Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Crazymoonlight    02/08/2013    1 recensioni
Spin-off che si ambienta all'interno della decima puntata, ossia dopo il combattimento di Kirito contro Heathcliff e la sua entrata nella gilda dei Cavalieri del Patto di Sangue.
Dal Prologo:
" -Oggi ho qualcosa di diverso da assegnarti- annunciò con aria solenne.
Kirito si fermò per osservarlo rassegnato e sospirò profondamente.
-A caccia! La dispensa sta per diventare vuota e abbiamo bisogno di molte provviste per poter sfamare tutti! Sai, i nostri cuochi sono molto insoddisfatti degli ingredienti che riforniamo loro, quindi sarebbe meglio se trovassi qualcosa di prelibato, uh uh?- "
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuna Yuuki, Kazuto Kirigaya, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A caccia di… imprevisti.
5. Attacco a sorpresa.

 


 

 
 

<< Non sarebbe più saggio attaccare lontano dagli abitanti? >>

Asuna aveva le braccia incrociate e un’aria scettica dipinta sul volto.

Kirito ricordava che in passato, per eliminare un boss, la ragazza, in qualità di stratega della gilda più famosa e potente di quel gioco, aveva deciso di attirare il mostro all’interno di un villaggio. I due ragazzi si erano trovati in disaccordo ed erano finiti con il litigare, ma alla fine Asuna aveva imposto la propria autorità affermando che in quel luogo vi si trovavano solo NPC che non avrebbero avuto problemi a rigenerarsi di nuovo.

Ora però la situazione era diversa: compiere un attacco contro agenti ignoti nel bel mezzo di una festa con centinaia di player nei dintorni era una mossa più che azzardata.

<< Se va tutto secondo i piani, non si creerà trambusto. Agire durante la giostra è il modo migliore per scoprire chi è la spia e poi occuparsene in disparte al momento opportuno >>

Asuna rimase dubbiosa. Kirito invece diede sfogo alle proprie perplessità.

<< Chi vi dice che la spia parteciperà ai giochi? Potrebbe preferire rimanere il meno visibile possibile >>

<< O allo stesso tempo mettersi in mostra come se niente fosse per non destare sospetti >> ribattè Godfree, che era stato mandato a metterli a conoscenza del piano di Heathcliff.

<< Ma come faremo a capire chi è? >> si re-intromise Asuna.

<< Beh… >> Godfree si grattò la testa con sguardo incerto, come se avesse saltato qualche passaggio importante.

<< Avreste fatto bene a non chiedermelo: non mi è stato spiegato nei minimi particolari. Comunque, a quanto pare, la gilda posizionerà degli stand con cibo e bevande per tutti i concorrenti, ma all’interno delle bibite mescoleranno un filtro speciale che ci consentirà di scoprire, grazie a delle macchie che si formeranno sulla pelle, chi è infedele verso il proprio gruppo.
<< Non so come faccia ad esistere una diavoleria del genere, anche in una realtà come questa >> aggiunse, dubbioso
.
<< Non avete pensato che più persone potrebbero presentare questa anomalia? O che la spia non berrà la pozione? >>

Godfree lanciò un sorrisetto di scuse ad Asuna.

<< Tutta questa messa in scena è stata pianificata in fretta e furia, senza l’aiuto di un vero stratega >> le fece l’occhiolino.

<< E poi, a noi interessano quelli della nostra gilda. Se ne escono fuori più di uno, tutto di guadagnato >> affermò solennemente, battendosi due colpi sul petto, come a sfidare chiunque a mettersi contro di lui.

Kirito sospirò profondamente.

<< Ok, capisco. Ma cosa c’entriamo io e Asuna con tutto questo? Heathcliff ci aveva detto che sarebbe stato meglio allontanarsi un po’ da tutto e confonderci tra le persone normali >>

Godfree rise fragorosamente.

