Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: _Jiyu_    04/08/2013    1 recensioni
"Believe in your dreams."
Frase usata e strausata, ma non poi cosi sbagliata. E se un giorno, un tuo sogno ti si sbatesse in faccia per rivoluzionarti la vita, come la prenderesti? A volte, gestire la situazione diventa più complicato del previsto, soprattutto se improvvisamente ti trovi a dover condividere l'estate con tre ninja, comparsi a casa tua senza preavviso, col chiaro intento di renderti la vita impossibile. Condividere casa, estate e vita con loro, alla fine, non è poi così male, basta provare per credere, e chissà che si imparerà a migliorare insieme.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Juugo, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Suigetsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-PROLOGO-

 
 
Due del pomeriggio, tutto va bene.
Certo, tutto a parte il caldo estenuante che mi riduceva a uno zombie morente, il ventilatore che stava andando avanti a stenti, e la noia assoluta.
Forse, è meglio che mi presenti: mi chiamo Elena, ho 16 anni, sono piuttosto alta, ho i capelli castani ondulati e gli occhi scuri, faccio lo Scientifico e non sopporto il caldo.
Questo è un particolare importante, visto che in giornate come queste, faccio fatica a reggermi in piedi.
Spostai lo sguardo fuori dalla finestra, il sole picchiava sul porticato e il caldo traspirava dalle finestre. Una delle prime, afose, giornate d'Agosto mi si presentava davanti in modo davvero poco invitante.
Sbuffai e mi misi più comoda sul divano, cercando un punto fresco, anche se l'impresa sembrava impossibile.
Mia mamma era stata risucchiata dalla stanza qualche ora prima, nel fallimentare tentativo di preparare le valige per le vacanze. Io mi ero categoricamente rifiutata di andare coi miei genitori quest'anno, e avevo optato per l'apatia sul divano di casa.
Poco dopo la vidi comparire dal corridoio, con due valigioni giganti mentre si asciugava il sudore col torso della mano.
"Elena, caricamele in macchina per favore!"
Guardai le valige. Guardai lei. Ancora le valige. Sarei morta nell'impresa, lo sapevo.
Mi alzai controvoglia e trascinai i macigni armati di vestiti giù dalle scale, rischiando di cadere infinite volte, fino alla macchina, dove con uno sforzo assurdo, le caricai nel bagagliaio.
Mio papà uscì dalla doccia, fresco e profumato, mentre mi stavo arrampicando a gattoni su per le scale.
"Caldo eh?" Rise allegro, andando a vestirsi. Io mi girai incenerendolo con lo sguardo, e poi continuai la mia salita agonizzante.
Ritornai sul divano, e mi ci lasciai cadere sopra, nel tentativo di sopravvivere al caldo infernale.
Si, se non si era capito, io odiavo il caldo. E non poco!
I miei, finalmente pronti e freschi come due roselline svizzere, mi vennero a salutare, e dopo millemila raccomandazioni e estenuanti saluti, se ne andarono e mi lasciarono bollire nella mia oasi di pace.
Finalmente ero sola. Con un verso simile a un grugnito e un ululato, mi stiracchiai sul divano.
In casa, si stava decisamente soffocando. Non che fuori fosse meglio, per intenderci.
Boccheggiai un po', e poi mi tirai in piedi con uno sforzo atroce.
Strisciai i piedi fino al frigorifero, dove presi la bottiglia d'acqua gelata. Di primo istinto l'abbracciai, gelando al contatto e in tal caso, fui quasi quasi certa di aver fumato come una pentola a vapore, e poi me la scolai quasi tutta.
Stavo ritornando in sala quando sentii strani rumori giù in taverna.
Mi si gelò il sangue, ero sola in casa. Ok, magari me l'ero immaginato. Ancora.
Ansia, merda, cazzo. Se ero da sola in casa, chi è che stava camminando giù, e aveva appena spostato una sedia.
Panico, panico assurdo. Mi tremavano le gambe e fui certa di essere sbiancata di brutto. Facendo il più piano possibile andai nello sgabuzzino e presi una scopa, e con passo felpato da serial killer (inciampando sul gambo del ventilatore e facendo un fracasso tremendo) scesi le scale piano.
Era completamente da idioti, perché nessuno sano di mente sarebbe sceso con dei probabili ladri in taverna, solo armato di una scopa, ma io realizzai tutto questo solo quando mi trovavo alla fine della scala, davanti alla porta socchiusa, e l'idea di dare le spalle a questa stanza non mi attirava molto.
Col manico della scopa spinsi piano la porta, e di primo acchito non vidi niente. Entrai, molto ma molto lentamente, con la mia infallibile arma, e quello che vidi, mi traumatizzò.
