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Autore: MissAliceLiddle    01/08/2013    3 recensioni
Kushina e Minato a 16 anni nella stessa classe al liceo. Fra loro c'è qualcosa, qualcosa che dura da 10 anni e iniziata con uno scherzo da bambini per poi proseguire con un bacio innocente.
Dal testo: Dopo quelle parole una ragazzina di sedici anni dai lunghi capelli rossi varcò la porta. Era timida, guardò a terra imbarazzata e impaurita da quella classe nuova. E in quel momento gli occhi azzurri di lui si posarono su di lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Minato Namikaze | Coppie: Minato/Kushina
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A Kushina venne assegnato un banco centrale in modo da non farla sentire troppo in ansia al primo banco. La ragazza andò a sedersi e cominciò subito a scribacchiare qualcosa su un quadernino rosso, seguì attentamente la lezione e annuì ad ogni spiegazione, ma quando le venne rivolta la prima domanda la risposta fu sbagliata e fece ridere tutta la classe. Certo forse non era una ragazza brillante a scuola ma almeno era buffa. La campanella suonò prima del solito, o almeno così sembrò a Minato. Tutti uscirono dalla classe mentre Kushina, più impacciata che mai, cercava di mettere a posto libri e quaderni per poi correre a prendere l’autobus, per la fretta le cadde il quadernino rosso da mano. Minato, l’ultimo rimasto in classe insieme a lei, si chinò e lo raccolse “Ecco a te Kushina” e subito la illuminò con il suo sorriso radioso, ma Kushina non lo ringraziò nemmeno e sfrecciò a tutta velocità fuori dalla classe.

“che tipo!” Minato sorrise e uscì tranquillamente dalla classe, attraversò il corridoio, salutò alcuni ragazzi fermandosi anche a parlare un po’ e infine salì tranquillamente sul pullman sedendosi accanto a una Kushina affannata, dopo pochi istanti il pullman partì.

“ma come..” Kushina era esterrefatta.

“beh diciamo che sono il ragazzo più veloce della scuola, diciamo che è un talento innato che ho. E ora, visto che ho attirato la tua attenzione, posso presentarmi, sono Minato Namikaze” disse con un sorriso radioso e con gli occhi azzurri che risplendevano mentre ammirava la chioma rossa di lei.

“piacere, sono..no aspetta, tu lo hai già sentito il mio nome in classe, vero?” disse Kushina con la sua vocina acuta.

“beh in effetti sì, Kushina Uzumaki!” Minato scoppiò a ridere, la sua risata era così spontanea e contagiosa che fece ridere anche Kushina.

Passarono alcuni minuti, il pullman fece un paio di fermate e all’improvviso Minato scomparve dal sedile accanto a quello di Kushina, a quanto pare la sua velocità aveva fatto di nuovo effetto.

Era passata una settimana dall’arrivo di Kushina e ormai non veniva vista più come “quella nuova” anche se la sua chioma rosso fuoco attirava di gran lunga l’attenzione, ma Kushina la sfoggiava come se fosse un gioiello prezioso. Era fantastica, orgogliosa e sicura di sé, peccato che a scuola non brillava per niente. A primo impatto dava l’impressione di essere una piccola genietta  ma in realtà non era per niente una studentessa diligente, l’unica cosa che le riuscivano bene erano gli sport, Kushina era una sportiva nata, batteva anche i ragazzi delle classe superiori negli sport più virili come il rugby o la lotta grecoromana.

Quel giorno faceva particolarmente caldo per essere ottobre e quindi durante l’ora di ginnastica la classe di Minato e Kushina uscì fuori e fece quindici giri di campo come esercizio di riscaldamento, Minato finì dopo pochi minuti mentre tutti gli altri erano al terzo o al quarto giro. A Kushina infastidiva il fatto che lui corresse così veloce, la infastidiva molto e quindi lo sfidò apertamente.

“Ehi, sono stufa di vederti mentre ti vanti di essere il più veloce di tutti. Perché non corri contro di me? Ho battuto tutti quelli che ho sfidato in qualsiasi sport, riuscirò a battere anche te vedrai!” Kushina era sicura di sé, fin troppo sicura.

“Eh, no, ma io..” Minato cercò in tutti i modi di tirarsi indietro, ma Kushina lo stuzzicava e stava cominciando a formarsi una bella folla in giardino visto che le altre classi erano fuori per la ricreazione. “E va bene, ci sto! Se perdi però non metterti a piangere, carina!” Minato si mostrava spavaldo come Kushina, ma alcuni capirono subito che era solo una facciata.

I due si misero l’uno accanto all’altra e aspettavano che qualcuno desse il via.

Un ragazzo dai capelli nerissimi diede il via e i due cominciarono a correre. Kushina era molto veloce e all’inizio riuscì a tenere testa a Mianto e a un certo punto lo superò per un attimo, ma l’attimo dopo non vide più Minato e lo ritrovò al traguardo con il suo solito sorriso gioioso.

“Ho vinto io, dolcezza, perché non mi fai i complimenti?” dopo le provocazioni della rossa era arrivato il momento della rivincita di Minato.

Kushina arrivò da lui, era furiosa, si avvicinò a Minato fino a quasi alitargli sul viso e gli tirò un bel pungo dritto in testa. “così impari! Ci vediamo sul campo di pallavolo, voglio proprio vedere se riesci a battermi lì”

La botta in testa che prese Minato fu molto forte, ma non si fece troppo male, quel dolore gli era piuttosto familiare, chiuse gli occhi e cercò di ricordare, e una risposta rimasta sopita fin troppo a lungo arrivò da lui. Kushina era quella bambina coi capelli rossi, quella del suo primo bacio. 

  
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