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Autore: alewen    03/10/2004    5 recensioni
Ipotesi del tanto atteso quinto libro di Harry Potter: i nostri eroi hanno ormai quindici anni, e si preparano ad affrontare, dopo un'estate passata in mezzo a compiti e tristi ricordi, il quinto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ma la situazione non è semplice. Voldemort è risorto, Harry ha assistito alla sua rinascita e si è scontrato con lui, e sa che toccherà a lui sconfiggerlo, chiudendo così il conto aperto quattrodici anni prima. Perciò si sta silenziosamente preparando allo scontro fatale, sapendo bene che è in gioco la sua stessa vita, insieme a quella dei suoi amici pià cari. Non è il solo a prepararsi. Ben conscio della situazione, Silente sta radunando attorno a sè tutti coloro di cui sa di potersi fidare; Sirius, Lupin, Moody.....a ciascuno tocca un compito preciso, ma soprattutto bisogna preparare i ragazzi ad essere in grado di fornteggiare i cupi eventi che si stagliano all'orizzonte. Ma....qual'è il ruolo della vivace, piccola Alex, quindicenne nipote di Silente trasferitasi da Durmstrang per frequentare il quinto anno a Hogwarts? Sembrerebbe una normalissima ragazza, dolce e gentile.....ma la sua bravura nel campo della magia, la sua straordinaria agilità, il suo sangue freddo non possono che destare qualche sospetto. Chi è in realtà? Qual'è il segreto che si porta appresso, quel segreto che nemmeno lei vuole affrontare? Qual'è il suo ruolo in ciò che sta per avvenire? Harry se lo chiede, e non è l'unico. In un vortice di emozioni e strane situazioni, nel momento del bisogno si compiranno scelte inattese e disperate, e dal buio spunteranno nemici mai visti e alleati mai nemmeno immaginati.....tutto per merito di una ragazzina dai capelli rossi e gli occhi luminosi, dal passato oscuro e dal futuro incerto.....Chi è Alex? Una domanda destinata forse a rimanere per sempre senza risposta, visto che questa potrebbe essere mortale per chi la conosca, o peggio ancora per Alex stessa.....e intanto lo scontro finale si fa sempre più vicino.......
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ovviamente Harry Potter, Draco Malfoy e company non sono di mia proprietà ma appartengono a JK Rowling.....grandissima.....solo Alex è frutto della mia mente malata..... Capitolo 15: E la luce rischiarò le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta..... Harry deglutì. L'espressione della sua migliore amica non lasciava presagire nulla di buono per nessuno di loro. Anche se in quell'istante i suoi occhi scuri erano puntati verso Malfoy era certo che, quando si fossero rivolti verso di lui, non si sarebbero di certo addolciti. Anzi, avrebbero eruttato fiamme nel ricordargli che gli aveva esplicitamente vietato di fare ciò che li aveva sorprersi a fare: attacare briga col serpeverde....rispondere alle sue provocazioni.....solo il fatto che Ginny fosse stata scaraventata in aria per il corridoio lo aveva risparmiato da una scenata sul posto; Alex infatti era intervenuta, rivelando la sua presenza, per frenare il volo dell'amica, e quindi non aveva avuto il tempo di badare a loro, e ora stava fissando Malfoy con aria decisamente inquitante....soprattutto per il fatto che i suoi occhi parevano non vederlo, o meglio sorvolavano sulla sua presenza. Fissavano dritto davanti a sè, saldi e sicuri come sempre, ma, quando arrivavano al ragazzo, raggiungevano la sua figura e vi passavano oltre, quasi fosse impossibile per loro ammettere di averlo notato. Eppure una scintilla di rabbia bruciava in essi, rabbia rivolta esclusivamente contro di lui....Harry non riusciva a capire. Cosa voleva fare la ragazza ???? Sembrava quasi sotto effetto di un incantesimo che le impedisse la vista di Malfoy, ma le permettesse comunque di percepirne, in fondo all'anima, la presenza, cosa che spiegava la scintilla di rabbia ardente nel suo sguardo. Mentre lui rifletteva su questo, Alex avanzò avvicinandosi in cui Ginny, ancora scosse e incredula, stava sospesa a circa due metri dal pavimento. Si fermò poco dietro li lei, la bacchetta sempre levata quasi a sostenere la fanciulla, e prese ad abbassarla lentamente. Mentre lo faceva, anche Ginny iniziò a scendere, stupita, sotto lo sguardo attonito dei presenti; eppure nessuno osò dire una parola finchè i suoi piedi non avevano toccato il solido pavimento di pietra. Ginny sentì che il suo peso tornava a premere sulle gambe, e per un attimo barcollò, frastornata dallo spavento e dal sollievo di essere stata salvata da un duro atterraggio contro il muro. Alex allungò una mano e, con fare deciso, le afferrò il braccio, sostenendola "Tutto bene Ginny ?" domandò sommessamente, lanciandole una breve occhiata per registrare il suo esitante cenno d'assenso. I suoi occhi erano però tornati subito nella direzione del Serpeverde, anche se ancora parevano non vederlo, e quando fu sicura che la ragazza fosse in grado di reggersi in piedi da sola senza problemi le lasciò andare il braccio e avanzò verso di lui, gli occhi fissi davanti a se, vuoti. Malfoy si rese conto che facevano molta più paura così che quando bruciavano d'ira. Sembravano negare la sua stessa esistenza, passandogli oltre a quel modo; sulla scia di quel ragionamento, il ragazzo deglutì più volte, ritraendosi e finendo contro Tiger e Goyle, anche loro spaventati dall'avanzare della Grifondoro. E, soprattutto, dal suo sguardo Alex fece ancora qualche passo, fermandosi a circa un metro dal trio, guardando il ragazzo biondo in volto senza vederlo. Non degnò di un'occhiata gli altri due, con immenso sollievo dei diretti interessati che non avevano nessuna voglia di sentire su di se quell'occhiata glaciale e spenta, che pareva essere in grado di congelarti dentro, senza neppure una parola o un incantesimo. Draco invece non riuscì a distogliere lo sguardo, nonostante gli occhi di lei fossero la cosa più paurosa che avesse mai dovuto affrontare. Più di un molliccio, più dell'Ippogriffo che lo aveva ferito anni prima, più di suo padre quando lo fissava coi suoi freddi occhi grigi che parevano soppesarlo in ogni istante, giudicandolo in qualche modo manchevole. Più degli altri mangiamorte che aveva avuto modo di conoscere nella sua breve vita, incapucciati e vestiti di nero, con quell'orribile marchio sul braccio che esibivano con orgoglio, quando erano al sicuro tra loro. Più dell'idea di divenire lui stesso un mangiamorte, ciò che suo padre aveva sempre predetto per il suo futuro, idea che, sotto sotto, aveva sempre detestato. Più di Voldemort, il Signore Oscuro, cui un giorno avrebbe dovuto inginocchiarsi al cospetto, secondo quanto il padre sperava e voleva per lui. Più del suo ritorno, che avrebbe riportato la sua famiglia nell'oscurità, contro il resto del mondo, e che avrebbe significato guerra, morte e distruzione. Più di una sua sconfitta, che inevitabilmente avrebbe portato suo padre, e per suo tramite lui, alla rovina. Più di una sua vittoria, che avrebbe condannato il mondo al terrore