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Autore: MelGhoul_Echelon    02/08/2013    2 recensioni
Questa è la mia prima FF sui Black Veil Brides.
La storia parla di una nuova Rock Band che stanno facendo il loro grande debutto, finchè.....
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Ashley Purdy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stò ancora suonando, e non riesco a staccare gli occhi di dosso a quella persona che ho "cercato" per tantissimi anni.
Ora, che ho 23 anni, dopo aver aspettato per quasi la metà del tempo, due dei miei sogni più grandi, si stanno realizzando nella stessa sera.

Siamo all'ultima canzone, "My future death", e fra pochi secondi inizierà il mio grande assolo; non voglio affatto attirare l'attenzione di quelle persone così importanti per me.
Purtroppo non riesco a farne a meno, e nello stesso istante in cui inizio a suonare la prima nota del mio assolo, inizio a correre per il palco, e per la prima volta dopo tanti anni, i ragazzi mi vedono sorridere.
Mentre suono e faccio muovere i capelli ovunque vedo le labbra di Joy che si muovono, pronunciando le parole "stà sorridendo!" a Chester.
Entrambi sorridono insieme a me, quasi fossero emozionati all'idea che anche io posso avere dei sentimenti, e delle sensazioni positive.

Il mio assolo finisce, insieme ad una rullata di piatti ed un colpo finale ad un tamburo della batteria di Joe, e nel frattempo io urlo nel mio microfono, appiccicato alla mia guancia, una parola che ricorda un "Yauh" 

Sono tutta sudata, e non riesco a smettere di sorridere; è un strana sensazione, pensavo quasi che non fossi più capace di allargare le labbra e mostrare i denti.
Ora sono le undici di sera, e ho ancora l'adrenalina in corpo, anche se il concerto è appena finito; Chester ritorna vicino al microfono e mi mette un braccio attorno al collo e mentre Joy urla da dietro la batteria, facendo il segno del Rock con le dita, ringrazia il pubblico e sorride.

<< Grazie Los Angeles. Buonanotte!! >>

Salto un'ultima volta e ritorno dietro le quinte posiziono la chitarra sul suo appoggio, e vedo subito dopo che i ragazzi mi stanno seguendo; senza neanche aspettarmelo vedo Chester che mi abbraccia e mi circonda con le braccia le spalle, tenendomi ancora stretta.

<< Hai sorriso finalmente! 
Lo sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, ne ero assolutamente sicuro! >>

Io lo guardo e cambio leggermente espressione dei miei occhi, sbattendoli un paio di volte.

<< Non ci contare Ches, non succederà ancora tante volte. >>

<< Questo vuol dire che lo farai ancora Kay? >>

Joy spunta da dietro le spalle di Chester e mi guarda con un sorriso che inizia da un orecchio e finisce arrivando all'altro.
Io accenno un piccolo Sì con la testa e lo guardo negli occhi, senza però sorridergli, come lui però spera.

<< Avanti ragazzi io non sono ancora stanco, che ne dite di ubriacarci fino a sentire male? >>

Chester attira su di sè la nostra attenzione e lo guardiamo perplessi, e io inizio a parlare molto sorpresa.

<< Ches, tu non hai mai sopportato l'alcol, e dopo una sola birra sei già brillo, come intendi competere contro di noi? >>

<< Già, Kay ha ragione, io sono una specie di alcolizzato e a lei manca poco >>

Io annuisco ascoltando le parole del batterista, che stà proprio di fianco a me.

<< Ma io ho proposto di bere, non di fare una gara. >>

Io rimango in silenzio, con la bocca spalancata, ripensando alla figuraccia che ho appena fatto davanti ai miei compagni di Band.

<< Bhè comunque sia, io ci stò! >> 

Esclama Joe iniziando a saltellare e a scendere dalla scaletta.

<< Joy, hai 25 anni, perchè ti comporti come un bambino di 6? >>

Lui inizia a ridere per fare una faccia da finto offeso, e incrocia le braccia al petto, corrucciando anche la fronte.

<< Zitta donna! >>

Sulla mia bocca compare un piccolo sorrisino, che fa spostare il mio piercing al labbro e lo fa anche tintinnare, nel frattempo seguo il mio amico e scendo dalla scaletta di metallo; subito dietro di me, c'è Ches che si toglie gli auricolari che aveva nelle orecchie fino a pochi secondi prima.

