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Autore: Emmy_Cr_    02/08/2013    1 recensioni
Magari è la solita storia trita e ritrita, magari è già stata usata questa idea; ma io ho immaginato che gli Dei greci si dovessero alleare con quelli egiziani per porre fine ad una guerra.
Colpiti da una serie di attacchi, i ragazzi del Campo Cheope hanno subito gravi ed ingenti perdite: a tre ragazzi viene affidata la missione di negoziare un'alleanza con tre ragazzi del Campo Mezzosangue e di portarli in Egitto. Ma la minaccia non coinvolge solo gli egiziani e ben presto si ritroveranno ad affrontare minacce da tutti i fronti.
Si troveranno catapultati agl'Inferi per recuperare un'anima importante e...
*********
STORIA IN STATO DI REVISIONE, alcuni particolari sono cambiati quindi, per chi segue la storia, consiglio di rileggerla!! Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Annabeth Chase, Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo capitolo è stato ispirato dal grande Mozart.
Colui che mi ha accompagnata nella mia infanzia.
Il capitolo rende di più se ascoltate questo splendido Requiem:
Mozart, Dies Irae
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=RKJur8wpfYM

Sicacalli...

La ragazza percorreva in lungo e in largo la stanza di camera sua.
Dei due letti presenti nella casetta, uno era occupato da un ragazzo che se ne stava bellamente sdraiato a leggere una pergamena, mentre l'altro era stato preso d'assalto dalla ragazza con i capelli neri.
Isidesh se ne stava seduta composta sul letto di Alyssa e la osservava fare il suo personale percorso, dettato dalla preoccupazione.
La luna la illuiminava a tratti e le gocce salate sulle sue guance luccicavano per alcuni secondi fino a che, la mano ricoperta di anelli non le tergeva via per poi riposarsi lungo il fianco, chiusa a pugno mentre le lacrime, perfide nemiche, ritornavano a scendere sempre più copiose.
Nessuno osava parlare, se per referenza a quelle lacrime, che così poche volte avevano avuto l'onore di vedere, o se per preoccupazione, sospesa nell'aria come nebbia fredda, impossibile dirlo.
Se ne stavano tutti fermi. Intrappolati nel limbo della preoccupazione e della paura.
La disperazione, che cominciava a far notare la sua presenza, raggiunse il picco quando Annabeth spalancò la porta e guardò il bel volto stravolto di Alyssa.
La bionda aveva gli occhioni grigi inondati di lacrime e la mascella contratta, ultimo sfoggio della sua glacialità ormai perduta tra le lacrime.
Una sola occhiata, le bastò una sola occhiata per far capire la situazione alla rossa, la quale scattò come una gazzella fuori dalla casa.
Arrivò in meno di un secondo all'infermieria dove Mohammed, da più di sei ore stava cercando di salvare Mamose.
La accolse solo lo sguardo di suo padre, che cercava di mantenere uno sguardo fiero e duro, ultimo baluardo della sua divinità.
Gli altri tenevano lo sguardo basso, degli dei greci, nessuna traccia.
Nico le venne incontro ma lei lo scansò, andando diretta dal Grande Anubi.

<< Padre >> proferì inchinandosi.

Gli occhi, così caldi ed allo stesso tempo glaciali del genitore la inchiodarono a terra, insieme alla sua mano fredda, rispetto alla temperatura della ragazza, la quale era squassata da una forte febbre.

<< Non puoi fare un tentativo e salvarlo? >>
<< Le leggi dei Greci valgono anche per noi, Figlia, non possiamo intervenire nelle cause della nostra progenie. >>

Gli occhi smeraldini di Alyssa persero ulteriore luce.