<< Ah ah, giusto! Voi sarete i più importanti in questa missione: dovrete partecipare alla giostra >>

Asuna trasalì. << Cosa!? >>

<< Ma sì. La spia cerca voi, no? Allora quale modo migliore per attirarla e colpirvi senza doversi sentire necessariamente colpevole in caso finisse male? La notizia che Flash e lo Spadaccino Nero gareggeranno chiamerà molta più gente e il denaro dei biglietti andrà alla gilda >>

<< Ma siete impazziti!? Così mettiamo a rischio tutti! >>

Asuna stava davvero iniziando ad urlare, così che Kirito fu costretto a prenderle un braccio facendole cenno di abbassare la voce. Dopotutto si trovavano dietro al calesse di Lisbeth, in un’area abbastanza trafficata.
Kirito notò infatti vari passanti che si erano voltati nella loro direzione udendo le urla.

La sera prima Heathcliff si era limitato solo a dire loro che ci sarebbe stata dell’azione, senza aggiungere altro e liquidandoli con l’adrenalina che cresceva insieme a una forte ondata di curiosità e dubbio. Ora era mattina, ed erano tornati a far finta di niente fino a quando Godfree non era venuto a disturbarli.
Quest’ultimo sventolò una delle enormi mani con noncuranza.

<< Ti ho detto che, se ci atteniamo al piano, andrà tutto bene. Non c’è bisogno di scaldarsi. >>

Si rivolse poi a Kirito:  << Heathcliff in persona ha ordinato che tu partecipassi. Questa è un’occasione ottima per dimostrare tutto il tuo potenziale giovanotto. Se ci piacerà come combatti, potremmo evitare di affibbiarti altri compiti ingrati, va bene? Passeresti direttamente all’ultima prova, nel dungeon >>

<< Sciocchezze… >> borbottò Asuna, ma non potè continuare: vide Godfree assestare quel che doveva essere una simpatica gomitata fra le costole al ragazzo e andarsene alzando in aria il braccio come saluto con un modo di camminare goffo.

<< Siate puntuali e splendenti, mi raccomando! >> gridò, per poi sparire alla vista.

Asuna chiuse gli occhi per la stizza e, tra uno sbuffo e un altro, si avviò verso Lisbeth per aiutarla.
Kirito rimase qualche altro istante dove si trovava, con una strana angoscia che gli pesava faticosamente sulle spalle. Aspettò il tempo per metabolizzare e accettare l’idea di quel nuovo incarico da svolgere e poi si incamminò velocemente per raggiungere Asuna.
 

 

°          °          °

 

“Acquistiamo e vendiamo a buon mercato”

Kirito aveva visto più volte quell’insegna: si trovava su una porta che si affacciava su una piccola via di pietra del 50° piano e fungeva da accesso al negozio del suo amico Agil.
Non si meravigliò, quindi, quando vide l’alta figura dalla carnagione scura che serviva i clienti sotto a una tenda allestita per la festa. Sapeva che avrebbe tentato di vendere caro e di comprare per qualche spicciolo, al contrario di come diceva il cartello che si era portato appresso; però, ricordava anche di aver scoperto recentemente che tutto il denaro che guadagnava serviva ad aiutare tutti i bambini che erano finiti per sbaglio in quel gioco.

Kirito aspettò che le persone si allontanassero prima di potersi avvicinare. Si appoggiò tranquillamente al bancone di spalle, mandando uno sguardo divertito ad Asuna: era riuscito a farle tornare il buonumore promettendole di accompagnarla in giro per la sagra, ora che si era raccolta meno folla. Per quel giorno tutti si stavano dirigendo verso la giostra, l’attrazione più attesa della festa; probabilmente, sebbene fosse ancora presto, avrebbero approfittato per occupare i posti migliori sulla platea per osservare lo spettacolo.

<< Spennato tutti i player dell’Algade? >>

Agil, che dopo l’allontanamento dei clienti si era voltato a risistemare della merce, solo in quel momento si accorse della presenza del giovane amico e gli si rivolse con il suo solito sbalordimento, ma lo salutò calorosamente.