La prima cosa che pensai fu: "questi sono idioti", la seconda: "però sono anche fighi…" la terza: "per me sono svenuta dal caldo e ora sto sognando.".
Mi si presentavano davanti Sasuke Uchiha in posa figa, un Suigetsu molto stanco seduto sulla sedia, e un Juugo appoggiato di schiena al tavolo.
Inclinai la testa assumendo una posizione decisamente ridicola, con la bocca aperta e la scopa tenuta in modo che doveva sembrare spaventoso. Dopo qualche secondo a fissarli, capii della mia immane figura di merda e mi ricomposi, tenendo comunque ben salda la mia arma.
Il primo a parlare fu Sasuke.
"Dove siamo?" Il tono era gelido e imperioso.
"A casa mia…" Questa fu la risposta intelligente che mi venne fuori, ma dovete capirmi, ero decisamente sotto shock!
"Non riesco a percepire il chakra di nessuno. Non siamo nel nostro stesso universo." Proseguì l'Uchiha, più rivolto ai compagni che a me.
"Come si torna indietro?" Questa volta a parlare fu Suigetsu, mostrando i dentini appuntiti.
Io cominciavo a pensare di aver molto in comune con Juugo, nessuno dei due parlava e entrambi avevamo uno sguardo decisamente confuso.
"Non lo so. Nel frattempo, staremo qua."
Facile indovinare chi pronunciò la frase, naturalmente il Mr.Do-Ordinini-Uchiha.
"Ehi! Che ne sai che potete stare qua?" No, davvero, l'avevo detta io questa frase?! Ma chi è che non avrebbe voluto tre dei personaggi del suo manga preferito in casa?
"Io."
"Embè? Casa mia, decido io!"
In mezzo secondo, una katana dall'aria molto tagliente, mi si fermò a pochissimo dalla gola. Ringraziai Jashin per il fatto che il ragazzo aveva una buona prontezza di riflessi e controllo.
Non disse nulla, ma il gesto significava molto, moltissimo.
Deglutii e poi parlai, attenta a non gonfiare troppo la gola per agitare di essere sgozzata.
"Ok ok restate, ma tu rilassati!" Con un dito, feci una leggera pressione sulla lama, e Sasuke la spostò.
"Bene." Il boss parlò ancora, e poi si udì la dolce voce del ragazzo/borraccia.
"Hai da bere?"
La mia espressione rasentò l'allucinato, ma questo qui era impossibile!
"Si, andiamo in cucina che ci mettiamo anche d'accordo su come convivere…" sbuffai e uscii dalla stanza, cominciando a salire le scale.
Poco dopo, eravamo tutti in cucina, i ragazzi seduti al tavolo, mentre io versavo da bere al pesciolino umano.
"Quanto pensate di restare?"
"Fino a quando non troveremo un modo per tornare." Il grande capo si fece sentire, mentre Suisui (soprannome creato sul momento) beveva felicemente e Juugo mi fissava circospetto. Il che mi metteva ansia. Molta ansia.
Presi un bel respiro e chiamai la mia calma.
"Bene, i miei sono partiti per tre settimane, quindi per ora abbiamo la casa libera… ci sono liberi due letti matrimoniali, quello dei miei, e quello del divano letto in mansarda. Poi, ci sono i divani. Scegliete voi!" Feci passare lo sguardo tra ognuno di loro, per vedere le loro reazioni.
"Io voglio il divano della sala! È quello più vicino alla cucina!" Suigetsu parlò, esprimendo il suo volere, che poteva essere riassunto nel fatto: fra poco non avremo più un goccio d'acqua.
"Bene. Juugo, tu vai in mansarda, io starò nella camera su questo piano." Sasuke ordinò e Juugo acconsentì.
"Ma scusa, non poteva scegliere lui?!" Il moro mi guardò gelido, e non mi rispose. Era incredibile come i suoi sguardi potessero esprimere solo odio e morte.
"Va bene così." Juugo mi guardò e sorrise. Capii che era quello che aveva più cervello di tutti messi insieme. Gli sorrisi anche io.
"Ma se qui non c'è il chakra, non funziona neanche il segno maledetto giusto?" Guardai l'Uchiha in cerca di risposte. Lui ci pensò un attimo.
"A quanto pare no, non credo."
Così, ero molto più rilassata, sapendo di non aver un pazzo sclerotico assassino a piede libero in casa.
"Non potete andare un giro vestiti così comunque!" Mi guardarono tutti e tre, e la cosa mi mise in soggezione. "Davvero, siete ridicoli! Aspettate…" Mi alzai e andai in camera di mio papà a cercare dei vestiti che gli andassero per lo meno bene.
Tornai in cucina con il mio bottino e glielo mostrai soddisfatta.
"Provateveli!" Sorrisi tendendogli le magliette e i jeans.
Suigetsu fece per spogliarsi in cucina, ma lo fermai rapidamente e li spedii tutti e tre in camera da letto. Prima di entrare nella stanza, Juugo si fermò e si voltò verso di me.
"Come ti chiami?"
"Elena."
"Grazie, Elena." Si girò ed entrò.