<< Ma... >> lasciò perdere il discorso e abbassò il capo << In che condizioni è? >>
Anubi sospirò e la trascinò in un'altra stanza. La fece sedere sul tavolo, unico punto d'appoggio nei nove metri quadrati racchiusi tra quattro pareti.
Il padre le si mise davanti e le posò le mani sulle ginocchia. Sospirò e la ragazza chiuse gli occhi preparandosi all'impatto delle parole che più temeva di sentire.
<< Alyssa... >>
Ecco la prima, si disse disperata la ragazza.
Ne mancano quattro, e poi potrò suicidarmi.
<< Tuo fratello è... >>
Ti prego, falla breve, non voglio soffrire più del necessario.
<< In coma. >>
Sollevò la testa di scatto.
Il suo animo come spezzato in due: da una parte sollevato, dall'altra, sprofondato in un baratro oscuro e senza fondo.
Altre lacrime solcarono la pelle bronzea, raccolte, prima che cadessero a terra, dalle labbra calde del padre, nel tentativo di condividere con lei la tristezza.
Nell'altra stanza, il silenzio regnava sovrano, come le tenebre.
Nessuna luce era stata accesa, per rispetto forse.
Mohammed uscì dalla sala operatoria, spingendo una barella, dove il corpicino di Mamose riposava indisturbato, in bilico tra il mondo del padre e quello dello zio.*
Alyssa fece per avvicinarsi ma l'uomo Horus, dimostrando un tatto incredibile, lo portò via.
<< Giovane Alyssa, è meglio se non lo vedi >>.
La ragazza stette ferma,, incerta sulle sue gambe, con gli occhi spalancati e lucidi, i capelli in disordine.
Chiunque avesse anche solo voluto avvicinarsi per una pacca sulla spalla, fu preceduto da Samyr.
Il ragazzo la abbracciò stretta e la cullò sul posto mentre altre lacrime sgorgavano, impudenti, dagli occhi giada, inzuppandogli la maglia.
Quando gli sembrò si fosse calmata la prese in braccio e la portò alla casa a lei assegnata e con lei, steso abbracciato sia da Alyssa che da Isidesh, attesero il sopraggiungere del sonno, che non tardò a portarseli via.

Ramesseum


I sei ragazzi erano piegati, in ginocchio, davanti alle divinità e ascoltavano Osiride parlare.
Alyssa, persa nel suo limbo personale, guardava fisso a terra, apparentemente ascoltando.
Samyr serio e composto, vicino a lei.
Isidesh, con sguardo da mamma le teneva la mano, capendola.
Percy a capo chino attendeva ordini, così i suoi compagni.
Alyssa si risvegliò solo quando sentì Osiride annunciare la missione:
<<... per salvare Mamose >>

Alyssa alzò la testa di scatto e lo guardò, con forza crescente, negli occhi.
<< Ripeto: L'unico modo per farlo uscire dal coma è andare agli'Inferi e riportare qui la sua anima. Non è un coma normale, gli è stato imposto dal Nemico.
Sta cercando di distruggerci dall'interno, lo tiene prigioniero la sotto. E andare nel tuo regno, fratello mio, è l'unico modo per salvare Mamose >>

Samyr si alzò di colpo.
<< Allora andiamoci no? >>
A rispondergli fu Isidesh, alzatasi in piedi anche lei, e trascinandosi dietro un'Alyssa catatonica.
<< Non è così semplice, per prima cosa: quale dei due Inferi è? Il nostro o quello greco? >>
La domanda pesò su ognuno di loro.
<< Proprio per questo abbiamo bisogno dei Greci, vi dividerete in due gruppi, uno andrà negli Inferi greci, l'altro in quelli Egizi. Nico, Alyssa, non c'è bisogno di dirvi che voi guiderete la missione.
Però, prima di dividervi, è necessario che andiate tutti insieme agli Inferi Egizi, per pesarvi >>.
La domanda, ambigua, fece riflettere Percy.
<< Ma non basta una bilancia? >>
Cinque minuti dopo il silenzio stranito che si era venuto a creare, Annabeth si spiantò una mano sulla fronte mentre Nico cercava, in tutti i modi possibili ed immaginabili, di trattenere i feroce scoppio di risa.
La voce, un tempo squillante ed energica, adesso resa roca ed insicura dal pianto di Alyssa bloccò tutti.