<< Sarei un pazzo a non approfittare dell’occasione >> spiegò.

<< Tutti gli altri mercanti si erano trasferiti qui e mi sembrava giusto tentare di guadagnare qualcosa anche io >>

I due ridacchiarono ironicamente, mentre Asuna si guardava intorno, interessata.
Agil le si stava per rivolgere con una certa riverenza –insomma, era pure sempre il vice capitano di una delle gilde più potenti-, ma tutti i presenti si voltarono al richiamo di una voce festante.

<< Kirito-kun! Che bello vederti! >>

In realtà, prima che potesse girarsi, Kirito era stato già afferrato da un braccio che gli si era avvolto attorno alla spalla con una presa salda. Non ci fu neanche bisogno di vedere chi fosse per capire che si trattava di Klein, l’unico che si concedeva tanta confidenza con lui; come la sera prima, aveva un grosso boccale di birra in mano, che si portava frequentemente alle labbra per bere grossi sorsi di quel liquido dorato.

Kirito alzò nervosamente il volto verso il suo interlocutore, prevedendo la scomparsa della sua tranquillità. Klein ora stava salutando anche Asuna in maniera più controllata e rispettosa, ma gettando sguardi maliziosi al ragazzo a ogni parola che pronunciava. Asuna sorrideva impacciata, non sapendo bene cosa rispondere.
Kirito pensò che fosse arrivato il momento di scrollarselo di dosso. Imbarazzato da quella situazione, iniziò a dialogare con lui senza incontrare mai i suoi occhi.

Non gli dispiaceva per niente la sua compagnia, ma Klein era sempre stato l’esatto opposto di Kirito: aperto con tutti, pronto a ridere e scherzare, sfacciato al punto giusto da provarci con qualsiasi ragazza; era per questo che il più delle volte si trovava in disagio. Uno dei pregi di Klein, però, era che cercava costantemente di coinvolgere tutti, seppur poco inclini al divertimento, e non si scoraggiava per niente se i suoi tentativi inizialmente non avevano effetto.
Così riuscirono ugualmente a conversare tutti e quattro amabilmente, con le battute squallide di Klein, Agil che gli dava man forte o scuoteva rassegnato la testa, Asuna che rispondeva con la sua solita grazia e Kirito che sorrideva timidamente.
 

<< Potete anche lasciarmi sola adesso, grazie >>

I quattro si voltarono verso la ragazzina che aveva parlato. Kirito la riconobbe.

Silica accompagnata dall’immancabile Pina, stava congedando due energumeni con fare perentorio e saccente. I due sembravano molto dispiaciuti della decisione della ragazza e rimasero un po’ atterriti alle sue parole, ma dopo una scrollata di spalle di allontanarono.

Silica si voltò sbuffando e poi vide Kirito; con un sorriso enorme, prese a corrergli incontro urlando il suo nome e bloccandosi appena in tempo prima che potesse saltargli addosso.
Nonostante l’imbarazzo, notò che Asuna aveva assunto un’espressione quasi arrabbiata vedendo una ragazza che quasi letteralmente si stava lanciando addosso lui.

<< Kirito-kun! Da quanto tempo! Pensavo non ti avrei più rivisto! >> cinguettava Silica.

Klein si fece tutto d’un tratto attento.

<< E questa bella signorina chi è, Kirito-kun? >> chiese, con quel che doveva essere un ammiccamento.

Kirito sospirò mentre Silica si limitò a lanciargli un’occhiata pungente, con Pina che le volteggiava attorno protettiva. Klein fece finta di non badarci.

<< Lei è Silica e il drago che ha con sé è Pina. Silica è una domatrice >> presentò brevemente Kirito con un altro sospiro.

Tutti gli altri la guardarono ammaliati tra esclamazioni di sorpresa. Ora anche Agil prestava tutta la propria attenzione. Silica li ignorò bellamente per rivolgersi a Kirito.

<< Allora, come va, Kirito-kun? >> aveva detto tutta radiosa.