Ci rimasi decisamente di merda. Con la bocca aperta e espressione incredula guardai la porta che mi veniva sbattuta in faccia. Tsk, altro che Uchiha orgogliosi, o Hozuki assetati, Juugo cappottava la classifica. Almeno uno vivibile c'era fra i tre, sarebbe stato sicuramente meno peggio!
Mi sedetti per terra, con la schiena appoggiata al muro del corridoio sul quale si affacciava la camera.
"Dopo vi devo spiegare qualcosina..." Alzai la voce per farmi sentire, e poco dopo, l'Uchiha uscì dalla stanza.
"Parla."
Io rimasi a fissarlo per qualche secondo, incredula. Ma come poteva essere tanto figo quel ragazzo?! Mi ripresi e lo guardai in cagnesco.
"Sai che esistono anche modi gentili per chiedere le cose?" Anche lui mi fissò male.
"Che cosa?" Uscì Suigetsu, seguito a ruota da Juugo.
"Tsk, vedi che loro sono simpatici? Guarda e impara!" Ridacchiai con aria di sfida al moro, e capii che mi avrebbe ucciso volentieri. Evitai lo sgradevole pensiero e continuai, sorvolando sulle risatine del pesciotto. "Venite…"
Li portai in camera, e gli mostrai i manga con la loro storia. Sasuke era impassibile, Suigetsu sembrava un bambino a Natale, e Juugo incuriosito.
"Figata! Siamo famosi!" Suisui era entusiasta, e si sfogliava il mio povero fumetto a velocità impressionante.
"Veramente, non dovreste esistere…" Neanche questo scalfì il suo entusiasmo, e continuò nella sua ricerca disperata di tutte le sue immagini.
"Questa cosa è curiosa." Proseguì Juugo, fissando il libricino tra le sue mani.
"Quindi si potrebbe sapere anche il futuro tramite questi?"
Improvvisamente, mi spaventai a morte. Non avrebbero dovuto saperlo il loro futuro, o tutta la storia sarebbe andata a quel paese.
"Se lo saprete succederà un casino." Dissi buia.
"Immagino. Nascondili, non devono essere letti." Mi stupii dell'intelligenza del ragazzo, e presi tutti i manga, evitando di farli cadere, e li portai in cantina, chiudendo a chiave.
Allora era davvero sveglio Sasuke. Rimasi ammirata e mentre salivo le scale, non mi accorsi di aver calcolato male, e feci uno scalino in più. Ci mancò poco che non volai per terra, e il mio "poco" fu Sasuke che mi stava aspettando in cima alle scale.
Non è che mi prese, semplicemente si trovava sulla mia traiettoria di caduta, e io ci volai addosso.
Penso di aver raggiunto una tonalità di fucsia andante. Non è possibile. Non è affatto possibile. Erano li da meno di due ore, e io avevo già fatto una figura di merda. Fantastico.
Mi spostai in fretta, e borbottai uno "scusa" messo male, prima di svignarmela in cucina, dove trovai Suigetsu attaccato alla bottiglia di acqua.
Girò lo sguardo verso di me e ghignò.
"Tutto a posto, Elena?" Io arrossii guardandolo.
"Certo!" Mi ricomposi per quanto possibile. "E tu pensi di finirmi le scorte di acqua in un'ora?"
Lui fece spallucce e andò a sedersi in sala. Juugo era uscito, e si era messo sul divanetto sotto al porticato, e Sasuke… boh, Sasuke si era andato a far seghe mentali in qualche angolo della casa pensando a come distruggere konoha, o qualsiasi altra cosa gli capitasse a tiro.
Certo che i mister qua, sapevano adattarsi bene! Guardai Suigetsu spaparanzato sul divano, mentre si lamentava del caldo. Lui ne era un chiaro esempio.
Almeno, andavamo d'accordo su una cosa. Nessuno dei due amava il calore esagerato dell'estate.
Mi sedetti sull'altro divano e accesi la tele, convinta nel non essere distrubata. Convinzione che durò poco.
"Elena...?" Girai lo sguardo verso la sardina. "Dov'è il bagno?"
Sospirai e mi misi a ridere istericamente.
Sarebbe stata una convivenza faticosa, decisamente faticosa.
 
^.^  ANGOLO AUTRICE   ^.^
 
Buongiorno a tutti bella gente! Volevo presentarvi questa nuova fanfiction, partorita in un momento di sclero dovuto al caldo. Spero che vi piaccia, e vi intrighi almeno un pochetto! Per il resto, io mi impegno! Non so quanto può durare o come si può evolvere, perché mi viene come mi viene mentre scrivo, ma spero che non venga proprio da schifo… xD
Il primo capitolo è piuttosto corto, ma i prossimi dovrebbero essere un pochetto più lunghi… se poi vorrete pubblicherò anche dei disegni su Elena e i Ragas, ma per quello vedremo! :3
Fatevi sentire bella gente, con un commentino! Ringrazio anche in anticipo tutti quelli che la leggeranno!
Tanti bacioni, (abbracci no causa troppo caldo)! Alla prossima! Ciaooo! :D
_Jiyu_
 
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: _Jiyu_