<< Non il corpo. Con pesare si intende l'anima, lo spirito, il cuore, come volete.
Secondo rito egizio, vi verrà strappato il cuore dal petto e verrà  messo su un piatto della bilancia, mentre sull'altro verrà posta una piuma.
Se i vostro cuore risulterà più leggero della piuma, allora siete puri e potrete passare all'Aldilà, se invece il vostro cuore peserà più della piuma allora bhe... verrete dati in pasto ad una creatura spaventosa >>
Tre facce sconvolte fecero da eco alle parole della ragazza.
E lei ghignò.
<< Alyssa stai riprendendo tutta la tua bastardaggine e cinicità! Brava! Sono fiera di te! >>
 
Scherzò Isidesh dando un pugno affetttuoso alla spalla della giovane.
<< Ovviamente >> disse precedendo Percy, che stava per aprire bocca << Non si conta il peso in kg, ma, ovviamente, si pesa la quantità di peccati commessi dal possessore del cuore >>.
Seth battè le mani e invitò tutti ad uscire e recarsi nelle rispettive case per prepararsi alla missione.
<< Partirete domani mattina all'alba >>
Decretò con convinzione Iside.
A quel punto Mohammed, facendo tintinnare delle chiavi, domandò sibillino:
<< Allora, chi vuole avere il piacere di guidare? >>

La risposta arrivò tempestiva.
Isidesh e Alyssa si lanciarono contro Samyr e lo bloccarono a terra e, mentre la rossa lo teneva fermo, stando a cavalcioni sulla sua, povera e martoriata, schiena Isidesh agguantò le chiavi e corse verso la sua casa.
<< Traditrice >>
<< Dovere. Le avevo promesso che sarebbe riuscita a guidare la jeep, non potevo certo distruggere il suo credo non ti pare? >>
L'occhiata che le rivolse il ragazzo valeve più di mille parole.

<< Scusate, esattamente, dove si trova la vostra entrata per gl'Inferi? >>
Chiese Nico, che se ne era stato zitto fino ad allora, ad osservare i due che scherzavano.
<< Nella Sfinge, ovvio no? >>
Tre mascelle caddero, con perfetta sincronia. 

Mozart, Lacrimosa
http://www.youtube.com/watch?v=Ym8b3bC_Fq4&feature=player_detailpage



Infermieria

Alyssa se ne stava posata vicino al letto del fratello, al quale aveva messo delle cuffie che riproducevano la dolce musica del Requiem preferito dei due fratelli.
Le note del violino e le voci del coro si sovrapponevano in un intricato arabesco pieno di speranza e tristezza. Esattamente come si sentiva lei.
La borsa da viaggio posta accanto a lei e i capelli sciolti.
Era Nico che la osservava, poggiato allo stipite della porta con le braccia conserte.
<< Vattene >>
La sua voce gli arrivò chiara ma roca, come lo era da ormai due giorni.
Il tono però, restava imperioso.
<< Lo vuoi davvero? >>
<< Si >>
La risposta lo lasciò spiazzato. Non avrebbe mai pensato che gli dicesse di si.
<< Perchè? >>
Parlavano a mormorii, come a non voler interrompere il sonno del piccolo che dormiva sotto il lenzuolo leggero.
Alyssa si alzò e, dopo aver dato un bacio in fronte al fratello, e avergli lasciato le cuffie, si parò davanti a Nico.
Gli posò le mani, gelate, sulle guance e gli diede un bacio in fronte.
<< Non ti innamorare, ti prego >>
<< Perchè? >>
Un sospiro profondo e lei gli posò le mani sul petto, aggrappate alla camicia nera che indossava.
<< Perchè siamo troppo simili, non ce le faremmo mai... >>
Le mani di Nico corsero a quelle della ragazza e le staccarono dall'indumento, tenendole comunque in una morsa ferrea.
<< Non dire cavolate Alyssa >>
<< Non dico cavolate, rischiamo di morire ogni giorno e se ciò dovesse succedere? Andremmo in due Inferni diversi, senza la possibilità di rivedersi al giorno della morte dell'altro! >>
Un sospiro, stavolta di Nico.
<< Allora, è questo? Mi stai dicendo che, la figlia del dio Anubi, ha paura di morire? >>
Il corpo di Alyssa sbattè contro il muro, bloccato da quello di Nico, che le posò la testa sulla spalla.
<< No, non è questo. Ho paura di perdere, di nuovo, quelcuno di amato. Pensare che ciò potrebbe accadere, e farmi soffrire già adesso che siamo solo amici è... >>
<< Shh, dovevamo pensare positivo o no? >>
Lei lo guardò negli occhi e sospirò.
<< Io non ti amo. Lo so, fa male, ma io... >>
Il bacio, a tradimento, la interruppe. Inizialmente rimase spiazzata poi, di colpo, spalancò gli occhi e lo spinse via, spostandosi e andando dietro di lui, che stavolta era al muro.
<< Piantala non voglio farti soffrire! >>
<< Lo stai già facendo! >>
Lo schiaffo arrivò, l'aveva provocata, ne era consapevole, se lo aspettava, ma era comunque doloroso.
<< Io non sto facendo niente >> sibilò << Cerca di capirmi, tu arrivi qui, e scombussoli tutto, io so di chi sono innamorata poi, di colpo ci sei tu! Con i tuoi cavolo di capelli neri e la determinazione, cavolo, sembra tu sia in continua competizione con Sammyr! >>
<< Non ti rendi conto che quel... quel... ahh, ti viene dietro da anni? Non te ne rendi coto vero? Sei troppo occupata dietro le tue missioni, i tuoi combattimenti, i tuoi demoni interiori!
Ovvio che sono in competizione con lui! Ogni volta che siete vicini tu splendi, ma non te ne rendi conto!
Ogni volta che scherzate, tu acquisti un po' di luce in più! Ed è quello che voglio succeda con me! >>
Alyssa non rispose, subito, cercò di metabolizzare le informazioni e lanciò un'occhiata fuori dalla finestra. Vide la linea sottile dell'Alba che si svegliava e diede un ultimo bacio a Mamose.
<< Andiamo, siamo in ritardo >>
Sentendo la porta dell'infermieria chiudersi Nico tirò un sospiro frustrato e se ne andò, sbattendo la porta. 