perenne; avrebbe distrutto Hogwarts, un luogo che, nonostante tutto, lui scopriva di amare; Silente, la McGranitt....li aveva sempre classificati come stupidi inutili bosiosi, ma ora capiva che, in fondo, li aveva sempre ammirati.....avrebbe ucciso tutti quegli stupidi filobabbani e mezzosangue che diceva tanto di odiare; ad esempio, tra i primi sicuramente, i Weasley e la Granger. Perchè l'idea gli faceva paura ??? Perchè si dispiaceva ??? Non voleva altro che vederli sparire dalla sua vista....loro e quell'idiota di Potter....già, lui sarebbe stato la prima vittima...il suo peggior nemico....perchè sentiva che gli sarebbe mancato???? Poi....Alex....anche lei sarebbe stata una delle prime ad essere uccisa....perchè di certo si sarebbe erta a difesa degli amici e della scuola....senza alcun pensiero per se stessa, sfidando una morte atroce....si sarebbe consumata, dando fondo alle sue forze e alla sua magia, prima di arrendersi. E sarebbe stata uccisa. Era quella l'idea che lo terrorizzava più di tutto....oltre al pensiero che, in quel momento, lui avrebbe potuto non reagire...standosene a guardare inerte....oppure avrebbe reagito, da qualsiasi parte fosse stato schierato, cercando di salvarla??? Questo avrebbe decretato la sua morte...in un caso da eroe, in un'altro da traditore....no, quello non lo spaventava...sentiva che così la sua vita avrebbe avuto un senso...almeno avrebbe compiuto la sua benedetta scelta...però...ora....i suoi pensieri confusi si interruppero, quando il suo sguardo andò di nuovo a sbattere sul vuoto negli occhi di colei cui stava pensando così intensamente. Era inutile fare tanti castelli in aria, alla fine lei l'aveva rifiutato, lo stava tuttora rifiutando; erano in due schieramento opposti, e non per imposizione ma per loro libera scelta; o meglio, per sua libera scelta, poichè lei non aveva mai tentennato come aveva fatto lui, per poi scegliere la via più semplice...perchè era questo ciò che aveva fatto, ora lo sapeva. Aveva rifiutato di combattere....per paura..... Alex gli stava ancora di fronte, quasi aspettando; che cosa, lui non riusciva a immaginarlo. Tentando di recuperare un minimo di contegno, parlò"C-che h-hai Lan-Lance ??? C-che vorresti f-farmi ????". Fallì miseramente, poichè la sua voce si incrinò e si spezzò sotto quello sguardo spento, dandogli solo un'aria patetica. Alex non rispose. Si limitò ad aspettare qualche secondo, per poi riprendere ad avanzare senza emettere un suono; mentre gli passava accanto per superarlo, tuttavia, un lieve movimento della sua mano sotto la veste attirò l'attenzione del ragazzo; e prima, un sussurro di lei "Te l'avevo detto: mettersi contro i miei amici vuol dire mettersi contro di me" quasi un alito di vento, era passato e se n'era andato, lasciando dietro di sè però distruzione e disperazione, come una tempesta....e poi qualcos'altro, insieme a quel gesto che l'aveva colpito, una parola, detta a voce così bassa che non potè distinguerla. E, all'improvviso, una sensazione strana, un peso enorme che gli calava sul corpo e nell'animo, trascinandolo verso il basso; era come se le sue membra si fossero trasformate in piombo, come se pesassero dieci volte in più rispetto a prima; e, sotto gli occhi attoniti e inorriditi di Potter e compagnia, di Tiger e di Goyle, quel peso immane lo trascinò verso il basso, schiacciandolo contro il pavimento in una morsa d'acciaio, e impedendogli quasi ogni movimento. Incredulo e spaventato, tentò di muovere un braccio, ma questo rimase immobile mentre lui lo fissava, disperato; anche l'altro diede lo stesso risultato, e allora il ragazzo spostò gli occhi, l'unica parte del corpo ancora libero, verso la figura che si allontanava in fondo al corridoio, quasi fosse un'ancora di salvezza...o un nemico odiato e temuto, eppure l'unica sua speranza; e in effetti era proprio così "Aspe...aspetta !!!!" biascicò, muovendo a fatica le labbra, quasi fossero di pietra e parlando molto lentamente "!Che...che mi hai...fat...t.." l'incantesi vinse anche l'ultima sua resistenza, e tutto ciò che il giovane potè fare fu fissare con fare disperato la schiena di lei che scompariva dietro l'angolo, senza rispondergli; i suoi occhi si spostarono allora su Potter, Weasley e le due ragazze. Non chiesero aiuto, si limitarono a fissarli, forse aspettando di vedere divertimento nelle loro espressioni; e furono delusi, poiché Harry e gli altri non riuscivano a capacitarsi di ciò che era successo al Serpeverde. Sembravano increduli e, non poteva quasi crederci ma era così, dispiaciuti....il colmo fu quando Hermione, frugando nella veste, estrasse la bacchetta e, puntandogliela al petto, disse "Sta calmo, non so che incantesimo ha usato ma proverò a fare qualcosa...." con tono veramente preoccupato. E, ancor più umiliante, Draco si accorse che nel suo animo si agitava sollievo e voglia di ringraziare la Grifondoro, invece che sdegno per essere compatito da una come lei. L'unica cosa positiva era che non riusciva a parlare e quindi non poteva tradirsi, ringraziandola....per certi versi, la fattura di Alex era davvero utile....sentì la voce chiara di Hermione pronunciare "Finite incantatem", ma nulla mutò; continuava a sentirsi schiacciato contro il pavimento, anzi il paso aumentata ad ogni suo tentativo di opporsi, e anche agli incantesimi della ragazza. Certo, Alex non aveva lasciato nulla al caso, altrimenti sarebbe bastato che Tiger e Goyle andassero a chiamare un loro compagno (non sarebbero stati in grado di sciogliere l'incantesimo da soli, ma qualsiasi altro studente sarebbe stato in grado di operare un Finite Incantatem, lo sapeva bene). Ginny nel frattempo si era unita all'amica nel cercare di aiutarlo; strano, visto che lui era quello che l'aveva scagliata lungo il corridoio a sbattere contro un muro. E, cosa ancor più strana, nè Potter ne suo fratello sembravano voler fare qualcosa per fermare le due ragazze. Restava il fatto che, ad ogni incantesimo che le due provavano, lui sentiva il corpo che premeva sempre più contro la pietra sottostante....non avrebbe retto ancor per molto, sentiva che stava per essere schiacciato....e fu proprio Potter, l'odiato Potter, ad accorgersene, guardando l'espressione disperata degli occhi di lui e urlando, spaventato "Ferme, ragazze, ferme !!!!! Credo che gli stiate solo facendo del male....sembra che ad ogni tentativo questo incanto aumenti la sua efficacia....se continuate così lo farete fondere col pavimento...." una scintilla di rabbia lo incenerì, ma gli occhi di Malfoy confermarono quella versione "Credo che Harry abbia ragione....a questo punto dobbiamo chiamare qualcuno, Silente, o la McGranitt, non possiamo cavarcela da soli...." Tiger e Goyle sbiancarono nel sentir nominare la direttrice di Grifondoro che tante volte li aveva puniti, e iniziarono a indietreggiare, abbandonando il loro 'capo' e dandosi poi alla fuga lungo il corridoio, dalla parte opposta rispetto a quella in cui era scomparsa Alex. Draco non se ne preoccupò; ringraziò anzi il cielo di essersi