillo amico mio. Contrabbando, pfui, tutti facciamo piccole azioni illegali, pensi forse che io paghi quando porto Amy al ristorante? Dico che dobbiamo andare in bagno e scappiamo dalla finestra.-
Il riccio si scambiò il cinque con l’amico e uscì di casa.
Una volta fuori, ritirò fuori dal nulla la sua pipa e cominciò un serio monologo, che non poteva essere ritenuto tale per l’irrealtà della situazione.
-Il sospettato numero uno si è rivelato innocente… meno male, non mi sarebbe piaciuto sbattere un amico in prigione… ora non resta che recuperare il fido Watson, sperando che non abbia passato il tempo ad inviare ingiurie alla sua pseudo-ragazza e passare al prossimo sospettato… ma prima farò un salto al ristorante.-
  
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