<< Sei davvero una domatrice? >> li interruppe Klein.

<< Sei davvero molto carina, sai? Ti andrebbe di… >> ma non concluse la proposta, perché questa volta Kirito si era sentito in dovere di afferrarlo per le orecchie e trascinarlo via da qualsiasi essere di sesso femminile che avessero incontrato.
 

°          °          °

 

L’ora era quasi arrivata.

Kirito e Asuna, rispettivamente vestiti con il mantello nero e la divisa della gilda, si stavano dirigendo verso l’ingresso della giostra.
Si trovavano in un’area periferica di Lindas, dato che la giostra occupava una grande porzione di terreno, ma i due facevano già fatica ad avanzare fra la moltitudine di gente eccitata per i combattimenti a cui avrebbero assistito.
Non c’era stato bisogno di iscriversi: avevano scoperto all’entrata che Godfree si era già preso la briga di inserirli fra la lista dei partecipanti. Per di più sembrava che la voce secondo cui Flash e lo Spadaccino Nero avrebbero partecipato si era diffusa velocemente, attirando probabilmente più spettatori.

Kirito si rassegnò: si era aspettato di duellare utilizzando solo Elucidator, per non mettersi davvero in mostra, ma a quanto pare i suoi deboli sforzi per non stare al centro dell’attenzione erano stati inutili. Però, pensò, molto probabilmente non ci sarà ugualmente bisogno di usare anche Dark Repulser.

Prima dell’arena, c’era uno spazio dedicato esclusivamente ai combattenti, formato essenzialmente da tende multicolori dove ognuno poteva riposarsi prima degli incontri.
Kirito vide Agil: a quanto pareva anche lui aveva intenzione di partecipare, magari solo per guadagnare di più. Già se lo immaginava a chiedergli di dividersi il bottino di vittoria, se si fossero scontrati, ma, riflettè, probabilmente tutti i guadagni sarebbero andati alla gilda.

Si sentiva isolato fra tutte quelle persone che indossavano armature e che si scrutavano guardinghi, sebbene molti scherzassero fra di loro augurandosi buona fortuna. Lui era rimasto fermo, in mezzo alle tende, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa di sospetto, mentre il tempo sembrava non passare mai.

Vide Asuna che si era rivolta ad un’altra donna della gilda che portava in braccio una pesante brocca: il filtro speciale doveva trovarsi al suo interno. Al momento opportuno, avrebbe bevuto anche lui un po’ di quel liquido, così, in caso la spia lo stesse guardando, non avrebbe sospettato niente.

Finalmente lo spettacolo ebbe inizio. Kirito e Asuna si avvicinarono agli spalti per osservare i loro rivali: la platea traboccava di gente esultante venuta a vedere, ma a quanto pareva i duellanti non erano molto forti e spesso inciampavano generando fragorose risate nel pubblico. Per fortuna, ogni volta che un combattimento finiva, i guerrieri prendevano un bicchiere di pozione prima di risistemarsi nella propria tenda.

Ben presto fu anche il turno di Asuna. Kirito sapeva che era inutile stare a guardarla, perché era scontato che avrebbe vinto, ma gli piaceva troppo il modo che aveva di combattere: agile, veloce, graziosa e spietata insieme quando doveva sconfiggere qualcuno, sembrava quasi che danzasse.

Il suo avversario era un ragazzino mingherlino, che vedendosela di fronte rimase un po’ spiazzato, non sapendo bene se fosse permesso attaccare una ragazza. Asuna rimase ferma in mezzo al campo, con la spada ancora non estratta, a guardarlo con una certa ferocia.
Sentendo i fischi e le urla di scherno e lamento del pubblico, il ragazzo fu costretto ad attaccare. Corse titubante contro Asuna, che nel frattempo aveva portato la mano sull’elsa della sua spada. Il ragazzo stava per attaccare, cacciando un grido che serviva a infondergli coraggio (probabilmente l’aveva riconosciuta), quando Asuna cacciò velocemente l’arma e, con un gesto preciso del braccio, disarmò il suo avversario, mandando la sua spada lontano da lui almeno cinque metri e lasciandolo a bocca aperta per lo stupore.