tolto dalle scatole quei due bisonti ritardati, anche se non poteva godersi appieno quella libertà e le ossa gli facevano un male cane, visto che si era schiantato sulla dura pietra; Harry, Hermione e i due Weasley invece rimasero. La ragazza stava parlando "Beh, visto che quei due codardi non ci sarebbero di nessun aiuto lasciamoli perdere". Draco avrebbe sorriso; aveva espresso perfettamente il suo pensiero "Io proverò ad andare dalla McGranitt, voi invece rimarrete qui; evitate di fargli altri incantesimi, state solo attenti che nessuno gli faccia del male o che l'incanto non peggiori da solo....e, per l'amor del cielo, non fategli nulla, chiaro????" i suoi occhi scuri scrutarono Harry e Ron, guardinghi "Non prendetelo a calci, a pungi e non sbeffeggiatelo solo perchè non può rispondere, sono stata chiara ??? Ginny, tu resta qui a controllare questi due" ordinò, e la rossa annuì, decisa. Malfoy avrebbe voluto sprofondare. Lei avrebbe dovuto odiarlo, e invece era decisa a impedire che quei due lo prendessero in giro....perchè lui non poteva difendersi !"!"!! Assurdo. E ancora più assurdo fu Potter che, indignato, esclamò "Oh, andiamo, Hermione !!!! Credi davvero che ci proverei gusto a infierire su qualcuno che non può reagire ??? Hai un'opinione così bassa di me ???? Non gli faremo nulla, è ovvio !!!! Vero Ron ????". Se non altro, almeno Weasley aveva accarezzato l'idea, constatò Draco vedendo il rossore che si diffondeva sul volto del ragazzo, che evidentemente un pensierino di vendetta l'aveva anche fatto....però si affrettò ad annuire con aria convinta, e il Serpeverde sospirò....nella sua testa, poichè era già tanto se l'incantesimo gli permetteva di respirare normalmente. "Va bene...allora, io vado a...." iniziò Hermione, ma proprio in quel momento una serie di passi affrettati proveniente dalla direzione in cui era sparita Alex richiamò la loro attenzione; pensarono tutti che fosse la ragazza che, resasi conto di ciò che aveva fatto, stava tornando per sistemare le cose; quattro di loro provarono sollievo all'idea. Draco, invece, terrore; non poteva sopportare l'idea di rivedere quegli occhi vuoti fissi su di lui, nè che lei lo compatisse e tornasse ad aiutarlo solo per bontà d'animo. La persona cui appartenevano quei passi affrettati svoltò infine l'angolo e il ragazzo chiuse serratamente gli occhi, cercando di cancellare la visione della Grifondoro che si avvicinava....finchè delle esclamazioni di sorpresa non glieli fecero riaprire; la prima cosa che vide fu Ginny con le mani premute sulla bocca, gli occhi scuri fissi sulla persona che li stava raggiungendo. E, quando riuscì a voltare lo sguardo su di essa, grande fu la sua sorpresa quando, dopo qualche secondo di incredulità, il suo cervello riconobbe nella figura ansimante che correva nella sua direzione non Alex bensì la McGranitt. La donna, vedendo il gruppetto in piedi e la figura accasciata a terra, emise un gemito e aumentò la velocità, arrivando sul lato sinistro e del ragazzo e fissandolo con aria terrorizzata, come a valutare le sue condizioni "Signor Malfoy....per fortuna sta ancora bene....temevo fosse troppo tardi...." ansimò poi, notando che era schiacciato contro il pavimento ma non pareva aver subito grossi danni, a parte qualche ammaccatura quando era andato a sbattere; senza ulteriori indugi la donna puntò la sua bacchetta verso il petto del ragazzo e pronunciò una parola, a voce talmente bassa che nessuno riuscì a distinguerla benchè la stessero tutti osservando avidamente; non ebbero comunque tempo di rifletterci sopra o fare domande poichè, non appena l'ebbe pronunciata, dalla punta della bacchetta uscì un piccolo globo di luce bianca che scese lentamente come levitando nell'aria e si posò sulla veste di Draco, all'altezza del cuore, dove iniziò a ingrandirsi, cospargendo a poco a poco con la sua luminescenza tutto il suo corpo. Quando la luce arrivò al pavimento, il peso che le sue membra avevano sentito scomparve improvvisamente, lasciandolo sconvolto e stordito, ma di nuovo capace di muoversi; di scatto si tirò a sedere, confuso, e barcollò un poco per la repentinità del cambiamento. Pareva che anche il sangue scorresse più veloce, quasi l'incantesimo lo avesse appesantito e rallentato prima, e le idee gli tornavano in mente, facendosi più chiare ogni secondo che passava. Harry gli si inginocchiò affiancò, afferrandolo per un braccio quando lo vide barcollare non appena tiratosi seduto e scrutandolo attentamente "Tutto bene ???" chiese, fissandolo negli occhi; Draco annuì, senza nemmeno pensare di rispondergli male e limitandosi a fissare infastidito la mano che gli serrava il braccio. Ma, prima che potesse protestare al riguardo, Weasley gli afferrò l'altro e, contando insieme all'amico fino a tre, lo strattonò per farlo alzare in piedi; Draco sentì la testa che girava per quel movimento improvviso e i suoi piedi incespicarono, inducendo i due ragazzi ad accentuare la presa sui suoi avambracci finchè non furono certi che riusciva a stare in piedi da solo. Silenziosamente, il Serpeverde li ringraziò, poichè non gli sarebbe piaciuto ritrovarsi di nuovo disteso per terra subito dopo essersi rialzato. Intanto, il noto cipiglio della McGranitt aveva preso il posto della sua insolita espressione preoccupata "Credo ci siano un paio di cose che mi deve spiegare, signor Malfoy; mi segua nel mio studio. Signor Potter, signorina Granger, Weasley, voi potete tornare al vostro dormitorio...ovviamente mi aspetto che non facciate parola di ciò che è successo qui con nessuno, almeno finchè non avrò appurato i fatti e preso provvedimenti, sono stata chiara ???" Li guardò con un'espressione che non ipotizzava nemmeno un rifiuto ma Harry, sempre stringendo il braccio di Malfoy, avanzò di un passo confuso "Ma, professoressa...." "Ho detto, sono stata chiara, Potter ??? Ora lasci il signor Malfoy e torni al suo dormitorio" ripetè lei, gli occhi scuri che sporgevano quasi nel fissarlo irritati. Il ragazzo sospirò "Sì, professoressa" mormorò, abbandonando la presa e voltando poi le spalle a lei e a Draco; avviandosi per il corridoio fece un gesto di richiamo con la mano, in reazione al quale gli altri tre si affrettarono a seguirlo, non prima di aver lanciato però tutti un'occhiata preoccupata a Malfoy e alla professoressa; il ragazzo ebbe la sgradevole sensazione che, oltre che preoccuparsi di lui, si preoccupassero anche per lui..... "Chiuda pure la porta, signor Malfoy, e si sieda. Le prometto che non la tratterrò a lungo" ordinò piccata la direttrice della casata di Grifondoro. Straordinariamente remissivo, Draco obbedì senza fiatare all'ordine, spingendo la pesante porta di legno al suo posto e trascinandosi poi davanti alla cattedra della donna, in cui pile di libri e pergamene stavano ritte in ordine impeccabile. A un gesto della bacchetta di lei una poltrona verde scuro si avvicinò alla scrivania, e il giovane vi si lasciò sprofondare, sussultando senza volerlo per i lividi provocati dalla caduta. La donna piantò i