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Autore: Uptowngirl    02/08/2013    1 recensioni
Dal primo capitolo: "...Ma negli ultimi tempi era sempre incazzato e nervoso con tutti.
Trattava male chiunque gli capitasse a tiro scaricandogli contro la colpa di ogni cosa, anche dell’esistenza degli M&M marroni.
Mangiava quantità enormi di cibo e chilometri di Red Vines con litri di succo di mela per poi chiudersi in bagno e vomitare tutto circa ogni 20 minuti.
E una bella pancetta stava cominciando a dare sfoggio di sé.
Nessuno riusciva a capire il perché di questo suo strano e bizzarro comportamento.
Chi ne pagava le conseguenze più di tutti era il povero Chris Colfer che viveva con lui..."
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Nonsense | Avvertimenti: Mpreg
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Buongiorno (:
Scusate il ritardo ma ho avuto parecchie difficoltà ha scrivere questo capitolo e non ne sono molto soddisfatta!
Mi dispiace veramente. Vi ripeto che non sono un medico e non come abbia fatto Darren Criss a rimanere incinto ma nella mia storia è successo. u.u
Questo capitolo è fluff. Non c'è la follia del primo, ma spero vi piaccia ugualmente.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto lo scorso capitolo.
Grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia nelle ricordate\preferite.
Grazie a chi ha recensito.
Buona lettura ci vediamo in fondo (:

 


Capitolo 2: A Very Darren Criss Discovery




 “Signor Criss lei è incinto.” Disse il medico porgendo a Darren un test di gravidanza.
“COSA?!” Urlò Chris con gli occhi e la bocca spalancata fissando il dottore come se davanti a lui ci fosse un cavallo verde con tre teste che ballava la conga.
Darren invece aveva lo sguardo fisso sulla sua pancia mentre la accarezzava lentamente con le mani e se ne stava in completo silenzio. Era veramente inquietante.
“Vede signor Colfer, voi vi siete scordati il preservativo e il signor Criss è rimasti incinto. Semplice. Ora non ne sono veramente sicuro perché si devono fare dei test ed un’ecografia, ma i sintomi sono quelli. Intanto propongo di fare questo semplice test e se volete vi prenoto una visita da una mia collega che fa la ginecologa.” Disse l’uomo semplicemente.
Mentre Chris ascoltava esterrefatto quelle parole Darren era come incantato mentre continuava ad osservarsi la pancia.
“Amore, hai sentito quello che ha detto?” Disse Colfer scuotendo leggermente la spalla del fidanzato che parve riprendersi dal suo stato di trance  e alzò gli occhi verso Chris.
“Sarò padre. Saremo padri.” Disse semplicemente il moro, e pronunciando quelle parole una lacrima di gioia uscì dai suoi occhi.
Vedendo la faccia stupita e commossa di Darren anche Chris sentì una certa stretta al cuore. Se era vero sarebbe sul serio diventato padre.
Portò la sua mano pallida a stringere quella ambrata di Darren sopra il suo ventre dove forse stava crescendo qualcuno.
E quando il riccio alzò gli occhi lucidi verso i suoi colore del cielo anche a lui uscì una piccola e luccicante lacrima.
Darren tirò appena su con il naso per poi volgere il suo sguardo al dottor Richard e prendendo il test di gravidanza tra le sue mani.
“Quando posso avere una visita?” Chiese rigirandosi la scatoletta bianca e rossa tra le mani.
“Guardi mi lasci chiamare un secondo questa mia amica, la dottoressa Brown e vedo quando farle avere un appuntamento per un’ecografia il prima possibile. Ora appena tornate a casa fate questo test per avere una prima conferma ok?” Disse il dottore prendendo il telefono e facendo un numero, mentre i due ragazzi annuivano.
“Pronto Lucy, ciao sono io Richard. Volevo dirti che un mio paziente vorrebbe prendere un appuntamento per un’ecografia ed una visita, dimmi quando puoi. Domani alle 17.00? Ok, devi segnare una visita a nome del signor Criss. Grazie ancora ciao.” Il dottore concluse velocemente la telefonata per poi rimettere la cornetta a suo posto e voltarsi verso i due ragazzi.
“Allora, domani alle 17.00 Darren ti ho segnato una visita con questa ginecologa. Tenete in questo foglietto è segnato l’indirizzo dello studio e i contatti della dottoressa Brown.” Disse l’uomo dando loro un piccolo foglietto di un tenue color giallo pastello.
Dopo aver preso il foglietto i due si alzarono e salutando il medico uscirono dalla porta.
Una volta fuori scoppiarono entrambi a piangere dalla gioia abbracciandosi e baciandosi dolcemente, mentre un branco di anziane signore che erano là per farsi prescrivere le analisi li osservavano intenerite a alcune avevano anche applaudito.
A loro due non importava assolutamente nulla, erano nel loro piccolo mondo dove le vecchiette impiccione erano l’ultimo dei loro problemi.