Uscita del campo


Quando salì sul sedile anteriore della gigantesca Jeep, sbattendo la porta talmente forte da far tremare i vetri, Isidesh, l'unica a bordo, le lanciò uno sguardo in tralice.
Chiuse i finestrini e bloccò le portiere, aprì lo stereo e mise la musica talmente forte da risvegliare i morti.
Alyssa la guardò sollevata e lei l'abbracciò stretta. La rossa affondò il viso nel suo petto e pianse, scaricando la frustrazione e la tensione accumulate in quei giorni.
<< Cosa? >>
<< Lui... io... mi... bacio.. >>
Isidesh la strinse ancora più forte e attese che i singhiozzi finissero.
<< Ero in infermieria e lui mi ha baciata >>
<< Samyr? >>
Alyssa scosse la testa.
<< Nico? >>
Annuì.
<< Che gli hai detto? >>
<< Che gli hai detto? >>
<< Che non lo amo, che ho paura nel caso uno dei due dovesse morire... >>
<< La paura in te non c'è mai stata Alyssa! Di chi sei innamorata quindi? >>
<< Non te lo posso dire, mi odieresti! >>
<< Ti ricordi cosa facemmo io e te a dieci anni? >>
<< Ci picchiammo per chi doveva giocare con i videogiochi? >>
Isidesh sorrise e scosse la chioma nera.
<< No, ci facemmo un taglio sulla mano e ce la stringemmo, sugellando il patto di dirci sempre il vero >>.
<< Samyr >>
Silenzio.
Alyssa alzò lo sguardo e vide il sorriso da sfinge della ragazza.
<< Isidesh? >>
La mora stava per rispondere ma una scarica di pugni al finestrino le fece sobbalzare.
Mohammed era fuori e stava battendo ritmicamente il pugno sul vetro.
Alyssa si staccò e si pulì il viso, Isidesh abbassò la musica e sbloccò le porte.
Tutti salirono e, dopo le ultime raccomandazioni, partirono, verso il Cairo.



*Osiride è il dio del mondo nella mitologia, colui che lo ha creato.

FINALMENTE CE L'HO FATTTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
So che, molto probabilmente, questo capitolo non piacerà perchè è alquanto triste e, angst, però è a fini storici!!
Ringrazio tutti quanti quelli che hanno recensito e che hanno messo questa storia tra le preferite, le seguite e le da ricordare.
Questo capitolo può essere letto con o senza i requiem di sottofondo, vi ho messo sia i link che i titoli se per caso, dato che con la tecnologia sono handicappata.
Fate prima a insegnare il latino ad un bradipo... amare i genitori.
Allora, ringrazio soprattutto lei! Che mi ha mandato una mail per chiedermi, giustamente, dove diamine fossi finita, lei: Reyna Weasley!!!
Recensite mi raccomando!!
Bacioni Mail!
  
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