suoi occhi grigi e penetranti su di lui, impedendogli di scappare; non che lui avesse voglia di farlo. Era stanco, anzi esausto, e non solo per quello che gli era successo ma per la complessità della sua vita negli ultimi mesi; aveva combinato l'ennesima cavolata e sarebbe stato punito. Non ci vedeva nulla di sbagliato, avrebbe soltanto voluto che lei si sbrigasse a dirgli che doveva fare e lo lasciasse andare....ma per i corridoi avrebbe potuto incontrare Potter e compagnia, con quell'irritante espressione preoccupata nei suoi confronti...oppure lei....con quel vuoto pazzesco nello sguardo che l'aveva quasi fatto impazzire....un discreto tossicchiare riportò la sua attenzione sulla professoressa, che lo stava ancora fissando con fare scrutatore. Draco attese finchè lei non decise di iniziare con le domande "Allora, signor Malfoy, mi vuole dire chi è stato a schiantarla contro il pavimento ???" domandò in un tono strano, che sottintendeva qualcosa che lui non riuscì a cogliere; senza badarvi, scosse il capo svogliatamente, quasi fosse stato privato di ogni forza "Non ne ho idea" si limitò a dire, lasciando vagare il suo sguardo. La donna ebbe un leggero movimento del muscolo della guancia, mentre una strana luce le illuminava per un attimo lo sguardo "Ne è sicuro ?" riprovò, e ottenne la stessa reazione apatica. Si lasciò scivolare indietro fino a incontrare lo schienale della sua poltrona "Forse dovrei chiedere al signor Potter, o alla siognorna Granger o a Weasley....forse loro hanno visto qualcosa che le è sfuggito...." tentò per provocarlo, ma il ragazzo si limitò a scrollare le spalle. Era certo che Harry e gli altri si sarebbero strozzati piuttosto che indicare Alex come la colpevole. La donna continuò a fissarlo, stupita, e decise di fare un altro tentativo "Allora il signor Tiger, oppure il signor Goyle....ora non c'erano, ma sono sicura che fossero con lei al momento in cui...". Draco imprecò: quei due si sarebbero lasciati scappare tutto di fronte alla vicepreside, della quale avevano una paura enorme "Ora basta !!! Le ho detto che non ho idea di chi sia stato, perchè dovrebbero avercela loro??? Potrebbe essere stato chiunque, c'è un sacco di gente in questa scuola che non mi sopporta, e a ragione...l'unico di cui sono certo è Potter, che era presente e quindi non può essere stato....". Minerva McGranitt spalancò gli occhi e inarcò le sopracciglia; non sapeva come era successo, ma quel giovane che le sedeva davanti con aria annoiata non era affatto il Draco Malfoy che aveva visto fino al giorno prima, impegnato solo a stuzzicare i Grifondoro e a prendere in giro metà della scuola, quella metà che secondo lui non contava. Era maturato, pronto a mentire pur di non colpire qualcuno e in grado ora anche di difendere il suo peggior nemico che, lui doveva ben saperlo, sarebbe stato il primo sospettato per quella storia, nei sussurri se non ufficialmente. Eppure con quelle parole lui l'aveva messo al sicuro, anche se nessuno gliel'aveva chiesto; e stava cercando di proteggere anche qualcun'altro....non sapendo ancora che era inutile, ci stava mettendo tutte le sue forze, pronto a sopportare la punizione per questo. Nonostante tutto, una scia di ammirazione nei suoi confronti le colpì il cuore "Quindi lei asserisce che nessuno può dire chi l'ha colpita; lei di certo no, non è così?" chiese ancora. Il ragazzo tornò all'atteggiamento apatico di prima, appoggiandosi allo schienale e sprofondandovi dentro "Gliel'ho già detto" ribadì, guardando altrove con fare noncurante. Un sorrisetto divertito le incurvò le labbra "Davvero strano" commentò, decidendo di scoprire le carte "Visto che lei sembra invece averla vista benissimo". Draco sobbalzò, riportando di scatto la sua attenzione sulla donna, gli occhi azzurri spalancati e puntati in quelli di lei, ora ironici. Aveva detto lei...quindi doveva sapere già che centrava Alex..."Ma...ma come...." domandò, mentre le parole gli si bloccavano in gola per lo stupore. La professoressa sorrise, divertita dalla sua evidente confusione "Non le è parso strano che io comparissi proprio quando c'era bisogno di me, benchè sia ben noto a tutti che non amo passeggiare per i corridoi se non per validi motivi ?". Il ragazzo deglutì "Ma allora...." cominciò, interrompendosi nel vedere il cenno di assenso della donna "Esatto, è stata proprio la signorina Lance a cercarmi e a dirmi cosa aveva fatto e dove poteva trovarla, pregandomi anzi di fare presto; altrimenti avrei potuto fare ben poco.....forse lei non lo sa, signor Malfoy, ma l'incanto gravitatem non è un incantesimo semplice, richiede un'estrema dose di magia a supportarlo, altrimenti si esaurisce subito; inoltre, per sigillarlo e farlo perdurare anche dopo che colui che l'ha effettuato se n'è andato, come è successo nel suo caso, è necessaria una parola chiave inserita nell'incantesimo, e senza di essa non è possibile scioglierlo. La signorina Lance è venuta a riferirmela e mi ha pregato di sistemare le cose; se non l'avesse fatto, lei sarebbe ancora disteso sul pavimento, signor Malfoy, o forse peggio. Oh, è inutile fare quella faccia, ora" disse, vedendo l'espressione mezza terrorizzata e mezza incredula che era comparsa sul volto di lui "So tutto, a partire dal suo attacco del tutto gratuito alla signorina Weasley. La signorina Lance mi ha spiegato brevemente cosa era successo per farla agire a quel modo. Quindi ora mi si pone il dilemma di cosa fare di voi due; converrà di certo che il suo comportamento nei confronti della signorina Werasley è passabile di punizione, e anche abbastanza pesante, vero?". Draco annuì; diamine, lo sapeva benissimo da solo che si era comportato da bastardo, non serviva che glielo dicesse lei "Per contro, l'intervento della signorina Lance volto a salvare la sua amica rientra nei suoi compiti da prefetto; Alexandra ha tuttavia dichiarato che la sua reazione di schiantarla al suolo è stata eccessiva...in effetti avrebbe dovuto rivolgersi a me o al professor Piton, invece di agire di testa sua....ma credo che, se la cosa dovesse essere divulgata, la maggior parte della gente penserà che la sua intenzione sia stata quella di metterla in condizione di non nuocere ancora ai suoi amici, non crede anche lei signor Malfoy?". Ancora una volta, Draco assentì; era vero, in effetti era anche andata così, anche se era stata più una reazione di rabbia. Ma chi avrebbe mai accusato la nipote di Silente ??? Era assurdo anche solo pensarlo...e lui non voleva che lei finisse nei guai per colpa sua..... ALT ! STOP ! Che aveva appena pensato ??? Cosa gli era saltato in mente ???? Stava li ad aspettare una punizione e pensava ad evitare guai a lei ??? "Proprio così" gli sussurrò una vocina nel suo cervello, e il ragazzo la tacitò irritato, tornando a fissare la McGranitt, che ora pareva in attesa di un suo commento; poichè però lui rimase in silenzio, riprese a parlare "Ora, se lei andrà a lamentarsi col professor Piton per ciò che è successo, la signorina Lance potrebbe essere punita, ma anche