Asuna rinfoderò la sua spada. Il pubblico scattò in grida di giubilo ed esaltazione: il duello non erano durato nemmeno dieci secondi, ma la maestria e la fama del “Lampo” erano inconfondibili. I due combattenti si ritirarono, il ragazzo abbattuto e Asuna come se niente fosse successo, ma bevvero entrambi la pozione all’uscita.

Gli scontri andarono avanti per un bel pezzo. Kirito aveva facilmente sconfitto un bestione armato di ascia, seppur impiegandoci più di Asuna, e con somma sorpresa di tutti, Agil era stato sconfitto un rosso lentigginoso. Eppure, della spia non c’era ancora traccia.
 
 
Si stava facendo molto tardi e le stelle e la luna erano già sorte quando accadde.

L’ennesimo duello fu bloccato perché entrambi i partecipanti avevano mostrato delle preoccupanti chiazze blu sulla faccia. Kirito si scorse per osservarli: non li aveva mai visti. Si guardò intorno e con estremo orrore vide l’ultima cosa che si sarebbe aspettato: tutti, nel campo, erano ricoperti di macchie.

Qualcosa doveva essere andato storto.

Corse verso una bacinella d’acqua e vide anche nel proprio riflesso quelle macchie incriminanti. Asuna al suo fianco non era messa meglio.

<< Cosa sta succedendo? >> le gridò.

Infatti, gli spettatori se ne stavano tornando al centro della città delusi da quella piaga strana che aveva preso la serata, ma tra le tende c’era un baccano infernale, perché tutti quelli “marchiati” stavano correndo cercando di trovare una soluzione o un colpevole.

Asuna gli afferrò il polso e lo trascinò di corsa in disparte, verso qualche membro della gilda. Videro in lontananza lo stesso giocatore che il giorno prima li aveva condotti da Heathcliff, anche lui macchiato, e gli si avvicinarono il più velocemente possibile.
Lui li accolse con un tono allarmante nella voce.

<< Qualcosa deve essere andato storto! >> gridò.

<< Devono averci scoperti! Dobbiamo andare via di qui, prima che ci separino e possano attaccarci! Via, via! >>

Si allontanarono, loro tre, coprendosi il volto per non farsi riconoscere. Superarono le mura di cinta di Lindas e fu con terrore quasi che Kirito ricordò che ora non si trovavano più nell’area protetta e che sarebbero stati vulnerabili a qualsiasi imboscata.
Asuna correva con un groppo in gola, ma non osava parlare: la soluzione migliore era muoversi vicino alle mura e raggiungere celermente il cancello del teletrasporto per allontanarsi dal trambusto che, come aveva temuto, si era generato.
Continuarono a procedere, senza avere il coraggio di guardarsi indietro, ma con la paura di essere seguiti.
La speranza stava tornando, il portone principale della città era finalmente visibile, quando furono interrotti.

Dall’oscurità apparvero diverse figure incappucciate che si pararono innanzi a loro sbarrando il cammino.
Kirito cacciò subito entrambe le spade: non sapeva che possibilità avevano di sconfiggere tutti i loro nemici, ma dovevano provarci.
Si accorse ben presto però che erano troppi: aveva difficoltà a combattere, accerchiati a quel modo, e soprattutto Kirito non trovava il coraggio di sferrare un colpo che avrebbe posto fine a una vita, a differenza delle figure incappucciate, che tentavano in tutti i modi di ferirli a morte.
Asuna, al suo fianco, non sembrava avere molti problemi, ma neanche lei voleva colpire per uccidere, il che rendeva tutto più difficile, dato che non sapevano come sfuggire a quella situazione.