 



  
Il viaggio in macchina era stato abbastanza silenzioso, Darren aveva continuato per tutto il tempo ad accarezzarsi il ventre e a tirare su il naso ogni tanto.
La radio era un tenue sottofondo che riempiva quel silenzio, ma non era imbarazzato o nervoso, era solo riflessivo.
Avevano bisogno di pensare per conto loro.
Chris invece tentava in tutti i modi di mantenere l’attenzione sulla strada davanti a lui  per evitare di andare a sbattere contro un albero e di tenere le mani ferme sul volante ma erano talmente sudate che scivolavano in continuazione e così le stringeva ancora più forte fino a farsi diventare le nocche bianche.
Tutti e due erano nervosi, spaventati e c’era anche la possibilità che fosse solo un falso allarme, solo che intorno a tutto quel vortice di insicurezza c’era anche una punta di gioia.
Anche se non l’avrebbero mai ammesso entrambi avevano fantasticato su una famiglia ed un futuro insieme entrambi durante la notte mentre l’altro dormiva e i loro occhi correvano sui tratti dell’altro avevano immaginato un bimbo o una bimba con dei ricci scuri e la pelle chiara.
Avevano fantasticato sulle domeniche al parco.
Sul fare i biscotti a natale in tre o più.
Sul comprare dei vestitini piccoli piccoli.
Sulle pappette dai colori stomachevoli.
Sullo stare svegli la notte.
E su tutte quelle piccole cose che da sempre nella loro mente avevano il significato di famiglia.
 
Arrivati a casa andarono in cucina per sedersi e bere un bicchiere d’acqua.
“Allora..” Cominciò Chris nervoso.
“Devo fare quel test per vedere se insomma saremo padri.” Disse Darren poggiando la scatolina sopra il tavolo di legno chiaro.
Entrambi la osservavano come se fosse una sorta di alieno blu, ma sapevano di doverlo fare.
Finirono i loro bicchieri in completo silenzio e l’unico rumore che si sentiva era il vorticare dei loro pensieri dentro la loro testa.
Poi il riccio alzò di colpo la testa prendendo le mani di Chris tra le sue.
“Amore, dobbiamo farlo. Sono terrorizzato  ma lo devo sapere. Lo dobbiamo sapere.” Chris puntando i suoi occhi blu in quelli dorati del riccio annuì.
“Andiamo.” Disse poi alzandosi e porgendo una mano a Darren, il quale prese in test di gravidanza, e a passi tremanti si diressero verso il bagno.
Appena si trovarono davanti alla bianca e liscia porta di legno Darren parlò:
“V-vuoi entrare con me?” Chris scosse la testa.
“Fai pure, poi esci e aspettiamo il risultato.” Gli rispose Colfer aprendo la maniglia di ottone e aspettando che il suo ragazzo entrasse.
Darren entrò dentro il grande e luminoso bagno chiudendosi la porta alle spalle, si sentiva soffocare, era chiuso in una stanza con tutte le sue ansie e preoccupazioni, ma anche la sua gioia.
Aveva paura di non essere maturo abbastanza.
Aveva paura di non poter essere un bravo padre.
E aveva paura di esternare la sua gioia. Sin da piccolo aveva sempre sognato una grande famiglia numerosa con la persona che amava al suo fianco e tanti piccolini  che giravano tra le sue gambe facendo disastri e ridendo come pazzi. Lui voleva questo, ma Chris?
Aveva paura che Chris non volesse lo stesso. Erano ancora molto giovani dopotutto, ma a Darren non importava, ma forse a Chris si.
Magari il suo ragazzo avrebbe voluto aspettare ancora qualche anno. Avrebbe voluto che fossero entrambi più adulti e maturi.
O che forse una famiglia non era quello che voleva.
Magari nel suo futuro vedeva loro due soli a vivere come adesso anche tra quindici anni senza problemi e pargoletti di mezzo?
Con questi enormi interrogativi in testa abbassò la zip dei pantaloni.
Chris osservò la porta chiudersi e ora era solo con i suoi pensieri. Aveva una fottuta paura.
Aveva paura di non essere un bravo padre.
Di essere troppo giovane per un impegno così grande.
Certo una famiglia era sempre stata nei suoi progetti e da quando aveva conosciuto Darren si immaginava due o tre bimbi dai ricci mori, ma di certo non così presto e così improvvisamente.
Era sempre stato abituato a progettare tutto sin nei minimi particolari e di certo una famiglia così all’improvviso e così presto era l’ultima cosa a cui pensava, ma era felice.
Ed aveva paura che Darren non lo fosse.
Non avevano mai parlato di avere una famiglia anche se stavano insieme da più di due anni.
I suoi pensieri furono interrotti dalla porta che si aprì e ne uscì Darren che teneva la testa bassa e aveva lo stick in una mano ed il foglio delle istruzioni nell’altra.
“Qui c’è scritto che dobbiamo aspettare due minuti.” Disse semplicemente il moro posizionandosi davanti a Chris, il quale si avvicinò a lui e lo abbracciò stretto sussurrando al suo orecchio.
“Qualsiasi cosa accada sappi che ti amo.” Darren si staccò appena per agganciare i loro occhi.
“Anche io.”
Passarono quei due minuti abbracciati in silenzio aspettando che quelle linee comparissero, contando i secondi nella loro mente.
Ogni secondo era una nuova paura.
Paura che tutta quell’ansia potesse essere stata inutile.
Paura che il test si potesse sbagliare creando in loro false illusioni.
Paura di come tutta la loro vita sarebbe potuta cambiare.
Paura che il loro rapporto si sarebbe potuto rovinare.
Le paure erano tante ed aumentavano di secondo in secondo, fin quando il loro countdown mentale non terminò.
Si staccarono lentamente e puntarono lo sguardo sullo stick bianco e rosso.
Al centro davano sfoggio di loro stesse due liniette rosse.
 


 



Eccoci alla fine! A me questo capitolo non convince proprio ma spero che vi sia piaciuto e che sarete così buoni da lasciare un piccolo commento a questa storia. *occhi da cucciolo*
Regalo caramelle a chiunque scriverà una recensione!
P.S. Non era in alcun modo un tentativo di corrompervi. C:
Alla prossima.
Martina.(:

 

   
 
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