lei incorrerà in una punizione abbastanza pesante per ciò che ha fatto alla signorina Weasley....una cosa molto spiacevole per un prefetto come lei, vero? A sua volta, la signorina Lance è un prefetto di Grifondoro e, anche se sarà punita, come le ho detto prima saranno in molti a pensare che questo non sia giusto e che lei abbia agito così solo per difendere i suoi compagni, soprattutto poichè il suo comportamento è sempre stato impeccabile fino a questo momento. Problemi da questo lato li potrebbe fare la signorina Lance in persona, poichè ha ammesso che le sarebbe bastato aiutare la signorina Weasley e anbdarsene; invece si è lasciata prendere dalla rabbia, e dubito che permetterà che noi lo facciamo passare per un atto posato...vorrà essere punita a sua volta. A questo punto, io non so che fare; se punisco la signorina Lance, dovrò punire prima lei. Se invece lei lasciasse perdere ciò che le è successo, potrei chiudere un occhio sul suo comportamento....da come la guardavano, dubito che il signor Potter, il signor Weasley e la signorina Granger troveranno da ridire, e nemmeno la signorina Weasley protesterà. E' tutto nelle sue mani, signor Malfoy" concluse, intrecciando le mani e fissandolo intensamente. Draco quasi non ascoltò quelle ultime parole, perso in tutt'altri ragionamenti; le parole della McGranitt gli avevano infatti rivelato qualcosa cui non aveva affatto pensato: Alex avrebbe potuto limitarsi a salvare Ginny e ignorarlo, invece l'aveva attaccato. In quell'istante lui aveva pensato solo alle parole che gli aveva urlato, al fatto che gliel'avrebbe fatta pagare se lui avesse toccato i suoi amici....ma opra lo capiva, capiva che quell'attacco, nonostante l'ostentata indifferenza e il vuoto spettrale dei suoi occhi quando lo guardavano, era la prova che non era riuscita a ignorarlo. L'aveva attaccato...quindi si era accorta della sua presenza. Il suo cuore mancò un battito nel pensare a questo, e con stupore sentì un fiotto di gioia e sollievo invaderlo. Sospirò; anche se le cose non cambiavano, sentiva che il peso che gli gravava sull'animo si era allentato almeno un po'. Quanto bastava per permettergli di prendere una decisione inaspettata; guardando la McGranitt fisso negli occhi, senza alcuna esitazione, disse "Lasci stare Alex, e punisca solo me. Sono stato un'idiota e me lo merito, ma lei....lei no. Accetterò la punizione e non dirò una parola sull'accaduto...ma solo se mi promette che ad Alex non sarà fatto nulla". Se c'era qualcosa che la McGranitt aveva potuto aspettarsi, beh, questo ne era l'antitesi; aveva dato a quel ragazzo la possibilità di scamparla, oppure di incastrare una delle sue rivali, e lui le aveva rifiutate entrambe, assicurandosi però dell'incolumità della rivale in questione.... "Ammetto che sono sorpresa, signor Malfoy; tutto mi sarei aspettata, ma questo....". Un sorriso ironico comparve sul volto del ragazzo "Cosa, che non pensassi solo a me stesso ??? Che mi riconoscessi colpevole ???" "Anche...ma io intendevo il fatto che lei abbia chiamato la signorina Lance per nome". Draco sussultò; nemmeno se n'era accorto, ma doveva averla chiamata Alex tante di quelle volte che....cercando di contenere l'imbarazzo, tornò a fissare la professoressa "Beh....questa punizione ????" chiese scontroso. Lei sorrise, divertita, e lo fissò ancora per qualche secondo al di sopra degli occhiali "Bene...se ne è proprio convinto, penso che potrà passare le prossime serate di questa settimana a lucidare i trofei della sala dei trofei, signor Malfoy. Informerò il signor Gazza di attenderla nella sala alle otto di stasera, in punto". Draco mugugnò; era martedì, il che voleva dire che avrebbe passato almeno quattro serate in compagnia di gazza a lucidare....beh, se l'era voluta. La McGranitt riprese a parlare, sorpresa nel non sentire proteste "Ovviamente non potrà usare la magia, ma dovrà utilizzare mezzi babbani...dirò al signor Gazza di controllare; inoltre avviserò la signorina Lance e la signorna Weasley di come stanno le cose. E' tutto" prese a radunare i fogli che aveva davanti a sè, senza più badargli, ma il ragazzo scosse il capo "Lasci stare quelle due, non dica loro nulla". La McGranitt tornò a fissarlo, senza espressioni particolari, e lui si sentì arrossire "Non sono fatti loro....riguarda solo me" concluse comunque, alzandosi e avviandosi alla porta, seguito dallo sguardo della donna. Quando fu con la mano sulla maniglia, però, si fermò e, voltandosi, chiese ancora "Potrei sapere qual'era la...parola chiave???" domandò, conscio che era una curiosità strana ma sentendo di volerlo sapere "Delusione" rispose la professoressa, stavolta senza guardarlo ma fissandole sue pergamene. Fu come se qualcosa dentro di lui si rompesse, si sgonfiasse; senza aggiungere altro, uscì. Una volta fuori, si appoggiò alla spessa porta di legno e respirò profondamente. Ma che gli era preso ??? Si era fatto mettere in punizione quando l'aveva pressochè scampata. E quel che era peggio, non ne era affatto dispiaciuto !!!! Scuotendo il capo, tentò di riflettere: non sapeva cosa gli era preso, solo che aveva sentito che quella era la cosa GIUSTA da fare, e quindi farla non era stato affatto difficile; anzi, ora che era tutto finito e aveva la sua punizione, invece che afflitto si sentiva...sollevato. Non appena la McGranitt entrò nella sala comune dei Grifondoro Ginny ed Hermione, sedute a un tavolino insieme ad Alex voltarono di scatto la testa verso di lei, abbandonando i libri che tentavano invano di leggere. Alex invece la fissò quasi svogliatamente, esattamente come aveva fatto Draco Malfoy poco prima: rassegnata alla punizione, desiderosa solo che finisse tutto in fretta"Professoressa McGranitt...." iniziò Hermione, timorosa, e Ginny continuò "E' stata presa una decisione ???" lanciando un'occhiata ansiosa e colpevole ad Alex; evidentemente pensava fosse colpa sua se era successo quel casino. L'unica apparentemente disinteressata alla questione era proprio Alex, che si limitò a rispondere allo sguardo della professoressa senza abbassare gli occhi come facevano quasi tutti, attendendo il responso o la condanna; colpita più di quanto volesse ammettere, la McGranitt intrecciò le mano sul grembo e spiegò "Ho proposto al signor Malfoy un compromesso: avrei evitato di punirlo se lui avesse taciuto su ciò che era successo". Ginny sorrrise "E' la soluzione ideale !!!!" esclamò, scambiando un'occhiata sollevata con Hermione. Alex non disse nulla, quasi fosse conscia che non era finita "Ma il signor Malfoy non ha accettato". Hermione e Ginny smisero di sorridere "Cosa??? Che vuol dire ???" chiese la prima, guardando preoccupata Alex "Lei non ha colpe, ha solo cercato di aiutarci !!!!" esclamò, ma un gesto della McGranitt bloccò ulteriori proteste "Vi prego, signorine, di contenere le vostre proteste finchè non avrò finito. Quando dico che il signor Malfoy non ha accettato, non intendo che pretende che la signorina Lance sia punita per ciò che ha fatto....nè che vuole scampare alla propria