Il locale è strapieno, e tutta quella gente ci ha sentiti sin dall'inizio del concerto, non mi guardo neanche in giro per cercare QUELLA persona e seguo Joe aggrappandomi alla sua maglia fino ad arrivare al bancone del bar, aspettando che il barista ci noti.
Dietro di me arriva anche Ches che si appoggia al bancone fianco a me, guardandomi con occhi strani.
Finalmente dopo circa cinque minuti che eravamo lì arriva il barista che mi guarda come se fossi la prima facile che passa per la strada.

<< Allora bionda, che vuoi da bere? o magari vuoi affittare una delle quattro camere che ci sono in questo locale? >> 

I ragazzi mi guardano con aria spaventata, io ho gli occhi praticamente serrati, e dopo un grande respiro, e un sorriso altamente sarcastico prendo per il colletto della maglia il barista che si trova di fronte a me, lo faccio avvicinare a me con un gesto veloce e secco, facendo così cadere alcuni bicchieri per i shottini e alcuni bicchieri da vino; vedo i ragazzi allarmati che cercano di avvicinarsi a me con cautela.

<< Facci bere coglione, altrimenti sarò obbligata a sporcare i miei guanti di pelle con il tuo sangue. >> 

Il ragazzo spaventato cerca di sottrarsi alla mia presa, altamente ferma, e tornare indietro a servire qualcun'altro; lo lascio andare e con occhi quasi fiammanti gli dico cosa ordiniamo, sapendo i gusti dei miei amici.

<< Razza di idiota, puoi anche chiamarmi bionda o come cazzo vuoi, anche se ho i capelli completamente neri, ma a me della troia o della facile non me la dai. >>

I ragazzi mi guardano, e mi dicono in tutti i modi di stare calma, e di non pensare a tutte le stronzate che ha detto quello stupido di un barista; dopo averci portato da bere mi allontano prima che mi venga di nuovo voglia di strapazzarlo un pò; prima non mi ero accorta, ma molta gente si era girata verso di noi, e mentre passavo per andarmi a sedere su uno di quei divanetti in pelle nero e bianca che erano posizionati al centro della stanza, tanti di quelli che poco prima mi avevano notata si girarono per guardarmi come se fossi un'aliena o chissà quale altra creatura sovrannaturale.

Ho lasciato i ragazzi al bancone, dicendogli semplicemente che volevo stare sola e che avevo un notevole bisogno di raffreddare i bollori, dopo quell'inaspettato e indiretto insulto da parte di uno stupido barista, che non sa distinguere una musicista da una ragazza facile, che sbattere le tette in faccia a tutti, solo per procurarsi un po di divertimento notturno insieme a qualcuno, che avrebbe sicuramente accettato senza pensarci.

Lo spazio sembrava sempre più piccolo e pieno di gente; gente di ogni tipo, e di ogni stile, gente che probabilmente si sentiva a casa, o che criticava quel posto come se si trattasse di una discarica abusiva; cammino tra le persone, e mi sento quasi soffocare, perciò quasi mi fosse venuto in lampo di genio, mi spingo verso il muro del locale, e quasi riesco a respirare più di prima, non sentendo più l'oppressione che provavo mentre ero al centro della stanza.
Qualcuno deve avere avuto la mia stessa idea, perchè vado a sbattere contro qualcuno, anzi, quel qualcuno ha sbattuto contro di me, proprio perchè io mi ero fermata, appoggiandomi al muro.

Alzo lo sguardo e sbianco di netto, trovo il viso di un uomo dagli zigomi alti, i capelli lunghi e neri, leggermente rasati sulla parte destra della testa; gli occhi marroni contornati da un filo di matita nera, la pelle abbronzata, a poca distanza dal mio; mi tende la mano, e io l'afferro senza neanche pensarci.

<< Ashley Purdy. >>

Mi perdo nei suoi occhi e rimango in silenzio per qualche secondo, finchè lui non sfodera un sorriso che mi gela il sangue, e mi risveglio dal mio coma momentaneo.

<< Kayla Daniels. >> 

//Rieccomi qui, e come vedete ho aggiornato, sono stata brava a fare in fretta vero? 
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere con una recensione.
Ringrazio AnaDarkLady97 per aver recensito i primi due capitoli.
Baci!
  
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