Il loro accompagnatore –ancora non sapeva il suo nome- lanciò un urlo, prima di accasciarsi per terra e svanire per sempre. Era morto.
Kirito lo osservò con una furia che gli saliva dallo stomaco per arrivare al petto, all’altezza del cuore. Con tutta la rabbia che poteva metterci, iniziò a colpire disperatamente a destra e manca, aprendosi un varco fra tutti i nemici e colpendoli poi di spalle.

<< Kirito-kun! >> urlò Asuna e Kirito fece appena in tempo a schivare un affondo dell’incappucciato più vicino, tirandogli poi un calcio nello stomaco.

Asuna però non era stata più fortunata.
Per avvertirlo, aveva perso la concentrazione e ora Kirito la vide cadere senza sensi al suolo.

No…

Kirito cacciò un urlo di frustrazione e ritornò nella cerchia, non interessandosene se uccideva qualcuno durante il suo passaggio.

No, no, no…

Vedeva davanti a sé solo Asuna stesa per terra, la mano ancora sulla spada.
Non poteva essere, non doveva…

No, no, no… NO!

Non gli interessava di nulla, se non di quella figura che era diventata sempre più importante, poteva anche morire lì e non gli sarebbe importato nulla, se anche Asuna non c’era più.
Notò appena che Asuna non stava svanendo e quindi non era morta: c’era ancora speranza.

Si inginocchiò affianco a lei, incurante dei nemici che piano piano si stavano risollevando per attaccarlo di nuovo. A lui non importava.
Sentì da lontano voci che chiamavano il suo nome, percepì le figure arretrare spaventate, ma un colpo e anche lui cadde sul terreno, gli occhi lucidi ancora fissi su Asuna.

 

°          °         °


 

<< Kirito-kun! Kirito-kun! >>

Una voce continuava a chiamarlo, ma lui non voleva ascoltarla.

<< Kirito-kun, ti prego, svegliati… >>

Perché avrebbe dovuto? Lui stava così bene in quel torpore, lontano da tutto e da tutti. Asuna non c’era più e anche lui poteva benissimo scomparire.

<< Kirito-kun! Kirito-kun! >>

La voce si era fatta sempre più supplichevole e Kirito si accorse di non poterlo sopportare: era come se stesse male anche lui, come se non poteva non obbedirle…

Kirito si agitò e aprì lentamente gli occhi, rivelando una delle stanze di pietra che dovevano appartenere a Grandum.

<< Kirito-kun! Kirito-kun! >>

Si voltò.

Al suo fianco, con occhi pieni di lacrime, c’era Asuna.

Era un sogno?

Strabuzzò gli occhi, come per accertarsi che fosse davvero sveglio.
Asuna si fece scappare un singhiozzo e gli buttò le braccia al collo. Lo abbracciò.
Kirito rimase interdetto, ma stranamente felice.

Non gli importava tutto ciò che era successo poche ora prima, la corsa, l’attacco, il colpo…
L’unica cosa che importava era che Asuna era lì, con lui, a stringerlo forte fra le sue braccia come se avesse paura che potesse scappare.
Kirito nascose il volto nell’incavo del collo di Asuna per non mostrare le lacrime che ora rischiavano di uscire.

Non importava cosa, si disse,sarebbero rimasti sempre insieme.
 


 

NdA (o angolo della vergogna, come preferite voi): allora, questo è l'ultimo capitolo e quindi la storia si conclude qui.
THE END, FINE.
Vorrei dirlo, ma sento che dovrei lasciare delle ultime note.
Se il capitolo ha fatto più schifo del solito... vi do ragione.
Non mi piace per niente. L'ho scritto di corsa e sono stata pià volte interrotta, quindi ho perso spesso il filo del discorso e sono sicura che tutto ciò non avrà senso...
Però lo pubblico lo stesso, perchè m'ha stressata così tanto che mi son detta che non poteva essere eliminato.
Capitemi, per piacere.
Ringrazio tutti, ancora una volta, SPERANDO in quest'ultimo capitolo di trovare un vostro commento.
E' stato bello finchè è durato, almeno per me.

Grazie ancora :)

-CrazyMoonLight

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Crazymoonlight