punizione". Ginny ed Hermione si fissarono, senza capirci più nulla, e Alex fece un movimento che denotava che, se anche non era interessata, stava ascoltando. La professoressa sorrise e fissò direttamente lei, spiegando in termini più chiari "In poche parole, il signor Malfoy non ha voluto che io passassi sopra al suo comportamento ma ha accettato senza protestare la propria punizione....a patto che non fosse preso alcun provvedimento nei suoi confronti, signorina Lance". Hermione sussultò, Ginny si portò entrambe le mani alle labbra per contenere un grido e una luce brillò nelle iridi scure di Alex, una luce ambigua e per certi versi inquietante, anche se fondamentalmente carica di curiosità e stupore "Lei....sta dicendo sul serio?" chiese la ragazza, guardando dritto negli occhi la direttrice della casata senza alcun imbarazzo e dimenticando la presunta indifferenza di poco prima. La donna annuì "Le parole testuali sono state 'Lasci stare Alex, punisca solo me.... a patto però che non le faccia nulla'. Le confesso che mi ha molto sorpreso, almeno quanto il fatto che la chiami per nome....". La ragazza non rispose, limitandosi ad abbassare lo sguardo con aria meditativa "Bene, visto che la questione si è risolta nel modo migliore, vi auguro un piacevole pomeriggio, signorine" disse ancora la donna, girando su se stessa e allontanandosi a passo deciso. Non appena fu scomparsa nel buco del ritratto, Hermione e Ginny si avventarono su Alex, confuse ed eccitate "Alex, secondo te che gli è preso???" "Cosa intendi fare ???" "Pensi che sia una trappola???" "O un modo per dirti qualcosa ????" "Smettetela !!!!" sibilò la rossa, fulminandole con gli occhi "Che ne posso sapere io ??? Non so perchè abbia agito così più di quanto sappia perchè prima vi abbia provocato....". Sul trio scese un silenzio teso per qualche secondo, finchè Ginny scosse il capo decisa, con una luce vivida che le animava gli occhi, e soggiunse "No, questo non è vero. Tu lo capisci fin troppo bene, Alex, anzi sei una delle poche persone che riescono a capire quel ragazzo, forse colei che meglio di tutti vi riesce. E lui lo sa, ed è per questo che ti teme e teme la tua compagnia....al punto da ferirti e ferire se stesso per non ammetterlo.....". Alex si alzò di scatto. Gli occhi bruciavano, le guance erano scarlatte "Non una parola di più" mormorò, e fu come una frustata. Poi girò i tacchi e lasciò la sala. Hermione e Ginny si fissarono, rassegnate "Non c'è mai nulla da fare,. quando si impunta....però non possiamo lasciare le cose così come stanno" mormorò la ragazza castana, e la piccola Weasley annuì "Già, è troppo penoso....buffo, sento una viva preoccupazione per colui che nemmeno un'ora fa mi ha fatto volare lungo il corridoio....ma penso sia normale, quel ragazzo è fin troppo lacerato di suo perchè mi ci metta pure io. Senti, che facciamo???". Hermione riflettè in silenzio, il dito indice poggiato sul labbro inferiore "Non lo so...per prima cosa meglio scoprire la natura della punizione di Malfoy. Dubito che potremo evitargliela, visto che alla fine l'ha richiesta lui, ma meglio stare pronte....lasciamo che Alex sbollisca la rabbia e lo shock, poi vedremo di affrontare ancor all'argomento.....". Ginny annuì per approvare l'idea, e in quell'istante Harry e Ron fecero la loro comparsa nella stanza, avviandosi verso le ragazze "Abbiamo incrociato Alex per il corridoio, ma non ci ha nemmeno riconosciuto e aveva un'espressione sul volto che mi ha quasi fatto paura....si puiò sapere che è successo ancora ????" chiese Harry indicando il buco del ritratto e assumendo la sua aria ormai tipica da fratello maggiore - gemello - minore possessivo. Ron esprimeva gli stessi sentimenti con lo sguardo profondo degli occhi azzurri e, dopo essersi scambiate un'occhiata di intesa, Hermione e Ginny iniziarono a raccontare gli ultimi sviluppi ai due sbalorditi compagni. "Hai sentito, Draco dovrà passare anche questa serata in punizione, aaahhh non è giusto, stasera c'era la lezione di astronomia sulle stelle cadenti e io volevo guardarle insieme a lui !!!!!" berciò la voce lamentosa di Pansy Parkinson lungo il corridoio della sala grande; incidentalmente, raggiunse anche Alex, Ginny e Hermione che vi stavano transitando dirette verso l'aula di trasfigurazione per consegnare del materiale alla McGranitt. La ragazza serpeverde lanciò un'occhiata velenosa alle tre, soprattutto ad Alex, la responsabile della reclusione del suo adorato Draco, per poi passare oltre, e Hermione fece una smorfia "Quella stupida....mucca !!!! Come se Malfoy avesse mai avuto benchè la minima intenzione di....beh, non importa. Piuttosto, ormai è già la terza sera di punizione, vero?" domandò, guardando fisso Alex, la quale si astenne volutamente dal rispondere. Fu Ginny a farlo per lei "Già; ho sentito che gli toccherà di nuovo lucidare la sala dei trofei sotto la sorveglianza di Gazza, e che nessuno dei Serpeverde può avvicinarlo mentre è in punizione....Tiger e Goyle hanno provato in ogni modo a passare la sorveglianza, ma li hanno sempre beccati. Per contro, Malfoy non sembra affatto dispiaciuto della cosa....viene a lezione regolarmente, ma non dice una parola, mangia in fretta cercando di evitare compagnia e poi corre a svolgere la punizione....fra un po' salterà anche gli allenamenti di quiddich, se continua così.....". Alex serrò le labbra. Nonostante tutta l'indifferenza che cercava di mostrare, era stupita; quando la McGranitt le aveva detto che il ragazzo aveva preteso una punizione a patto che lei la scampasse non ci aveva voluto credere, pensando che poi Malfoy sarebbe corso da Piton per farsi condonare il debito. ma non era andata così, e martedì sera Draco era stato visto nella sala dei trofei insieme a Gazza, a lucidare le targhe impolverate a mani nude, senza bacchette e magie. La notizia si era rapidamente diffusa e aveva richiamato tre quarti della scuola, poichè era raro vedere un Malfoy in simili condizioni; Grifondoro, Corvonero e anche qualche Tassorosso erano accorsi divertiti, i Serpeverde invece disgustati o offesi, ma comunque pronti a prendere in giro il loro compagno caduto in disgrazia, anche se la storia che circolava su come si fosse guadagnato la punizione, ossia colpendo Potter e compagnia, gli aveva assegnato un certo prestigio, guastato però dalla magra figura dovuta alla rivalsa di Alex, che ora era una visione odiata per quasi tutta la casata. Insomma, tre quarti della scuola si erano radunati al di fuori della sala quel martedì sera, tanto che Gazza aveva cominciato a inveire contro gli studenti in grado solo di fare confusione e li aveva cacciati a colpi di scopa, chiudendo poi a chiave la stanza e montando la guardia alla porta insieme a Mrs Purr, incurante delle proteste anche dei più accaniti, come Tiger, Goyle e Pansy Parkinson, quasi in lacrime per il terribile torto che subiva il suo adorato. Alex non era andata, nonostante i richiami di Ginny e Hermione; si era chiusa in camera sua a studiare, sorda a rumori e grida che