«Agente, si svegli»

«Agente si rimetta in piedi»

«Ottimo lavoro, ma è di nuovo richiesto il suo intervento. Lei è l’uomo. Apra gli occhi e si svegli.»

L’agente riuscì ad aprire gli occhi, si trovava su un vecchio treno scricchiolante. Era l’anno 2030. Tutte le porte si aprirono anche se lui era l’unico passeggero. Ed ecco subito un uomo ad aspettarlo. Sul metro e novanta, occhiali da sole ed il classico auricolare nell’orecchio - «La prego, mi segua».

Proseguirono entrambi attraverso un lungo corridoio che apparentemente non aveva un uscita, quindi arrivati alla fine di questo l’agente, confuso, si voltò per poter parlare con l’uomo che nel frattempo era sparito. L’agente si voltò ancora una volta e la parete che bloccava l’accesso non c’era più. Entrò in un enorme stanza dalle pareti e pavimento completamente bianchi e si diresse verso una grande scrivania in legno che occupava il centro della stanza.

«Salute, 2204355. Prego prenda posto» - disse un uomo seduto alla scrivania. - «Abbiamo ricevuto delle segnalazione su un nostro ex agente e pensiamo che questo abbia intenzione di far saltare in aria la cattedrale di S. Basilio. Abbiamo bisogno di Lei.»

Finalmente tutto si schiarì nella testa dell’agente: si trovava a Mosca, la sua città natale. Avrebbe fatto qualunque cosa per proteggerla.

Il giorno dopo, l’agente 2204355 attraverso canali della rete fognaria di Mosca riuscì a raggiungere i sotterranei della famosa cattedrale mantenendo la sua copertura. I suoi strumenti indicarono alcuni strani movimenti nella cripta, quindi localizzando un punto abbastanza sicuro per poter intromettersi nei sotterranei senza essere visto, riuscì ad entrare praticando un foro con dell’esplosivo plastico.

Era dentro. Cercò la cripta ed entrò. Era il suo vecchio amico 241543903, cacciato via dopo il disastro delle teste nel congelatore del 2027.

«Sei proprio tu 2204355?» - disse e continuò - «Sei un pezzo di merda, mi fidavo di te»

«Io, io non capisco perché tu l’abbia fatto: eravamo amici! Adesso però finalmente tutto è finito per me, e per te lo sarà molto presto. Arrivederci compagno! Do svidaniya!» - subito dopo premette un pulsante e dopo quello tirò il grilletto della pistola che si puntava alla tempia.

L’agente provò di tutto ma oramai non c’era più nulla da fare per il suo amico, pertanto cominciò a preoccuparsi di un ordigno di enormi dimensioni che l’ex agente aveva attivato prima di essersi sparato. La detonazione era imminente: circa 2 minuti. Subito si ricordò di un nuovo prototipo fornitogli dalla sua agenzia: una specie di macchina del tempo-bunker nucleare istantaneo, lo ускоренная перемотка вперед. Questa macchina oltre a congelare il corpo del soggetto memorizza cosa succede nel mondo nel frattempo e informa il soggetto a trasferimento ultimato. Essendo solamente un prototipo l’agente 2204355 aveva due opzioni a questo punto: fidarsi ciecamente della scienza o scegliere di affrontare una morte sicura.

Scelse la prima opzione e preparato il tutto i suoi occhi si chiusero in un sonno che durò millenni.

Resoconto:

-Anno 2030: detonazione proporzioni enormi, nessun sopravvissuto

-Anno 3150: prime forme di vita mutanti

-Anno 5360: sono intelligenti, imparano leggendo alcune lingue attraverso supporti elettronici. Le lingue includono: Giapponese, Inglese, Russo e Italiano. La pronuncia di queste lingue è a loro sconosciuta.

*AVVIO PROCEDURA RISVEGLIO*

*SI SVEGLI 2204355*

*APRA GLI OCCHI E SI SVEGLI*

Ed eccolo qui, il nostro agente, su un altro treno scricchiolante. Terrorizzato si guardò usando il vetro di una finestra come specchio. Le radiazioni avevano colpito anche il suo prototipo e lui con esso. Aveva assunto strane sembianze che ricordavano un cane. Il pelo, la coda e tutto il resto.

Il viaggio sembrava interminabile. Dopo aver deciso di passeggiare qua e là per il treno deserto si accorse che nella cabina numero 3 qualcuno si era dimenticato di una chitarra, perfettamente accordata.

Sulla chitarra vi era la sigla “K. K.” e sotto di essa “Retourono ta K. Klutotle KK, Постман пеликан no locale towni”.

2204355 non capiva più nulla, ma una cosa era chiara nella sua mente: doveva farsi una nuova vita in questo nuovo universo. Il suo nuovo (nonché primo) nome, prendendo ovviamente spunto dalle iniziali incise sulla chitarra, sarà Totakeke.

Cominciò a suonare la chitarra, e gli riuscì naturalmente, come ad un bambino prodigio. Stette quasi tutto il tempo del viaggio a comporre canzoni che gli riportarono alla memoria i vecchi tempi alle quali anteponeva sempre la sigla “K.K.”: canzoni come “K.K. Steppa” , “K.K. Compagno” e ancora “Agente K.K.”.

Oramai la sigla era sua, era lui K.K. Slider.

Arrivato finalmente a destinazione, si trovò davanti ad esseri che gli ricordarono antiche figure mitologiche con caratteristiche animalesche. La loro lingua suonò tremendamente familiare e Totakeke non dovette sforzarsi neanche troppo per poterli comprendere.

Offrirono cibo ed una casa a Totakeke. Persino un lavoro che lo rese incredibilmente famoso. Era fatta.

Ma stavano firmando la loro condanna a morte.

Totakeke era 2204355,

2204355 non è mai stato uno di loro.