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Autore: Loveless85    11/02/2008    7 recensioni
Eccomi qui con una breve serie di shot in cui Remus spiega come Dora gli prepara la colazione ogni mattina... Racconti senza pretese dal punto di vista di un Mannaro innamorato. Lasciate traccia del vostro passaggio,please!!!!
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Intanto inizio con il dire che questo è il secondo e ultimo capitolo, poi passo a ringraziare tutte le persone che lo hanno letto e che lo hanno recensito,e ringrazio ancora di più chi lo ha messo tra i preferiti!!!! 

Buona lettura e ovviamente lasciatemi un commentino!

Ebbene,sono sopravvissuto al caffé,quindi posso passare alla spiegazione della preparazione di pane tostato, burro e marmellata.
Bene. Ninfadora è sempre in cucina,e dopo aver preparato il caffé e averlo messo sul fuoco, inizia a cercare il pane per toast nella credenza, ricominciando a aprire e chiudere ogni sorta di sportello.
Una volta trovato ne toglie due fette e le mette nel tostapane, accendendolo senza nessun intoppo.
Fa un rapido giro verso i fornelli per controllare la caffettiera, poi si avvicina al frigorifero, dico “si avvicina”, perché, come ogni mattino scivola sull’acqua che ha lasciato cadere a terra prima,mentre riempiva la caffettiera e cade a terra, imprecando contro le mutande di Merlino. Non so ancora bene perché,ma le mutande di Merlino sono, per lei, una forma di antistress.
Si rialza massaggiandosi lo splendido fondoschiena con una mano. Apre lo sportello del frigorifero ed inizia la ricerca del burro che, come sempre, io metto in alto sul lato interno dello sportello, ma lei rovista da ogni parte ed in ogni singolo angolo.
Dopo alcune imprecazioni per la caduta di alcuni cibi e contenitori, per la maggior parte sui suoi piedi nudi, lo trova.
Lo porta al tavolo e ne taglia un pezzetto che posa su un piattino posto nell’angolo in alto a destra del vassoio.
Percorso inverso per rimettere il burro al fresco, e qualche volta riesce anche a non ricadere sulla stessa piccola pozza d’acqua, risparmiando le mutande del povero Merlino.
Come sempre le prime due fette di pane, si sono carbonizzate.
Veloce e sensuale corre a toglierle dal tostapane, ma ormai per loro non c’è più niente da fare. Sono irrimediabilmente morte carbonizzate.
Facendo respiri profondi per evitare di dire altre imprecazioni nel giro di pochi secondi, le butta nel pattume, prendendone un altro paio dalla confezione.
Le mette di nuovo nel tostapane, stando attenta ai minuti di tostatura, nel frattempo il caffé è pronto e lo versa nella tazza che poi pone nell’angolo opposto del burro.
Come un falco rimane vigile vicino al tostapane, guardandolo minacciosamente come se da un momento all’altro dovesse tradirla e bruciare di nuovo a tradimento le fette di pane.
Nel preciso momento in cui la molla scatta e fa uscire il pane, lo afferra quasi al volo, dimenticandosi che fino a qualche istante prima è stato cotto, quindi è bollente.
Facendo alcune acrobazie manuali le sbatte nel piatto al centro del vassoio, maledicendo le diavolerie babbane che si ostina tanto ad usare.
La adoro quando fa così. I capelli gli diventano di una stupenda sfumatura tra il rosa gomma-da-masticare e un rosso fuoco e ha un musetto tremenda mente dolce e buffo allo stesso tempo.
Fin qui, niente capitomboli,ma manca ancora un pezzo alla colazione.
La marmellata.
Non può fare come tutti i comuni mortali e portare direttamente il vasetto. No, lei deve metterne un po’ in una ciotolina di ceramica,perché dice che è più bello e romantico! Se avessi il vaso della marmellata a portata di mano la farei diventare io romantica a suon di scucchiaiate dove dico io!!
Ma non divaghiamo in pensieri troppo…stuzzicanti. Continuiamo con la colazione.
Abbandonando il vassoio al freddo, e facendo diventare il caffè un ghiacciolo, prende la marmellata di pesche che adoro dalla credenza, e anche questa volta senza morire nell’intento.
La posa sul tavolo e va alla credenza sul lavello, per prendere la ciotolina, ma come ogni santissima volta che lo fa, un istante dopo le scivola dalle mani mentre lei scivola sulla maledetta pozza d’acqua.
Di nuovo è sul pavimento, con i resti della ciotolina a formare un’aureola di ceramica intorno e sopra la sua testa.
Ancora mi stupisco su come faccia ad arrivare in camera senza un livido o un taglio.
Maledicendo la canottiera di Merlino, anche quest’ultima è un’ ottimo antistress, mormora un Reparo e la ciotola torna come nuova, mentre lei si alza lentamente massaggiandosi un fianco.
Questa volta la afferra con due mani e la posa di fianco al piatto del pane.
Prima parte del travaso marmellata concluso.
Bene. Ha preso anche il cucchiaio e il cucchiaino.
Come tutti sappiamo, quando si apre la marmellata per una seconda volta, il tappo è più difficoltoso, perché la presenza dello zucchero fa da collante, giusto?
Questo Ninfadora non riuscirà mai a capirlo!
Ogni volta apre il barattolo come se dovesse compiere un atto giunonico.
E la maggior parte delle volte rischia di cadere di nuovo lunga distesa sul pavimento.
Per non parlare del povero barattolo, che non si sa ancora come, dopo una miriade di voli è ancora integro!
Facciamo finta che il barattolo lo abbia aperto al primo tentativo,altrimenti rischio di divagare troppo sulle colorite espressioni che Ninfa è capace di usare.
Lo ha aperto.
Ora deve mettere un po’ di marmellata nella ciotola.
Compito facile se ogni cucchiaio rimanesse pieno fino ad essa, ma non è così.
La punta del cucchiaio passa per le sue stupende labbra rosse, poi il restante cerca di abbandonarlo nel precorso tra labbra e ciotola, perché lei è impegnata a gustarsi la confettura.
Così facendo imbratta parte della maglietta e parte del tavolo, mettendone una quantità minima dentro la ciotola.
Quindi il tempo per riempirla quasi si quadruplica, e ormai pane e caffé sono congelati.
Però è bellissimo vederla arrivare sorridente e felice per essere riuscita a portarmi la colazione a letto, anche se devo mangiarla e berla completamente fredda.
Ma in fondo la amo proprio perché è così no?

  
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