quella era di certo non mancarono, apparentemente indifferente a tutta la faccenda. ma, dentro di sè, qualcosa la spingeva a domandarsi che stesse succedendo, e perchè Draco si fosse comportato a quel modo quando poteva scamparla e, quindi, prendersi una vittoria su di lei. E quella domanda non trovava risposta, ma le bruciava nell'animo, tormentandola senza sosta. E le due accanto a lei parevano averlo capito, a giudicare da come insistevano sull'argomento "Secondo me sta male....intendo emotivamente, perchè proprio io non me lo sarei mai immaginato a sopportare ogni sera una tortura del genere senza ripetere 'lo diro a mio padre' ma anzi a presentarsi spontaneamente per...." "OH, INSOMMA, PIANTATELA !!!!!!!" esclamò infine, sentendo che le sue difese cedevano. Hermione e Ginny si fermarono, zittendosi e voltandosi verso di lei, una per ogni lato, a fissarla con aria neutra "Perchè? Forse ti da fastidio sentirne parlare ???" chiese la rossa, incrociando le braccia con aria di sfida "O forse ti senti colpevole per quello che è successo ????" continuò Hermione, spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio e fissandola severa. Alex digrignò i denti, furiosa "E' questo quel che pensate ???? Che sia colpa mia ???? Che sia io la colpevole ????" "Beh, almeno in parte ammetterai che è vero !!!!" annuì Ginny, anche se Hermione le lanciò un'occhiata sorpresa "Non dico che lui non si sia comportato male, ma anche tu l'hai inchiodato al pavimento anche se non ce n'era proprio motivo...e l'hai trattato come una pezza da piedi...eri arrabbiata, d'accordo, ma non è stato proprio giusto....e ora lui si è fatto punire per salvare te, e tu lo sai; eppure fai di tutti per far finta che non sia così. Non è giusto". Alex spalancò gli occhi scuri, prendendo ad agitare convulsamente un braccio e fissando la ragazzina come se fosse impazzita "Ma....ma Ginny, come fai a dire che non è giusto quando lui ti ha fatto volare giù per il corridoio nemmeno una settimana fa ??? Sai che ti sarebbe successo se io non fossi arrivata ????". Ginny assunse un'aria cocciuta quanto l'amica "Sì, lo so; ma so anche che non mi sembra giusto il modo in cui ti comporti opra. Che lui fosse bastardo lo sapevamo tutti e non ci aspettavamo altro; quello che davvero non ci aspettavamo è che si offrisse al posto tuo per essere punito, per salvarti. Nè che tu lo trattassi male di proposito. Non è da lui; non è da te. Lui è stato una sorpresa, tu una delusione. E io non intendo permetterlo. Quindi ora, non appena lui andrà in punizione, tu vai li e ci parli. Almeno questo glielo devi !!!!!". Hermione indietreggiò, intimorita dalla straordinaria forza d'animo che stava dimostrando Ginny, e dalla forza altrettanto fiammeggiante che la cocciutaggine di Alex emanava. Stava assistendo a uno scontro di volontà coi fiocchi, ma la cosa non le faceva piacere nemmeno un po', anche se dava pienamente ragione alla ragazzina. Tanto che, quando Alex scosse il capo e disse "Non ci credo !!! Ma come fate a preoccuparvi di un tipo del genere ???" sentì una rabbia enorme montarle dentro e si riavvicinò all'amica, colpendola sulla nuca con la mano, abbastanza forte da provocare un gemito di protesta "Ora basta, sembra di parlare con Ron !!!! Ma non eri tu quella che non ci permetteva di considerare chichessia come 'uno del genere' ??? E ora che non lo facciamo, lo fai tu ??? No, Alex, Ginny ha ragione; non sei giusta con lui, e noi non permetteremo che tu ti comporti così, per cui...andiamo !!!!" esclamò, improvvisamente decisa, afferrando la ragazza per un braccio e iniziando a strattonarla lungo i corridoi. Alex puntò i piedi, ma quando anche Ginny prese a tirarla non riuscì ad opporsi "Ehi ma...andiamo dove ???" domandò terrorizzata, e le due risposero, all’unisono e senza voltarsi "Ovvio, alla sala dei trofei !!!!": Come risposta ebbero solamente un gemito rassegnato. "Ecco, siamo arrivate....guardate, c'è Gazza !!!!" sussurrò Ginny acquattandosi dietro l'angolo che congiungeva il corridoio che avevano appena percorso con quello della sala dei trofei; Alex ed Hermione le si affiancarono per osservare la situazione. In effetti Gazza montava di guardia alla porta, con l'inseparabile Miss Purr in braccio. Davanti a lui stavano Tiger e Goyle, che evidentemente erano andati a trovare il loro 'capo' e si erano fatti scoprire, a giudicare dal ghigno dipinto sul volto arcigno dell'uomo. Dopo qualche secondo di concitati rimproveri, l'uomo li mandò via con gesti irati; Hermione grugnì "Accidenti, se li avesse accompagnati dal preside ci avrebbe fatti un favore !!!! Ma tanto per cambiare quello non ci può rendere le cose semplici, vero ???? E ora come facciamo ????" Alex si voltò a fissarla esasperata "Facciamo cosa, scusate ??? Io non so che vi siete messe in testa voi due, ma..." "Niente paura, ci penso io !!!!" la interruppe Ginny senza nemmeno badare alla sua protesta, e si lanciò nel buio scomparendo lungo il corridoio che stavano percorrendo e poi salendo, a giudicare dal rumore dei passi, le scale. Le due rimaste attesero almeno un minuto, incerte, finchè un urlo e dei colpi assordanti non si fecero sentire al piano superiore, seguiti da una risata malefica. Hermione si portò le mani alla bocca, incredula "Geniale !!! Ha svegliato Pix !!! E ora...." commentò, tornando a guardare la figura del custode, ancora ferma davanti alla porta. E infatti, come Ginny aveva sperato, non appena il suono di quel trambusto raggiunse l'orecchio vigile del custode, questo si illuminò "Pix !!! E' la volta buona che lo sbatto fuori di qui !!! Vieni tesorino, andiamo prima che se ne vada !!!! Stavolta il preside dovrà ascoltarmi...." e, senza più pensare al suo prigioniero nella stanza alle sue spalle, si lanciò di corsa per il corridoio. Hermione trascinò Alex nel buio, tappandole una bocca per prevenire proteste, e aspettò senza quasi respirare che il suono dei passi di Gazza svanisse nell'aria; solo allora lasciò andare l'amica che proruppe in una serie di respiri affannati e irosi e, senza badare a questo, le afferrò un braccio e la trascinò davanti alla porta della sala dei trofei. Alex si liberò a fatica "Che cavolo state facendo, si può sapere ???? Perchè state rischiando una punizione per....questo ??? Mi spieghi cosa dovrei fare adesso io ????". Hermione non rispose e puntò la bacchetta contro la serratura "Alohomora" sussurrò, e con un sonoro clack questa scattò; la bruna si voltò verso l'amica "Semplice. Entra la dentro e chiarisci una volta per tutte come stanno le cose. Forza !!!!" e, a mo' di incoraggiamento, le diede una onora pacca sulle spalle che la spedì oltre l'uscio "Ti do dieci minuti. Se ci sono problem,i busso tre volte" sussurrò ancora prima di chiudere la porta e sigillarla. Alex si voltò troppo tardi, mentre il suono della serratura che scattava si diffondeva nella sala "Dannazione a voi due !!!!" imprecò sottovoce, non sapendo se doveva essere arrabbiata o no. Poi, la sensazione di essere osservata prese il sopravvento sul resto, e la ragazza si voltò ad incontrare due occhi azzurro ghiaccio che ben conosceva. Draco Malfoy, accovacciato a terra e con in mano uno strofinaccio logoro e sporco; a giudicare dalla condizione delle sue mani doveva aver lavorato sodo fino a quel momento, ma ora era fermo nel buio e la fissava, incerto e sorpreso. Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui i loro pensieri vagarono furiosi nelle rispettive teste, poi il ragazzo distolse lo sguardo "Come hai fatto a entrare ??? Credevo che Gazza stesse di guardia...." disse in tono scontroso che però non la scompose. Annuì "Sì, era così, ma ho dei validi alleati.... che hanno almeno il buonsenso di non farsi scoprire, a differenza dei tuoi amici gorilla...". Malfoy fece una smorfia sprezzante "Tiger e Goyle? Dovevo aspettarmelo...beh, non posso dire di essere dispiaciuto, una delle poche cose positive nello stare qui è il fatto che non devo averli sempre tra i piedi...." "Appunto. Qui. Che ci fai qui ???". Chiese lei a bruciapelo, incrociando le bracci e puntandogli gli occhi addosso. Il ragazzo la fissò per un secondo, confuso, poi tornò a guardare il trofeo che stava lucidando "Che razza di domanda è scusa? Sto scontando una punizione, non si vede??? E oltretutto tu lo dovresti ben sapere....". La ragazza scosse il capo "E' una domanda legittima e sensata. Perchè sei qui a scontare una punizione che avevi pressochè evitato ??? E soprattutto, perchè, con la promessa che in cambio io sarei stata lasciata fuori da questa storia ????". Draco abbassò di nuovo lo straccio e imprecò sottovoce "La McGranitt ha parlato troppo a quel che vedo....beh, non lo so il perchè, va bene ??? So solo che era giusto così....non che ora io sia più bendisposto nei vostri confronti, ma almeno stavolta ho pensato con la mia testa....consideralo un favore speciale, visto che a detta tua capita molto di rado. In questo modo regolerò i conti, e poi sarà veramente finita qui". La ragazza rimase in silenzio, e lui si voltò a guardarla con gli occhi che lampeggiavano "Io non so....com'è possibile, ma.... quando sto con te non sono me stesso. E questo deve finire. Io sono Draco Malfoy, un Serpeverde". La ragazza sospirò, lasciando cadere le braccia "Ancora non l'hai capito ??? Dici di voler essere te stesso, ma così non lo sei affatto !!!! Così sei...sei....un Malfoy. Sei ciò che vuole tuo padre, non ciò che vuoi tu". Il ragazzo scattò, alzandosi in piedi e fronteggiandola "E chi ti dice che ciò che mio padre auspica che io sia non corrisponda con ciò che io voglio essere ???" "Il modo in cui mi stai guardando adesso me lo dice " replicò lei, spiazzandolo "Il modo in cui ti comporti....il modo in cui mi assali....il modo in cui hai PAURA di me....o meglio, dell'influenza che ho su di te". Draco la fronteggiò per un attimo, ma non riuscì a reggere il brillio di quegli occhi scuri e si voltò "Tu....ti sei illusa" sussurrò in tono spento "Non hai alcuna influenza....e se anche ne avessi avuta, io sono un Malfoy....non posso lasciarmi impaurire da una Grifondoro" "E' la tua ultima parola?" gli chiese lei, e c'era quasi dolore in quella voce, ridotta a un sussurro e non per non farsi sentire "Ovvio" rispose il ragazzo. Eppure non si voltò a fissarla. La sentì muoversi, strascinare i piedi sul pavimento di pietra, raggiungere la porta. Allora, senza riuscire a resistere, si voltò. Fu un errore, se ne accorse subito. Non era preparato alla delusione che le lesse negli occhi scuri fissi su di lui "Addio" gli sussurrò, per poi bussare tre volte; si udì uno schiocco, e la porta si aprì; senza più guardarlo, la ragazza sgusciò fuori. Un tonfo, e la porta si chiuse, quasi a negare la sua presenza. Poi, i passi; rimbombarono su per il corridoio, per le scale, e si fecero lontani, fiochi. Poi, svanirono. Il silenzio calò improvviso nel buio della sala, rischiarata solo dai lampi che saltuariamente illuminavano la notte. Era una sera di tempesta. Draco Malfoy si guardò lentamente attorno, senza però vedere nulla di ciò che lo circondava; un solo pensiero riempiva la sua mente: era solo. Era successo di nuovo, ancora una volta era terribilmente solo. Lo era anche prima che lei arrivasse, certo, ma ora che se n'era andata quella solitudine gli appariva all'improvviso opprimente....insopportabile....incredulo, sentì le lacrime invaderlo con tutta la loro potenza, e le asciugò rabbiosamente con una manica impolverata della divisa. Ma era uno scherzo ??? E perchè poi avrebbe dovuto piangere ???? Per lei ???? No, capì con sorpresa. Stava piangendo per se stesso: per ciò che era diventato, per ciò che era sempre stato; e per ciò che avrebbe potuto essere....e che aveva appena rinunciato ad essere. Un ragazzo felice. Certo, era ricco, temuto, rispettato e....odioso. Ma triste. Tanto triste e solo. E aveva appena allontanato da sè l'unica persona che aveva mai rischiarato la sua vita..... Lei era la luna, e io la notte oscura.... ma da solo l'ho eclissata, e ora lei risplende altrove..... Quei versi gli tornarono improvvisamente in mente. Non ricordava di chi fossero, un qualche autore babbano di cui aveva letto un libro tanto per vincere la noia molto tempo prima; li aveva sempre giudicati melensi e sdolcinati, non era mai riuscito a capire come qualcuno potesse scrivere, e soprattutto provare, sentimenti così stupidi....ma in quel momento sentiva quelle parole terribilmente adatte a lui, in grado di interpretare ed esprimere il suo animo lacerato. Alex splendeva più della luna....era un fuoco bruciante in grado di rischiarare il mondo...ma non risplendeva più per lui. Lui, la notte, l'oscurità assoluta....che lei si era offerta di illuminare, ma la sua oscurità l'aveva scacciata....perdendo così qualsiasi speranza di salvezza....in silenzio, il ragazzo crollò in ginocchio sul freddo pavimento di pietra e, chinando il capo, diede sfogo a tutte le lacrime che sentiva sorgere dentro di sè. Lo so…ci ho messo la vita…stavolta, oltre allo sport…ci si è messa anche l’università….però questo è uno dei capitoli che mi è piaciuto di più scrivere…quindi spero che, anche se avete dovuto aspettarlo per così tanto, vi piaccia….aspetto commenti !!!! Marcycas: Ammazzarlo ??? Naaa, troppo poco fine e troppo clemente…la nostra Alex ha stile, come credo si sia visto…e una mente molto arguta e sveglia, sempre pronta all’innovazione…per il terrore di Draco…. Robychan: Charlie e Willy stanno bene, al momento sono in giardino da me che lavorano, ma Charlie tornerà in scena molto presto, lo prometto….Jun in questo periodo se ne sta buono buonino…sarà forse perché sono migliorata nelle arti marziali ? Boh… Anakin e gli altri: Non so, forse avrò anche esagerato, ma a me Alex non pare poi così perfetta….se notate, si arrabbia e sbaglia come qualsiasi altro essere umano quando è in preda alla rabbia….e prova sentimenti contrastanti, che la rendono debole quando vorrebbe essere forte…e secondo la logica, la perfezione vuole rigidità dio fronte ad ogni dubbio….
  
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